Strategie per l'investimento obbligazionario

  • Ecco la 67° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    Nell’ultima settimana borsistica, i principali indici globali hanno messo a segno performance positive. In assenza di dati macro di rilievo, gli operatori si sono focalizzati sugli utili societari e sulle banche centrali. La stagione delle trimestrali è infatti entrata nel vivo in Europa e a Piazza Affari con oltre la metà dei 40 titoli che compongono il Ftse Mib ad alzare il velo sui conti. Per quanto riguarda le banche centrali, la Reserve Bank of Australia ha lasciato i tassi di interesse invariati, come previsto. Anche la Bank of England ha lasciato fermi i tassi, con due voti a favore di un taglio immediato sui nove totali. La Riksbank svedese ha invece tagliato i tassi per la prima volta in otto anni, riducendo il costo del denaro di 25 punti base al 3,75%, evidenziando la divergenza dell’Europa dalla linea dura della Fed. Per continuare a leggere visita il link

Buon giorno,

approfitto dell’ agenzia France Trésor, che ha pubblicato in formato excel i dati sull’indice europeo dell’inflazione fino al primo di ottobre 2008 (allego il link: http://www.borsaitaliana.it/frame/t...ticle_776.html?id_article=776&id_rubrique=257).
Con un rapido conteggio si vede che l’apprezzamento dei btp indicizzati all’inflazione dal 15 marzo 2008 (data stacco ultima cedola) fino al 15 settembre 2008 (data stacco prossima cedola) è del 2,40%
Se a ciò aggiungiamo che le cedole dei CCT in pagamento il primo di gennaio 2009 e il primo di febbraio 2009 ( ad esempio il cct 1/7/2013 e il cct 1/2/2010) sono aumentate di 50 centesimi (su base annuale) rispetto alle precedenti, ne consegue che due parti su tre del portafoglio indicato nel post n. 17 si sono mosse (e si stanno muovendo, almeno per ora) a favore del risparmiatore.
Tralascio naturalmente tutte le considerazioni sulla più o meno presunta manipolazione degli indici che ho letto anche qui sul FOL, ciò che interessa è, a mio avviso, il fatto che anche con gli strumenti che ci sono a disposizione è possibile creare dei portafogli tranquilli, ma efficienti.
Saluti a tutti.
 
Riprendo il discorso sulle strategie indicando quella che secondo me è la più semplice per un portafoglio obbligazionario di tutta tranquillità.
Investendo per metà in CCT e per metà in BTP di durata residua relativamente breve (3 – 5 anni) si ottengono diversi risultati con un portafoglio semplicissimo.
Metà del portafoglio copre in caso di rialzo tassi e metà in caso di ribassi.
A parità di altre condizioni ho un flusso cedolare (più o meno) costante.
Reinvestendo le cedole e rispettando le stesse proporzioni, il flusso cedolare aumenta.
Dato che, per definizione, i titoli governativi area euro coincidono (più o meno) con il c.d. free.risk si elimina il rischio emittente.
Soprattutto si eliminano le spese inutili, dato che anche con le commissioni di negoziazione standard (0,50%), ipotizzando un rigiro completo del portafoglio (scadenze e/o reinvestimenti) ogni tre anni, e considerando il bollo sul deposito titoli e i diritti di custodia dovuti per i depositi contenenti solo titoli di stato (max 10 euro semestrali), per un capitale di 50.000 euro il costo totale si aggira intorno allo 0,25% 0,30%.
Per una maggiore tranquillità al posto dei BTP si possono scegliere gli analoghi titoli a tasso fisso emessi dalla Francia e dalla Germania, avendo sempre cura di scegliere titoli con durata residua minore di cinque anni. (Non so come si comportino le banche con i diritti di custodia quando sono presenti titoli di stato estero).
Tuttavia le commissioni di negoziazione e i diritti di custodia sono negoziabili, quindi le spese si possono ridurre.
Per confronto riporto l’andamento (tratto da www.morningstar.it di oggi) di alcune categorie di fondi che possono essere confrontati con questa semplicissima strategia:
come si vede i professionisti del settore, anche esteri, non ottengono poi chissà quali risultati.
Considerando i tre e i cinque anni, che sono poi quelli che contano, perché rivelano un’eventuale costanza nell’ottenere extra-rendimenti, si nota che i valori tendono ad appiattirsi sulla media.
Quelli che sembrano ottimi numeri per periodi più brevi sono dovuti semplicemente all’apprezzamento dei titoli a tasso fisso verificatosi negli ultimi mesi (indicativamente da giugno in poi). L’eventuale bravura del gestore starebbe nel riuscire ad evitare un eventuale ribasso delle quotazioni degli stessi titoli alleggerendo le posizioni prima del ribasso stesso. Altrimenti tanto vale fare da soli.
Un altro elemento di difficoltà sta poi nel trovare, all’interno della categoria, il fondo migliore degli altri, e che abbia una ragionevole probabilità di rimanerci in futuro.
Secondo voi vale la pena di darsi tanto da fare per un fondo monetario-obbligazionario, quando con (relativamente) poca fatica si può ottenere di fatto lo stesso risultato?
 

