Telecom Italia - Libera di correre

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
Leggendo vari post mi rendo conto che molti di voi non ricordano forse la storia di Tim degli ultimi anni. Senza riandare al peccato originale della scalata dei capitani coraggiosi mi limito all'erà Vivendi con alcune considerazioni. Vivendi ha acquistato Tim nell'ambito di un affare con Telefonica, l'obiettivo era di entrare nel mercato italiano usando Tim per avere una posizione di forza nella scalata a Mediaset. Sapete tutti com'è finita..Ha espresso una pletora di AD con risultati penosi in un mercato complicato e senza conoscere minimamente le dinamiche specifiche tipiche di un OLO verticale. Ha drenato risorse con varie azioni discutibili e sconosciute ai più.... certamente quando leggo che ha perso 4 miliardi mi viene da ridere....ha ottenuto contributi statali per abbattere i costi con 15 anni di contratto di solidarietà e circa 4 accordi di art. 4 Fornero e quota 100. Oggi l'azienda è allo stremo e vicinissima (2026) al fallimento a meno di un molto teorico ADR che non è in grado di fare...ha chiamato Labriola dal Brasile manager tecnico con una storia ventennale in Telecom per rimettere in carreggiata i conti continuare ad abbattere i costi e soprattutto cedere la rete. Labriola che è un buon manager molto tecnico e poco politico con qualche deficit finanziario ha portato avanti la trattativa con il governo riuscendo a strappare il massimo possibile che però per vivendi non è sufficente.....ora stanno trattando la loro buonuscita e in questo contesto favoriscono tutte le azioni di disturbo possibili nel tentativo di strappare qualche digit in più....in tale contesto sono cicciati tutti i soggetti del sottobosco italico che cercano di sfruttare la situazione per fare qualche gain....poi Labriola o no cambia poco non credo proprio che sposti nulla a questo punto...
Plaudo e sottoscrivo tutto
 
Beh, ma gli short sono iniziati un anno fa, mica oggi
Certo ma un anno fa era lo 0,5% .
Per trovare questo livello record di short bisogna tornare al lontano 2005 .
Non ricordo vs quale titolo fu fatto .
 
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Leggendo vari post mi rendo conto che molti di voi non ricordano forse la storia di Tim degli ultimi anni. Senza riandare al peccato originale della scalata dei capitani coraggiosi mi limito all'erà Vivendi con alcune considerazioni. Vivendi ha acquistato Tim nell'ambito di un affare con Telefonica, l'obiettivo era di entrare nel mercato italiano usando Tim per avere una posizione di forza nella scalata a Mediaset. Sapete tutti com'è finita..Ha espresso una pletora di AD con risultati penosi in un mercato complicato e senza conoscere minimamente le dinamiche specifiche tipiche di un OLO verticale. Ha drenato risorse con varie azioni discutibili e sconosciute ai più.... certamente quando leggo che ha perso 4 miliardi mi viene da ridere....ha ottenuto contributi statali per abbattere i costi con 15 anni di contratto di solidarietà e circa 4 accordi di art. 4 Fornero e quota 100. Oggi l'azienda è allo stremo e vicinissima (2026) al fallimento a meno di un molto teorico ADR che non è in grado di fare...ha chiamato Labriola dal Brasile manager tecnico con una storia ventennale in Telecom per rimettere in carreggiata i conti continuare ad abbattere i costi e soprattutto cedere la rete. Labriola che è un buon manager molto tecnico e poco politico con qualche deficit finanziario ha portato avanti la trattativa con il governo riuscendo a strappare il massimo possibile che però per vivendi non è sufficente.....ora stanno trattando la loro buonuscita e in questo contesto favoriscono tutte le azioni di disturbo possibili nel tentativo di strappare qualche digit in più....in tale contesto sono cicciati tutti i soggetti del sottobosco italico che cercano di sfruttare la situazione per fare qualche gain....poi Labriola o no cambia poco non credo proprio che sposti nulla a questo punto...
Per Vivendi l'affaire Italy ha voluto dire un buco nel bilancio di 4 mld .
Copio il titolo , per leggere l'articolo bisogna essere abbonati .

