tassano pure i buoni pasto

cala da 5,29 a 4 euro la cifra esente da tassazione


che razza di pezzenti meschini, ma dove le pensano queste miserie ?
quota 100 e rdc costano molto........qualcuno incassa, tutti gli altri PAGANO!!!!

Cosa credete che siano gratis quota 100 e rdc?????

Pensateci la prossima volta che votate......
 
per me possono toglierli anche oggi , a governare ci stanno PD e M5S , li tolgano.
Invece li tengono e aggiungono altre boiate cervellotiche
 
adesso lo slogan dei sx è quota 100 e rdc , che spasso :D
 
Tutti i giornali dicono che la pressione fiscale è aumentata l'anno scorso. Avranno qualche fonte. Lo dicono anche giornali di differente orientamento politico.
E comunque i Giggini e i Salvini dicevano che le tasse erano aumentate "per i cattivi". Banchieri ecc.

leggendo i link postati sopra sono aumentate principalmente perché, come sospettavo, si è incassato di più col PIL che è rimasto a 0; ma si è incassato di più non perché hanno aumentato le tasse pre-esistenti ma perché son stati fatti condoni fiscali e fattura elettronica. Poi nei link parlano di web tax e tasse sul tabacco, ma io non ricordo di questi aumenti quando han discusso la finanziaria 2018, e considerato che quel governo stava sulle palle al 90% di giornali e tv, credo proprio che sarebbe stato messo in risalto parecchio.

Ad ogni modo mi vien da ridere a leggere, nell'ultimo link: "Dati cavalcati dalle opposizioni. «Le tasse sono aumentate per colpa del governo», dice il leader del Pd Zingaretti." :asd:
 
Quelli elettronici li puoi spendere solo in certi supermercati, perchè a non tutti gli danno l'abilitazione.

anche questa cosa dei buoni pasto spendibili nei supermercati è un'assurdità all'italiana.
I buoni pasto nascono come sostitutivo della mensa interna, quando l'azienda non la vuole dare.
Quindi dovrebbero essere spendibili solo in bar e ristoranti per pasti consumati durante l'orario di lavoro, con opzione per il lavoratore di rinunciarvi e correlativo aumento corrispondente in busta paga.
Chi ha la mensa interna o la convenzione della ditta con un bar-ristorante vicino, se rinuncia a usufruirne (perché magari fa schifo), non ha né buoni pasto né soldi in più in busta paga.
 
anche questa cosa dei buoni pasto spendibili nei supermercati è un'assurdità all'italiana.
I buoni pasto nascono come sostitutivo della mensa interna, quando l'azienda non la vuole dare.
Quindi dovrebbero essere spendibili solo in bar e ristoranti per pasti consumati durante l'orario di lavoro, con opzione per il lavoratore di rinunciarvi e correlativo aumento corrispondente in busta paga.
Chi ha la mensa interna o la convenzione della ditta con un bar-ristorante vicino, se rinuncia a usufruirne (perché magari fa schifo), non ha né buoni pasto né soldi in più in busta paga.

dovrebbe essere così!...

ma in italia non controlla nessuno; quindi libero commercio a questi miniassegni; e dove c'è commercio c'è trattativa

ti pago con buono-pasto
allora ti scalo il 15%, altrimenti dammi gli euri
 
peche' dovrebbero cedere un buono da 7 a 5 se comunque lo possono usare per comprarli da mangiare? :confused:

perche il forza lega deve spararle per arrivare al 40 poi se ci aggiunge la parola "sud" va alla grande
che poi come fanno a prendere i buoni pasto se, sempre secondo loro, al sud tutti prendono il RDC o lavorano in nero :o:D
 