Allegati

  • tabella mornigstar obblig al 27 ottobre 2008.JPG
    tabella mornigstar obblig al 27 ottobre 2008.JPG
    23 KB · Visite: 2.549
Di seguito l’aggiornamento su alcuni cct:

cct 1/7/2013 cedola pagabile in data 1/1/2009 = 4,74 (precedente 4,24)
cct 1/2/2010 cedola pagabile in data 1/2/2009 = 4,70 (precedente 4,10)
cct 1/3/2012 cedola pagabile in data 1/3/2009 = 4,60 (precedente 4,20)
cct 1/10/2009 cedola pagabile in data 1/4/2009 = 4,50 (precedente 4,40)
cct 1/11/2011 cedola pagabile in data 1/5/2009 = 3,20 (precedente 4,30)

Come si vede le cedole ora in corso e pagabili nella prima metà del 2009 sono tutte più alte delle precedenti tranne quella del cct 1/11/2011 che è più bassa di oltre un punto percentuale.
Sappiamo tutti che ciò è dovuto all’elevata domanda di bot nell’asta di fine ottobre http://www.dt.mef.gov.it/Aree-Docum...-Mesi--Risultati-asta-del-28-ottobre-2008.pdf
che ha avuto come risultato un ribasso dei rendimenti.
In un portafoglio composto anche da una parte di btp (come indicato nei miei post precedenti), questi, da qualche mese, si sono apprezzati contribuendo ad aumentare il rendimento complessivo del portafoglio.
A parità di altre condizioni, il risultato complessivo di un portafoglio auto-gestito in questo modo non può essere molto distante (e oserei dire migliore) da quello ottenuto dai fondi (obbligazionari e monetari area euro) gestiti professionalmente (vedi la tabella nel post precedente.
 
Di seguito l’aggiornamento su alcuni cct:

cct 1/7/2013 cedola pagabile in data 1/1/2009 = 4,74 (precedente 4,24)
cct 1/2/2010 cedola pagabile in data 1/2/2009 = 4,70 (precedente 4,10)
cct 1/3/2012 cedola pagabile in data 1/3/2009 = 4,60 (precedente 4,20)
cct 1/10/2009 cedola pagabile in data 1/4/2009 = 4,50 (precedente 4,40)
cct 1/11/2011 cedola pagabile in data 1/5/2009 = 3,20 (precedente 4,30)