Scenari - 24+
 
Quello che sta succedendo è stupefacente:
Tutti corrono al ribasso, nello stesso senso, coralmente, convintamente, senza ostacoli, nessuno che corra in senso contrario. Appunto liberi di correre.
Il povero retail che subisce, si impoverisce, si rammarica senza nessuno che vada in suo soccorso, senza nessuno che abbia un minimo di reazione contraria
 
Ultima modifica:
Per Vivendi l'affaire Italy ha voluto dire un buco nel bilancio di 4 mld .
Copio il titolo , per leggere l'articolo bisogna essere abbonati .

Scenari - 24+
Corretto mi sono spiegato male il buco di bilancio di Vivendi è un fatto....intendevo che in 10 anni Bollorè ha avuto modo diciamo di mitigare sensibilmente le perdite monetizzando in vari modi.....
 
A proposito del possibile scopo del megaprestito titoli Tim rilevato in questi giorni dal FT e del titolare dei diritti di voto:


Mediobanca sale al 17,22% dei diritti di voto Generali con un prestito titoli​

di Vittoria Puledda
L'operazione durerà fino all'assemblea Generali. Con questa mossa Piazzetta Cuccia supera la quota del Patto di consultazione stretto da Caltagirone, Del Vecchio e Fondazione Crt. Fonti della banca: decisione a tutela dell'investimento
23 SETTEMBRE 2021



MILANO - Si fa sempre più incandescente il fronte Generali, in vista dell'assemblea che dovrà rinnovare il consiglio (prevista con l'approvazione del bilancio). Mediobanca ha appena comunicato di aver sottoscritto con una primaria controparte di mercato un'operazione di prestito titoli avente ad oggetto 70 milioni di azioni Assicurazioni Generali, pari al 4,42% del capitale sociale della compagnia.
L'operazione avrà durata di circa 8 mesi e comunque almeno fino all'assemblea di Generali chiamata a rinnovare il consiglio di amministrazione. Il contratto consentirà di detenere, unitamente alle azioni già possedute, il 17,22% dei diritti di voto di Assicurazioni Generali. Lo si legge in una nota di Piazzetta Cuccia.

Il pacchetto si contrappone a quello del Patto di consultazione stretto da Galtagirone, Del Vecchio e da ultimo Fondazione Crt, che insieme hanno quote per il 12,53%, poco sotto alla quota direttamente controllata da Mediobanca (12,93%) cui adesso si è aggiunto adesso il prestito titoli.

Secondo fonti vicine a Mediobanca, si è trattato di "un'operazione fatta a tutela dell'investimento in Generali, tenuto conto del contributo significativo che apporta ai risultati della banca e per evitare una destabilizzazione strategica ed operativa che annacqui i risultati".
La posta in gioco è il rinnovo del cda del Leone di Trieste. Domani (venerdì) si riunisce il Comitato nomine dell'assicurazione, lunedì il cda. La decisione da prendere è se presentare una lista del consiglio uscente per il rinnovo delle cariche, e sarebbe la prima volta per Generali. L'amministratore delegato Philippe Donnet ha dato la disponibilità a ricandidarsi, ma la sua nomina è fortemente divisiva e avversata - nei fatti - da Caltagirone e Del Vecchio, mentre il manager gode del pieno appoggio di Mediobanca. Che, a questo punto, ha deciso di aumentare le munizioni portando a casa diritti di voto per un altro 4,4%.
Tra l'altro, l'operazione con cui ha ottenuto il prestito titoli è "su base chiusa", il che significa che i titoli non potranno essere richiesti indietro da chi li ha prestati, fino alla conclusione del contratto medesimo. Dunque, Nagel si è assicurato la quota almeno fino a quando si andrà a votare per il nuovo consiglio.
 
