Tensione al confine tra Serbia e Kossovo-suonano le sirene antiaeree

Ecco come si tratta con i serbi, l'unica lingua che capiscono...come i loro cugini ingombranti

German commander Helmut Harff telling Serbian officer that have only 30 minutes to leave Kosovo. After exchanging few words: Thats the end of discussion, 28 minutes left
 
speriamo che non si stiano preparando ad entrare in guerra contro di noi insieme alla russia..... :rolleyes:

Mi sa che il contrario.
La Serbia è in mezzo contro tutti, in una bruttissima situazione
La Bielorussia per esempio si è presa le atomiche russe per stare tranquilla, solo così capisce la controparte :o
 
Mi sa che il contrario.
La Serbia è in mezzo contro tutti, in una bruttissima situazione
La Bielorussia per esempio si è presa le atomiche russe per stare tranquilla, solo così capisce la controparte :o


Le cose non succedono per caso, la Serbia é filo russa, Putin stravince le elezioni con altissima frequenza elettorale e quasi subito gli scatenano contro un terribile atto terroristico, adesso la grana in Serbia... c'è del maligno che si aggira in Europa, fa paura.
 
Comincia il processo a Milorad Dodik, leader dell’entità serba della Bosnia-Erzegovina



BOSNIA-ERZEGOVINA

Comincia il processo a Milorad Dodik, leader dell’entità serba della Bosnia-Erzegovina

Afp
7 dicembre 2023
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Milorad Dodik a Sarajevo, il 26 maggio 2022. (Dado Ruvic, Reuters/Contrasto)
Milorad Dodik, presidente dell’entità serba della Bosnia-Erzegovina, ha fatto una breve apparizione il 6 dicembre nel primo giorno del suo processo a Sarajevo. Il processo è stato poi aggiornato dopo che i suoi avvocati ne hanno chiesto lo spostamento a Banja Luka, la sua città natale.
Dodik, 64 anni, è accusato di non aver rispettato l’autorità e le decisioni del tedesco Christian Schmidt, l’Alto rappresentante per la Bosnia-Erzegovina, incaricato di garantire l’applicazione dell’accordo di pace che mise fine alla guerra che tra il 1992 e il 1995 aveva insanguinato questa ex repubblica jugoslava.
Leader indiscusso della Repubblica Serba – una delle due entità che compongono il paese insieme alla Federazione croato-musulmana – Dodik rischia fino a cinque anni di prigione e il divieto di svolgere attività politica.
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Al suo arrivo in aula Dodik è stato lungamente applaudito dai politici presenti. Poco dopo ha rifiutato di alzarsi per ascoltare le parole del giudice Mirsad Strika.
Prima che fosse letto l’atto d’accusa, Goran Bubić, uno degli avvocati di Dodik, ha chiesto il rinvio del processo in attesa di una decisione sulla sua richiesta di trasferire il procedimento a Banja Luka, il capoluogo della Repubblica Serba.
La decisione del tribunale è prevista nei prossimi giorni. Se la richiesta della difesa sarà respinta, il processo riprenderà il 20 gennaio 2024 a Sarajevo.
Uscendo dal tribunale Dodik ha denunciato un “processo politico, reso possibile da interferenze straniere”, riferendosi alle misure adottate di recente da Schmidt. Dodik ha poi lanciato alcune invettive contro Schmidt e l’ambasciatore statunitense Michael Murphy, che considera i mandanti del suo processo.

Un paese lacerato dalle divisioni​

Il processo a Dodik è senza precedenti in Bosnia-Erzegovina, un paese ancora lacerato dalle divisioni a quasi tre decenni dalla fine della guerra.
Dodik, nazionalista e sostenitore del presidente russo Vladimir Putin, aveva promulgato a luglio, in qualità di presidente della Repubblica Serba, due leggi approvate a giugno dal parlamento locale e subito annullate da Schmidt.
Le leggi stabilivano che le sentenze della corte costituzionale della Bosnia-Erzegovina e le decisioni dell’Alto rappresentante non sarebbero state applicate nell’entità serba.
Oltre ad annullare le due leggi, Schmidt ha modificato il codice penale introducendo il reato di mancata osservanza delle sue decisioni, provvedimento che ha permesso alla procura d’incriminare Dodik.

