Tasso Fisso o Inflation linked: nei tempi lunghi il mercato li allinea?

  • Ecco la 67° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    Nell’ultima settimana borsistica, i principali indici globali hanno messo a segno performance positive. In assenza di dati macro di rilievo, gli operatori si sono focalizzati sugli utili societari e sulle banche centrali. La stagione delle trimestrali è infatti entrata nel vivo in Europa e a Piazza Affari con oltre la metà dei 40 titoli che compongono il Ftse Mib ad alzare il velo sui conti. Per quanto riguarda le banche centrali, la Reserve Bank of Australia ha lasciato i tassi di interesse invariati, come previsto. Anche la Bank of England ha lasciato fermi i tassi, con due voti a favore di un taglio immediato sui nove totali. La Riksbank svedese ha invece tagliato i tassi per la prima volta in otto anni, riducendo il costo del denaro di 25 punti base al 3,75%, evidenziando la divergenza dell’Europa dalla linea dura della Fed. Per continuare a leggere visita il link

greentrees

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Una domanda.

Prendendo due titoli di Stato del medesimo emittente, con scadenza lunga (per esempio 2040-41), uno a tasso fisso (3%), l'altro a tasso variabile collegato all'inflazione (1,325%+inflazione), volendo incrementare con acquisti successivi lungo gli anni del medesimo importo, il mercato ne riallineerà i rendimenti o è ragionevole prevedere significativi spostamenti? In altre parole, come reagiranno nel tempo agli aumenti o diminuzione dei tassi di interesse? Il mercato li riallinea?

Se così fosse, nella ipotesi di incrementi successivi nel tempo, non vi sarebbero significativi scostamenti nei rendimenti del titolo a tasso fisso e del titolo a tasso collegato all'inflazione.

Grazie a chi vorrà rispondere.
 
Hai constatato anche tu che questo non è un argomento per la sezione Obbligazioni.
Lì senza un ISIN e senza prezzo d'acquisto o prezzo target non ti risponde nessuno.
Si potrebbe ormai pensare ad una discussione in questa sezione dal titolo "Obbligazioni e Titoli di Stato" per tutto ciò che non riguarda il trading spiccio.


come reagiranno nel tempo agli aumenti o diminuzione dei tassi di interesse?

I tassi (i rendimenti richiesti ad un emittente per finanziarne il debito) variano sulla base dell'inflazione attesa e del merito di credito (principalmente). Le reazioni di TF e IL sono più o meno accentuate a seconda del motivo per cui variano i tassi. A parità di merito di credito, gli IL reagiscono meglio se le notizie portano la curva dell'inflazione attesa ad innalzarsi. A parità di inflazione attesa, gli IL reagiscono più vivacemente alle variazioni di merito di credito.

Nei tasso fisso è quotato il rendimento nominale, negli IL è quotato il rendimento reale.
Il rendimento reale richiesto varia. A seconda del grado di incertezza delle previsioni; ma anche in funzione delle politiche monetarie. E' la differenza di rendimento reale fra diverse aree valutarie a spingere il carry trade e (anche) le variazioni dei cambi.


Il mercato li riallinea?

A meno di un eventuale premio struttura, il rendimento atteso di un tasso fisso o di un IL è lo stesso. La reazione nel tempo dipende dalla bontà delle aspettative: se le aspettative saranno rispettate la reazione sarà la stessa. Se le aspettative risulteranno sbagliate, ci saranno scostamenti.


Non ho capito la storia dell'ingresso a rate.
 
Ultima modifica:
A meno di un eventuale premio struttura, il rendimento atteso di un tasso fisso o di un IL è lo stesso. La reazione nel tempo dipende dalla bontà delle aspettative: se le aspettative saranno rispettate la reazione sarà la stessa. Se le aspettative risulteranno sbagliate, ci saranno scostamenti.

Non ho capito la storia dell'ingresso a rate.

Anzitutto grazie per la tua risposta. Ingresso a rate significa:
1. Intendo acquistare, per la parte lunga del portafoglio, un solo titolo, US Treasury, in USD, con scadenza 2040 o 2041, a tasso fisso oppure inflation linked
2. Posto che il capitale da destinare a questo investimento (1/3 del capitale totale) sia 100, non intendo investire i famosi 100 domani mattina, tutti insieme, in un US Treasury 2040 o 2041, a tasso fisso oppure a tasso variabile.
3. Intendo, invece, visto che ho davanti un tempo lungo, procedere con 10 acquisti successivi, ciascuno di 1/10 dei famosi 100.
4. Dopo il primo acquisto di 10, che effettuerò domani mattina con prezzo di carico 117 e cambio EUR/USD 1,11 (prezzo in euro 105,4), intendo verificare tra un anno dove saranno il prezzo ed il rapporto di cambio (prezzo/tasso di cambio).
5. Se tra un anno prezzo/tasso di cambio saranno inferiori a 105,4, procederò ad un secondo acquisto di 10. Ciò determinerà un nuovo valore che sarà la media tra 105,4 e il nuovo prezzo in euro del secondo acquisto. Supponiamo che il prezzo sarà sceso a 108 e il cambio EUR/USD sarà 1,15 (prezzo in euro 93,9). Il nuovo valore sarà quindi di 99,65 (105,4 + 93,9 / 2 = 99,55)
6. Dopo un anno ancora, alla medesima data, se prezzo/tasso di cambio saranno inferiori a 99,55, procederò ad un terzo acquisto. E così via nel tempo.
7. Nel caso in cui, invece, il nuovo valore sarà superiore al valore precedente, non acquisto nulla.

