The age of protest: il mondo scende in piazza. Ci sara' un perche'?

Cile

Proteste Cile, numero morti sale a 26 - Rai News

22 dicembre 2019

7.50 Sale a 26 il numero delle persone che hanno perso la vita dall'inizio delle proteste anti-governative in Cile. All'interno di un negozio di Valparaiso, incendiato nel corso dei disordini di fine novembre, sono stati infatti rinvenuti i corpi carbonizzati di due persone. I cadaveri erano in uno scantinato dove finora non era stato possibile accedere perché allagato dai vigili del fuoco per domare le fiamme.

:eek: :(
 
Previsioni e scenari

Da Hong Kong al Libano. Il 2019 delle proteste globali e le previsioni 2020 - Formiche.net

L’anno 2019 è stato segnato dalle proteste in tutto il mondo. Algeria, Bolivia, Colombia, Cile, Spagna, Francia, India, Libano, Hong Kong e Sudan… Tutti questi Paesi, in apparenza diversi, condividono un profondo scontento nei confronti delle loro classi dirigenti; hanno in comune un costo della vita alto e quotidianità difficili, nonché la delusione per le promesse mancate di un futuro migliore.

:rolleyes:

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sono ignoranti che non capiscono il benessere portato da globalizzazione ed euro :o
 
Fino alla civilissima Francia

L’uomo dell’anno 2019? Le masse che scendono in piazza contro le oligarchie - Il Sole 24 ORE

Dall’Algeria a Hong Kong, dal Cile alla Bolivia fino alla civilissima Francia, le piazze vengono invase da una classe media che si sente colpita dalla congiuntura economica e senza ascolto dai governi

Quasi tre milioni in Algeria a febbraio, circa due a metà giugno a Hong Kong, ancora più di un milione a Santiago a fine ottobre, 20 mila a Malta un mese dopo, 800 mila a Parigi in dicembre – le masse che scendono in piazza, sollecitate sui social e generalmente prive di leadership, sono state il protagonista della politica globale nel 2019. Senza dimenticare del resto Sudan e Venezuela, Libano e Bolivia, la Catalogna con le sue particolarità, o il movimento globale del Friday for the Future.

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Venezuela

Venezuela, rivale di Guaidò si autoproclama leader del parlamento - Tgcom24

Colpo di scena in Venezuela dove il deputato Luis Parra, rivale di Juan Guaidò e fedele al presidente Nicolas Maduro, si è autoproclamato presidente del Parlamento. L'opposizione, a cui è stato impedito di entrare nell'Assemblea Nazionale a causa di lunghissimi controlli da parte della polizia, ha denunciato la mossa come un "colpo di Stato parlamentare".

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The aftermath

Teheran: proteste contro il regime, scontri - Rai News

11 gennaio 2020

A Teheran, migliaia di persone, soprattutto giovani, davanti alle due università di AmirKabir e di Sharif, hanno scandito la loro rabbia e il loro sdegno per il fatto che il governo iraniano abbia taciuto per due giorni la propria responsabilità nell'abbattimento del Boeing 737. L'ammissione di colpa, seppure involontaria, tardiva ha scatenato le proteste dei dimostranti con la richiesta di dimissioni del Comandante supremo delle Forze Armate, l'ayatollah Ali Khamenei. Le forze di Polizia sono rapidamente intervenute e hanno lanciato gas lacrimogeni ed arrestato alcuni manifestanti. Tra gli slogan scanditi "Morte ai bugiardi", "Non sacrifichiamo vite per venerare un leader assassino". Per quanto riguarda l'ayatollah Ali Khamenei i dimostranti hanno urlato: "Comandante, dimettiti!" mentre si chiede "Referendum per la Costituzione". Altre manifestazioni sono in corso anche a Mashhad, città a Nord Est dell'Iran, luogo di pellegrinaggio religioso.