Comunicati come “carta igienica”​

L’Alto rappresentante per la Bosnia-Erzegovina, carica prevista dall’accordo di pace di Dayton del 1995, ha poteri che gli permettono di approvare leggi e destituire rappresentanti eletti.
Dodik ha respinto l’autorità di Schmidt fin dal suo arrivo nel paese nel 2021. Anche Mosca considera la nomina illegittima, perché non è stata approvata dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.
Schmidt è stato nominato dal Consiglio per l’attuazione della pace (Pic), dominato dalle potenze occidentali.
Il Pic, che si è riunito in settimana a Sarajevo, ha ribadito il suo “pieno sostegno” a Schmidt e ha sottolineato che “l’entità serba non ha diritto di secessione dalla Bosnia-Erzegovina”. Dodik ha risposto che i comunicati del Pic sono usati nella Repubblica Serba come “carta igienica”.
In occasione del ventottesimo anniversario dell’accordo di pace di Dayton, alla fine di novembre, Dodik ha dichiarato che il destino della Bosnia-Erzegovina è segnato: “Ci sarà una separazione pacifica. Il treno ha lasciato la stazione e non è più possibile tornare indietro”.
 
In sostanza: se i serbi della bosnia si mettono a fare la secessione, e magari l'annessione alla Serbia, l' UE si piglia solo i maomettani della bosnia :o




Dodik torna ad attaccare l'Alto rappresentante Schmidt - Altre news - Ansa.it
BELGRADO, 26 MAR - Il leader serbo-bosniaco Milorad Dodik, che è presidente della Republika Srpska, l'entità a maggioranza serba della Bosnia-Erzegovina, è tornato ad attaccare l'Alto rappresentante internazionale nel paese balcanico Christian Schmidt, contestando i suoi poteri speciali anche in campo legislativo, che gli consentono di intervenire in fatto di legge elettorale e di proprietà.
Dodik è intervenuto su nuove recenti affermazioni di Schmidt che non ha escluso di imporre emendamenti alla legge elettorale se le autorità bosniache non dovessero intervenire in tempi brevi a tale riguardo.


"Schmidt non ha nulla da dire nè sul processo elettorale nè sulle proprietà, che appartengono alla popolazione che vive in Bosnia-Erzegovina. Se vi saranno iniziative in tali campi, noi adotteremo delle misure, e abbiamo già detto quali misure intendiamo prendere", ha detto Dodik citato dai media serbi.


A più riprese il leader serbo-bosniaco ha minacciato di proclamare la secessione dell'entità serba in caso di intervento legislativo dell'Alto rappresentante. Dodik ha al tempo stesso ribadito che la Bosnia-Erzegovina non è in alcun modo candidata all'adesione alla Nato, nè sarà mai membro dell'Alleanza Atlantica. "Insieme alla Serbia, noi (la Republika Srpska, ndr) restiamo militarmente neutrali, e la Bosnia-Erzegovina non è un Paese candidato alla Nato, e non sarà mai un membro di tale organizzazione", ha affermato il leader serbo-bosniaco, condannando i bombardamenti Nato della primavera 1999 contro Serbia e Republika Srpska, e il rifiuto ieri del consiglio di sicurezza Onu di dibattere i raid alleati di 25 anni fa. A differenza della Republika Srpska, l'altra entità, la Federazione croato-musulmana è favorevole all'integrazione del Paese balcanico nella Nato.
SARAJEVO, 26 MAR - Dodik, reagendo alla decisione dell'Alto rappresentante internazionale Christian Schmidt, ha annunciato la messa a punto di una propria legge elettorale relativa alla sola Republika Srpska, l'entità a maggioranza serba del Paese balcanico. Dodik e l'intera dirigenza dell'entità serba appoggiati dalla Russia, non riconoscono la legittimità di Schmit, che a loro dire sarebbe stato nominato a tale incarico senza l'avallo del consiglio di sicurezza Onu, come previsto dall'accordo di Dayton. Per questo da tempo Dodik è impegnato in un duro braccio di ferro con il diplomatico tedesco, e di conseguenza con i responsabili occidentali che sostengono Schmidt.
Il leader serbo-bosniaco ha subito fatto sapere che non intende rispettare quanto deciso oggi da Schmidt in fatto di legge elettorale. E ha ricordato di aver detto a più riprese in passato che la Republika Srpska avrebbe adottato una propria legge elettorale e avrebbe organizzato proprie elezioni nel caso l'Alto rappresentante avesse imposto cambiamenti alla legge elettorale della Bosnia-Erzegovina, come annunciato oggi. Analoga la reazione di Zeljka Cvijanovic, membro serbo della presidenza tripartita bosniaca. "Ogni volta che il nostro Paese fa un passo in avanti, Schmidt ci fa fare tre passi indietro", ha detto Cvijanovic che ha accusato l'Alto rappresentante di prendere "decisioni dittatoriali" che porteranno il Paese al caos.
Anche il presidente del Parlamento della Republika Srpska Nenad Stevandic, ha subito reagito affermando che le decisioni imposte oggi da Schmidt non saranno applicate nell'entità serba. I prossimi appuntamenti elettorali in Bosnia-Erzegovina sono le municipali in ottobre e quelle generali nel 2026. Ma con il riproporsi della dura contrapposizione fra i nazionalisti serbo-bosniaci e l'Alto rappresentante internazionale, sostenuto da Usa e Ue, il futuro del Paese balcanico non si prospetta roseo. E a farne le spese potrebbe essere il negoziato di adesione alla Ue, per il cui inizio è giunto il via libera da Bruxelles nei giorni scorsi. Dodik peraltro è già sotto processo per il suo mancato rispetto delle delibere dell'Alto rappresentante e della Corte costituzionale.
 
