Tim : Lo scopriremo solo Vivendiiiii ... Vol III

Ormai siamo alle battute finali di una saga disastrosa che dura da anni. Vivendi deve decidere cosa fare del suo investimento in Telecom Italia che registra una perdita di oltre 3 miliardi da quando, nel 2016, il colosso francese entro'' nel capitale di Telecom (e'' il primo socio con il 23,75%) pagando le azioni ordinarie ben 1,08 euro. Da allora e'' stato un bagno di sangue per la compagnia media transalpina. La cessione della rete, l''asset piu'' redditizio e che permette di scaricare buona parte dei 25 miliardi di debiti finanziari che zavorrano da anni il gruppo, cambia volto completamente a Tim. Non piu'' un gruppo integrato verticalmente ma una mera societa'' di servizi, con meno marginalita'', ma anche sgravata dalla mole di debiti e con la prospettiva di recuperare terreno sul listino. Vivendi ricorrera'' alle vie legali per contrastare la vendita della rete, ma sembra l''ultimo atto di resistenza. Una sorta di canto del cigno. Probabile che senza piu'' la rete i francesi decidano di riconsiderare la strategicita'' del loro investimento e potrebbero anche scegliere di uscire. In fondo con il titolo rettificato a bilancio piu'' volte, e ora a un valore di poco piu'' di 21 centesimi, le perdite sono state tutte gia'' incassate e qualsiasi movimento in avanti del titolo e'' benvenuto. Oggi con il titolo salito, sull''onda sia della cessione della rete che del risiko tra gli operatori, a 30 centesimi, Vivendi ha gia'' registrato una plusvalenza di qualche centinaio di milioni. Non che cambi molto, ma stempera il bagno di sangue. Ma i francesi avranno ancora voglia di fare il primo socio di una normale azienda di servizi di tlc, un business che va consolidato pena la continua perdita di redditivita''? In fondo il grande progetto della campagna d''Italia di Bollore'' che voleva mettere insieme sotto la regia francese le reti di Tim con i contenuti di Mediaset e'' naufragato miseramente da anni. Anche su Mediaset (oggi Mfe), il colosso transalpino si e'' infilato in un vicolo cieco e conta perdite non recuperabili di almeno mezzo miliardo. Forse, pensano molti osservatori, e'' il momento di staccare la presa. E guardare altrove. Non e'' un caso che di recente Bollore'' abbia lanciato per Vivendi una nuova frontiera. Fare lo spin off delle attivita'', portando in borsa sia Canal Plus che Havas che la recente acquisita Lagarde''re, piu'' le altre attivita'' ancillari. Un modo tutto finanziario per fare break up, facendosi valorizzare dal mercato i singoli business e annullando lo sconto holding che grava su Vivendi. In fondo e'' lo stesso copione che ha portato allo spin off del gioiello della corona, Universal Music Group, portata in borsa nel 2021 facendo registrare una plusvalenza record per Vivendi di 24,8 miliardi. Soldi facili che hanno permesso di chiudere il bilancio del 2021 con utili stratosferici per lo stesso importo. Fare cassa, dimagrendo, e perdendo l''asset piu'' profittevole. Un''operazione tutta finanziaria, specialita'' del corsaro bretone. Ora di nuovo l''idea di usare la finanza per creare valore con la suggestione dello spin off delle attivita'' rimaste in portafoglio. Oggi Vivendi si presenta al mercato come un gruppo da poco piu'' di 9 miliardi di ricavi, reduce da un 2022 con perdite per 1 miliardo e una marginalita'' industriale del 10% sui ricavi. Per l''intero 2023 il consenso di mercato, raccolto da S&P Global market intelligence, prevede ricavi verso 9,8 miliardi con un ritorno all''utile per circa 600 milioni. L''asset di punta resta Canal Plus, che da solo porta oltre il 60% dei ricavi totali del gruppo. Segue Havas, il gruppo pubblicitario con ricavi per il 30%, e poi business molto piu'' piccoli come Gameloft e Vivendi Village. Cui si sommera'' l''anno prossimo l''apporto del gruppo media Lagarde''re, cui e'' prossima la fusione dopo l''acquisizione gia'' effettuata. Di fatto oggi Vivendi e'' un gruppo focalizzato su media e comunicazione. Un settore che deve difendere con le unghie sia le quote di mercato, via concentrazioni, sia la redditivita''. E tra i grandi media Vivendi appare oggi piu'' appannato degli altri. Basti mettere a confronto i colossi dei media. A partire dalla stessa Universal Music, su cui Vivendi ha deciso di fare cassa uscendo dal business. Ma anche Pearson e Publicis, Rtl e la stessa Mfe. Ebbene il gruppo francese presenta una marginalita'' industriale tra le piu'' basse del settore. Vivendi ha un margine lordo sui ricavi intorno al 10%. Mentre sia Universal Music che Publicis, quest''ultima guidata dal ceo Arthur Sadoun, superano il 16%; la britannica Pearson e'' al 14%; Itv supera il 13% e la stessa Mfe supera il 12%. Occorre quindi recuperare profittabilita'' per sostenere i multipli del settore. E allora la finanza puo'' aiutare, come e'' stato con lo spin off di Universal e ora con il progetto di scorporare e quotare Canal Plus, Havas e poi Lagarde''re. In fondo quando le cose sul piano industriale non vanno per il meglio Bollore'' sa sempre estrarre dal cilindro qualche magia finanziaria. da sempre la sua specialita''.
 
