The One - Alla ricerca del miglior Etf per Pac orizzonte temporale forever

Insomma si è visto nel forte drawdown azionario del 2022..
C'è stato un forte (prevedibile) drawdown obbligazionario... l'azionario Vanguard FTSE All World ha fatto un -13,8% ma dai massimi di fine 2021.. un anno record in cui l'All World ha fatto +29% e il MSCI World +32%. Quindi direi un piccolo storno fisiologico.
Se -13,8% è da percepirci come 'forte drawdown' bisogna fare attenzione alle azioni (per i grandi importi e la totalità dei patrimoni, il PAC da 500 euro a trimestre chissene), primo perché ci sono anni tranquillamente da -30%/-40% e poi perché ci sono anni 'consecutivi' o 'ravvicinati' da -15% che portano dai massimi gli indici a dimezzarsi e peggio.
 
C'è stato un forte (prevedibile) drawdown obbligazionario... l'azionario Vanguard FTSE All World ha fatto un -13,8% ma dai massimi di fine 2021.. un anno record in cui l'All World ha fatto +29% e il MSCI World +32%. Quindi direi un piccolo storno fisiologico.
Se -13,8% è da percepirci come 'forte drawdown' bisogna fare attenzione alle azioni (per i grandi importi e la totalità dei patrimoni, il PAC da 500 euro a trimestre chissene), primo perché ci sono anni tranquillamente da -30%/-40% e poi perché ci sono anni 'consecutivi' o 'ravvicinati' da -15% che portano dai massimi gli indici a dimezzarsi e peggio.

si in effetti ho fatto questo discorso pensando più al nasdaq e s&p 500 che alla posizione all world che tutto sommato ha tenuto benissimo senza impensierirmi granchè :o
 
Si ok, ma non è che basta investire nell'azionario e smettere di lavorare perché salirà sempre 😉

I cali COVID e guerra non sono veri cali/crolli, in questi ultimi 15 anni ci si è abituati bene con le borse azionarie.

Azionario vincerà sempre nel lungo periodo, ma questo lungo periodo potrebbe essere troppo lungo...
 
Si ok, ma non è che basta investire nell'azionario e smettere di lavorare perché salirà sempre 😉

I cali COVID e guerra non sono veri cali/crolli, in questi ultimi 15 anni ci si è abituati bene con le borse azionarie.
Pur sostenendo l'assoluta importanza dell'azionario, soprattutto in fasi di ritorno inflattivo, e considerandolo uno degli asset 'cardine' nella gestione finanziaria, quello che hai appena detto è un discorso che cerco di far penetrare nella mente del risparmiatore.
Come alla fine degli anni '90 o '20, ci troviamo in un punto di osservazione che può facilmente falsare le prospettive, ed è facile poi passare da "è la soluzione a tutto" a "è la causa di tutti i mali".
Io ho avuto la fortuna di formarmi a cavallo della bolla del dot com e di aver vissuto il lungo decennio tra fine anni '90 (in cui ero ventenne) e 2011 (in cui ero trentenne), ricordo professori e gestori che paragonavano i mercati al gioco d'azzardo e parlavano di 'economia di carta' (la finanza) ed 'economia di ferro' (l'industria).
Azionario vincerà sempre nel lungo periodo, ma questo lungo periodo potrebbe essere troppo lungo...
L'azionario ha vinto nel lunghissimo periodo (dal 1802 citato da Jeremy Siegel) ad oggi (2023) perché in questi 220 anni abbiamo assistito ad un incredibile incremento della produttività (vari fasi di industrializzazione). L'incremento procederà su questi ritmi? Oppure come in tutte le curve gaussiane c'è una fase di salita rapida e poi una fase di salita sempre più bassa e marginale?

