Trade&co. -Tutto per il gain- Vol. 231

vabe'... ODV al meglio in asta... piccolo loss ma "devo" uscire visto che e' un cippettino extra-trading che ora mi serve...
comunque sono soddisfatto perche' questo cippettino che ho messo nel tritacarne martedi', facendolo girare prima su ENI, poi su PIRELLI ed infine appunto su BUZZI, complessivamente mi ha fruttato il 2.5% netto

per il loss:'(:'( per il resto :clap::clap:OK!
 
x non farmi mancare nulla e da aggiungere alla posizione che più pesa ( purtroppo) nel mio ptf di lungo , eseguito ODA in STM.MI 2 lottarelli a 6,6 .

ora pmc totale (escluso cedole e gain da trading ) , purtroppo , 8,20 .
 
Ma per caso Della Valle ha fatto qualcosa di male a qualcuno?
Ieri un fondo ha riaperto lo short su Tod's, oggi ad un certo punto c'è stato un forte movimento al rialzo, forse era una ricopertura, che subito è stata tamponata da un altrettanto forte volume di vendite , probabilmente una nuova posizione short, che pia piano ha depresso il titolo.
 
Ma per caso Della Valle ha fatto qualcosa di male a qualcuno?
Ieri un fondo ha riaperto lo short su Tod's, oggi ad un certo punto c'è stato un forte movimento al rialzo, forse era una ricopertura, che subito è stata tamponata da un altrettanto forte volume di vendite , probabilmente una nuova posizione short, che pia piano ha depresso il titolo.

'azz... per forza ! litiga con tutti !! :D
 
Ma per caso Della Valle ha fatto qualcosa di male a qualcuno?
Ieri un fondo ha riaperto lo short su Tod's, oggi ad un certo punto c'è stato un forte movimento al rialzo, forse era una ricopertura, che subito è stata tamponata da un altrettanto forte volume di vendite , probabilmente una nuova posizione short, che pia piano ha depresso il titolo.

bhe non è che con gli Agnelli scorra buon sangue....:censored:
 
:bow::bow: cerco di imparare dal maestro:D:D:D

troppo buono , sono solo un principiante ;) ,mi lascio sul cammino troppi gain ogni giorno .....vorrei esprimere interamente il mio pensiero ma non posso , perchè andrei nella sfera dei miei accadimenti personali , dei quali ho deciso di non parlare più pubblicamente , per evitare di disturbare la suscettibilità di chi sappiamo .

buona serata e buon fine settimana a te ed a tutti gi altri validi,preparati ed insostituibili animatori di questo 3d , con la precedenza al grande Ciccio , formidabile Presidente e amico .

OK! :bow::bow::bow:
 