Su Tim, alla riapertura dei mercati, io la vedo così: probabile discesa temporanea sotto 0.3 che rappresenta occasione di acquisto.
Poi si torna subito sopra 0.3, che mi pare un buon floor.
Se non succedono disastri, 0.3 dovrebbe tenere
Avete comprato sulla debolezza ?
 
Uno che mette i suoi soldi in TIM ed è convinto di aver fatto un buon investimento e non una "puntata" e che ha la sfrontatezza di criticare un illustre professore universitario, economista rispettato in tutto il mondo, un italiano che è stato Presidente della Commissione Europea per oltre cinque anni............ non riesco a trovare un termine adeguato per definirlo.
Pure io ho spizzicato con TIM, ma spesso mi piace giocare d'azzardo con somme che sono disposto a perdere.
 
Buongiorno,
il laterale è stato molto lungo , ora ci vorrebbe una candela , quella dal lato giusto come è da un po
 
Ma i Canadesi hanno mantenuto lo 0,5% in short....speriamo si ricoprano...cosi facciamo un altro saltello....
 
27/12/2023 - 10:17
Tim: rinnova accordo con Dazn fino al 2029 (CorSera)
ROMA (MF-NW)--Tim e Dazn rinnovano l'accordo sulla Serie A. Stando a quanto riferito da piu' fonti, lo scorso 23 dicembre la compagnia telefonica e la piattaforma streaming hanno siglato un'intesa per mantenere il calcio su TimVision per altri cinque anni. Il contratto copre le stagioni comprese fra il campionato 2024/25 e quello 2028/29, i cui diritti televisivi sono stati assegnati di recente a Dazn (e, in misura minore, a Sky). Contattata, Tim ha preferito non commentare l'indiscrezione. Il Corriere della Sera scrive che il nuovo accordo prolunga quello gia' in vigore, ma e' frutto di un lungo negoziato fra le parti e di un importante lavoro volto ad assicurare la sostenibilita' economica della collaborazione fra ledue societa'. In base al nuovo schema, la compagnia guidata da Pietro Labriola sarebbe tenuta a versare ogni anno a Dazn meno di 50 milioni, per un totale di circa 250 milioni nell'arco del quinquennio. A questo minimo garantito si aggiungerebbe una cifra variabile, legata soprattutto all'andamento degli abbonamenti. La somma sarebbe in ogni caso lontana dai 340 milioni (piu' bonus) a stagione che, secondo ricostruzioni mai smentite, Tim era tenuta a versare a Dazn nella versione originaria del contratto. Tale contributo - di oltre 1,2 miliardi, spalmati su tre anni - ha causato a Telecom Italia diversi grattacapi finanziari, che l'accordo rinegoziato dovrebbe risolvere definitivamente. La conferma dell'asse Tim-Dazn fa seguito all'asta per i diritti tv della Serie A, conclusasi con l'assegnazione per cinque anni a Dazn di 10 partite a turno, sette in esclusiva e tre in co-esclusiva con Sky. Una conferma dell'assetto attuale che la piattaforma guidata da Stefano Azzi ha ottenuto mettendo sul piatto una media di 700 milioni a stagione per un investimento totale di 3,5 miliardi. A questa cifra fissa si aggiunge un meccanismo di condivisione dei ricavi con i club che scattera' al di sopra di una determinata soglia. pev (fine) MF NEWSWIRES (redazione@mfnewswires.it) 2710:16 dic 2023