Se questa è la mia strategia, quale dei due titoli la ottimizza? Quello a tasso fisso o quello inflation linked?

Se la tua affermazione è vera ("A meno di un eventuale premio struttura, il rendimento atteso di un tasso fisso o di un IL è lo stesso"), sarebbe indifferente acquistare un tasso fisso o un tasso variabile.

Ti ringrazio per la tua attenzione e per il tuo (eventuale) saggio parere.
 
Se questa è la mia strategia, quale dei due titoli la ottimizza? Quello a tasso fisso o quello inflation linked?

Il rendimento atteso è lo stesso. Sicuramente ci saranno degli scostamenti ma, visto che non puoi sapere in quale direzione ci saranno, le aspettative non possono essere diverse.

Non solo. Il rendimento atteso è lo stesso anche se applichi la stessa strategia ai bund.

Il motivo di preferire gli IL ai tasso fisso è di garantirsi un rendimento reale certo nell'eventualità di fiammate inflattive impreviste. Ma se pensi di difendere il potere d'acquisto in euro, perché vuoi comprare titoli indicizzati ad un'inflazione estera?

In realtà la strategia equivale ad accumulare dollari, con un anchoring bias sul cambio iniziale.
E potrebbe risultare equivalente ad accumulare un ETF sulla liquidità in dollari.

Infatti, come dice anche lindus, il premio al lungo termine sui treasuries non c'è:
Il secondo vincolo attualmente vede le scadenze lunghe non ripagate adeguatamente rispetto alle scadenze corte. La droga del QE è mortifera.
 
Il rendimento atteso è lo stesso. Sicuramente ci saranno degli scostamenti ma, visto che non puoi sapere in quale direzione ci saranno, le aspettative non possono essere diverse.

Non solo. Il rendimento atteso è lo stesso anche se applichi la stessa strategia ai bund.

Il motivo di preferire gli IL ai tasso fisso è di garantirsi un rendimento reale certo nell'eventualità di fiammate inflattive impreviste. Ma se pensi di difendere il potere d'acquisto in euro, perché vuoi comprare titoli indicizzati ad un'inflazione estera?

In realtà la strategia equivale ad accumulare dollari, con un anchoring bias sul cambio iniziale.
E potrebbe risultare equivalente ad accumulare un ETF sulla liquidità in dollari.

Infatti, come dice anche lindus, il premio al lungo termine sui treasuries non c'è:

Ancora una volta grazie per la tua/vostra risposta.
Preciso.
1. Io non intendo difendere il potere di acquisto in euro.
2. Io ho bisogno di un flusso cedolare in USD e non in euro.
3. Attualmente ho (diciamo) 100 euro e preferisco non convertirli tutti e 100, oggi, in USD.
4. Intendo comporre la parte lunga del portafoglio con un solo titolo di Stato di emittente sicuro (Treasury USA)
5. La scelta di non convertire in USD i miei 100 euro attuali, tutti in una volta, oggi, è dettata dal fatto che intervenendo una volta all'anno, ad una data prefissata, ho la possibilità di ottenere un eventuale beneficio sia dall'eventuale prezzo inferiore del titolo (in caso di rialzo dei tassi, il prezzo del titolo a lunghissima scadenza scende), sia dall'eventuale deprezzamento del dollaro rispetto all'euro. La strategia l'ho spiegata al messaggio n. 3 sopra riportato e non la ripeto per non annoiare.

La mia domanda era: il mercato sui tempi lunghi allinea o no i rendimenti di due titoli (uno TF e l'altro IL) del medesimo emittente (che si suppone sicuro)?
Tutto qui. Mi pare di capire che la risposta sia SI'.
Quindi, secondo voi, volendo adottare la strategia suddetta (=con acquisti successivi in base alla variazione del rapporto prezzo/tasso di cambio), è del tutto indifferente impostarla acquistando un Trasury a tasso fisso o uno inflation linked, perché alla fine il mercato allinea i rendimenti. HO CAPITO BENE?

