TOBIN TAX...solo dai giornali con firma d'autore III.

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
sono 70 anni che funziona così,cambiano i cognomi,i nomi dei partiti,ma il sistema è sempre uguale.
la repubblica democratica è come una cena a buffet,si alternano i commensali,alcuni più voraci,altri meno,e il conto lo pagano sempre e solo quelli che non sono invitati.
finchè ci sarà gente disposta a pagare il conto (e guarda caso le leggi che si sono scritte ed approvate considerano illegale non contribuire alle spese) sarà così.
 
Boccia : De Girolamo = PD : PDL


PDL = (De Girolamo*PD) / Boccia


:)
 
Ue: freno al trading superveloce (MF) - Corriere della Sera


MILANO (MF-DJ)--Dopo oltre tre anni di discussioni, e' arrivato ieri il primo accordo Ue sulla nuova Mifid. Le norme regoleranno in particolare il trading superveloce e quello sulle materie prime. Inoltre, scrive MF, ci sara' piu' trasparenza nelle negoziazioni e gli scambi attraverso dark pool saranno in gran parte sostituiti da nuovi mercati chiamati Otf (Organised trading facilities), anch'essi regolati dalla nuova Mifid. Dopo l'intesa raggiunta ieri da Parlamento e Consiglio Ue, ora i tecnici scriveranno i due testi finali (una direttiva e un regolamento) che saranno poi approvati dai governi e dagli eurodeputati. Le regole, che vogliono aumentare la sicurezza del sistema finanziario e la protezione per gli investitori, si applicheranno alle societa' di investimento, agli operatori di mercato e ai servizi post-trade. Le nuove regole dovrebbero entrare in vigore nel 2017, ma l'effettiva applicazione potrebbe slittare. Il commissario Ue, Michel Barnier, che aveva presentato sulla materia le prime proposte, ha detto ieri che sarebbe stato meglio definire un'entrata in vigore piu' rapida e imporre piu' trasparenza per gli strumenti non azionari. Barnier ha comunque apprezzato il compromesso sulle regole red/lab (fine) MF-DJ NEWS 1608:08 gen 2014
 
Ue: freno al trading superveloce (MF) - Corriere della Sera


MILANO (MF-DJ)--Dopo oltre tre anni di discussioni, e' arrivato ieri il primo accordo Ue sulla nuova Mifid. Le norme regoleranno in particolare il trading superveloce e quello sulle materie prime. Inoltre, scrive MF, ci sara' piu' trasparenza nelle negoziazioni e gli scambi attraverso dark pool saranno in gran parte sostituiti da nuovi mercati chiamati Otf (Organised trading facilities), anch'essi regolati dalla nuova Mifid. Dopo l'intesa raggiunta ieri da Parlamento e Consiglio Ue, ora i tecnici scriveranno i due testi finali (una direttiva e un regolamento) che saranno poi approvati dai governi e dagli eurodeputati. Le regole, che vogliono aumentare la sicurezza del sistema finanziario e la protezione per gli investitori, si applicheranno alle societa' di investimento, agli operatori di mercato e ai servizi post-trade. Le nuove regole dovrebbero entrare in vigore nel 2017, ma l'effettiva applicazione potrebbe slittare. Il commissario Ue, Michel Barnier, che aveva presentato sulla materia le prime proposte, ha detto ieri che sarebbe stato meglio definire un'entrata in vigore piu' rapida e imporre piu' trasparenza per gli strumenti non azionari. Barnier ha comunque apprezzato il compromesso sulle regole red/lab (fine) MF-DJ NEWS 1608:08 gen 2014