Finalmente un accordo fatto come si deve...
 
27/12/2023 - 10:17
Tim: rinnova accordo con Dazn fino al 2029 (CorSera)
ROMA (MF-NW)--Tim e Dazn rinnovano l'accordo sulla Serie A. Stando a quanto riferito da piu' fonti, lo scorso 23 dicembre la compagnia telefonica e la piattaforma streaming hanno siglato un'intesa per mantenere il calcio su TimVision per altri cinque anni. Il contratto copre le stagioni comprese fra il campionato 2024/25 e quello 2028/29, i cui diritti televisivi sono stati assegnati di recente a Dazn (e, in misura minore, a Sky). Contattata, Tim ha preferito non commentare l'indiscrezione. Il Corriere della Sera scrive che il nuovo accordo prolunga quello gia' in vigore, ma e' frutto di un lungo negoziato fra le parti e di un importante lavoro volto ad assicurare la sostenibilita' economica della collaborazione fra ledue societa'. In base al nuovo schema, la compagnia guidata da Pietro Labriola sarebbe tenuta a versare ogni anno a Dazn meno di 50 milioni, per un totale di circa 250 milioni nell'arco del quinquennio. A questo minimo garantito si aggiungerebbe una cifra variabile, legata soprattutto all'andamento degli abbonamenti. La somma sarebbe in ogni caso lontana dai 340 milioni (piu' bonus) a stagione che, secondo ricostruzioni mai smentite, Tim era tenuta a versare a Dazn nella versione originaria del contratto. Tale contributo - di oltre 1,2 miliardi, spalmati su tre anni - ha causato a Telecom Italia diversi grattacapi finanziari, che l'accordo rinegoziato dovrebbe risolvere definitivamente. La conferma dell'asse Tim-Dazn fa seguito all'asta per i diritti tv della Serie A, conclusasi con l'assegnazione per cinque anni a Dazn di 10 partite a turno, sette in esclusiva e tre in co-esclusiva con Sky. Una conferma dell'assetto attuale che la piattaforma guidata da Stefano Azzi ha ottenuto mettendo sul piatto una media di 700 milioni a stagione per un investimento totale di 3,5 miliardi. A questa cifra fissa si aggiunge un meccanismo di condivisione dei ricavi con i club che scattera' al di sopra di una determinata soglia. pev (fine) MF NEWSWIRES (redazione@mfnewswires.it) 2710:16 dic 2023

Finalmente un accordo fatto come si deve...
Possibile che chi ha firmato il precedente contratto indegno non sia chiamato a risponderne? Possibile che ste SPA siano delle fogne del genere e nessuno sia mai perseguibile per le porcate che fa? Sono allibito, sempre di più.
 