Come si vede le cedole ora in corso e pagabili nella prima metà del 2009 sono tutte più alte delle precedenti tranne quella del cct 1/11/2011 che è più bassa di oltre un punto percentuale.
Sappiamo tutti che ciò è dovuto all’elevata domanda di bot nell’asta di fine ottobre http://www.dt.mef.gov.it/Aree-Docum...-Mesi--Risultati-asta-del-28-ottobre-2008.pdf
che ha avuto come risultato un ribasso dei rendimenti.
In un portafoglio composto anche da una parte di btp (come indicato nei miei post precedenti), questi, da qualche mese, si sono apprezzati contribuendo ad aumentare il rendimento complessivo del portafoglio.
A parità di altre condizioni, il risultato complessivo di un portafoglio auto-gestito in questo modo non può essere molto distante (e oserei dire migliore) da quello ottenuto dai fondi (obbligazionari e monetari area euro) gestiti professionalmente (vedi la tabella nel post precedente.


concordo con la tua analisi .
Quindi il consiglio è btp ( anche francia e germenia per il tasso fisso ) e cct per il variabile.
Ti chiedo consiglio per quanto riguarda la scelta dei titoli .
Avrei infatti intenzione di liquidare la parte in fondi obbligazionari ( con performance deludenti ) e di costituire per la parte tranquilla del mio portafoglio solo di titoli di stato , ma purtroppo non ho padronanza del metodo da applicare nella scelta dei titoli .
Premetto che l'unico mio vincolo è la tranquillità.
Se vorrai aiutarmi te ne sarò grato .
 
3d molto interessante.....peccato lo si sia poco sviluppato

ho letto con interesse anche i tuoi interventi Bragadin e, dovendo/volendo investire una quota del mio portafoglio in titoli di stato (attualmente ho un pf totalmente sbilanciato su obb corp/sovranaz ed azioni) mi pare possa essere una buona base di partenza......quello che cerco in questo momento è allora qualche suggerimento su QUALI cct/btp comprare, essendo assolutamente una pippa in campo finanziario

se qualcuno vuole suggerire...... :)


EDIT: appunto....stesse condizioni di Arturo14 :bow:
 
Di seguito l’aggiornamento su alcuni cct:

cct 1/7/2013 cedola pagabile in data 1/1/2009 = 4,74 (precedente 4,24)
cct 1/2/2010 cedola pagabile in data 1/2/2009 = 4,70 (precedente 4,10)
cct 1/3/2012 cedola pagabile in data 1/3/2009 = 4,60 (precedente 4,20)
cct 1/10/2009 cedola pagabile in data 1/4/2009 = 4,50 (precedente 4,40)
cct 1/11/2011 cedola pagabile in data 1/5/2009 = 3,20 (precedente 4,30)

Come si vede le cedole ora in corso e pagabili nella prima metà del 2009 sono tutte più alte delle precedenti tranne quella del cct 1/11/2011 che è più bassa di oltre un punto percentuale.
Sappiamo tutti che ciò è dovuto all’elevata domanda di bot nell’asta di fine ottobre http://www.dt.mef.gov.it/Aree-Docum...-Mesi--Risultati-asta-del-28-ottobre-2008.pdf
che ha avuto come risultato un ribasso dei rendimenti.
In un portafoglio composto anche da una parte di btp (come indicato nei miei post precedenti), questi, da qualche mese, si sono apprezzati contribuendo ad aumentare il rendimento complessivo del portafoglio.
A parità di altre condizioni, il risultato complessivo di un portafoglio auto-gestito in questo modo non può essere molto distante (e oserei dire migliore) da quello ottenuto dai fondi (obbligazionari e monetari area euro) gestiti professionalmente (vedi la tabella nel post precedente.

Ciao,

Tutto molto interessante.:yes:
Anche gli altri cct dovranno ridurre il rendimento come il 2011?
Saluti e grazie,
 
Ciao,

Tutto molto interessante.:yes:
Anche gli altri cct dovranno ridurre il rendimento come il 2011?
Saluti e grazie,

Dipenderà dai risultati delle prossime aste bot (che a loro volta dipendono da molti fattori: ammontare richiesto, andamento tassi, eventuale fuga dalle obbligazioni corporate etc...)
Ciao
 
concordo con la tua analisi .
Quindi il consiglio è btp ( anche francia e germenia per il tasso fisso ) e cct per il variabile.
Ti chiedo consiglio per quanto riguarda la scelta dei titoli .
Avrei infatti intenzione di liquidare la parte in fondi obbligazionari ( con performance deludenti ) e di costituire per la parte tranquilla del mio portafoglio solo di titoli di stato , ma purtroppo non ho padronanza del metodo da applicare nella scelta dei titoli .
Premetto che l'unico mio vincolo è la tranquillità.
Se vorrai aiutarmi te ne sarò grato .