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sono ignoranti che non capiscono il benessere portato da globalizzazione ed euro :o

concordo. infatti l'italia inteelliiggente non scende in piazza...in francia che sono meno intteeelligenti scendono per le pensioni:D non capiscono una minghia:D:p
 
Proteste e rivolte: il mondo assomiglia a una polveriera - Il Piccolo

09 Gennaio 2020

Il 2019 è stato l’anno di Hong Kong e del Sudamerica. Ma al di là dell’esposizione mediatica, proteste e rivolte sono un fenomeno che ha travolto soprattutto i Paesi già colpiti da violente crisi. Secondo i dati di Acled, un’organizzazione non profit che da anni colleziona dati sugli episodi violenti che avvengono in tutto il Pianeta, negli ultimi cinque anni si sono registrate 173.573 proteste e rivolte. Nella maggior parte dei casi tutto si è svolto senza feriti, ma in oltre 34mila episodi le manifestazioni si sono trasformate in rivolte violente. Nella mappa qui sotto è possibile seguire l’evoluzione di queste proteste Nel primo anno hanno riguardato soprattutto l’Africa e le zone di conflitto indiane. Il 2016 si sono concentrate in Turchia e di nuovo India. Il 2017 ha visto l’evento più sanguinoso in Tanzania con 117 morti mentre nel 2018-2019 sono esplose le aree dell’Europa dell’Est e del Medioriente. Tra il 2015 e il 2019 l’incremento degli episodi è stato del 347%.

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Libano

Beirut, proteste vicino al Parlamento - Rai News

18 gennaio 2020

17.43 Migliaia di persone si sono radunate a Beirut vicino al Parlamento per protestare contro il sistema politico, la corruzione e il carovita. La polizia in tenuta anti-sommossa è intervenuta per disperdere la folla usando idranti e gas lacrimogeni. Altri manifestanti sono in marcia da altre zone di Beirut e da altre città del Paese per un raduno di protesta. Da metà ottobre in Libano sono in corso proteste popolari contro la corruzione del sistema politico.

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Iraq

Iraq, manifestanti tornano in strada - Rai News

19 gennaio 2020

20.51 Sono tornati in piazza a Baghdad e in altre città irachene, i manifestanti antigovernativi del movimento di protesta cominciato lo scorso primo ottobre. Scontri con la polizia. Secondo quanto riferito da fonti del ministero dell' Interno, un manifestante è morto e una quarantina sono rimasti intossicati dai gas lacrimogeni. Alcuni manifestanti hanno bloccato strade bruciando pneumatici anche a Najaf, Nassiriya, Kerbala e Diwaniyya.

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Witness for the Prosecution (*)

Wong, esce storia leader della protesta studenti di Hong Kong - Libri - ANSA

Wong è un testimone straordinario della sua generazione, perché è ispirato da ideali che portano alla nascita di diritti nuovi. I diritti, infatti, non stanno fermi e la loro area non è definita per sempre. Le trasformazioni della società comportano nuove domande. Ed è proprio questa la trama della democrazia. Una democrazia sempre a rischio, in Oriente come in Occidente. La battaglia di Hong Kong è la testimonianza di una lotta che ci riguarda da vicino, che diventa anche nostra e restare in silenzio non è più possibile. (ANSA).

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(*)Per i meno pratici
 
Eccoli!

<<E' questa la nostra rivoluzione>>: dialogo in esclusiva tra Joshua Wong e le Sardine - l'Espresso

«Vogliamo la democrazia, costi quel che costi», scandisce netto Wong. «No ai sovranismi e ai populismi», gli fanno eco, dall’Italia, le Sardine, il movimento che dal novembre scorso smuove le folle, scomoda sociologi e politologi, occupa i talk show. E che, pur dicendosi slegato da ogni partito, produce plateali effetti politici: come il risultato delle ultime elezioni in Emilia Romagna.

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Generazione Z, War Games: attacco informatico globale

Il Pentagono immagina la ribellione di una Gen-Z finanziata da Bitcoin

Giu 12, 2020

Il mondo è stato colpito con attacchi informatici da un’organizzazione oscura, “Zbellion”, che si finanzia rubando valute legali all’establishment e convertendole in bitcoin. Non fatevi prendere dal panico, però.
Tale scenario è solo la premessa per un gioco di guerra dell’esercito americano, progettato nel 2018 per preparare le truppe per i futuri conflitti combattuti sui computer piuttosto che sul campo.
Pubblicato da The Intercept a seguito di una richiesta di Freedom of Information al Pentagono, il quartier generale del Dipartimento della Difesa, il documento di 200 pagine descrive il gioco usato per addestrare i militari.