Se poi osserviamo bene i dati (vorrei fare una serie di lezioni su Siegel...) in realtà l'azionario ha avuto caratteri che oggi definiremmo da 'emerging markets' fino alla fine della crisi degli anni '70 dell'800 e poi ha avuto una crescita molto ridotta, calcolata annualmente e rispetto alla volatilità (pessimo sharpe ratio) dal 1900 al 1950.
Dalla fine degli anni '70 sì, l'azionario ha avuto performance di lungo termine eccezionali...ma attenzione nel 1971 s'era abbandonato il Gold Standard e MAI l'inflazione globale è stata alta come negli ultimi 50 anni.
 
L'unico punto su cui non mi trovo molto d'accordo è il supporre che nel prossimo futuro l'incremento della produttività debba diminuire per qualche fattore...:o

A mio modo di vedere l'avanzamento tecnologico su tutte le tecnologie di cui ormai si parla in modo ossessivo da mesi e anni non potrà che incrementare la produttività diminuendo anche i costi del capitale umano impiegato per raggiungerla..

Dissento solo su questo punto per il resto l'analisi è perfetta :o:yes:
 
Si ok, ma non è che basta investire nell'azionario e smettere di lavorare perché salirà sempre 😉

I cali COVID e guerra non sono veri cali/crolli, in questi ultimi 15 anni ci si è abituati bene con le borse azionarie.

Azionario vincerà sempre nel lungo periodo, ma questo lungo periodo potrebbe essere troppo lungo...

In realtà gli ultimi 15 anni, sebbene molto positivi, non è che siano stati "eccezionali", inteso nel senso di mai verificatisi. In effetti, è accaduto molte volte in passato che i mercati azionari abbiano reso come e più che negli ultimi 15 anni, e per periodi a volte più lunghi.

Se prendiamo gli USA negli ultimi 150 anni, i rendimenti reali (quindi al netto dell'inflazione) per il mercato azionario (linea blu, S&P500 retro-"ricostruito" fino al 1871) e obbligazionario (linea rossa, Treasury a 10 anni rollati ogni mese) sono questi, in scala logaritmica:

Screenshot (581).png


Hanno reso come negli ultimi 15 anni (anzi anche un po' di più): nel trentennio 1870-1900, nel 1949-1966, nel 1982-2000.

Il problema, come giustamente hai detto, è che ogni tanto ci sono periodi di circa 15-20 anni in cui il mercato si muove in maniera laterale. E per un investitore può capitare che 20 anni siano un periodo molto lungo... Siamo all'inizio di un altro ventennio di stasi azionaria? Chi può dirlo...

L'altra cosa interessante è che per le obbligazioni (in questo caso però stiamo parlando del caso specifico dei Treasury a 10 anni) il rendimento reale è quasi l'eccezione, più che la regola... Vi sono stati periodi di 25 o anche di 50 (!!!) anni in cui le obbligazioni hanno dato rendimento reale nullo o negativo, cioè non hanno neanche protetto dall'inflazione.

Verrebbe quasi da dire che gli alti rendimenti reali delle obbligazioni nell'ultimo 40ennio (dagli anni '80 al 2000 ma, seppur in misura minore e nonostante i tassi bassi, anche dal 2000 al 2020) siano stati un'eccezione.

Certo ora alcune cose sono diverse, non c'è più il gold standard etc., ma chi può dire che le cose in futuro andranno diversamente per le obbligazioni?

C'è però da dire che proprio per questo la diversificazione può essere utile. E' vero, potrebbero capitare 20 anni di stasi dell'MSCI World, però nello stesso periodo magari crescono gli emergenti, oppure le small cap, oppure le value, oppure gli ETF obbligazionari (come è accaduto in passato per tutte e 4 le asset class).

Insomma, un portafoglio ben diversificato che non cresce per 20 anni, non so se si è mai visto.

Per questo non condivido molto chi parla solo di "VWCE and chill", a meno che non sia sicuro che quei soldi non li toccherà per 30 anni. Ma deve esserne sicuro al 1000%.
 