A proposito del possibile scopo del megaprestito titoli Tim rilevato in questi giorni dal FT e del titolare dei diritti di voto:


Mediobanca sale al 17,22% dei diritti di voto Generali con un prestito titoli​

di Vittoria Puledda
L'operazione durerà fino all'assemblea Generali. Con questa mossa Piazzetta Cuccia supera la quota del Patto di consultazione stretto da Caltagirone, Del Vecchio e Fondazione Crt. Fonti della banca: decisione a tutela dell'investimento
23 SETTEMBRE 2021



MILANO - Si fa sempre più incandescente il fronte Generali, in vista dell'assemblea che dovrà rinnovare il consiglio (prevista con l'approvazione del bilancio). Mediobanca ha appena comunicato di aver sottoscritto con una primaria controparte di mercato un'operazione di prestito titoli avente ad oggetto 70 milioni di azioni Assicurazioni Generali, pari al 4,42% del capitale sociale della compagnia.
L'operazione avrà durata di circa 8 mesi e comunque almeno fino all'assemblea di Generali chiamata a rinnovare il consiglio di amministrazione. Il contratto consentirà di detenere, unitamente alle azioni già possedute, il 17,22% dei diritti di voto di Assicurazioni Generali. Lo si legge in una nota di Piazzetta Cuccia.

Il pacchetto si contrappone a quello del Patto di consultazione stretto da Galtagirone, Del Vecchio e da ultimo Fondazione Crt, che insieme hanno quote per il 12,53%, poco sotto alla quota direttamente controllata da Mediobanca (12,93%) cui adesso si è aggiunto adesso il prestito titoli.

Secondo fonti vicine a Mediobanca, si è trattato di "un'operazione fatta a tutela dell'investimento in Generali, tenuto conto del contributo significativo che apporta ai risultati della banca e per evitare una destabilizzazione strategica ed operativa che annacqui i risultati".
La posta in gioco è il rinnovo del cda del Leone di Trieste. Domani (venerdì) si riunisce il Comitato nomine dell'assicurazione, lunedì il cda. La decisione da prendere è se presentare una lista del consiglio uscente per il rinnovo delle cariche, e sarebbe la prima volta per Generali. L'amministratore delegato Philippe Donnet ha dato la disponibilità a ricandidarsi, ma la sua nomina è fortemente divisiva e avversata - nei fatti - da Caltagirone e Del Vecchio, mentre il manager gode del pieno appoggio di Mediobanca. Che, a questo punto, ha deciso di aumentare le munizioni portando a casa diritti di voto per un altro 4,4%.
Tra l'altro, l'operazione con cui ha ottenuto il prestito titoli è "su base chiusa", il che significa che i titoli non potranno essere richiesti indietro da chi li ha prestati, fino alla conclusione del contratto medesimo. Dunque, Nagel si è assicurato la quota almeno fino a quando si andrà a votare per il nuovo consiglio.
allora mi sa che siamo nella m.erda...
si son fatti prestare i titoli da Vivendi
 
allora mi sa che siamo nella m.erda...
si son fatti prestare i titoli da Vivendi
Ma vivendi sono anni che presta titoli. Rik ne dice tante ma su questo ha sempre avuto ragione.
Chi mai poteva shotare da dentro se non vivendi?
Con il benestare della conzzob che dorme sonni tranquilli..mortazzi loro
 
1711214464858.png
 
cvd...poco prima assemblea ci fa u regalo...
 
Quindi dall'articolo postato è chiaro che il prestito garantisce anche il diritto di voto. Ma i voti non si moltiplicano. Se Vivendi ha prestato titoli i cui diritti di voto saranno esercitati da altri ne consegue che avrebbe meno del 23.8%. Onestamente non credo a questo perchè Vivendi vorrà continuare ad essere decisiva . Sono più possibilista in un prestito titoli a breve utilizzato per shortare e mettere in cattiva luce Labriola. Comunque il re è nudo e non mi sembra che i cavalieri (governo e KKR) si diano da fare per salvarlo. Le cose stanno andando in direzione ostinata e contraria. Qualcuno dubita che dietro Merlino (a proposito di Cavalieri della tavola rotonda) ci sia Vivendi. Io invece lo ritengo probabile e ritengo pure che Vivendi miri a recuperare il massimo possibile dalla vendita a pezzi di Tim. Sotto questo punto di vista la quotazione diventa irrilevante. Se il governo ha a cuore l'azienda Tim, il suo knowhow, i suoi dipendenti ecc deve smetterla di nascondere la testa sotto il cuscino, come ha fatto Giorgetti ed intervenire in prima persona magari convincendo KKR a tornare all'ipotesi iniziale o riproporre il piano MInerva. Battere Vivendi in assemblea è complicatissimo anche perchè tutti i fondi che appoggiarono Elliot e Cdp nella precedente guerra, ora potrebbero pure loro voler recuperare.
 