Avvertenza per chi chiede informazioni: sul primo 3D dei BTPi, dal post n. 98 in poi, e anche su questo 3D, nei post precedenti, ci sono alcune indicazioni di portafogli tranquilli; qui aggiungo che, IN GENERALE, si possono prendere due o tre cct QUALSIASI, indipendentemente dalla scadenza, mentre per i BTP io non andrei oltre i 4-5 anni, anche qui vanno bene tutti (entro quella scadenza), indipendentemente dal tasso nominale, (un BTP che quota più alto avrà quasi sicuramente una cedola nominale più alta di un btp che costa di meno, alla fine, aspetti fiscali a parte, cambia poco).
Solo per i BTPi (indicizzati all’inflazione) ci si può spingere fino a 8 – 10 anni.
Inoltre si può diversificare anche su analoghi titoli emessi da Francia e Germania, ad esempio gli OATei sono indicizzati all’inflazione europea come i BTPi; il Bund è un tasso fisso come il BTP e così via.
Secondo me è più importante capire le caratteristiche dei vari titoli e agire di conseguenza, poi se invece del cct 1/11/2011 compro il cct 1/12/2010, vado a caso, poco cambia, come cambia poco se invece del btp 4,25% 15/10/2012 compro il btp 4,25% 15/4/2013.
Molto importante, leggete prima i miei post, ma cercate di farvi un’idea con la vostra testa.
 
Io non trascurerei però completamente bonds corporate

Il mio ptf odierno è così composto


14,76..... CTZ-31DC08.................... 30/12/2008
7,62.......BTP-1MG09 4,5%............... 30/04/2009
11,90..... Btp-15gn09 3,75% D3........ 15/06/2009
11,90..... Int-spaolo-07/09 Std......... 19/07/2009
4,52...... Bei 5,5% 98/09.................. 06/12/2009
3,57...... TELEKOM 3,375% 2010 .......27/01/2010
7,14...... BTP-1AG10 4,5%............... 31/07/2010
6,43...... Btp-01nv10 5,50% D10....... 31/10/2010
5,95...... GE CAP EUR FRN 11............ 04/05/2011
4,52...... DEUTSCHE T.6,625% 11...... 11/07/2011
4,52...... Btp-01ag11 5,25% D10 ...... 31/07/2011
3,33...... BEI 3,625% 2011............... 15/10/2011
1,90...... ENEL TV 14.03.2012........... 14/03/2012
11,90..... CCT-LG06/13.................... 01/07/2013
 
Ultima modifica:
Io non trascurerei però completamente bonds corporate

Il mio ptf odierno è così composto


14,76..... CTZ-31DC08.................... 30/12/2008
7,62.......BTP-1MG09 4,5%............... 30/04/2009
11,90..... Btp-15gn09 3,75% D3........ 15/06/2009
11,90..... Int-spaolo-07/09 Std......... 19/07/2009
4,52...... Bei 5,5% 98/09.................. 06/12/2009
3,57...... TELEKOM 3,375% 2010 .......27/01/2010
7,14...... BTP-1AG10 4,5%............... 31/07/2010
6,43...... Btp-01nv10 5,50% D10....... 31/10/2010
5,95...... GE CAP EUR FRN 11............ 04/05/2011
4,52...... DEUTSCHE T.6,625% 11...... 11/07/2011

4,52...... Btp-01ag11 5,25% D10 ...... 31/07/2011
3,33...... BEI 3,625% 2011............... 15/10/2011
1,90...... ENEL TV 14.03.2012........... 14/03/2012
11,90..... CCT-LG06/13.................... 01/07/2013

Se il primo numero è il peso % sul portafoglio, secondo me, sono sovrapesate quelle in rosso.
Di seguito spiego perchè.
 