L'unico punto su cui non mi trovo molto d'accordo è il supporre che nel prossimo futuro l'incremento della produttività debba diminuire per qualche fattore...:o
Non suppongo che diminuisca, affermo che ci sono stati cicli più o meno lunghi di incremento e di rallentamento. Quindi dire "investi con il lungo termine e le azioni sono una certezza" è più spesso vero che falso, ma non è una verità assoluta al 100%. Oltretutto il momento d'ingresso spesso condiziona molto il risultato. In generale quindi diversificare con strumenti di natura diversa ha un suo senso.
A mio modo di vedere l'avnzamento tecnologico su tutte le tecnologie di cui ormai si parla in modo ossessivo da mesi e anni non potrà che incrementare la produttività diminuendo anche i costi del capitale umano impiegato per raggiungerla..
Interessante tesi, confutata da Siegel (che però è a sua volta confutabile). Lui usando serie storiche lunghe afferma che negli ultimi quasi 300 anni alla fine il ritorno dell'azionario non è stato condizionato tanto da industrializzazione, produttività o anche da terribili shock (faceva l'esempio dell'azionario tedesco nel 1945 e nel 1923), bensì dall'inflazione e da dinamiche di lungo termine.
Per il futuro? Boh... c'è da dire che la storia dell'azionario è la storia di una piccola parentesi dell'economia umana, quella in cui si è deciso di finanziarie delle imprese produttive 'pubbliche' di grandi dimensioni con un capitale condiviso. L'avanzamento tecnologico potrebbe anche rendere meno utili tali 'coporation'. E cosa accadrebbe?
Sono tutti forse, è per dire che non credo molto in una certezza affermata come 'legge' da un grafico (spesso anche inesatto) che mi fa vedere un boost dal 1802 al 1992. Salvo essere l'immortale highlander, forse.
Dissento solo su questo punto per il resto l'analisi è perfetta :o:yes:
 
@Murmur
se vedi dal tuo grafico, solo dal 1970 al 2010 ci sono stati 2 periodi più che decennali, in cui uno sarebbe stato costantemente in perdita.
dal 2005 in poi invece si è quasi sempre in guadagno, in quello mi riferisco che viene anche semplice investire ragionando come se i mercati dovessero funzionare sempre come questi ultimi 15anni.
 
Non suppongo che diminuisca, affermo che ci sono stati cicli più o meno lunghi di incremento e di rallentamento. Quindi dire "investi con il lungo termine e le azioni sono una certezza" è più spesso vero che falso, ma non è una verità assoluta al 100%. Oltretutto il momento d'ingresso spesso condiziona molto il risultato. In generale quindi diversificare con strumenti di natura diversa ha un suo senso.

Interessante tesi, confutata da Siegel (che però è a sua volta confutabile). Lui usando serie storiche lunghe afferma che negli ultimi quasi 300 anni alla fine il ritorno dell'azionario non è stato condizionato tanto da industrializzazione, produttività o anche da terribili shock (faceva l'esempio dell'azionario tedesco nel 1945 e nel 1923), bensì dall'inflazione e da dinamiche di lungo termine.
Per il futuro? Boh... c'è da dire che la storia dell'azionario è la storia di una piccola parentesi dell'economia umana, quella in cui si è deciso di finanziarie delle imprese produttive 'pubbliche' di grandi dimensioni con un capitale condiviso. L'avanzamento tecnologico potrebbe anche rendere meno utili tali 'coporation'. E cosa accadrebbe?
Sono tutti forse, è per dire che non credo molto in una certezza affermata come 'legge' da un grafico (spesso anche inesatto) che mi fa vedere un boost dal 1802 al 1992. Salvo essere l'immortale highlander, forse.