Quindi dall'articolo postato è chiaro che il prestito garantisce anche il diritto di voto. Ma i voti non si moltiplicano. Se Vivendi ha prestato titoli i cui diritti di voto saranno esercitati da altri ne consegue che avrebbe meno del 23.8%. Onestamente non credo a questo perchè Vivendi vorrà continuare ad essere decisiva . Sono più possibilista in un prestito titoli a breve utilizzato per shortare e mettere in cattiva luce Labriola. Comunque il re è nudo e non mi sembra che i cavalieri (governo e KKR) si diano da fare per salvarlo. Le cose stanno andando in direzione ostinata e contraria. Qualcuno dubita che dietro Merlino (a proposito di Cavalieri della tavola rotonda) ci sia Vivendi. Io invece lo ritengo probabile e ritengo pure che Vivendi miri a recuperare il massimo possibile dalla vendita a pezzi di Tim. Sotto questo punto di vista la quotazione diventa irrilevante. Se il governo ha a cuore l'azienda Tim, il suo knowhow, i suoi dipendenti ecc deve smetterla di nascondere la testa sotto il cuscino, come ha fatto Giorgetti ed intervenire in prima persona magari convincendo KKR a tornare all'ipotesi iniziale o riproporre il piano MInerva. Battere Vivendi in assemblea è complicatissimo anche perchè tutti i fondi che appoggiarono Elliot e Cdp nella precedente guerra, ora potrebbero pure loro voler recuperare.
Vivendi sta trattando l'uscita e a mio parere all'assemblea si astiene
 
Vivendi 23,75%
Cassa Depositi e Prestiti9,81%
Gruppo Telecom Italia0,69%
Investitori istituzionali italiani3,75%
Investitori istituzionali esteri44,20%
Altri azionisti 17.80%
 
A proposito del possibile scopo del megaprestito titoli Tim rilevato in questi giorni dal FT e del titolare dei diritti di voto:


Mediobanca sale al 17,22% dei diritti di voto Generali con un prestito titoli​

di Vittoria Puledda
L'operazione durerà fino all'assemblea Generali. Con questa mossa Piazzetta Cuccia supera la quota del Patto di consultazione stretto da Caltagirone, Del Vecchio e Fondazione Crt. Fonti della banca: decisione a tutela dell'investimento
23 SETTEMBRE 2021



MILANO - Si fa sempre più incandescente il fronte Generali, in vista dell'assemblea che dovrà rinnovare il consiglio (prevista con l'approvazione del bilancio). Mediobanca ha appena comunicato di aver sottoscritto con una primaria controparte di mercato un'operazione di prestito titoli avente ad oggetto 70 milioni di azioni Assicurazioni Generali, pari al 4,42% del capitale sociale della compagnia.
L'operazione avrà durata di circa 8 mesi e comunque almeno fino all'assemblea di Generali chiamata a rinnovare il consiglio di amministrazione. Il contratto consentirà di detenere, unitamente alle azioni già possedute, il 17,22% dei diritti di voto di Assicurazioni Generali. Lo si legge in una nota di Piazzetta Cuccia.

Il pacchetto si contrappone a quello del Patto di consultazione stretto da Galtagirone, Del Vecchio e da ultimo Fondazione Crt, che insieme hanno quote per il 12,53%, poco sotto alla quota direttamente controllata da Mediobanca (12,93%) cui adesso si è aggiunto adesso il prestito titoli.