La sorpresa svizzera 16/01/2015 17:42 - NoRisk

Negli ultimi tempi, la Svizzera aveva occupato l'interesse internazionale soprattutto per i frequenti referendum riguardanti i temi più disparati, come immigrazione, stipendi dei manager e investimenti in oro della Banca centrale (SNB). Ieri, 15 gennaio, l'istituto ha colto di sorpresa buona parte degli operatori, rimuovendo il "cap" all'apprezzamento del Franco che era stato introdotto nel 2011 proprio all'apice della crisi dell'Eurozona.
In pochi minuti il tasso di cambio EUR/CHF è precipitato da 1,2, livello del plafond, a 0.87, per poi ritracciare sopra la pari e quindi ad un livello più congruo. Si tratta di movimenti inconsueti sul mercato valutario, soprattutto se si considera lo status della divisa elvetica. Contestualmente, essa ha abbassato il tasso di sconto allo -0.75%, richiedendo quindi una penale rilevante a coloro che volessero depositare i fondi presso la SNB. Il Titolo di Stato elvetico a 10 anni offre un rendimento negativo e buona parte della curva ha quindi soppresso la remunerazione degli investitori.
Il congelamento del Franco svizzero non poteva durare in eterno, in quanto aveva spinto l'attivo della SNB su livelli ingenti, sebbene nel 2014 l'incremento sia risultato contenuto. La Banca centrale, per difendere l'apprezzamento della divisa, stampava denaro con cui acquistava in particolare titoli in Euro.
È interessante notare come la decisione della SNB abbia innescato una imponente volatilità nel mercato valutario e non solo, facendole inoltre perdere indubbiamente buona parte della sua credibilità internazionale.
L'apprezzamento del Franco avrà significative ripercussioni dal punto di vista economico e porterà ad una riduzione della crescita nei prossimi mesi: si stima infatti che esso possa ridurre dello 0.7% il tasso di crescita, in quanto l'economia dipende in modo rilevante dalle esportazioni e l'avanzo delle partite correnti ha raggiunto il 13% del PIL, livello molto elevato, comunque non distante dalla media degli ultimi 20 anni. Le previsioni di crescita del PIL dell'1.8% per il prossimo biennio, livello di consensus di mercato, dovranno quindi essere riviste indubbiamente al ribasso.
La Svizzera presenta una struttura economica molto diversificata e il mix produttivo interessa prodotti e settori ad elevata qualità e, si presume, meno sensibili alle variazioni valutarie. Diversi giganti elvetici presentano una struttura produttiva globale e quindi sia ricavi che costi espressi nella medesima valuta; ovviamente, gli utili e i dividendi, una volta convertiti in CHF, saranno significativamente minori. I settori più colpiti saranno quelli che non potranno avvalersi della flessibilità operativa, come il turismo o le vendite al dettaglio, in quanto i cittadini svizzeri saranno incentivati a fare acquisti nei Paesi vicini.
Bisognerà appurare come tale iniziativa influenzerà l'afflusso dei capitali in Svizzera e l'innalzamento del credito erogato, che aveva messo in ebollizione il mercato immobiliare. Un punto da considerare è che i modelli valutativi sulle divise sono storicamente fallaci e che le monete possono divergere da livelli individuati dai fondamentali. La presenza di un ampio avanzo commerciale potrebbe far pensare ad un Franco svizzero sottovalutato ma, secondo altri approcci, la moneta elvetica sembrerebbe invece decisamente sopravvalutata, in particolare rispetto al Dollaro USA.
In aggiunta, come abbiamo già visto, il mercato non offre una remunerazione bensì una penalizzazione piuttosto ampia, offrendo quindi poco appeal. Purtroppo, come tutti sappiamo, stiamo vivendo un periodo storico anomalo e siamo alla vigilia di eventi che potrebbero nuovamente destabilizzare la zona Euro.
Cosa fare dopo il tracollo dell'azionario, peraltro salito al netto del movimento valutario? È lecito attendersi un periodo di consolidamento dopo un tracollo così istantaneo, ma il venir meno delle tensioni potrebbe far ritornare al centro dell'interesse il mercato azionario svizzero.

Le performance in borsa
Il mercato azionario svizzero, negli ultimi 10 anni, ha regalato delle ottime soddisfazioni, offrendo rendimenti maggiori rispetto al mercato globale. Valutando le performance in Euro, dal 2005 ad oggi i principali indici svizzeri sono cresciuti a tassi medi annui superiori al 10%, mentre il MSCI World ha fatto registrare una media dell'8% all'anno. I tre più importanti indici svizzeri, MSCI Switzerland, SMI e SLI, nel lungo periodo hanno sperimentato dinamiche di borsa molto simili, risultando discretamente più volatili del benchmark globale. A fronte di rendimenti maggiori, infatti, hanno fatto registrare anche risultati più erratici, esponendo gli investitori a periodi di perdite più consistenti e a tale proposito risulta interessante l'indicazione fornita dal Sortino ratio: l'indice, che misura l'extra-rendimento, rispetto al tasso risk free o al tasso di rendimento minimo accettabile, di un portafoglio per unità di rischio, assume infatti un valore discretamente maggiore nel MSCI World rispetto agli indici elvetici.


Grafico 1- Dinamica degli indici MSCI Switzerland (in verde) e SLI (in blu) e confronto con il MSCI World (in rosso) negli ultimi 10 anni (in Euro).