Sul diversificare siamo tutti d'accordo...il mio accento iniziale che può darsi sia stato frainteso o mi sia spiegato male Io era sul fatto che sia importante più rispettare il piano che il piano in se..perchè in fasi dirimenti come il flash crollo del covid o drawdown degli indici del 2022 conta più l'aspetto comportamentale che non quel 100 che 80 20...poi che anche Io ritenga utile diversificare sia per asset classes che per geografia come effettivamente faccio lo condivido :o

Ma se il tuo piano è perfetto "sulla carta" e poi vendi tutto al mini crollo e ricompri tutto al minimo accenno di ripresa questo vuol dire che non era il tuo piano ma un piano sulla carta fatto per una persona una propensione al riskio diversa dalla tua o dalla mia..era essenzialmente questo il senso del mio pensiero :o:yes:
 
Ma se il tuo piano è perfetto "sulla carta" e poi vendi tutto al mini crollo e ricompri tutto al minimo accenno di ripresa questo vuol dire che non era il tuo piano ma un piano sulla carta fatto per una persona una propensione al riskio diversa dalla tua o dalla mia..era essenzialmente questo il senso del mio pensiero :o:yes:
Per esperienza personale il problema è tra la carta, le intenzioni e i film che le persone si sono fatte (o peggio ancora che qualche venditore gli ha fatto), e la vita reale.

Nella vita reale 'accadono cose'. In alcuni periodi meno (coppia pensionata, senza figli, estremamente abbiente di 65 anni... dopo 20 anni che si sarà mai spesa [salvo malattie, badanti o filippini che si sono fatti adottare]?).
Però accadono cose... lutti, trasferimenti, cambiamenti nel reddito, arrivo di figli, necessità per figli, incremento di spese, acquisto seconda casa, ristrutturazione della prima, stanchezza mentale, malattie, litigi, discussioni.
Tu fai il tuo bel progettino di 20 anni 100% stocks a 28 anni, bello raggiante neo-assunto in un'importante azienda, single che passa da una fidanzata all'altra.
20 anni dopo sei separato dalla tua prima moglie, con cui hai 2 figli, le hai lasciato casa, hai comprato seconda casa con la seconda moglie, terzo figlio in arrivo.
Il tuo 100% stocks crolla, tu sei tranquillo, tutta la tua famiglia intorno no.
Queste sono le difficoltà del "long run".

Caso tipico di "ma io avevo fatto un programmino sulla carta".
 
Per esperienza personale il problema è tra la carta, le intenzioni e i film che le persone si sono fatte (o peggio ancora che qualche venditore gli ha fatto), e la vita reale.

Nella vita reale 'accadono cose'. In alcuni periodi meno (coppia pensionata, senza figli, estremamente abbiente di 65 anni... dopo 20 anni che si sarà mai spesa [salvo malattie, badanti o filippini che si sono fatti adottare]?).
Però accadono cose... lutti, trasferimenti, cambiamenti nel reddito, arrivo di figli, necessità per figli, incremento di spese, acquisto seconda casa, ristrutturazione della prima, stanchezza mentale, malattie, litigi, discussioni.
Tu fai il tuo bel progettino di 20 anni 100% stocks a 28 anni, bello raggiante neo-assunto in un'importante azienda, single che passa da una fidanzata all'altra.
20 anni dopo sei separato dalla tua prima moglie, con cui hai 2 figli, le hai lasciato casa, hai comprato seconda casa con la seconda moglie, terzo figlio in arrivo.
Il tuo 100% stocks crolla, tu sei tranquillo, tutta la tua famiglia intorno no.
Queste sono le difficoltà del "long run".

Caso tipico di "ma io avevo fatto un programmino sulla carta".

Certo gli imprevisti non li può mica prevedere nessuno :D

Ma non ridurrei a questo punto il discorso al 100% azionario..basta vedere le sorti dell'inossidabile "sulla carta" 60 40 lo scorso anno..:o

Non ci sono piani infallibili se poi ci mettiamo il carico da 90 di cosa ci riserva la vita è chiaro che può succedere di tutto.. però una buona approssimazione tra all in equity e all cash si può tentare di trovarla e poi sul cammino si aggiusterà il tiro se sarà necessario riducendo il riskio in base alla situazione..
 