Secondo fonti vicine a Mediobanca, si è trattato di "un'operazione fatta a tutela dell'investimento in Generali, tenuto conto del contributo significativo che apporta ai risultati della banca e per evitare una destabilizzazione strategica ed operativa che annacqui i risultati".
La posta in gioco è il rinnovo del cda del Leone di Trieste. Domani (venerdì) si riunisce il Comitato nomine dell'assicurazione, lunedì il cda. La decisione da prendere è se presentare una lista del consiglio uscente per il rinnovo delle cariche, e sarebbe la prima volta per Generali. L'amministratore delegato Philippe Donnet ha dato la disponibilità a ricandidarsi, ma la sua nomina è fortemente divisiva e avversata - nei fatti - da Caltagirone e Del Vecchio, mentre il manager gode del pieno appoggio di Mediobanca. Che, a questo punto, ha deciso di aumentare le munizioni portando a casa diritti di voto per un altro 4,4%.
Tra l'altro, l'operazione con cui ha ottenuto il prestito titoli è "su base chiusa", il che significa che i titoli non potranno essere richiesti indietro da chi li ha prestati, fino alla conclusione del contratto medesimo. Dunque, Nagel si è assicurato la quota almeno fino a quando si andrà a votare per il nuovo consiglio.

in merito al fatto che i titoli prestati non abbiano diritto di voto, io ho trovato info diverse:
Vendita allo scoperto di titoli azionari: dal contratto di prestito titoli alla Short Selling Regulation - Ius In Itinere.
ciao
mettendo insieme quello che ha postato @sabulum e l'articolo di @lic72 che ringrazio forse si capisce qualcosa in piu', esistono due tipi di operazioni gli short che sono operazioni finanziare dove un soggetto terzo cede a chi vuole la possibilta' di andare lunghi o corti senza possedere fisicamente il titolo.
questo soggetto terzo puo' anche cedere i diritti di voto ad un soggetto che li vuole acquistare per un determinato tempo.
se questo e' il corretto quadro di riferimento, le posizioni corte di Blackrock e similari significano che hanno acquistato per conto di qualcuno un numero consistente di azioni che li hai richiesti per acquisire i diritti di voto e si stanno proteggendo.
non e' Merlyn perchè ha dichiarato di avere lo 0,54% ne altri con percentuali da prefisso telefonico.
dobbiamo quindi aspettarci un soggetto forte ad oggi sconosciuto che si presentera' in assemblea.
preferirei a questo punto che fosse stata Vivendi a prestare i titoli perchè è sempre il 23,7%( un azione un voto), peggio mi sento se invece qualcuno le ha rastrellate sul mercato.
se sbaglio non esitate a confutare.
continua a sfuggirmi il perchè Vivendi dovrebbe volere prenderne il controllo vedo solo rischi e pochissimi vantaggi.
ho letto l'articolo del sole sui francesi dice che la campagna italica gli e' costata 4b e se su Mediaset non si vede vie d'uscita su telecom secondo il sole hanno qualche opzione in più .
c'e' anche la notizia che nel bilancio di Vivendi 2023 c'e stata una rivalutazione della quota Telecom a 0,293.
 
23 MAR 2024 12:53

PALAZZO CHIGI CORRE IN SOCCORSO DI OPEN FIBER – IL GOVERNO HA MESSO A PUNTO UN EMENDAMENTO PER SALVARE UNO DEI PROGETTI CENTRALI DEL PNRR, LA GARA “ITALIA A 1 GIGA” PER L’ESTENSIONE DELLA COPERTURA DELLA BANDA ULTRALARGA: PRONTI 600 MILIONI PER LE AREE BIANCHE – HA PREVALSO LA LINEA DI FAZZOLARI. SCONFITTO IL SOTTOSEGRETARIO ALL’INNOVAZIONE, ALESSIO BUTTI, CHE VOLEVA TOGLIERE SUBITO A OPEN FIBER I LOTTI IN RITARDO E ASSEGNARLI A TIM – ORA SI PENSA A UN INTERVENTO IN DUE TEMPI…​

Estratto dell’articolo di Carmine Fotina per “Il Sole 24 Ore”


Servirà una misura eccezionale per salvare uno dei progetti centrali del Pnrr, la gara “Italia a 1 giga” per l’estensione della copertura della banda ultralarga. Dopo diverse riunioni, che hanno anche evidenziato una spaccatura in seno all’esecutivo, alla fine è stato elaborato un emendamento condiviso che dovrebbe essere depositato all’inizio di aprile in commissione Bilancio alla Camera, dov’è in esame il Dl Pnrr.