Il gioco di guerra è ambientato nel 2025, quando un’organizzazione basata sul dark web, nota come “Zbellion”, sfrutta l’insoddisfazione della generazione Z – “Gen Z” – che, con minori possibilità di vita rispetto ai loro predecessori, sono sempre più delusi dalle società americana e occidentale.

Il gruppo incoraggia i membri della Gen Z a partecipare a un attacco informatico globale che ruba denaro da organizzazioni che si ritiene sostengano “l’establishment”.

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Draghizzati: L’Espresso in edicola e online da domenica 14 febbraio - L'Espresso

Da Mosca a Santiago del Cile il mondo scende in piazza. Svetlana Ivanova racconta le proteste di sostenitori di Navalny e intellettuali nella Russia sempre più delusa da Putin; Francesca Sironi ricostruisce la lotta dei contadini indiani sostenuta anche da Rihanna; Simone Pieranni torna a Orwell per spiegare il colpo di Stato contro Aung San Suu Kyi mentre a Istanbul, scrive Mariano Giustino, gli studenti lottano contro Erdogan a ritmo di hard rock. E a Santiago Elena Basso scende in piazza accanto agli attivisti che proteggono con grandi scudi di lamiera i dimostranti dalle violenze della polizia. Sono scesi in piazza anche i tedeschi, tempo fa, ma per motivi ben diversi: lo ricorda Roberto Brunelli in un reportage da Hanau, cuore della Germania multietnica uscito rafforzato dall’attentato razzista che un anno fa costò la vita a nove "stranieri".

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Il Pentagono immagina la ribellione di una Gen-Z finanziata da Bitcoin

Giu 12, 2020

Il mondo è stato colpito con attacchi informatici da un’organizzazione oscura, “Zbellion”, che si finanzia rubando valute legali all’establishment e convertendole in bitcoin. Non fatevi prendere dal panico, però.
Tale scenario è solo la premessa per un gioco di guerra dell’esercito americano, progettato nel 2018 per preparare le truppe per i futuri conflitti combattuti sui computer piuttosto che sul campo.
Pubblicato da The Intercept a seguito di una richiesta di Freedom of Information al Pentagono, il quartier generale del Dipartimento della Difesa, il documento di 200 pagine descrive il gioco usato per addestrare i militari.

Il gioco di guerra è ambientato nel 2025, quando un’organizzazione basata sul dark web, nota come “Zbellion”, sfrutta l’insoddisfazione della generazione Z – “Gen Z” – che, con minori possibilità di vita rispetto ai loro predecessori, sono sempre più delusi dalle società americana e occidentale.

Il gruppo incoraggia i membri della Gen Z a partecipare a un attacco informatico globale che ruba denaro da organizzazioni che si ritiene sostengano “l’establishment”.

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Vedi l'allegato 2694944


Perchè mai dovrebbero essere arrabbiati i giovani? gli si da da mangiare 2 volte al giorno e gli si cambia anche il giornale sul fondo della gabbia quando ce se ne ricorda.
 
Le proteste per l'acqua in Iran - Il Post

Vanno avanti da settimane, soprattutto nella provincia del Khuzestan, e hanno provocato la violenta reazione del regime

Un giornalista indipendente cubano ci ha raccontato le proteste dall'interno

"Il popolo è stanco e la pandemia ha esacerbato la penuria di cibo e medicine. Ora le strade sono militarizzate e gli ultimi fuochi di mobilitazione vengono spenti"

Caos in Tunisia, proteste nelle piazze: il presidente sospende il parlamento

Violente manifestazioni in diverse città della Tunisia, con i manifestanti scesi in piazza per protestare per il deterioramento della situazione sanitaria, economica e sociale del Paese.

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