Possibile che chi ha firmato il precedente contratto indegno non sia chiamato a risponderne? Possibile che ste SPA siano delle fogne del genere e nessuno sia mai perseguibile per le porcate che fa? Sono allibito, sempre di più.
Purtroppo chi aveva firmato il precedente accordo (Gubitosi) ovviamente si sarà parato i fondelli. Cerchiamo di guardare avanti e di portare a casa potenziali ricavi facilmente raggiungibili...
 
oggi giornata tranquilla..il titolo sta mantenendo i 0.30...ancora pazienza ma ci sono i presupposti per andare oltre...;)
 
Concordo. Aggiungo però che, a mio parere, con moneta unica e mercato unico, e visto che i paletti l'Europa li impone, anche il servizio del debito dovrebbe avere lo stesso costo. Per intenderci a parità di moneta non trovo giusto che l'impresa italiana paghi 6 per avere 100 in prestito e l'impresa tedesca per i medesimi 100 paghi solo 3.
A questo sarebbe servita una unione bancaria (e successivamente fiscale) dell'area Euro, cosa che l'Italia chiedeva da anni. Lo spread misura il rischio Italia nel suo complesso, rischio governativo ma anche bancario. Purtroppo il nuovo Mes sarebbe stato l'inizio di questo processo, ma sappiamo come è andata a finire. Purtroppo.
 
pensavo molto peggio in questa giornata,. un po' di pressione di vendita ma per ora regge. dai che andiamo verso il 2024 tranquilli ... guf guf
 
....giusto per ricordare date e decisioni ancora da stabilire....per l'offerta di sparkle quando dovrebbero pronunciarsi?. Grazie a chi vorrà rispondermi.
 
Non lo potrete mai sapere perché non è una scienza che sperimenta, è stata fatta una scelta e l unica cosa che conta è la situazione attuale .

Loro dicono che il COVID è sparito grazie al vaccino, io dico che se ne sarebbe andato ugualmente per la perdita di carica come per tutti i virus che con il tempo sarebbe scemata.
Obbligando a fare tutti la stessa scelta rendi limitante la controprova. In modo da non lasciarti intendere che un altra strada fosse stata possibile.

La domanda da porsi è semplicemente : cosa abbiamo guadagnato rispetto a prima ?
Decimato l industria, svenduto aziende fiore all occhiello nel mondo, istruzione che fa pena , sanità che sta perdendo pezzi ed il potere d acquisto è sceso , decimata la classe media, divario sempre più ampio fra ricchi e poveri,quindi benefici non ne ho visto.
Con l euro abbiamo cedute parte della sovranità, lo ha detto lo stesso Monti in un interista anni fa , tutto dipende da Bruxelles , perfino le dimensioni delle zucchine che dobbiamo produrre ...quelle che ci infilano costantemente ogni anno per una scusa o per l altra,la Grecia e il petrolio e l ucraina e il medio oriente . ....e basta con questi luoghi comuni del nero e delle azione fiscale, ma fatevi un giro in altre parti del mondo , ormai non è più come negli anni d' oro ,si evade ma molto di meno , ormai con la moneta digitale non scappi più e se va avanti così con quei ridicoli burocrati che abbiamo in Europa rimpiangerete la cara e vecchia Italia , questi non vogliono più gli stati ...vi vogliono tutti dei meri oggetti di consumo e umili servi obbedienti alle loro più strampalate leggi e regolamenti.
Una pulce privata di tutte le zampe al comando salta non salta più come faceva prima.
Chiaro, è diventata sorda.
Siamo a questo livello di ragionamento.
Purtroppo....
 
....giusto per ricordare date e decisioni ancora da stabilire....per l'offerta di sparkle quando dovrebbero pronunciarsi?. Grazie a chi vorrà rispondermi.
Telecom Italia TIM, il CdA proroga il termine per la presentazione dell'offerta su Sparkle ot ci sono gli Stati Uniti d'America con il dollaro e ci dovrebbe essere gli Stati Uniti d'Europa con l'euro...poi forse fino ad ora non hanno trovato la strada giusta ma è chiaro che in questo Mondo per contare qualcosa questa è la strada...d'altronde ci avevavanop provato anche i romani con il loro impero e la loro moneta , poi è finita male perche anche a quei tempi c'era il problema che quello che decideva il governo a Roma non andava bene alle amministrazioni di Gallia Britannia Pannonia o Siria o Egitto pero con la fine di Roma mi pare che sia andata peggio per i singoli stati anche a quel tempo , insomma la storia si ripete sempre , basterebbe seguire quello che ci ha insegnato... Buone feste a tutti e Buon anno nuovo , speriamo tutti anche in un briciolo di fortuna...:specchio::-)
 