Il testo serve a mettere in salvo i lotti di Open Fiber, che è in netto ritardo rispetto alla tabella di marcia, ma ovviamente ha valenza generale cioè sulla carta interessa anche l’altro aggiudicatario, Tim-Fibercop. […]

Si tratta di una richiesta avanzata da Open Fiber, alla luce dell’impossibilità di collegare un numero elevato di civici risultati inesistenti mentre un altrettanto cospicuo pacchetto di indirizzi a questi adiacenti non era stato individuato nella mappatura iniziale, rivelatasi per larga parte fallace.


L’emendamento, preannunciato ieri da fonti di Palazzo Chigi, specifica che restano però fermi «il termine finale di esecuzione dell’opera, il numero complessivo dei civici da collegare e l’onere complessivo dell’investimento» assunto dagli aggiudicatari, senza oneri per la finanza pubblica.

La questione è di estrema delicatezza. La gara vale complessivamente 3,45 miliardi, di cui 1,8 si riferiscono ai lotti di Open Fiber, e ha una scadenza che fa sempre più temere, il 30 giugno 2026. I ritardi per giunta derivano da una società che fa indirettamente capo al ministero dell’Economia (il 60% di Open Fiber è di Cdp Equity e il 40% del fondo Macquarie).


Per questo motivo nelle ultime settimane ci sono stati confronti tra i vari ministeri coinvolti, coordinati dai sottosegretari alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano e Giovanbattista Fazzolari.

Il Dipartimento per la trasformazione digitale, che fa capo al sottosegretario all’Innovazione Alessio Butti, aveva elaborato un emendamento alternativo, centrato sulla revoca a Open Fiber di uno o due lotti, quelli più in ritardo, con successiva cessione a Tim-Fibercop, seconda classificata.

Sono seguite complesse verifiche, su richiesta del ministero dell’Economia anche attraverso interlocuzioni di Cdp Equity con il pool delle banche che negozia con Open Fiber un rafforzamento della linea di finanziamento da 7,2 miliardi. A emergere alla fine è la linea della prudenza. Subito l’emendamento per salvare la gara del Pnrr e, solo dopo che Open Fiber avrà chiuso l’accordo con le banche, si entrerà nel merito della possibile cessione dei lotti a Tim.

Insomma, un possibile intervento in due tempi. Nel frattempo su un altro tavolo - cioè la concessione per la copertura delle aree bianche, quelle a fallimento di mercato che sono fuori dal Pnrr - il ministero delle Imprese e del made in Italy ha praticamente chiuso la ricognizione ed è pronto a riconoscere a Open Fiber circa 600 milioni cash per il riequilibrio del piano economico finanziario tenendo conto di rincari di energia e materie prime.
 
Quindi dall'articolo postato è chiaro che il prestito garantisce anche il diritto di voto. Ma i voti non si moltiplicano. Se Vivendi ha prestato titoli i cui diritti di voto saranno esercitati da altri ne consegue che avrebbe meno del 23.8%. Onestamente non credo a questo perchè Vivendi vorrà continuare ad essere decisiva . Sono più possibilista in un prestito titoli a breve utilizzato per shortare e mettere in cattiva luce Labriola. Comunque il re è nudo e non mi sembra che i cavalieri (governo e KKR) si diano da fare per salvarlo. Le cose stanno andando in direzione ostinata e contraria. Qualcuno dubita che dietro Merlino (a proposito di Cavalieri della tavola rotonda) ci sia Vivendi. Io invece lo ritengo probabile e ritengo pure che Vivendi miri a recuperare il massimo possibile dalla vendita a pezzi di Tim. Sotto questo punto di vista la quotazione diventa irrilevante. Se il governo ha a cuore l'azienda Tim, il suo knowhow, i suoi dipendenti ecc deve smetterla di nascondere la testa sotto il cuscino, come ha fatto Giorgetti ed intervenire in prima persona magari convincendo KKR a tornare all'ipotesi iniziale o riproporre il piano MInerva. Battere Vivendi in assemblea è complicatissimo anche perchè tutti i fondi che appoggiarono Elliot e Cdp nella precedente guerra, ora potrebbero pure loro voler recuperare.
ciao @umby59
sono sempre interessanti i tuoi post, non credo che Vivendi sia dietro Merlyn troppi rischi, ad un soffio dal concerto e dall'obbligo di opa ,come gia' scritto da @alekkos anche alla luce di quanto abbiamo capito oggi, si astiene, non ha vantaggi nel tentare il blitz.
se ci riuscisse si ritroverebbe contro governo e istituzioni , una causa complicatissima con Kkr se volesse annullare il contratto , 45.000 dipendenti , che perde 150milioni al mese.........
 