Proseguendo sulle strategie possiamo esaminare il caso in cui ad un portafoglio del tutto tranquillo, come quello che ho indicato nei post precedenti (1/3 CCT + 1/3 BTP brevi +1/3 BTPi medio- lunghi), si vogliano affiancare anche obbligazioni di emittenti non governativi.
Il primo problema da affrontare per queste emissioni è quello della scarsa liquidità (non è un problema sempre presente, ma esiste ed è utile tenerlo presente), pochi scambi dovuti all’esiguità delle emissioni. Il secondo problema è quello dei costi occulti, ad esempio le opzioni incorporate, che spesso li rendono molto meno attraenti di un titolo di stato.
Quindi, secondo me, le emissioni obbligazionarie di emittenti non governativi, per essere considerate devono rispondere ad alcuni requisiti:
solidità dell’emittente ed adeguato differenziale rispetto ad analoghe emissioni governative, non avere costi occulti dovuti ad una struttura complessa (sono quindi da evitare tutte le strutturate).
A questo punto la scelta si restringe al tasso fisso, preferibilmente con scadenza residua breve (max 5 anni), o al tasso variabile purché il parametro di indicizzazione sia di largo uso (ad esempio l’euribor).
A questo punto siamo solo a metà del processo decisionale, poiché occorre decidere che peso dare a questa componente nel portafoglio complessivo.
Ritengo sia utile prepararsi al peggio quando le cose vanno bene, quindi studiare bene prima per evitare di farsi del male poi.
QUINDI: la massima percentuale di un portafoglio obbligazionario da dedicare ad emittenti che non siano a) governativi b) area euro, è secondo me, da limitare fino ad un massimo del 20%.
All’interno di questo 20% si dovrebbe aver cura di scegliere emittenti di settori diversi, inoltre il singolo titolo dovrebbe pesare al massimo per il 2% del portafoglio complessivo.
Sempre all’interno di questo 20% dovrebbero trovar posto le obbligazioni governative emesse da paesi emergenti e/o non euro.
Va da sé che se non ci sono in circolazione un numero sufficiente di strumenti ritenuti appropriati, il 20% può anche diminuire.
Ovviamente non c’è nessun bisogno né obbligo di attuare una simile strategia in modo immediato, si può, anzi, è meglio fare il tutto in modo graduale, avendo cura di annotare sempre ( ad esempio ogni 3 mesi) la situazione e le ragioni per cui si è fatta una determinata scelta.
Ritengo che un portafoglio attuato con questi criteri sia del tutto tranquillo, adottando questa impostazione si tiene sempre sotto controllo il rischio complessivo.
 
Prendete questo portafoglio come un gioco, non un portafoglio serio, eventualmente se volete replicarlo lo fate a vostro rischio e pericolo; ma in questo periodo in cui mi pare che si moltiplichino le richieste di aiuto e consiglio, ritengo utile rispondere con un semplicissimo portafoglio e vedere come si comporta. Coerentemente con quanto detto nei miei post si tratta di due CCT due BTP e due BTPi, i due CCT sono i più lunghi attualmente disponibili, mentre gli altri sono a scadenze progressivamente crescenti (2011, 2013, 2017, 2019) fino ad un massimo di dieci anni e qualche mese.
L’ unica operazione sarà il reinvestimento cedole una o due volte l’anno.
Per semplicità ipotizzo l’acquisto con i prezzi ufficiali del 31/10/2008, per i BTPi il coefficiente (che serve per calcolare il controvalore) è sempre del 31/10/2008.
Il controvalore comprende la cedola al netto della ritenuta fiscale, ma non considero le commissioni e per semplicità neanche l’eventuale disaggio sui prezzi di emissione.
Il criterio di scelta dei titoli NON E’ il prezzo o eventuali previsioni (non ne faccio) sui tassi, per lo stesso motivo il portafoglio sarà sostanzialmente statico.
Il criterio di scelta è il flusso di interessi atteso (peraltro senza nessuna particolare preferenza per questo o quel CCT o per questo o quel BTP fatte salve le durate residue):
in presenza di inflazione i due BTPi mi restituiranno tendenzialmente flussi di interesse crescenti, con tassi di interesse in aumento anche i due CCT restituiranno flussi di interessi in aumento (il contrario ovviamente se i tassi diminuiscono). Infine, in caso di tassi di interesse decrescenti, i due BTP, essendo a tasso fisso, aumenteranno di valore.
La fotografia al 31 ottobre 2008 è quindi questa, con un importo investito pari a 93.589,72 e un residuo non investito pari a 6.410,28.
Vedremo come si comporterà questo portafoglio. L’aggiornamento, ovviamente, non sarà frequentissimo, è sufficiente una volta al mese.
 