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Le cose non succedono per caso, la Serbia é filo russa, Putin stravince le elezioni con altissima frequenza elettorale e quasi subito gli scatenano contro un terribile atto terroristico, adesso la grana in Serbia... c'è del maligno che si aggira in Europa, fa paura.
Apro il giornale provinciale della curia e leggo l'elogio delle medaglie al valore militare....brutte sensazioni (parlando in generale)
 
Apro il giornale provinciale della curia e leggo l'elogio delle medaglie al valore militare....brutte sensazioni (parlando in generale)


Gli eroi li tirano fuori dal cassetto quando serve gasare la gente, ho un bruttissimo presentimento, si vede tutto il sistema di potere che sta glorificando la guerra, tutta la narrazione porta a quello, stanno piegando la mente della gente al loro volere, sono esseri maligni, che Dio li maledica e il popolo alle prossime europee gli dia una legnata storica, chi vuole la guerra deve finire nelle fogne.
 
Apro il giornale provinciale della curia e leggo l'elogio delle medaglie al valore militare....brutte sensazioni (parlando in generale)
Un discorso se il giornale della curia elogiasse Guglielmo Embriaco testa di maglio ... altra roba se tirano fuori storielle islamassonicoccidentali per scolaretti di scuola "laica", in quel caso puoi pensare che il giornale è in mano a uno di quei dirigenti raccomandati/spintonati che si sono infilati nelle cose cristiane.
 
In sostanza: se i serbi della bosnia si mettono a fare la secessione, e magari l'annessione alla Serbia, l' UE si piglia solo i maomettani della bosnia :o




Dodik torna ad attaccare l'Alto rappresentante Schmidt - Altre news - Ansa.it
BELGRADO, 26 MAR - Il leader serbo-bosniaco Milorad Dodik, che è presidente della Republika Srpska, l'entità a maggioranza serba della Bosnia-Erzegovina, è tornato ad attaccare l'Alto rappresentante internazionale nel paese balcanico Christian Schmidt, contestando i suoi poteri speciali anche in campo legislativo, che gli consentono di intervenire in fatto di legge elettorale e di proprietà.
Dodik è intervenuto su nuove recenti affermazioni di Schmidt che non ha escluso di imporre emendamenti alla legge elettorale se le autorità bosniache non dovessero intervenire in tempi brevi a tale riguardo.


"Schmidt non ha nulla da dire nè sul processo elettorale nè sulle proprietà, che appartengono alla popolazione che vive in Bosnia-Erzegovina. Se vi saranno iniziative in tali campi, noi adotteremo delle misure, e abbiamo già detto quali misure intendiamo prendere", ha detto Dodik citato dai media serbi.