La decisione degli ultimi giorni della Banca centrale svizzera di rimuovere il tetto minimo del cambio Euro/Franco svizzero ha influenzato di conseguenza anche gli etf sul mercato azionario svizzero: valutando la performance in Franchi, infatti, i principali indici hanno perso circa il 12% del proprio valore solo nella giornata di ieri, compensati però dal rialzo della divisa.

I numeri delle imprese
Gli andamenti borsistici non trovano particolari conferme negli indicatori gestionali delle principali società svizzere che, negli ultimi dieci anni, hanno fatto registrare tassi di crescita minori rispetto alle società rappresentative del mercato globale, subendo il rilievo rivestito dal comparto bancario negli indici che ha zavorrato i buoni risultati ottenuti dagli altri comparti merceologici.
Dal 2005, i ricavi del MSCI Switzerland hanno seguito una dinamica altalenante, che ha portato a una crescita complessiva inferiore a quella verificatasi per le società costituenti il MSCI World; andamento simile per lo Swiss Market Index, che mostra un valore pressoché uguale a quello di dieci anni fa.
Gli utili per azione, a fronte di un tasso di crescita complessivo più elevato, hanno mostrato anche una notevole erraticità: in seguito alla crisi finanziaria il valore era precipitato, per poi riprendersi parzialmente e ora si posiziona ai massimi dal 2010, comunque piuttosto al di sotto dell'apice pre-crisi; dinamica simile per l'indice globale, nel quale però si è verificata una minor erraticità dei dati.


Tabella 1- Tassi di crescita annui degli indicatori di valutazione gestionale negli ultimi 10 anni per gli indici MSCI Switzerland e SMI e e confronto con il MSCI World; per ROE e leva finanziaria anche livello al 31/12/2014 (in CHF).

La marginalità operativa, misurata dall'Ebitda, era cresciuta notevolmente nel periodo precedente la crisi, raggiungendo il picco a fine 2007; in seguito è nuovamente diminuita e si trova più o meno sugli stessi livelli ormai da cinque anni, per una complessiva riduzione. Anche nel MSCI World si è verificato un andamento simile, che ha portato però a una leggera crescita globale, per un valore comunque lontano dagli apici del 2007.
La redditività netta, rappresentata dal ROE, ha mostrato un andamento piuttosto irregolare: dopo aver superato il 22% nel 2007, si è contratta fino al 7% a fine 2008, per poi crescere nuovamente fino al 24% nel 2010 e diminuire un'altra volta, fino a raggiungere livelli di poco superiori al 10%. L'indice globale, pur partendo da un valore più basso, ha sperimentato una contrazione complessivamente minore e presenta ora un valore più soddisfacente rispetto a quello delle società elvetiche.
Infine, i dati relativi alla leva finanziaria indicano come, attualmente, le società svizzere ricorrano all'utilizzo del debito come fonte di finanziamento in maniera contenuta, meno anche di quanto facciano le società rappresentative del mercato globale. Sia nel MCI Switzerland che nel MSCI World, negli ultimi dieci anni, si sono infatti verificate delle sostanziali riduzioni della leva finanziaria, che nel 2005 era, per entrambi gli indici, nel pressi del 35%.

Value Point


Grafico 2 - Mappa valutativa dell'indice MSCI Switzerland (valore medio riferito agli ultimi 10 anni).

L'analisi dei multipli di borsa degli ultimi 10 anni indica come l'indice MSCI Switzerland risulti complessivamente sottovalutato secondo gli indicatori considerati, tra cui P/E, EV/Sales ed EV/Ebitda.
Il rapporto P/E utili si posiziona al di sotto del proprio valore medio degli ultimi 10 anni e poco al di sopra del valore del MSCI World (17.4x). Considerando le performance di borsa, il dato risulta sottostimato rispetto alla propria storia, mentre in confronto all'indice globale sembra più corretto. Bisogna comunque tenere presente come il MSCI World abbia una composizione, sia settoriale che, ovviamente, geografica, piuttosto differente: rispetto all'indice globale, presentano un rapporto P/E minore i comparti della salute (21.5x vs. 23.6x), della finanza (13.2x vs. 14x) e dei beni discrezionali (15.3x vs. 18.3x), mentre beni di consumo (24.7x vs. 20.7x), industria (19.6x vs. 16.7x) e materie prime (20.7x vs. 17.5x) si rivelano più onerosi.
Il rapporto EV/Ebitda risulta maggiore sia della propria media storica che del valore dell'indice globale (10.3x), attualmente vicino ai propri massimi. Per entrambi gli indici le stime prevedono un calo nei prossimi anni, che porterebbe il rapporto del MSCI Switzerland al di sotto della propria media di lungo periodo.
Anche il rapporto EV/Sales si posiziona al di sopra del valore dell'indice globale (1.7x); rispetto alla media storica, però, risulta praticamente ai minimi. Sia per quanto riguarda EV/Ebitda che EV/Sales, i settori della salute e dei beni di base presentano valori maggiori nell'indie elvetico rispetto al MSCI World, mentre finanza e industria il contrario.
Infine, il dividend yield, pur non essendo particolarmente consistente (3.2%), risulta maggiore sia della propria media di lungo periodo (2.7%) che del valore del MSCI World (2.5%).