ciao
mettendo insieme quello che ha postato @sabulum e l'articolo di @lic72 che ringrazio forse si capisce qualcosa in piu', esistono due tipi di operazioni gli short che sono operazioni finanziare dove un soggetto terzo cede a chi vuole la possibilta' di andare lunghi o corti senza possedere fisicamente il titolo.
questo soggetto terzo puo' anche cedere i diritti di voto ad un soggetto che li vuole acquistare per un determinato tempo.
se questo e' il corretto quadro di riferimento, le posizioni corte di Blackrock e similari significano che hanno acquistato per conto di qualcuno un numero consistente di azioni che li hai richiesti per acquisire i diritti di voto e si stanno proteggendo.
non e' Merlyn perchè ha dichiarato di avere lo 0,54% ne altri con percentuali da prefisso telefonico.
dobbiamo quindi aspettarci un soggetto forte ad oggi sconosciuto che si presentera' in assemblea.
preferirei a questo punto che fosse stata Vivendi a prestare i titoli perchè è sempre il 23,7%( un azione un voto), peggio mi sento se invece qualcuno le ha rastrellate sul mercato.
se sbaglio non esitate a confutare.
continua a sfuggirmi il perchè Vivendi dovrebbe volere prenderne il controllo vedo solo rischi e pochissimi vantaggi.
ho letto l'articolo del sole sui francesi dice che la campagna italica gli e' costata 4b e se su Mediaset non si vede vie d'uscita su telecom secondo il sole hanno qualche opzione in più .
c'e' anche la notizia che nel bilancio di Vivendi 2023 c'e stata una rivalutazione della quota Telecom a 0,293.
Una NON NOTIZIA quella della rivalutazione della quota di Vivendi .
E' sempre stata obbligata per legge a farlo , altrimenti risulterebbe come un falso in bilancio .
 
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ciao
mettendo insieme quello che ha postato @sabulum e l'articolo di @lic72 che ringrazio forse si capisce qualcosa in piu', esistono due tipi di operazioni gli short che sono operazioni finanziare dove un soggetto terzo cede a chi vuole la possibilta' di andare lunghi o corti senza possedere fisicamente il titolo.
questo soggetto terzo puo' anche cedere i diritti di voto ad un soggetto che li vuole acquistare per un determinato tempo.
se questo e' il corretto quadro di riferimento, le posizioni corte di Blackrock e similari significano che hanno acquistato per conto di qualcuno un numero consistente di azioni che li hai richiesti per acquisire i diritti di voto e si stanno proteggendo.
non e' Merlyn perchè ha dichiarato di avere lo 0,54% ne altri con percentuali da prefisso telefonico.
dobbiamo quindi aspettarci un soggetto forte ad oggi sconosciuto che si presentera' in assemblea.
preferirei a questo punto che fosse stata Vivendi a prestare i titoli perchè è sempre il 23,7%( un azione un voto), peggio mi sento se invece qualcuno le ha rastrellate sul mercato.
se sbaglio non esitate a confutare.
continua a sfuggirmi il perchè Vivendi dovrebbe volere prenderne il controllo vedo solo rischi e pochissimi vantaggi.
ho letto l'articolo del sole sui francesi dice che la campagna italica gli e' costata 4b e se su Mediaset non si vede vie d'uscita su telecom secondo il sole hanno qualche opzione in più .
c'e' anche la notizia che nel bilancio di Vivendi 2023 c'e stata una rivalutazione della quota Telecom a 0,293.
il prossimo tassello del puzzle saranno le liste che dovranno essere depositate entro il 29 Marzo.
 
Stato
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