Perdona la mia ignoranza. Che vogliono dire le seguenti espressioni?

- la strategia equivale ad accumulare dollari, con un anchoring bias sul cambio iniziale

- come dice anche lindus, il premio al lungo termine sui treasuries non c'è

Grazie ancora della vostra pazienza.
 
Le decisioni sull'obbligazinario si fanno sulla scorta di :

1) Rapporto rischio rendimento
2) rapporto delle derivate prime dei rendimenti di scadenze cntigue

Il primo vincolo esclude quindi i titoli di emittenti privati (Banche, aziende) se non attraverso fondi che assicurino un adeguato frazionamento.

Il secondo vincolo attualmente vede le scadenze lunghe non ripagate adeguatamente rispetto alle scadenze corte.
La droga del QE è mortifera.

Questo è precisamente il motivo per cui non intendo entrare con tutti i miei 100 Euro quest'anno, ma fraziono i miei ingressi in più anni, ad una data annuale prefissata (= attenuazione dei fattori emotivi), con la percentuale di 1/10 dei miei 100 iniziali all'anno, SE, E SOLO SE, il prezzo diminuisce (per il rialzo dei tassi, per esempio) e/o il tasso di cambio EUR/USD diviene più favorevole di quello attuale.
Ho così la possibilità di trarre vantaggio (EVENTUALE) da due fattori (prezzo e tasso di cambio) per incrementare il mio investimento a lunga scadenza in USD, perché - lo ripeto - ho necessità di un flusso cedolare in USD.
 
2. Io ho bisogno di un flusso cedolare in USD e non in euro.

Che vogliono dire le seguenti espressioni?
- la strategia equivale ad accumulare dollari, con un anchoring bias sul cambio iniziale

Scusa ma... qui qualcosa non quadra.

Ora hai un portafoglio in euro, con un terzo di liquidità che vorresti destinare all'investimento in treasuries. Ma se il cambio e i rendimenti non dovessero soddisfarti eviteresti di comprare i dollari e resteresti con gli euro. Da dove dovrebbe arrivare il flusso di cassa in dollari? :confused:

Scadenza 2040 vuol dire fra 25 anni. Metti che ti ci vogliono 15 o forse 20 anni a comprare tutti i treasuries alle tue condizioni, quale flusso di cassa prevedi di ottenere? :confused:

La struttura cedolare di tasso fisso e IL è molto diversa. Il tasso fisso paga cedole più alte e restituisce il nominale svalutato, mentre gli IL pagano cedole più basse e restituiscono il nominale rivalutato. Tu quanto flusso di cassa vorresti ottenere? Il nominale a scadenza lo vuoi rivalutato, o no? Dopo il 2040 ti servono ancora i dollari? :confused:

La mia domanda era: il mercato sui tempi lunghi allinea o no i rendimenti di due titoli (uno TF e l'altro IL) del medesimo emittente (che si suppone sicuro)?

Il mercato allinea i rendimenti attesi del tasso fisso e degli IL... a mercato.
A mercato ci vai quando compri; e poi aspetti la scadenza. E il mercato non lo vedi più.
Quando compri hai lo stesso rendimento atteso. Che vuoi dire con "i tempi lunghi"? :confused:
 
Il mercato allinea i rendimenti attesi del tasso fisso e degli IL... a mercato.
A mercato ci vai quando compri; e poi aspetti la scadenza. E il mercato non lo vedi più.
Quando compri hai lo stesso rendimento atteso. Che vuoi dire con "i tempi lunghi"?
:confused:

esatto, non é cosi difficile, il mercato quota sempre tutto allineato (a meno che tu trovi qualche momentanea dislocazione). Lasciando perdere le formule immagina le 2 opzioni:
1 compro ora un T 2 ¼ 08/46 , quota ora a 93.0, YTM 2.585%
2 compro ora un TII 1 02/15/46 , quota ora a 107.8 , YTM senza inflation 0.7% + una inflation implicita di 1.1709% , total yield 1.88% (titolo nominale paga 1% + US CPI Urban Consumers NSA)

Fra 1 anno immagina inflazione al 5%:
1 quota a ~ 37
2 quota sempre ~ 107.8-

Quindi con opzione una perdita (in Mark to market) su opzione 1. Ma a mercato entrambi a quei prezzi quotano lo stesso rendimento atteso, fra 1 anno fino a scadenza.

Venendo alla tua strategia sui 10 anni poi dipende dalla tua view su 4 variabili:

1) cambio EURUSD
2) Tassi nominali USA (treasury)
3) tassi nominali Europa
4) la liquiditá che non metti un USD (IL o Treasuries) come la impieghi? Bot, Bund, OAT?