Allegati

  • portafoglio di prova al 31 10 2008.JPG
    portafoglio di prova al 31 10 2008.JPG
    51,6 KB · Visite: 2.454
Aggiornamento

Di seguito l’aggiornamento su alcuni cct:

cct 1/7/2013 cedola pagabile in data 1/1/2009 = 4,74 (precedente 4,24)
cct 1/2/2010 cedola pagabile in data 1/2/2009 = 4,70 (precedente 4,10)
cct 1/3/2012 cedola pagabile in data 1/3/2009 = 4,60 (precedente 4,20)
cct 1/10/2009 cedola pagabile in data 1/4/2009 = 4,50 (precedente 4,40)
cct 1/11/2011 cedola pagabile in data 1/5/2009 = 3,20 (precedente 4,30)

Come si vede le cedole ora in corso e pagabili nella prima metà del 2009 sono tutte più alte delle precedenti tranne quella del cct 1/11/2011 che è più bassa di oltre un punto percentuale.
Sappiamo tutti che ciò è dovuto all’elevata domanda di bot nell’asta di fine ottobre http://www.dt.mef.gov.it/Aree-Docum...-Mesi--Risultati-asta-del-28-ottobre-2008.pdf
che ha avuto come risultato un ribasso dei rendimenti.
In un portafoglio composto anche da una parte di btp (come indicato nei miei post precedenti), questi, da qualche mese, si sono apprezzati contribuendo ad aumentare il rendimento complessivo del portafoglio.
A parità di altre condizioni, il risultato complessivo di un portafoglio auto-gestito in questo modo non può essere molto distante (e oserei dire migliore) da quello ottenuto dai fondi (obbligazionari e monetari area euro) gestiti professionalmente (vedi la tabella nel post precedente.

L'ultima asta dei bot si è conclusa con rendimenti ancora in calo http://www.dt.mef.gov.it/Aree-Docum...i--Risultati-asta-del-25-26-novembre-2008.pdf

Le cedole dei cct che saranno pagate il primo di giugno 2009 sono quindi vistosamente in calo (ad es.):
cct 1/12/2014 cedola pagabile in data 1/6/2009 = 2,76 (precedente 4,42)

Ci sono anche il cct 1/12/2010 e 1/6/2010 che hanno le stesse date di pagamento, anche per loro le cedola si è abbassata di molto (più di un punto e mezzo).
 
Aggiornamento portafoglio di prova

(salvo involontari errori) Aggiornamento con i prezzi e CdI del 27 novembre.
Il cct dicembre 2014 riporta ancora la cedola in pagamento al primo di dicembre; la successiva, pagabile il primo di giugno 2009, sarà molto più bassa.
Come era abbastanza prevedibile i due cct sono un po' scesi di prezzo, secondo me questo non fa altro che riflettere le aspettative del mercato sul fatto che per un po' di tempo i tassi dei BOT (e quindi dei CCT) saranno molto bassi. Sulle ragioni e sulla probabile durata di ciò non mi pronuncio.
Mi interessa evidenziare che come i due CCT sono scesi, i due Btp sono saliti, mentre per i due BTPi c'è da registrare sia l'aumento di prezzo, sia l'aumento, anche se irrisorio, del CdI.
(nota: il controvalore comprende sia la variazione di prezzo, sia l'aumento del rateo cedolare netto; nell'ultima colonna "prezzi al 31 ottobre 2008" per i due BTPi il prezzo comprende anche il coefficiente di indicizzazione).
 