Tim: vendita Netco potrebbe favorire consolidamento tlc (FT)
Oggi 12:31 - MF-DJ
ROMA (MF-NW)--"La decisione di dividere Tim e di vendere la rete al gruppo di private equity Kkr potrebbe favorire il consolidamento all''interno del frammentato mercato delle telecomunicazioni italiano ed europeo". Lo sostiene il Financial Times aggiungendo che per gran parte di questo secolo, il gruppo italiano di telecomunicazioni Tim e'' stato spesso considerato poco performante" per i troppi debiti, in difficolta'' in un mercato mercato nazionale altamente competitivo e afflitto da litigi manageriali e interferenze politiche da parte dei governi italiani di ogni genere. "In vista del nuovo anno, tuttavia, i dirigenti di Tim avranno motivi per essere allegri", continua il quotidiano della City ricordando che Vivendi, il maggiore azionista del gruppo Tim, ha chiesto al tribunale di Milano di annullare la decisione del cda di dividere l''attivita'' e vendere Netco a Kkr senza il voto degli azionisti ma non di sospendere l''accordo, consentendo al piano dell''amministratore Pietro Labriola di andare avanti nonostante la denuncia della societa'' francese. Tim, carica di debiti, viene scambiata con uno sconto significativo rispetto ai suoi concorrenti. Il suo debito netto a marzo ammontava a 25,8 miliardi di euro. ora al sesto amministratore delegato dal 2016, pari al numero di governi italiani nello stesso periodo. Gli amministratori delegati non sono riusciti a trovare alternative praticabili allo smantellamento di un''azienda che impiega migliaia di persone in Italia, dove e'' considerata un asset nazionale strategico su cui il governo puo'' porre il veto alle operazioni di acquisizione. Ora Tim deve rifinanziare tra i 3 e i 4 miliardi di euro di debito all''anno e deve affrontare un costoso upgrade della sua rete da rame a fibra. Labriola ha ammesso che con i tassi di interesse in aumento la societa'' non potrebbe permettersi tali costi. Nel 2021 Telecom Italia ha emesso tre profit warning; nel 2022 ha subito una svalutazione di 2 miliardi di euro; e nei primi nove mesi di quest''anno i suoi pagamenti di interessi sono saliti a 1,3 miliardi di euro, cancellando i suoi margini nel periodo. La separazione della rete dal business dei servizi e'' l''ultima risorsa, qualcosa che nessun altro grande gruppo europeo di telecomunicazioni ha mai fatto. "Abbiamo smontato l''azienda e l''abbiamo rimessa insieme come un set Lego piu'' volte per vedere se c''erano altre strade da seguire e non ce n''erano", ha detto Labriola al FT a novembre. Intanto, la settimana scorsa il francese Iliad ha proposto l''acquisizione delle attivita'' italiane di Vodafone, una versione rinnovata di un''offerta precedentemente rifiutata dal gruppo con sede nel Regno Unito. Secondo gli analisti, l''accordo creerebbe il piu'' grande operatore di telefonia mobile italiano con una quota di mercato del 35%. Tuttavia, Vodafone starebbe considerando diverse opzioni, incluso un potenziale legame con Fastweb di proprieta'' di Swisscom in Italia. Se il caso italiano dovesse innescare una discussione piu'' ampia, anche tra i regolatori europei, sulla necessita'' di un consolidamento continentale sarebbe anche una buona notizia, dicono gli esperti.
pev
 
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