Nel senso che non c'é nessuna strategia che ottimizza in assoluto, dipende dale tue aspettative su tassi, inflazione e cambio. Le aspettative del mercato sono gia incorporate nei prezzi. Se pensi inflazione salira vai su IL se pensi avremo 40 anni di deflazione vai sui nominali.

Ora io personalmente Andrei sugli Inflation Linked, perché storicamente non si sono mai visti 40 anni di deflazione, ma si tratta di view personale ;)
 
Venendo alla tua strategia sui 10 anni poi dipende dalla tua view su 4 variabili:

1) cambio EURUSD
2) Tassi nominali USA (treasury)
3) tassi nominali Europa
4) la liquiditá che non metti un USD (IL o Treasuries) come la impieghi? Bot, Bund, OAT?

Nel senso che non c'é nessuna strategia che ottimizza in assoluto, dipende dale tue aspettative su tassi, inflazione e cambio. Le aspettative del mercato sono gia incorporate nei prezzi. Se pensi inflazione salira vai su IL se pensi avremo 40 anni di deflazione vai sui nominali.

Ora io personalmente Andrei sugli Inflation Linked, perché storicamente non si sono mai visti 40 anni di deflazione, ma si tratta di view personale ;)
Aggiungo la regola del pollice per la valutazione della convenienza a lavorare I/L non troppo liquidi: se il tasso di inflazione implicito (BEIR, Break Even Inflation Rate) è molto minore di quello che è prezzato negli swap sull'inflazione allora possono esserci occasioni interessanti.

L'inflazione per gli USA al momento prezzata è questa:
Codice:
Tenor	ZC Bid	ZC Mid	ZC Ask	YoY Bid	YoY Mid	YoY Ask	CPI Bid		CPI Mid		CPI Ask		Cvx (bp)
1 YR	1.95451	1.99500	2.03549	1.95451	1.99500	2.03549	245.73352	245.83110	245.92869	0.00
2 YR	1.87494	1.91000	1.94506	1.86416	1.89922	1.93427	250.14548	250.31769	250.48996	-1.07
3 YR	1.83531	1.88250	1.92969	1.82825	1.87525	1.92225	254.53829	254.89230	255.24665	-0.76
4 YR	1.82790	1.87750	1.92710	1.81998	1.86938	1.91877	259.13440	259.63967	260.14569	-0.85
5 YR	1.84963	1.87750	1.90537	1.83971	1.86804	1.89638	264.15280	264.51441	264.87642	-0.98
6 YR	1.85129	1.89500	1.93871	1.84253	1.88601	1.92952	269.06499	269.75852	270.45355	-0.86
7 YR	1.88042	1.92100	1.96158	1.87105	1.91158	1.95214	274.59527	275.36179	276.13015	-0.78
8 YR	1.91078	1.95600	2.00122	1.90165	1.94657	1.99152	280.42639	281.42344	282.42359	-0.61
9 YR	1.95183	1.99800	2.04417	1.94129	1.98712	2.03297	286.82250	287.99362	289.16898	-0.46
10 YR	2.00101	2.04600	2.09099	1.98808	2.03286	2.07766	293.83435	295.13302	296.43686	-0.35
12 YR	2.05204	2.09750	2.14296	2.00649	2.05169	2.09692	307.55160	309.19982	310.85613	-3.26
15 YR	2.08219	2.12500	2.16781	2.07097	2.11391	2.15686	328.32786	330.39920	332.48274	0.31
20 YR	2.08402	2.12800	2.17198	2.07358	2.11748	2.16140	364.09354	367.24383	370.42001	0.12
25 YR	2.10067	2.12200	2.14333	2.09063	2.11660	2.14260	405.29615	407.41842	409.55135	0.32
30 YR	2.10729	2.14700	2.18671	2.09893	2.13803	2.17717	450.56798	455.85474	461.20144	0.49
Infatti sostanzialmente la posizione su T I/L dovrebbe essere grossomodo equivalente a comprare un T a tasso fisso ed entrare in uno swap sull'inflazione di equivalente scadenza pagando la gamba fissa e ricevendo la variabile (è la parte che replica la rivalutazione del nominale)

Con i valori tabellati la regola del praticone dice banalmente che se trovi un T I/L a 30Y poco liquido che ti fa pagare una inflazione implicita ad es. del 1% allora ci fai un pensiero :)
 
Ultima modifica:
Aggiungo la regola del pollice per la valutazione della convenienza a lavorare I/L non troppo liquidi: se il tasso di inflazione implicito (BEIR, Break Even Inflation Rate) è molto minore di quello che è prezzato negli swap sull'inflazione allora possono esserci occasioni interessanti.