Tutto il mondo è paese, sembra un provvedimento del governo Letta :o
 
Commodity exchanges miffed by Mifid

Worries heighten over EU position rules
The name of the legislation is a mouthful and its acronym captures the feeling of many European commodity players towards it. The EU’s Markets in Financial Instruments Directive II, or Mifid (say it fast), could finally be agreed in Strasbourg today, after nearly four years of negotiations.
Among other things, the rules will impose fixed position limits in European commodity markets, from agriculture to metals and energy. The aim is to prevent uncontrolled speculation by traders and hedge funds who through outsized derivative transactions may seek to corner the market for their own gain.
Under the draft legislation, which is not likely to take effect for at least another two years, national regulators in European countries will be responsible for monitoring and enforcing the position limits for the various commodities. These limits have yet to be set.
The spur for greater regulation came during the financial crisis, when some blamed speculative activity for the surge in food and oil prices. Nobody disputes that manipulation of commodity prices is a bad thing, since it can ultimately hit ordinary consumers in the pocket.
But some of the main commodity exchanges in Europe believe the EU’s directive is misguided.
They argue that imposing limits on the size of derivative positions that any market participant can hold for a particular commodity over a set time could in fact increase volatility, not reduce it. In an echo of the 2009 threats by hedge funds to leave London over proposed EU investment laws, there are now dark mutterings that the proposed new laws may push business – and perhaps even individual bourses – towards less regulated regions, especially Asia, where demand for some commodities, especially base metals, is greatest.
The LME and ICE already have their own safeguards against market manipulation, and users say these “position management” techniques already work perfectly well. One prominent LME member points out that the metals business is by its nature dominated by large participants who make big trades, and that curbing this would reduce liquidity, one of the exchange’s main selling points. The laws may also complicate hedging transactions by producers and consumers of metals.
“The political motivation for position limits comes from the idea that you have starving children in Africa because of speculators driving up food costs,” the exchange member says. “No one is complaining about the metals market but it is getting swept up in this. It’s collateral damage.”
Even so, European legislators are not alone in wanting greater oversight over the broad commodities markets.
“The idea of the commodities exchanges dealing with these issues on their own – that ship has sailed some time ago,” said Jonathan Herbst, partner at Norton Rose Fulbright. “The main concern now is more about the size of the limits that will be imposed in Europe.”
 
se lo vedete per strada, salutatelo :D

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La Campagna ZeroZeroCinque è favorevole alla tassazione delle transazioni in titoli pubblici sul mercato secondario con l’esenzione delle obbligazioni del Tesoro estesa solo al momento delle aste pubbliche ministeriali. Per stimolare il dibattito nel merito di questa posizione pubblichiamo uno studio commissionato dall’organizzazione britannica Stamp Out Poverty (nostra partner europea) a un ex “senior officer” di una grande banca d’affari che ha a lungo curato le strategie di investimento nel debito sovrano internazionale.
Lo studio, visionato e commentato da diversi accademici e istituti di ricerca economica indipendenti, affronta il tema della tassazione delle transazioni in titoli di debito pubblico e contiene dati e riferimenti (ben documentati) al contesto italiano. Ne emerge un quadro tutt’altro che sfavorevole alla tassazione dei nostri bond.

Sul tema la stampa mainstream nostrana riferisce periodicamente delle sporadiche note di un ritornello governativo: tassare le transazioni in titoli di debito pubblico è pericoloso. Si rischia di incorrere nell’aumento degli interessi sulle obbligazioni italiane di prossima emissione. Null’altro, né delle analisi dettagliate a motivare i timori ministeriali, nemmeno un rigo sui recenti attacchi speculativi contro il debito pubblico italiano (con massiccio ricorso ai CDS proprio sui titoli del nostro debito pubblico) e sulla capacità di una TTF a fornirvi riparo.

Vi invitiamo alla lettura e alla circolazione dello studio, tecnico ma anche oculatamente divulgativo.
Ne pubblichiamo oggi la versione originale in inglese, nei prossimi giorni seguirà la traduzione in italiano. I negoziati europei per la definizione della tassa sono in corso e come Campagna chiediamo al Governo uno schietto e trasparente dibattito nel merito (cosa che purtroppo lamentiamo non essere mai realmente avvenuta finora), confidando di poter sfatare quello che a noi sembra un timore eccessivo e un allarmismo al momento non giustificato da sostanziali controindicazioni tecniche.

Zerozerocinque - La Tassa sulle Transazioni Finanziarie e i Titoli di Stato
 
Vincent Vеga;38776879 ha scritto:


'stamp out poverty'...chissà come mai queste organizzazioni non profit hanno sempre la sezione 'DONATE'...

sorge sempre il dubbio che la 'poverty' che vogliono eliminare sia principalmente la loro



'Stamp Out Poverty urgently needs funds to support our work as a key player in the Robin Hood Tax campaign.

Success could secure the billions desperately required for international development and the fight against climate change.

Your financial support can help us make the difference we have been working so long to achieve.'


Donate « Stamp Out Poverty


comunque sembrerebbe un bel business quello del 'non profit',tra l'altro esentasse...

 
Ultima modifica:
da "Il fatto quotidiano" una piccola chicca sulla nostra classe dirigente.
Pensare che parliamo del massimo sostenitore della Tobin...:clap:

De Girolamo, a Malpensa gli amici del ministro salgono sull'auto della Forestale - Il Fatto Quotidiano


anche un copia-incolla perché lo merita:

De Girolamo, a Malpensa gli amici del ministro salgono sull’auto della Forestale
Tre vetture attendono la responsabile dell'Agricoltura di ritorno da una vacanza alle Maldive con alcuni compagni di viaggio. Il marito Francesco Boccia si accorge della nostra presenza, fa dietrofront e dice: "Io ho la macchina qui". Ma poi si infila in un taxi. Il comando della Forestale: "Il ministro ha diritto a una scorta". Il sindacato Sapaf: "Allibiti che si ricordi di noi solo per i suoi spostamenti personali"

