San Siro
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Non sono un fanatico della crescita economica.
Soprattutto quando a beneficiarne è l'1% più ricco della popolazione.
Ma, in questo, sono isolato. Ormai anche la sinistra glorifica i ricchi e demonizza i poveri che, va da sé, sono poveri per colpa loro.
Piuttosto, vorrei tornare ai Trattati di Maastricht e a quello di Lisbona.
Vi ricordate le promesse? Stabilità dei prezzi era una. Diventare l'economia più dinamica del mondo era l'altra.
In realtà, per economia dinamica non si intendeva "economia che cresce", ma licenziamenti liberi. Enormi masse di gente alla ricerca di una nuova occupazione. In questo consisteva il "dinamismo" del sistema.
Ci sarebbero riusciti? A licenziare la gente sì. La piena occupazione è un obiettivo ormai solo per marxisti oltranzisti.
Quanto ai risultati in termini di PIL direi che siamo andato malino. Anzi, male. In realtà, malissimo.
Vediamo quindi il tasso medio di crescita economica annuale nel periodo 2000/2021 per dieci aree, da quella che è cresciuta di più, a quella che ha registrato una performance via via inferiore. (Dati World Development Indicators).
Economia Mondo + 2,8%
-----------
1° Asia del sud + 5,7%
2° Paesi a basso + 5,4%
e medio reddito
3° Africa dell'ovest + 4,8%
e centrale
4° Est Asia e. + 4,5%
Pacifico
5° Africa sub- + 3,5%
sahariana
6° Africa dell'est + 3,4%
e del sud
7° Medio oriente + 3,2%
e nord Africa
8° America Latina. + 2,2%
e Caraibi
9° America del nord. + 2,0%
10° Area Euro. + 1,0%
Ecco i dati nudi e crudi. Sembrerebbero addirittura buoni, se purtroppo i progressi di molte aree povere non venissero enormemente sminuiti dagli elevati tassi di natalità.
Osservazione: fra Nord America e area euro il gap non è del 100%, ma del 37%. In questo caso è più indicativo il PIL pro-capite, dato che la crescita della popolazione Usa è in buona parte dovuta a immigrati già in età da lavoro.
E' vero che il distacco effettivo fra l'Europa e le altre aree del mondo è più contenuto, perché comunque negli altri continenti si affacciano nuove e più numerose generazioni al mercato del lavoro. Ma anche tenendo conto del dato più estremo, cioè il PIL pro capite, l'Europa sarebbe nona.
Ora, credo che sarebbe dignitoso astenersi dalle solite fesserie, tipo il modello di Solow o altre fantasie che vengono alla mente in questi casi (anche se non ho idea di quali possano essere.)
Chi ha un minimo di memoria e di onestà intellettuale si ricorda benissimo sotto quali auspici ci si è addentrati nei vari trattati e nell'adozione dell'Euro.
I risultati ottenuti dopo vent'anni di propaganda fanno semplicemente piangere.
Soprattutto quando a beneficiarne è l'1% più ricco della popolazione.
Ma, in questo, sono isolato. Ormai anche la sinistra glorifica i ricchi e demonizza i poveri che, va da sé, sono poveri per colpa loro.
Piuttosto, vorrei tornare ai Trattati di Maastricht e a quello di Lisbona.
Vi ricordate le promesse? Stabilità dei prezzi era una. Diventare l'economia più dinamica del mondo era l'altra.
In realtà, per economia dinamica non si intendeva "economia che cresce", ma licenziamenti liberi. Enormi masse di gente alla ricerca di una nuova occupazione. In questo consisteva il "dinamismo" del sistema.
Ci sarebbero riusciti? A licenziare la gente sì. La piena occupazione è un obiettivo ormai solo per marxisti oltranzisti.
Quanto ai risultati in termini di PIL direi che siamo andato malino. Anzi, male. In realtà, malissimo.
Vediamo quindi il tasso medio di crescita economica annuale nel periodo 2000/2021 per dieci aree, da quella che è cresciuta di più, a quella che ha registrato una performance via via inferiore. (Dati World Development Indicators).
Economia Mondo + 2,8%
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1° Asia del sud + 5,7%
2° Paesi a basso + 5,4%
e medio reddito
3° Africa dell'ovest + 4,8%
e centrale
4° Est Asia e. + 4,5%
Pacifico
5° Africa sub- + 3,5%
sahariana
6° Africa dell'est + 3,4%
e del sud
7° Medio oriente + 3,2%
e nord Africa
8° America Latina. + 2,2%
e Caraibi
9° America del nord. + 2,0%
10° Area Euro. + 1,0%
Ecco i dati nudi e crudi. Sembrerebbero addirittura buoni, se purtroppo i progressi di molte aree povere non venissero enormemente sminuiti dagli elevati tassi di natalità.
Osservazione: fra Nord America e area euro il gap non è del 100%, ma del 37%. In questo caso è più indicativo il PIL pro-capite, dato che la crescita della popolazione Usa è in buona parte dovuta a immigrati già in età da lavoro.
E' vero che il distacco effettivo fra l'Europa e le altre aree del mondo è più contenuto, perché comunque negli altri continenti si affacciano nuove e più numerose generazioni al mercato del lavoro. Ma anche tenendo conto del dato più estremo, cioè il PIL pro capite, l'Europa sarebbe nona.
Ora, credo che sarebbe dignitoso astenersi dalle solite fesserie, tipo il modello di Solow o altre fantasie che vengono alla mente in questi casi (anche se non ho idea di quali possano essere.)
Chi ha un minimo di memoria e di onestà intellettuale si ricorda benissimo sotto quali auspici ci si è addentrati nei vari trattati e nell'adozione dell'Euro.
I risultati ottenuti dopo vent'anni di propaganda fanno semplicemente piangere.