L'inflazione per gli USA al momento prezzata è questa:
Codice:
Tenor	ZC Bid	ZC Mid	ZC Ask	YoY Bid	YoY Mid	YoY Ask	CPI Bid		CPI Mid		CPI Ask		Cvx (bp)
1 YR	1.95451	1.99500	2.03549	1.95451	1.99500	2.03549	245.73352	245.83110	245.92869	0.00
2 YR	1.87494	1.91000	1.94506	1.86416	1.89922	1.93427	250.14548	250.31769	250.48996	-1.07
3 YR	1.83531	1.88250	1.92969	1.82825	1.87525	1.92225	254.53829	254.89230	255.24665	-0.76
4 YR	1.82790	1.87750	1.92710	1.81998	1.86938	1.91877	259.13440	259.63967	260.14569	-0.85
5 YR	1.84963	1.87750	1.90537	1.83971	1.86804	1.89638	264.15280	264.51441	264.87642	-0.98
6 YR	1.85129	1.89500	1.93871	1.84253	1.88601	1.92952	269.06499	269.75852	270.45355	-0.86
7 YR	1.88042	1.92100	1.96158	1.87105	1.91158	1.95214	274.59527	275.36179	276.13015	-0.78
8 YR	1.91078	1.95600	2.00122	1.90165	1.94657	1.99152	280.42639	281.42344	282.42359	-0.61
9 YR	1.95183	1.99800	2.04417	1.94129	1.98712	2.03297	286.82250	287.99362	289.16898	-0.46
10 YR	2.00101	2.04600	2.09099	1.98808	2.03286	2.07766	293.83435	295.13302	296.43686	-0.35
12 YR	2.05204	2.09750	2.14296	2.00649	2.05169	2.09692	307.55160	309.19982	310.85613	-3.26
15 YR	2.08219	2.12500	2.16781	2.07097	2.11391	2.15686	328.32786	330.39920	332.48274	0.31
20 YR	2.08402	2.12800	2.17198	2.07358	2.11748	2.16140	364.09354	367.24383	370.42001	0.12
25 YR	2.10067	2.12200	2.14333	2.09063	2.11660	2.14260	405.29615	407.41842	409.55135	0.32
30 YR	2.10729	2.14700	2.18671	2.09893	2.13803	2.17717	450.56798	455.85474	461.20144	0.49
Infatti sostanzialmente la posizione su T I/L dovrebbe essere grossomodo equivalente a comprare un T a tasso fisso ed entrare in uno swap sull'inflazione di equivalente scadenza pagando la gamba fissa e ricevendo la variabile (è la parte che replica la rivalutazione del nominale)

Con i valori tabellati la regola del praticone dice banalmente che se trovi un T I/L a 30Y poco liquido che ti fa pagare una inflazione implicita ad es. del 1% allora ci fai un pensiero :)

non volevo scriverlo, ma mi forzi la mano qua ;)

ci sono anche BPT e BTPi a simile scadenza (lunga) che hanno momentanee (si parla di giorni e settimane) dislocazioni fra l'uno e l'altro, non tutte dovute a differenze nel'inflazione implicita. PArlo di strategie long short su ampiezze di 4-6 figure sul nominale :censored: ;)
 
Fra 1 anno immagina inflazione al 5%:
1 quota a ~ 37
2 quota sempre ~ 107.8-

Questo non è proprio corretto. A parte il fatto che il tasso fisso non scenderebbe così tanto, anche il prezzo dell' IL scenderebbe. Perché gli IL sono quotati a rendimento reale e un aumento imprevisto dell'inflazione causerebbe verosimilmente anche un aumento dell'incertezza, con conseguente aumento del rendimento reale. Il rendimento reale cambia anche lui. Se sale, scende il prezzo degli IL.
 
I TIPS anno l'abbitudine di viaggiare in parallelo ai piu' migliori indici azzionari (no italiani quindi).

Più che altro, se l'economia va bene anche l'inflazione sale e con essa salgono i rendimenti dei bond e sale il rendimento reale, perché aumenta l'incertezza.

Ma TIP e SPY non è che viaggino proprio insieme...
 

Allegati

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Innazitutto:
1. GRAZIE a tutti quelli che sono intervenuti a chiarirmi le idee.
2. Non ho compreso proprio tutto, ma quasi.
3. Mi scuso per il mio linguaggio non tecnico come il vostro. Sono poco più che la casalinga di Voghera...!