Una lunga fila di taxi attende chi atterra a Malpensa. E una navetta ogni sette minuti porta i passeggeri dal terminal 1 al terminal 2. Tutto questo però a un ministro e ai suoi compagni di viaggio non basta. Così il 6 gennaio scorso, quando la responsabile dell’Agricoltura Nunzia De Girolamo (Ncd) torna dalle vacanze alle Maldive, al terminal 1 di Malpensa ci sono tre auto del Corpo Forestale ad attendere lei, la figlia, il marito Francesco Boccia, deputato del Pd, e almeno tre compagni di viaggio. Il ministro, per tornare a casa, deve prendere un altro volo al terminal 2, non più di cinque chilometri più in là. De Girolamo ha diritto a una scorta, precisa la Forestale, che dipende proprio dal suo dicastero. Ma in questo caso vengono impiegate addirittura tre vetture: una panda con insegne più due auto blu, una Lancia Thesis e un’Alfa 159. E non si capisce perché i forestali diano un passaggio anche agli amici della De Girolamo.
E’ proprio necessario un tale spiegamento di forze? “Lei lo sa che ho una bambina piccola di un anno?”, si giustifica il ministro appena salito sulla Lancia. Sbatte la portiera e l’auto parte, con a bordo anche qualcuno degli amici, come le immagini de ilfattoquotidiano.it dimostrano. Direzione terminal 2. L’Alfa rimane in attesa di altri passeggeri. Dov’è finito il marito del ministro, Francesco Boccia? Eccolo, sta venendo anche lui verso le auto della Forestale. E’ al telefono. Forse lo stanno avvisando della nostra presenza. Una cosa è certa: appena ci vede, si ferma, fa dietrofront e torna indietro. Tre vetture della Forestale per trasportare famigliari, amici e bagagli da un terminal all’altro? Boccia è spaesato, poi si riprende e risponde: “Evidentemente è stato male informato. Io ho la macchina qui perché vivo a Milano”.

Come mai ha cambiato direzione? “Sto cercando gli altri che sono con noi. Siamo una decina di persone”. Si guarda intorno. Prende l’ascensore. Sta per pigiare il pulsante quando uno degli amici lo ferma: “Francesco, dove vai?”. “Sto andando… eeeeeh… mi stanno aspettando giù gli altri”. “No, stanno qua”, lo corregge l’amico. Boccia cerca una via d’uscita. Non bastava un taxi? O una navetta? “Mia moglie è con una bambina di un anno. Domattina deve andare a Bruxelles. E ha fatto quello che può fare, mia moglie non fa mai quello che non si può fare. Dopo di che, come vede, siamo divisi”. Poi ribadisce: “Io ho casa a Milano”. E dà di nuovo i numeri della compagnia: “Siamo 15 persone. Non una, siamo in 15”. Il deputato del Pd si guarda a destra e a sinistra. Cerca di capire se lo stiamo ancora seguendo. Poi va verso i taxi e alla fine si infila in uno di questi. Pochi minuti prima aveva garantito: “Io ho la macchina qui”.

Ilfattoquotidiano.it ha chiesto chiarimenti al comando del Corpo Forestale. A che titolo sono stati impiegati mezzi e uomini per dare un passaggio al ministro e agli amici e per aiutarli a trasportare i bagagli? “Il ministro delle politiche agricole alimentari e forestali è assegnatario di un livello di tutela disposto dal Prefetto di Roma – ha risposto il comando -. In base alla normativa vigente, legge 4/2011 che ha modificato la legge 133/2002, la tutela disposta nei confronti delle personalità appartenenti al ministero delle politiche agricole alimentari e forestali è affidata al Corpo forestale dello Stato. Il ministro deve avvalersi di questa tutela”. Perché sulle auto, oltre al ministro, sono salite altre persone? “A quanto risulta, il marito viaggiava in taxi”, è la risposta. Che però omette una cosa: sulle auto blu è salito anche qualcuno degli amici. E nulla dice del dietrofront improvviso del marito Boccia.

Contattato da ilfattoquotidiano.it il Sapaf, il sindacato più rappresentativo dei forestali, è duro nel giudicare lo spiegamento di forze a favore del ministro e dei suoi compagni di viaggio: “Sono allibito che il nostro ministro si ricordi dei forestali della Regione Lombardia solo in occasione dei suoi spostamenti personali – accusa il segretario lombardo Fabio Cantoni -. Sono comunque certo che i colleghi abbiano eseguito un ordine impartito dall’alto”. Per Cantoni la vicenda è una questione di “malcostume all’italiana”. Non vuole commentare ulteriormente l’accaduto, ma aggiunge: “Solo alla signora ministro compete la nomina del comandante regionale del Corpo Forestale dello Stato per la Lombardia, che risulta ormai vacante da oltre due anni, nonostante a Roma siano stati già nominati otto dirigenti superiori con qualifica a ricoprire tale incarico. Tutto questo nonostante la mole di lavoro che è aumentata in vista dell’Expo 2015″.


