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  • Due nuove obbligazioni Societe Generale, in Euro e in Dollaro USA

    Societe Generale porta sul segmento Bond-X (EuroTLX) di Borsa Italiana due obbligazioni, una in EUR e una in USD, a tasso fisso decrescente con durata massima di 15 anni e possibilità di rimborso anticipato annuale a discrezione dell’Emittente.

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io un lotto lo tengo
ma davvero è' spazzatura
 
Perfettamente d'accordo con voi, ma credo che sia un momento particolarmente delicato per le obbligazioni a tasso fisso.
 
con un decennale al 3% stai scommettendo contro il rialzo tassi, comunque chi si compra un btp sta messo peggio :)

bisogna sperare che si rimangi il disallineamento prima che si muovano per davvero i tassi in europa.
 
con un decennale al 3% stai scommettendo contro il rialzo tassi, comunque chi si compra un btp sta messo peggio :)

bisogna sperare che si rimangi il disallineamento prima che si muovano per davvero i tassi in europa.

Quale sarebbe il decennale che rende il 3%?
 
Come ripeto da tempo è tutto il comparto abbligazionario che sta soffrendo btp compresi, se gli usa alzano i tassi, draghi si comporterà di conseguenza e allora ne vedremo delle belle sui tassi fissi.
Ps sono pieno di bond a tasso fisso
Saluti
 
io sono retailissimo, casalinga praticamente.
 
con un decennale al 3% stai scommettendo contro il rialzo tassi, comunque chi si compra un btp sta messo peggio :)

bisogna sperare che si rimangi il disallineamento prima che si muovano per davvero i tassi in europa.


:no:
... prima della prox. crisi finanziaria (2008 style) .
 
farsi cuocere a fuoco lento dalla unipol :D
 
https://it.finance.yahoo.com/notizie/fed-è-motore-dei-mercati-152500718.html


Di seguito riportiamo l'intervista realizzata ad Emanuele Canegrati, capo economista di FIT Group. Quest'oggi abbiamo focalizzato l'attenzione sulle prossime mosse della Fed e sugli effetti che le stesse potrebbero avere sui mercati finanziari.

L'attenzione dei mercati si è spostata dalla crisi della Grecia alle prossime mosse della Fed in materia di politica monetaria, in vista anche del mese di settembre quando potrebbe avvenire il primo rialzo dei tassi di interesse. Quali sono le sue attese in merito?

Il mercato ha atteso con ansia il report diffuso oggi sul lavoro che, pur deludendo le attese con riferimento al numero di nuovi occupati nel settore non agricolo, hanno evidenziato dei numeri solidi nel mese di luglio.
L'aggiornamento odierno è un'ulteriore conferma del fatto che l'economia americana sta tirando come un treno e questo rende ancora più probabile un rialzo dei tassi di interesse in America, malgrado ci sia questa ritrosia della Fed ad alzarli nell'immediato, anche un po' incomprensibilmente.
A fronte di tutto il resto del mondo che fatica, gli Stati Uniti sono l'unica realtà che mostra segnali di consolidamento e di fiducia.

La paura della Banca Centrale americana di alzare il costo del denaro è legata al rischio dell'impatto che si potrebbe avere sui mercati esteri, con particolare riferimento ad un eccessivo rafforzamento del dollaro che potrebbe andare a ridurre le esportazioni Usa e quindi rallentare la crescita del Paese.
Vorrei far notare inoltre che stiamo avendo dei grossissimi problemi sui problemi e sulle economie emergenti, specie in Brasile. Quest'ultimo sta affrontando un grosso problema di bilancio pubblico visto che dovrebbe tagliare il deficit ma di fatto non lo fa.

Il Paese carioca che era visto come una delle nuove tigri economiche, in realtà si sta un po' sgonfiando come economia e questo sta affondando il real brasiliano e a ruota stanno andando male anche le altre, quali quelle asiatiche, oltre alla lira turca e al rublo russo.
La riduzione dei prezzi del petrolio sta mettendo a rischio addirittura dei bilanci pubblici di alcuni Stati che vivono unicamente dei proventi legati al greggio.
In questa situazione a mio avviso gli Stati Uniti hanno davvero in mano tutti gli assi, perchè una mossa della Fed potrebbe avere degli effetti dirompenti ovunque. Sicuramente sui mercati emergenti che stanno già scontando uno scenario di questo tipo, ma anche sul cambio euro-dollaro, che rappresenta un po' la paura della Fed.

Parlavamo tempo fa del gioco strategico tra Banche Centrali che, seguendo pedissequamente la teoria dei giochi, aspettano a fare la prima mossa, perchè sanno che chi la fa ha dei malefici.
Tutti sanno che è bene alzare i tassi di interesse, ma tutti sanno che il primo che li alza subisce le maggiori perdite. Questo rallenta l'incremento del costo del denaro e se va a finire che nessuno lo aumenta, di fatto si prosegue con queste politiche monetarie molto accomodanti, i cui effetti sono ancora incerti.
 
UNIPOLSAI - PREMI GIÙ, GESTIONE FINANZIARIA SU 07/08/2015 17:50

Unipolsai presenta il primo semestre 2015 con premi netti di competenza a 7.012 milioni (-20,2% a/a), mentre i sinistri di competenza e le spese di gestione calano rispettivamente del 19% e del 13,2 per cento. Positiva la gestione finanziaria a 1.389 milioni (+9,6% a/a), il che permette al gruppo di fissare l' utile ante imposte in crescita del 15,2% a 646 milioni. L' utile netto di competenza dei soci chiude il semestre a 438 milioni (+31,6% a/a). Il margine di solvibilita' e' pari al 176% del minimo richiesto, in miglioramento sul valore di fine 2014.

Unipolsai assicurazioni archivia il primo semestre 2015 con una raccolta diretta assicurativa a 7.284 milioni (-18,2% a/a), risentendo dell' effetto della cessione del ramo danni ex Milano Assicurazioni. I premi netti di competenza calano del 20,2% a 7.012 milioni. La raccolta diretta del segmento danni si attesta a 3.772 milioni (-15% a/a), ma a perimetro omogeneo il calo sarebbe stato del 6,2 per cento. Il ramo auto flette del 19,2% (-8,3% a perimetro omogeneo) a 2.240 milioni. Nel comparto vita invece la raccolta diretta ammonta a 3.512 milioni (-21,5% a/a). In particolare la produzione del Gruppo Popolare Vita a 1.597 milioni, cala del 35,4% a/a. Diminuiscono di 1.512 milioni i sinistri di competenza a 6.444 milioni (-19% a/a), cosi' come le spese di gestione a 1.155 milioni (-13,2% a/a). La gestione finanziaria cresce del 9,6% a 1.389 milioni, grazie a una buona redditivita' del portafoglio titoli del Gruppo che, nel periodo in considerazione, ha ottenuto un rendimento significativo pari a circa il 6,3 per cento. L' utile ante imposte e' pari a 646 milioni, in crescita del 15,2%, beneficiando della profittevole gestione finanziaria e del calo registrato nei sinistri di competenza. Il semestre chiude con un utile netto di pertinenza dei soci pari a 438 milioni (+31,6% a/a), grazie anche ad un minor impatto fiscale.
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Doccia fresca sui mercati americani raffredda bollenti spiriti di aumentare tassi? :p
 
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