A più riprese il leader serbo-bosniaco ha minacciato di proclamare la secessione dell'entità serba in caso di intervento legislativo dell'Alto rappresentante. Dodik ha al tempo stesso ribadito che la Bosnia-Erzegovina non è in alcun modo candidata all'adesione alla Nato, nè sarà mai membro dell'Alleanza Atlantica. "Insieme alla Serbia, noi (la Republika Srpska, ndr) restiamo militarmente neutrali, e la Bosnia-Erzegovina non è un Paese candidato alla Nato, e non sarà mai un membro di tale organizzazione", ha affermato il leader serbo-bosniaco, condannando i bombardamenti Nato della primavera 1999 contro Serbia e Republika Srpska, e il rifiuto ieri del consiglio di sicurezza Onu di dibattere i raid alleati di 25 anni fa. A differenza della Republika Srpska, l'altra entità, la Federazione croato-musulmana è favorevole all'integrazione del Paese balcanico nella Nato.
SARAJEVO, 26 MAR - Dodik, reagendo alla decisione dell'Alto rappresentante internazionale Christian Schmidt, ha annunciato la messa a punto di una propria legge elettorale relativa alla sola Republika Srpska, l'entità a maggioranza serba del Paese balcanico. Dodik e l'intera dirigenza dell'entità serba appoggiati dalla Russia, non riconoscono la legittimità di Schmit, che a loro dire sarebbe stato nominato a tale incarico senza l'avallo del consiglio di sicurezza Onu, come previsto dall'accordo di Dayton. Per questo da tempo Dodik è impegnato in un duro braccio di ferro con il diplomatico tedesco, e di conseguenza con i responsabili occidentali che sostengono Schmidt.
Il leader serbo-bosniaco ha subito fatto sapere che non intende rispettare quanto deciso oggi da Schmidt in fatto di legge elettorale. E ha ricordato di aver detto a più riprese in passato che la Republika Srpska avrebbe adottato una propria legge elettorale e avrebbe organizzato proprie elezioni nel caso l'Alto rappresentante avesse imposto cambiamenti alla legge elettorale della Bosnia-Erzegovina, come annunciato oggi. Analoga la reazione di Zeljka Cvijanovic, membro serbo della presidenza tripartita bosniaca. "Ogni volta che il nostro Paese fa un passo in avanti, Schmidt ci fa fare tre passi indietro", ha detto Cvijanovic che ha accusato l'Alto rappresentante di prendere "decisioni dittatoriali" che porteranno il Paese al caos.
Anche il presidente del Parlamento della Republika Srpska Nenad Stevandic, ha subito reagito affermando che le decisioni imposte oggi da Schmidt non saranno applicate nell'entità serba. I prossimi appuntamenti elettorali in Bosnia-Erzegovina sono le municipali in ottobre e quelle generali nel 2026. Ma con il riproporsi della dura contrapposizione fra i nazionalisti serbo-bosniaci e l'Alto rappresentante internazionale, sostenuto da Usa e Ue, il futuro del Paese balcanico non si prospetta roseo. E a farne le spese potrebbe essere il negoziato di adesione alla Ue, per il cui inizio è giunto il via libera da Bruxelles nei giorni scorsi. Dodik peraltro è già sotto processo per il suo mancato rispetto delle delibere dell'Alto rappresentante e della Corte costituzionale.

Se fanno la secessione scoppia la guerra, si porterebbero via un grosso pezzo di Bosnia
 
Le cose non succedono per caso, la Serbia é filo russa, Putin stravince le elezioni con altissima frequenza elettorale e quasi subito gli scatenano contro un terribile atto terroristico, adesso la grana in Serbia... c'è del maligno che si aggira in Europa, fa paura.
La grana se la crea la Serbia da sola. Dal primo giorno la stampa Serba ha iniziato a rilanciare la propaganda putiniana sugli Ucraini responsabili dell'attentato, giusto per iniziare. Per non parlare di tutto il resto. Se ne stiano buoni e non rompano il *****, che nessuno se li caga i Serbi, non contano una fava di niente se non urlano un pochino. Ma che voglino? Al lavoro e poche balle, senza tante menate di grandeur di sta cippa.
 
La grana se la crea la Serbia da sola. Dal primo giorno la stampa Serba ha iniziato a rilanciare la propaganda putiniana sugli Ucraini responsabili dell'attentato, giusto per iniziare. Per non parlare di tutto il resto. Se ne stiano buoni e non rompano il *****, che nessuno se li caga i Serbi, non contano una fava di niente se non urlano un pochino. Ma che voglino? Al lavoro e poche balle, senza tante menate di grandeur di sta cippa.
28 giugno 1914. L`attentato di Sarajevo. dice nulla?
 
La grana se la crea la Serbia da sola. Dal primo giorno la stampa Serba ha iniziato a rilanciare la propaganda putiniana sugli Ucraini responsabili dell'attentato, giusto per iniziare. Per non parlare di tutto il resto. Se ne stiano buoni e non rompano il *****, che nessuno se li caga i Serbi, non contano una fava di niente se non urlano un pochino. Ma che voglino? Al lavoro e poche balle, senza tante menate di grandeur di sta cippa.


I popoli quelli veri, non invasi, violentati e meticciati hanno le loro radici, la loro terra, la loro religione, le loro tradizioni, costumi,, leggi, sangue... sono popoli con radici profonde e non li tratti ne sposti come oggetti, sai si ribellano e fanno bene checché ne pensi o decida la Nato, l'Ue, l'ONU e cancheri vari.

E' gente che vuole vivere sulla propria terra e vedi un po' comandare loro non altri, si chiama autodeterminazione dei popoli, quelli che vogliono essere e vivere liberi, senza che altri decidano per loro e vedi che la propria libertà é l'unica giustificazione morale per combattere, magari morire, ma ne vale la pena per la tua terra e la tua gente.

Poi il sistema del potere imperiale li può anche massacrare e probabilmente lo farà, spero senza aiuto Italiano.

L'onore sta da una parte, la vergogna dall'altra.
 
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