:specchio: e non perdetevi il video


da notare quando ha detto: "mia moglie non fa mai quello che non si fa":D
 
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non è direttamente collegato alla tobin, ma ai ricorsi UK vs UE.
In questo UK ha perso e inoltre si è creato un precedente.

European court rejects UK challenge against EU short-selling ban - FT.com

In a keenly awaited ruling with broad implications for how the EU regulates financial services, the European Court of Justice threw out a legal argument Britain has relied on for decades to prevent Brussels from extending its powers.
The judges rejected all four of Britain’s pleas in a finding that will cast a shadow over the UK Treasury’s recent strategy of asking courts to overturn unwanted rules it failed to block during the EU legislative process.
 
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http://www.finanzaonline.com/forum/...usta-e-per-gli-italiani-127.html#post38815972
 
ma secondo voi gente a quel livello non sa ste cose? Io propendo per la malafede KO!

ho rivisto Rampini in tv dalla De Gregorio
diceva che schifo l'italia dove il 10% più ricco ha quasi il 50% della ricchezza

meglio la Svizzera o la Svezia

(dove lui non sa che il 10% più ricco possiede il 70% della ricchezza)
 
Ancora parla...ora vogliono attrarre i capitali esteri ma la tobin l'ha voluta lui

PRIVATIZZAZIONI: BOCCIA (PD), FACCIAMOLE MA SI MODIFICHI 'TOBIN ALL'ITALIANA' - AgenParl - Agenzia Parlamentare per l'informazione politica ed economica

“Il piano di privatizzazioni che il governo si accinge a varare deve essere accompagnate dalla modifica della tassa sulle transazioni finanziarie, la cosiddetta “tobin all’italiana”, varata dal governo Monti, tuttora in vigore ma oggetto di richieste di modifica unitarie dei gruppi parlamentari”. “Infatti, se vogliamo attrarre capitali dall'estero ed investitori per le nostre aziende, non possiamo imporre a chi compra un’azione italiana una tassa di 0.10% (Tobin Tax) oltre alle commissioni medie di trading (0.05%) ovvero oltre lo 0.15% soprattutto perché comprare un’azione in Germania, Spagna, Grecia, Olanda costa all’incirca lo 0.05%, tre volte meno che nel nostro paese. E’ una differenza insostenibile”. “Alla vigilia di questa nuova fase di privatizzazioni è urgente, dunque, anche la riforma dell’imposizione sulle transazioni finanziarie. Il 13 febbraio, intanto, è previsto un confronto a Montecitorio organizzato dall’Intergruppo sulla finanza sostenibile tra i gruppi parlamentari che hanno sottoscritto le proposte di modifica, le autorità competenti, le associazioni e gli operatori”. Lo afferma Francesco Boccia, presidente della commissione Bilancio di Montecitorio.
 
PRIVATIZZAZIONI: BOCCIA (PD), FACCIAMOLE MA SI MODIFICHI 'TOBIN ALL'ITALIANA' - AgenParl - Agenzia Parlamentare per l'informazione politica ed economica

“Il piano di privatizzazioni che il governo si accinge a varare deve essere accompagnate dalla modifica della tassa sulle transazioni finanziarie, la cosiddetta “tobin all’italiana”, varata dal governo Monti, tuttora in vigore ma oggetto di richieste di modifica unitarie dei gruppi parlamentari”. “Infatti, se vogliamo attrarre capitali dall'estero ed investitori per le nostre aziende, non possiamo imporre a chi compra un’azione italiana una tassa di 0.10% (Tobin Tax) oltre alle commissioni medie di trading (0.05%) ovvero oltre lo 0.15% soprattutto perché comprare un’azione in Germania, Spagna, Grecia, Olanda costa all’incirca lo 0.05%, tre volte meno che nel nostro paese. E’ una differenza insostenibile”. “Alla vigilia di questa nuova fase di privatizzazioni è urgente, dunque, anche la riforma dell’imposizione sulle transazioni finanziarie. Il 13 febbraio, intanto, è previsto un confronto a Montecitorio organizzato dall’Intergruppo sulla finanza insostenibile tra i gruppi parlamentari che hanno sottoscritto le proposte di modifica, le autorità competenti, le associazioni e gli operatori”. Lo afferma Francesco Boccia, presidente della commissione Bilancio di Montecitorio.

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"C'era una volta la crisi" libro del Prof. Leonardo Becchetti presentato al Tg2 Mizar il 18/01/2014
 
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