Ribadisco
a) Ho in portafoglio titoli obbligazionari in EUR, CHF, CNY, RUB tutti con scadenze entro 4 anni, con strategia bond laddering, per cui ogni anno mi si libera una parte di capitale da reinvestire. Le mie spese, però, sono TUTTE in USD. Perciò ho bisogno di un flusso cedolare annuo in USD.
b) Pensavo di impostare la parte lunga del portafoglio, (da costruire nel tempo, entrando gradualmente su un titolo di emittente sicuro (Treasury USA a TF o IL di lunga scadenza), con interventi annuali o semestrali in date fisse (per attutire l'effetto emotività del momentum e darmi una disciplina ordinata, ottimizzando gli ingressi in base al prezzo del titolo (che è influenzato dall'andamento dei tassi) e dal rapporto di cambio EUR/USD (che nessuno è in grado di prevedere). Il ragionamento l'ho indicato al n. 3. Per tale strategia intendevo utilizzare il capitale denominato in EUR, attualmente suddiviso in liquidità e titoli con scadenza a scalare entro 4 anni.
c) Per ragioni che non sto a spiegare, ho bisogno di uno strumento finanziario che periodicamente distribuisca dividendi o cedole. Non è efficiente per me (a causa delle commissioni) un ETF total return o un fondo di cui vendere periodicamente le quote. Vi chiedo, quindi di risparmiare consigli del genere: "cambia banca", "fatti scontare le commissioni".

Fino ad ora ho capito che:
1. Se avessi investito nel 2003 tutto il mio capitale denominato in EUR in un ETF in USD che replicava S&P 500, avrei ottenuto rendimenti migliori, che non se avessi investito tutto il capitale denominato in EUR nel 2003 in un TIPS.
Osservo al riguardo:
- questo è un dato ex post, mentre la mia strategia è ex ante

- l'ipotesi prende come base 100 il 2003, ma si potrebbero ottenere risultati diversi collocando la base 100 in una data anteriore o posteriore.

- io non intendo investire tutto il capitale EUR in un titolo denominato in USD alla data odierna, ma adotto una strategia flessibile e graduale. Per cui sarebbe interessante calcolare cosa avrebbe reso la mia strategia rispetto al rendimento di un investimento dell'intero capitale nel 2003 in un TIPS o in un ETF che replicasse SPY.

- come credo, sia chiaro, la strategia da me pensata non è un PAC, ma, partendo da un capitale denominato in EUR, mira ad abbassare il prezzo di carico del medesimo titolo in portafoglio, intervenendo su due leve (prezzo e tasso di cambio EUR/USD), solo quando questi due fattori rendono conveniente l'incremento del titolo. Per cui non mi preoccupo di dove sarà il cambio EUR/USD in futuro o di quale sarà l'andamento del tasso di interesse e di come questo potrà influenzare il prezzo di un titolo obbligazionario di lunga scadenza.
Io controllo questi fue fattori solo a due date annuali prefissate. Se mi conviene (cioè se il valore "prezzo/tasso di cambio" alla data del "check" è INFERIORE al valore prezzo/tasso di cambio raggiunto dal medesimo titolo in portafoglio), incremento di una percentuale prefissata, altrimenti sto fermo.
Sto fermo, significa, investo la liquidità EUR in titoli a breve-medio periodo, sempre con la strategia bond laddering. In questo senso definisco la mia strategia ex ante.
2. Un ETF azionario mi metterebbe al riparo dal rischio emittente, data la sua diversificazione

Domando:

1. Che ne dite di applicare all'ETF in questione o un altro simile (ETF su Aristocrats, o High dividend, o Emerging, o ...), la strategia appena definita e basata sul TEMPO?
Questa strategia bene si adatta alle mie competenze ed alla mia mentalità, perché non ho competenze per studiare i mercati e ipotizzare la loro direzione, né di seguire strategie sofisticate (analisi tecnica, studio dei fondamentali, strategie value, ecc.).


2. Tenendo conto delle mie esigenze (flusso cedolare in USD) quale strumento e quale strategia alternativi a quanto da me pensato, si potrebbero ipotizzare? Se ETF, quale?

3. Siete così sicuri che un ETF di Ishares, Lyxor, SPDR, Deutsche Bank, offra nei tempi lunghi la stessa solidità di un Treasury USA?

Grazie ancora della vostra disponibilità.
 
Ultima modifica:
a) Ho in portafoglio titoli obbligazionari in EUR, CHF, CNY, RUB tutti con scadenze entro 4 anni, con strategia bond laddering, per cui ogni anno mi si libera una parte di capitale da reinvestire.

Ma hai un conto multicurrency?

Le mie spese, però, sono TUTTE in USD. Perciò ho bisogno di un flusso cedolare annuo in USD.

Hai un conto in dollari?

Per tale strategia intendevo utilizzare il capitale denominato in EUR, attualmente suddiviso in liquidità e titoli con scadenza a scalare entro 4 anni.

Hai un conto in euro?
 
a) Le mie spese, però, sono TUTTE in USD. Perciò ho bisogno di un flusso cedolare annuo in USD.
b) Per tale strategia intendevo utilizzare il capitale denominato in EUR, attualmente suddiviso in liquidità e titoli con scadenza a scalare entro 4 anni.
c) Per ragioni che non sto a spiegare, ho bisogno di uno strumento finanziario che periodicamente distribuisca dividendi o cedole.