Ultima modifica:
e' incredibile che con i tassi al minimo degli ultimi 5000 anni devono ancora tassare sempre e tutto e passare le giornate a pensare nuove tasse, perche' come dice travaglio sono bellissime

e la lotta all'evasione, naturalmente


per me ora sono in loop, si alzano la mattina cercando di capire cosa resta da inventarsi, non che ne capisca il senso, i consumi sono gia' bassi, i salari pure...
ci fosse un boom di inflazione in italia, no niente, che ci frega, facciamo repressione fiscale preventiva, non si sa mai... le tasse vanno sempre e solo alzate... sono cosi belle
 
anche questa cosa dei buoni pasto spendibili nei supermercati è un'assurdità all'italiana.
I buoni pasto nascono come sostitutivo della mensa interna, quando l'azienda non la vuole dare.
Quindi dovrebbero essere spendibili solo in bar e ristoranti per pasti consumati durante l'orario di lavoro, con opzione per il lavoratore di rinunciarvi e correlativo aumento corrispondente in busta paga.
Chi ha la mensa interna o la convenzione della ditta con un bar-ristorante vicino, se rinuncia a usufruirne (perché magari fa schifo), non ha né buoni pasto né soldi in più in busta paga.

il buono pasto non è nato come sostitutivo della mensa, è nato come obolo agli amici che li emettono
se il datore di lavoro desse al dipendente un rimborso pasto di 5 euro il dipendente avrebbe a disposizione 5 euro, spendibili come vuole, magari comperandosi pane e salame al supermarket
se il datore di lavoro da al dipendente un buono pasto di 5 euro, da 1 euro a chi emette il buono pasto, che rimborserà con comodo 4 euro al ristoratore, che fornirà al dipendente un pasto del valore di 2 euro
 
il buono pasto non è nato come sostitutivo della mensa, è nato come obolo agli amici che li emettono
se il datore di lavoro desse al dipendente un rimborso pasto di 5 euro il dipendente avrebbe a disposizione 5 euro, spendibili come vuole, magari comperandosi pane e salame al supermarket
se il datore di lavoro da al dipendente un buono pasto di 5 euro, da 1 euro a chi emette il buono pasto, che rimborserà con comodo 4 euro al ristoratore, che fornirà al dipendente un pasto del valore di 2 euro

io non so come sono nati, so solo che chi, come mio suocero dava il servizio mensa ai suoi 20-30 dipendenti, non dava i buoni pasto.
E chi, come mia moglie, ha la mensa aziendale (in realtà un bar convenzionato che paga direttamente il datore di lavoro) non ha i buoni pasto.
 
comunque per mettersi a tassare di più i buoni pasto sono veramente dei micragnosi pd e grillini
 
Ma basta con ste tasse e tasse. Sono le stesse messe dai gialloverdi, solo che sono spostate dall'IVA ad altro.
Vedremo i saldi finali, no? Ma vi foste lamentati l'anno scorso per i 23 miliardi di IVA, guai eh...
Adesso vi lamentate :asd:

I 23 miliardi erano ipotetitici.
Questi sono reali.
 
quota 100 e rdc costano molto........qualcuno incassa, tutti gli altri PAGANO!!!!

Cosa credete che siano gratis quota 100 e rdc?????

Pensateci la prossima volta che votate......

Aboliteli no? Non siete al governo?
Cosa ci vuole? Fatelo.
 
Che ignoranza sto Monacelli.. che e' tuo parente? :clap:

PS: eì già stato spiegato 2000 volte come funzionano i Mini Bot.. puoi essere d'accordo o meno.. ma il senso e' chiaro.
Far girare il debito nell'economia reale invece che in quella finanziaria (e quindi a costo zero)
Essere pronti al piano B

monacelli :D
 
I 23 miliardi erano ipotetitici.
Questi sono reali.