comunque per integrare l'interessante riflessione sulla vita reale credo che anche la propria posizione come persona possa essere utilizzata come parametro per definire un piano:

es.. ragazzo di 23 anni al primo lavoro, vive a casa coi genitori e mette via metà dello stipendio.. non è uno scandalo che possa pianificare per i successivi 10 anni di investire in 100% azionario fino a che questa situazione non cambierà sensibilmente imponendo maggiori responsabilità nelle proprie scelte..

padre di famiglia con moglie e figli a carico farà un piano diverso..

poi gli imprevisti capiteranno a entrambi e mischieranno le carte si spera in modo da non rendere vani tutti gli sforzi fatti ma costringendo forse a mitigare le scelte.... ma si può approssimare che il massimo che possa capitare a un 23enne sarà il doversi sposare e comprare una casa.. e quindi dovrà ridurre nel tempo la sua esposizione al riskio per garantirsi quel cuscinetto sicuro a garantire le uscite future in questi ingenti capitoli di spesa..

per il padre di famiglia la situazione è più complicata e si dovrà fare scelte diverse in base a quel che servirà garantire per moglie e figli nei decenni successivi e quindi un piano totalmente diverso... :o

questo per dire che il 100% azionario proposto dall'OP che all'apparenza potrebbe sembrare una provocazione può avere più senso che un portafoglio 50% stock 50% bonds a un 19 enne che deve ancora costruire tutto il proprio patrimonio finanziario partendo da zero :o mentre potrebbe avere poco o nessun senso per chi quel net worth l'ha già costruito e cerca più una difesa del valore del proprio denaro da inflazione e altri fattori che una crescita vera e propria

fine della riflessione integrativa :o:yes:
 
comunque per integrare l'interessante riflessione sulla vita reale credo che anche la propria posizione come persona possa essere utilizzata come parametro per definire un piano:

es.. ragazzo di 23 anni al primo lavoro, vive a casa coi genitori e mette via metà dello stipendio.. non è uno scandalo che possa pianificare per i successivi 10 anni di investire in 100% azionario fino a che questa situazione non cambierà sensibilmente imponendo maggiori responsabilità nelle proprie scelte..
Assolutamente. Dovrebbe farlo.
Quali sono (nella mia esperienza) i problemi in questa circostanza?
1- Importi piccoli. Può capitare che il ragazzo investa a 23 anni il "PAC" dei primi stipendi, i soldi che gli ha lasciato la nonna e il libretto apertogli dai genitori. Ne avrà beneficio, ma conterà meno delle future scelte patrimoniali.
2- Mancanza di esperienza. Tutti i libri che vogliamo, ma non ci è passato, sarà più soggetto a BIAS (il bias sarà sia rimanere deluso dal +9% annuo del suo portafoglio rispetto all'amico con i bitcoin che ha fatto 10x, oppure lo spaventarsi ad una reale discesa)
3- Influenza di altri. Si è spesso ancora sotto la famiglia di origine, o in forte contatto. Ipotizziamo che gli importi non sono piccoli (es. eredità importante, casa dei genitori venduta, soldi accumulati da generazioni) e fa 100% stocks e arriva una crisi da 1973, o da dot com... che dice il papà?

Quindi anche una vita apparentemente "senza problemi" potrebbe invece dover tenere conto della vita reale rispetto al grafico delle stocks.
 
Paradossalmente forse chi è giovane e vive con i genitori ma pensa di diventare indipendente dopo qualche anno dovrebbe essere più cauto con i suoi soldi: se si vuole comprare la casa e l'auto fra 10 anni e l'azionario ha fatto un decennio perso? I piani a quell'età possono cambiare completamente! Invece se hai 50 anni hai ancora almeno 15 anni per andare in pensione ma si presume tu abbia una vita stabile, una casa, per cui potresti teoricamente essere più aggressivo almeno con una parte del capitale e delle entrate che a quell'età di solito tende ad essere ai massimi.
 