Allegati

  • portafoglio di prova al 27 11 2008.JPG
    portafoglio di prova al 27 11 2008.JPG
    50,4 KB · Visite: 2.240
Ultima modifica:
Anche se in ritardo merita segnalare negativamente, alcune chicche apparse su Plus24 del 29 novembre scorso.
La prima riguarda i BoT: all’estensore del trafiletto a pag 5 (che si firma Fa.P.) deve essere sfuggito che tassi così bassi non sono una novità: nell’asta di metà giugno 2003 i tassi di rendimento lordo dei bot annuali furono pari a 1,86.

Più precisamente durante tutto il 2003 la media dei rendimenti dei bot annuali fu del 2,21 con un minimo appunto del 1,86 e un massimo del 2,418 nell’asta di metà febbraio 2003.
Nel 2004 la media dei rendimenti dei bot annuali fu del 2,17 con un minimo dell’1,978 in marzo. Ancora nei primi mesi del 2005 i rendimenti erano di poco sopra al 2, vedi al link http://www.bancaditalia.it/banca_mercati/operazioni/titoli/tassi/bot_ann

La spiegazione dei bassi rendimenti è data, tra l’altro, anche dalla richiesta che negli ultimi mesi è sempre stata maggiore dell’offerta (vuoi per le incertezze del mercato azionario, vuoi per altri motivi).

I tassi dei bot (quelli a sei mesi, che non sono molto distanti dai rendimenti dei bot annuali) determinano le cedole dei cct, e qui veniamo alla seconda chicca.
Tralasciando le spiegazioni (che possono anche essere vere) del crollo dei prezzi dei cct, proviamo a fare un semplice confronto utilizzando i prezzi ufficiali di ieri (4-12-2008) e ipotizzando che la cedola del cct dicembre 2014 (2,76% su base annuale) si mantenga stabile sino alla scadenza.
Con la formula per calcolare i rendimenti di excel abbiamo:

Cct 1/12/2014 prezzo 94,10 rendimento lordo 3,87% netto 3,52%

Btp 4,25% 1/08/2014 prezzo 102,30 rendimento lordo 3,79% netto 3,27%

Btp 4,25% 1/02/2015 prezzo 101,98 rendimento lordo 3,88% netto 3,36%

La spiegazione del calo di prezzo è quindi prettamente finanziaria: a parità di rischio, titoli con scadenze simili avranno rendimenti simili. Tra l’altro le quotazioni dei cct ci dicono che il mercato non fa sofisticate proiezioni sui tassi, si ipotizza semplicemente che l’ultima cedola conosciuta rimanga più o meno uguale sino alla scadenza del titolo.
Poi, come dice l'autore del trafiletto sui cct, ci possono anche essere stati ingenti movimentazioni di questi titoli da parte degli istituzionali, ma la spiegazione dei prezzi bassi, secondo me, è sostanzialmente finanziaria.
 

Allegati

  • cct.JPG
    cct.JPG
    56,4 KB · Visite: 2.155
  • bot.JPG
    bot.JPG
    29,3 KB · Visite: 2.141
Ultima modifica:
10 miliardi e siamo scesi all' 1,6 netto siamo ad un passo dal default:clap:

:no:
forse non ho capito l'ironia, ma... direi il contrario. siamo ad un passo dallo 0% di rendimento dei treasury bonds della Fed che danno l'apice della sicurezza per un investitore
 
e se doveste suddividere il vs. portafoglio in azioni e obbligazioni in che percentuale lo fareste?
 
Indietro