io lo scrivo da agosto che non bisognava salvarvi per l'ennesima volta

al voto, al potere, al comando subito

così avreste dimostrato al mondo quanto ipotetico fosse pagare il 25% di IVA
 
Ultima modifica:
io l'ho scrivo da agosto che non bisognava salvarvi per l'ennesima volta

al voto, al potere, al comando subito

così avreste dimostrato al mondo quanto ipotetico fosse pagare il 25% di IVA

tranquillo, l'anno prossimo ci saranno 28 miliardi di clausole da sterilizzare, per chiunque sarà al governo :D
 
tranquillo, l'anno prossimo ci saranno 28 miliardi di clausole da sterilizzare, per chiunque sarà al governo :D

tranquillo
salvini è già scappato una volta e non ha alcuna intenzione di governare prima del 2023, sperando che per allora sia già crollato tutto o gli abbiano tolto le castagne dal fuoco :D
 
il buono pasto non è nato come sostitutivo della mensa, è nato come obolo agli amici che li emettono
se il datore di lavoro desse al dipendente un rimborso pasto di 5 euro il dipendente avrebbe a disposizione 5 euro, spendibili come vuole, magari comperandosi pane e salame al supermarket
se il datore di lavoro da al dipendente un buono pasto di 5 euro, da 1 euro a chi emette il buono pasto, che rimborserà con comodo 4 euro al ristoratore, che fornirà al dipendente un pasto del valore di 2 euro

già


quindi pigliate il progetto minibot e domandatevi chi sarebbero "gli amici che li emettono" e che ne "gestirebbero il mercato secondario" più o meno regolamentato
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Il gioco delle tre monete
di Francesco Lippi
6-8 minuti

L’idea di creare potere d’acquisto dal nulla stampando moneta affascina da sempre i neofiti dell'economia. Come un sarto che pensasse di aumentare le proprie scorte di tessuto misurandole in decimetri anziché in metri, i neofiti non capiscono che giocare con la quantità di moneta equivale a manipolarne il prezzo, la sua unità di misura, ma non il valore, ovvero i beni acquistabili con quei pezzi di carta.

Nascono da questo equivoco le proposte sulle monete “parallele”, “fiscali” o “complementari”, buoni da far circolare a fianco della valuta principale. Poiché l’euro non può essere creato dall’Italia in modo autonomo, la moneta parallela diviene lo strumento per aggirare questo vincolo sotto varie forme: “mini-bot” stampati per pagare i creditori dello stato, ovvero “titoli di sconto fiscale”, buoni utilizzabili in futuro per il pagamento delle imposte da distribuire gratuitamente ai cittadini. Per entrambi l'auspicio è che i buoni fungano da moneta, ovvero che siano accettati e utilizzati negli scambi tra privati, rivitalizzando gli scambi economici. Proposte simili furono discusse senza concretizzarsi in Grecia nel 2015 e furono messe in atto dalla provincia di Buenos Aires nel 2001 con la stampa del “Patacon”, una passività simile al mini-bot emessa per pagare dipendenti e fornitori.

Proviamo ad analizzare in modo semplice queste proposte per vedere oltre la cortina fumogena che spesso avvolge le teorie monetarie sviluppate da fantasiosi quanto ignoranti neofiti dell’economia. Cosa è e come funziona la moneta parallela? si possono dare diversi casi. Il primo è che la moneta non funzioni, nessuno la accetti, e diventi subito carta straccia. E’ successo col Napo, stampato dal comune di Napoli nel 2012, e con il Marso, ideato dal comune di Avezzano il cui lancio nel 2013 fu accompagnato da accattivanti motti che lasciavano presagire la fine di ogni ingiustizia (“dal denaro al donare”, “signore e signori il signoraggio s’ignora”). Ma qualcosa non ha funzionato ed entrambe le monete sono scomparse. Questo succede quando i cittadini non si fidano dei buoni-moneta ricevuti, convinti che nessuno li accetterà come pagamento: nonostante la forte antipatia verso l’euro, gli italiani sembrano essere ancor più avversi ai suoi surrogati, finendo col preferire la moneta di Mario Draghi a quella stampata dal sindaco.