Non saprei..se uno è giovane anche se incappasse in un disastro tipo bolla dot com ha comunque l'età dalla sua parte e può rifarsi nel tempo degli errori commessi...più si va avanti con l'età e più questo tempo viene meno...certo io parlo di un giovane che investa in modo progressivo tramite pac i suoi risparmi...non certo il patrimonio dei genitori già consolidato come valore o una pesante eredità..li si aprono casi differenti :o
 
Non saprei..se uno è giovane anche se incappasse in un disastro tipo bolla dot com ha comunque l'età dalla sua parte e può rifarsi nel tempo degli errori commessi...più si va avanti con l'età e più questo tempo viene meno...certo io parlo di un giovane che investa in modo progressivo tramite pac i suoi risparmi...non certo il patrimonio dei genitori già consolidato come valore o una pesante eredità..li si aprono casi differenti :o
Se ha passione/comprensione per la materia sì. Se persona con poca esperienza da giovane impatta con una fase negativa del mercato spesso bolla la cosa come un rischio eccessivo e non toccherà mai più gli investimenti. Ricordo tantissimi ragazzi che la pensavano così nel periodo 2010-2015.
 
Ciao Ragazzi, mio primo post! Ma vi leggo da tanto.. @bow sei il mio mito!
Però sono un po’ dubbioso sui fondi obbligazionari che capisco siano l’ alternativa all azionario che qui si propone, per questo nel 2020 qdo sono uscito dal triste fondo bilanciato in cui stavo da 5 anni per passare agli ETF indice io di AGGH ne ho preso solo il 5% (causa rendimento insignificante e prospettiva rialzo tassi). Ora la mia povera nonna con il fondo obbligazionario a lunga duration del promotore probabilmente dovrebbe vivere numerosi altri decenni per rivedere i suoi soldi. Non capisco quindi come i fondi obbligazionari possano essere considerati a basso rischio essendo gli stessi una scommessa sull’andamento dei tassi. Capisco se parliamo di fondi/etf con duration brevissime o inflation linked (manco quelli han funzionato sebbene comprati prima che si prevedesse aumento inflazione). O forse suggerite di comprare un mix di obbligazioni singole?
 
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Reazioni: bow
Esatto, quando compri un fondo/etf obbligazionario, non compri un rendimento a scadenza ma una curva di rendimenti continuamente rollata dal gestore. Questo rende evidente che si tratta di una scommessa sui tassi.
L'obbligazionario SICURO vuol dire titolo obbligazionario di un emittente investment grade con scadenza 1-3 anni dal mio punto di vista.
 
Per esperienza personale il problema è tra la carta, le intenzioni e i film che le persone si sono fatte (o peggio ancora che qualche venditore gli ha fatto), e la vita reale.

Nella vita reale 'accadono cose'. In alcuni periodi meno (coppia pensionata, senza figli, estremamente abbiente di 65 anni... dopo 20 anni che si sarà mai spesa [salvo malattie, badanti o filippini che si sono fatti adottare]?).
Però accadono cose... lutti, trasferimenti, cambiamenti nel reddito, arrivo di figli, necessità per figli, incremento di spese, acquisto seconda casa, ristrutturazione della prima, stanchezza mentale, malattie, litigi, discussioni.
Tu fai il tuo bel progettino di 20 anni 100% stocks a 28 anni, bello raggiante neo-assunto in un'importante azienda, single che passa da una fidanzata all'altra.
20 anni dopo sei separato dalla tua prima moglie, con cui hai 2 figli, le hai lasciato casa, hai comprato seconda casa con la seconda moglie, terzo figlio in arrivo.
Il tuo 100% stocks crolla, tu sei tranquillo, tutta la tua famiglia intorno no.
Queste sono le difficoltà del "long run".