Mi sembra che manchi qualche dettaglio.

Le spese in dollari, che verosimilmente attingono dal conto in dollari, sono attualmente coperte da cosa?
Le cedole aggiuntive in dollari dovrebbero integrare o sostituire l'attuale fonte di provvigione?

Ad ogni tranche di ingresso corrisponderà un aumento del flusso cedolare in dollari.
A te quanto flusso cedolare in dollari serve? Quanto flusso cedolare vuoi ottenere?
Vuoi che il flusso cedolare in dollari aumenti di anno in anno?

come credo, sia chiaro, la strategia da me pensata non è un PAC, ma, partendo da un capitale denominato in EUR, mira ad abbassare il prezzo di carico del medesimo titolo in portafoglio
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Sto fermo, significa, investo la liquidità EUR in titoli a breve-medio periodo, sempre con la strategia bond laddering. In questo senso definisco la mia strategia ex ante.

Se fissi un prezzo di carico limite sopra il quale non incrementare mai il conto in dollari, rischi di non incrementare mai il flusso cedolare in dollari.
Ma se il flusso cedolare ti serve, da dove altro lo prenderesti allora?

2. Tenendo conto delle mie esigenze (flusso cedolare in USD) quale strumento e quale strategia alternativi a quanto da me pensato, si potrebbero ipotizzare? Se ETF, quale?

Non è affatto chiaro quali siano le esigenze.
E, comunque, mi sembra più una questione di gestione patrimoniale; e non di matematica.
Se riesci ad esprimere le esigenze in modo più chiaro, potresti probabilmente ricevere dei consigli nella sezione ETF, Fondi e Gestioni.
 
Mi sembra che manchi qualche dettaglio.
Le spese in dollari, che verosimilmente attingono dal conto in dollari, sono attualmente coperte da cosa?
Le cedole aggiuntive in dollari dovrebbero integrare o sostituire l'attuale fonte di provvigione?

Le attuali spese in dollari sono coperte dalle cedole dei titoli denominati in USD, dalle cedole dei titoli denominate in EUR, CNY, RUB convertite via via in USD.
Vorrei però destinare alla parte lunga del portafoglio un titolo di emittente solido denominato in USD, attingendo alla liquidità in EUR ed ai titoli che vanno a scadenza "a scalare" nei prossimi anni. Ho parlato di un incremento (quando si verificano le condizioni suddette) di 1/10 annuo del 33% capitale totale.

Voglio che il flusso cedolare aumenti di anno in anno, esso mi serve non per la sopravvivenza ma per spese di beneficenza (strano, ma vero).

Rischio di non incrementare mai il flusso cedolare in dollari, se fisso un prezzo di carico limite sopra il quale non incrementare mai il conto in dollari?
Tu credi? Il TIPS 2041 ha oscillato del 17% in un anno. Il tasso di cambio EUR/USD è passato da 1,39 a 1,04 in poco più di due anni. Potrebbe accadere che prezzo e tasso di cambio possano variare anche in futuro all'insù o all'ingiù.

Fuori luogo in questa sezione?
E' una questione di strategia obbligazionaria e di money management . Se qui sono fuori luogo, grazie lo stesso dei vostri interventi. Nel settore obbligazioni ero fuori posto. Qui sembra lo stesso. Comunque grazie.
 
Ultima modifica:
Innazitutto:
1. GRAZIE a tutti quelli che sono intervenuti a chiarirmi le idee.
2. Non ho compreso proprio tutto, ma quasi.
3. Mi scuso per il mio linguaggio non tecnico come il vostro. Sono poco più che la casalinga di Voghera...!

Ribadisco
a) Ho in portafoglio titoli obbligazionari in EUR, CHF, CNY, RUB tutti con scadenze entro 4 anni, con strategia bond laddering, per cui ogni anno mi si libera una parte di capitale da reinvestire. Le mie spese, però, sono TUTTE in USD. Perciò ho bisogno di un flusso cedolare annuo in USD.
b) Pensavo di impostare la parte lunga del portafoglio, (da costruire nel tempo, entrando gradualmente su un titolo di emittente sicuro (Treasury USA a TF o IL di lunga scadenza), con interventi annuali o semestrali in date fisse (per attutire l'effetto emotività del momentum e darmi una disciplina ordinata, ottimizzando gli ingressi in base al prezzo del titolo (che è influenzato dall'andamento dei tassi) e dal rapporto di cambio EUR/USD (che nessuno è in grado di prevedere). Il ragionamento l'ho indicato al n. 3. Per tale strategia intendevo utilizzare il capitale denominato in EUR, attualmente suddiviso in liquidità e titoli con scadenza a scalare entro 4 anni.
c) Per ragioni che non sto a spiegare, ho bisogno di uno strumento finanziario che periodicamente distribuisca dividendi o cedole. Non è efficiente per me (a causa delle commissioni) un ETF total return o un fondo di cui vendere periodicamente le quote. Vi chiedo, quindi di risparmiare consigli del genere: "cambia banca", "fatti scontare le commissioni".