Proprio per evitare l’effetto carta straccia le amministrazioni più esperte in alchimie monetarie accompagnano l’introduzione della moneta parallela all’annuncio che questa verrà accettata come pagamento di imposte future (come nel caso del Patacon). E’ un caso interessante perché i buoni adesso hanno un valore “reale” in quanto almeno un soggetto (lo stato) li accetta come mezzo di pagamento. Se il livello generale dei prezzi rimane invariato l’emissione di moneta fiscale distribuita gratuitamente ai cittadini è analoga ad una riduzione delle tasse, come spiegato meticolosamente dall’analisi di Roberto Perotti su Lavoce.info. Si possono avere idee diverse sui benefici dei tagli alle imposte, e le loro conseguenze sui saldi di bilancio, ma sarebbe meglio chiamare le politiche economiche col loro nome invece di nasconderle dietro a fantasiose etichette. Di certo non basta un nome a confondere risparmiatori e mercati, che sarebbero come al solito veloci nel valutare le prospettive di solvibilità del paese.

Un terzo caso prevede la stampa di mini-bot per rimborsare le imprese creditrici dello stato. Si tratta di un’operazione che sostituisce una passività dello stato (l’impegno a pagare le imprese creditrici) con un’altra (il mini-bot). Da un punto di vista sostanziale, come sostituire una cambiale da 100 euro con due da 50. Se gli attuali crediti vantati dalle imprese sono illiquidi perché dovrebbe essere diverso per i mini-bot? Meglio sarebbe allora una emissione di BoT (non mini) per liquidare alle imprese quanto loro dovuto in euro sonanti. Ritenere utili i mini-bot perché, secondo le statistiche europee, non rientrerebbero nel computo del debito pubblico è risibile. Un formalismo contabile non vale niente rispetto alla sostanza economica che determina il costo reale del nostro debito pubblico. I risparmiatori guardano ai fatti: la sostituzione di impegni di pagamento di un tipo con impegni di altro tipo lascia la situazione di finanza pubblica invariata.

Un ultimo caso è quello in cui “moneta-fiscale” e “mini-bot” risultino essere liquidi e accettati negli scambi tra privati, finendo con l'aumentare la quantità di strumenti di pagamento, proprio come auspicano i proponenti di questi schemi. In questo caso il livello dei prezzi risponderebbe all’accresciuta quantità di moneta, come succede a seguito di grandi iniezioni monetarie (si studino il Venezuela e la Turchia per istruttive esperienze recenti). Il conferimento della nuova moneta a un gruppo particolare di cittadini, quali i creditori dello stato o i dipendenti dell’amministrazione pubblica, aumenta il loro potere d’acquisto a spese di quelli che non ricevono il trasferimento. Questo perché la nuova moneta genera un aumento dei prezzi che riduce il valore dei saldi monetari di chi non la riceve. E’ una politica analoga in tutto a una nuova imposta (equivalente alla tassa da inflazione) a beneficio di un gruppo particolare.

In sintesi, l’illusione di stampare moneta parallela per accrescere il potere d’acquisto dei cittadini si fonda su una scarsa comprensione del bilancio pubblico (non capire che un buono fiscale significa meno imposte future) e dell’economia monetaria (ignorare che aumenti massicci dell’offerta di moneta creano inflazione). La spasmodica ricerca di artifici finanziari, da sempre popolare nel nostro paese, non servirà a cambiare la sostanza di un’economia che esclude molti dal lavoro e genera salari mediamente bassi. I cittadini hanno poca moneta perché sono impiegati in lavori a basso valore aggiunto, non viceversa. La soluzione deve essere cercata in occupazioni meglio qualificate e in imprese più produttive, non nel nome o nel colore dei pezzi di carta usati nelle transazioni.

Euro, mini-bot, titoli fiscali e l’illusione di creare potere d’acquisto dal nulla - Il Foglio
 
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