Caso tipico di "ma io avevo fatto un programmino sulla carta".
Ciao bow, sono d'accordo su tutto in linea teorica ma poi, nel concreto, dove li mettiamo i nostri soldi? Le azioni sono molto volatili, il 2022 ha esemplificativo cosa vuol dire "rischio tassi" nelle obbligazioni, nubi nere adombrano l'immobiliare italiano, le cripto peggio che andar di notte, i conti deposito hanno rendimenti reali negativi, cosa resta? Il materasso? Oro sepolto in giardino? Perché è facile dire costruisci un portafoglio bilanciato, poi va messo a terra con gli strumenti giusti, una asset allocation tarata su propensione al rischio e orizzonte temporale, tenere conto del rischio cambio etc. Le cose sono molto più complesse di quanto il fol a volte lascia trasparire (vwce e stop, LS60 e chiudi il pc) e proprio per questa ragione molti (issimi) finiscono nelle maglie delle reti filiali con il loro gestito e prodotti assicurativi
 
Ciao bow, sono d'accordo su tutto in linea teorica ma poi, nel concreto, dove li mettiamo i nostri soldi? Le azioni sono molto volatili, il 2022 ha esemplificativo cosa vuol dire "rischio tassi" nelle obbligazioni, nubi nere adombrano l'immobiliare italiano, le cripto peggio che andar di notte, i conti deposito hanno rendimenti reali negativi, cosa resta? Il materasso? Oro sepolto in giardino? Perché è facile dire costruisci un portafoglio bilanciato, poi va messo a terra con gli strumenti giusti, una asset allocation tarata su propensione al rischio e orizzonte temporale, tenere conto del rischio cambio etc. Le cose sono molto più complesse di quanto il fol a volte lascia trasparire (vwce e stop, LS60 e chiudi il pc) e proprio per questa ragione molti (issimi) finiscono nelle maglie delle reti filiali con il loro gestito e prodotti assicurativi
Ti rispondo con un esempio concreto, che coniuga psicologia, gestione delle possibilità/rischi del mercato, profilo personale e strumenti.

Stamattina ho trascorso ore a fare un rendiconto patrimoniale e strategico ad una delle posizioni principali che gestisco direttamente (alcuni milioni).

Il decisore principale ha una divisione in 4 portafogli. Il primo è un tematico di suo vezzo (il famoso discorso metti il minimo percento in una cosa con cui giocare). Il secondo è un'allocazione tattica basata sulla strategia con cui è stato affrontato il 2022 (quindi gestione separata al posto dell'obbligazionario e 33% azionario per il lungo termine), che nel corso di quest'anno è stata 'svuotata', ma è rimasta una parte ridotta del totale. Il terzo è un lungo termine Buy&hold (40/60). Il quarto, più voluminoso, è un flessibile con allocazione tattica conservativa.
Dato che uscendo da CD e G.Separate si è entrati progressivamente nell'obbligazionario include un bel paniere di titoli di Stato, con una durata in gran parte breve, ma con una piccola percentuale lunga redditizia, un minimo di emerging markets, sovranazionali presi sotto la pari, qualità creditizia molto alta. A questo si abbinava oggi 17% di azionario (l'allocazione obiettivo del portafoglio è circa 25%, siamo tatticamente sottodimensionati), tra cui un pò di immobiliare (pochi punti %, ingresso fine luglio).

Ora... guardiamo il bicchiere mezzo pieno... salvo olocausto nucleare... come si fa a 'perdere' con un patrimonio così? (ovviamente la propensione al rischio è contenuta, da 25/75)

Ho la liquidità per riportare l'azionario al giusto bilanciamento su discese di mercato anche lunghe. I bond brevi per avere un rendimento assoluto positivo anche in caso di un altro +5% di tassi d'interesse. Un rendimento medio dei fondamentali che sfiga che va sta al 4% pure sui sovranazionali. Poco azionario, ma non manca in caso di +30% dei mercati.
Ora, se uno sa tenere il timone la vedo molto serena.

Se poi stai lì con l'ossessione "oddio se l'inflazione è 8% io devo fare almeno 8% netto tasse netto tutto QUEST'ANNO o è la fine" probabilmente si pretende troppo... ma rispetto ai benchmark 25% Equities/75% bond l'anno scorso ha sovraperformato di brutto (pur avendo fatto circa un -2%).
 
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