Fino ad ora ho capito che:
1. Se avessi investito nel 2003 tutto il mio capitale denominato in EUR in un ETF in USD che replicava S&P 500, avrei ottenuto rendimenti migliori, che non se avessi investito tutto il capitale denominato in EUR nel 2003 in un TIPS.
Osservo al riguardo:
- questo è un dato ex post, mentre la mia strategia è ex ante

- l'ipotesi prende come base 100 il 2003, ma si potrebbero ottenere risultati diversi collocando la base 100 in una data anteriore o posteriore.

- io non intendo investire tutto il capitale EUR in un titolo denominato in USD alla data odierna, ma adotto una strategia flessibile e graduale. Per cui sarebbe interessante calcolare cosa avrebbe reso la mia strategia rispetto al rendimento di un investimento dell'intero capitale nel 2003 in un TIPS o in un ETF che replicasse SPY.

- come credo, sia chiaro, la strategia da me pensata non è un PAC, ma, partendo da un capitale denominato in EUR, mira ad abbassare il prezzo di carico del medesimo titolo in portafoglio, intervenendo su due leve (prezzo e tasso di cambio EUR/USD), solo quando questi due fattori rendono conveniente l'incremento del titolo. Per cui non mi preoccupo di dove sarà il cambio EUR/USD in futuro o di quale sarà l'andamento del tasso di interesse e di come questo potrà influenzare il prezzo di un titolo obbligazionario di lunga scadenza.
Io controllo questi fue fattori solo a due date annuali prefissate. Se mi conviene (cioè se il valore "prezzo/tasso di cambio" alla data del "check" è INFERIORE al valore prezzo/tasso di cambio raggiunto dal medesimo titolo in portafoglio), incremento di una percentuale prefissata, altrimenti sto fermo.
Sto fermo, significa, investo la liquidità EUR in titoli a breve-medio periodo, sempre con la strategia bond laddering. In questo senso definisco la mia strategia ex ante.
2. Un ETF azionario mi metterebbe al riparo dal rischio emittente, data la sua diversificazione

Domando:

1. Che ne dite di applicare all'ETF in questione o un altro simile (ETF su Aristocrats, o High dividend, o Emerging, o ...), la strategia appena definita e basata sul TEMPO?
Questa strategia bene si adatta alle mie competenze ed alla mia mentalità, perché non ho competenze per studiare i mercati e ipotizzare la loro direzione, né di seguire strategie sofisticate (analisi tecnica, studio dei fondamentali, strategie value, ecc.).


2. Tenendo conto delle mie esigenze (flusso cedolare in USD) quale strumento e quale strategia alternativi a quanto da me pensato, si potrebbero ipotizzare? Se ETF, quale?

3. Siete così sicuri che un ETF di Ishares, Lyxor, SPDR, Deutsche Bank, offra nei tempi lunghi la stessa solidità di un Treasury USA?

Grazie ancora della vostra disponibilità.

La questione è rimasta senza risposta. Questa non sembra sia la Sezione del Forum adatta. Quella delle Obbligazioni nemmeno. Chissà in quale sezione si può discutere di strategia obbligazionaria o di money management. Grazie, comunque, a coloro che sono intervenuti.
 
La questione è rimasta senza risposta. Questa non sembra sia la Sezione del Forum adatta. Quella delle Obbligazioni nemmeno. Chissà in quale sezione si può discutere di strategia obbligazionaria o di money management. Grazie, comunque, a coloro che sono intervenuti.

Prova nella sez. ETF, fondi. E' pieno di consulenti pronti a darti una loro view. Forse la tua discussione è troppo tagliata su misura...
 
... anche il prezzo dell' IL scenderebbe. Perché gli IL sono quotati a rendimento reale e un aumento imprevisto dell'inflazione causerebbe verosimilmente anche un aumento dell'incertezza, con conseguente aumento del rendimento reale. Il rendimento reale cambia anche lui. Se sale, scende il prezzo degli IL.

Negli ultimi giorni, infatti, in seguito al risultato delle elezioni presidenziali, è aumentata l'inflazione attesa USA e di conseguenza è sceso il prezzo dei bond a tasso fisso. Ma è sceso anche il prezzo degli IL, nonostante sia aumentata l'inflazione, perché sono aumentati anche l'incertezza e il rendimento reale.
 
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