Uno sguardo agli indici
Per investire nel mercato azionario svizzero vi sono diversi indici disponibili, tra cui i più importanti sono il MSCI Switzerland, lo SMI e lo SLI.
Il MSCI Switzerland 25/50 seleziona large e mid cap elvetiche, accessibili agli investitori di tutto il mondo, e copre circa l'85% del mercato azionario domestico. Lo SMI, o Swiss Market Index, comprende le prime 20 azioni del mercato azionario svizzero e, insieme alle prime 10 società dello Swiss Mid Cap dà origine allo SLI, o Swiss Leader Index.
Come si può osservare dalla tabella sottostante, gli indici presentano una ripartizione settoriale simile, con alcune peculiarità, come la notevole ponderazione dell'healthcare, i pesi molto contenuti di telecomunicazioni ed energia e la totale assenza di utility e information technology.


Tabella 2 - Composizione settoriale degli indici MSCI Switzerland, SLI e SMI.

Tra i titoli più importanti dei tre indici vi sono multinazionali famose in tutto il mondo: Norvartis e Roche, che determinano l'importanza considerevole del comparto della salute, le finanziarie UBS, Zurich, Credit Suisse e Swiss RE, e Nestlè, la holding Richemont e Swatch attive nel settore dei beni di consumo.
Vi sono poi altri indici, come il FTSE RAFI Switzerland, che seleziona le azioni elvetiche presenti nel FTSE RAFI Developed ex US 1000, lo Swiss Performance Index, che include tutte le azioni quotate a Zurigo, e il già citato Swiss Mid Cap.

Quali ETF?
Sui principali indici svizzeri segnaliamo:
MSCI Switzerland TRN-ucits -AM (CSWGR.FRA), TER 0.25%, spread medio 0.13%
SLI Swiss Leader-ucits -DB (XSLI.FRA), TER 0.35%, spread medio 0.15%
SMI-ucits -DB (XSMI.FRA), TER 0.30%, spread medio 0.08%; disponibile anche in versione short, con leva -1x (XSVS.FRA)

Su altri indici:
FTSE Rafi Switzerland-ucits -PS (PDI.MI), TER 0.75%, spread medio 0.74%
SPI Swiss Performance Index TR-ucits -CG (C029.FRA), TER 0.40%, spread medio 0.18%


Indicatori valutativi
P/E = Price / Earning, rapporto tra il prezzo di borsa di un'azione e gli utili per azione
EV/Ebitda = Enterprise Value / Ebitda, rapporto tra il valore di mercato dell'impresa e il suo margine operativo lordo
EV/Sales = Enterprise Value / Sales, rapporto tra il valore di mercato dell'impresa e i suoi ricavi
Dividend yield = rapporto tra l'ultimo dividendo annuo per azione e il prezzo in chiusura dell'anno di un'azione
ROE = Return on equity, rapporto tra utile netto e mezzi propri, rappresenta la redditività del capitale proprio
EPS = Earnings per share, rapporto tra gli utili generati da un'impresa e le azioni emesse dalla stessa
 
troppo buono , sono solo un principiante ;) ,mi lascio sul cammino troppi gain ogni giorno .....vorrei esprimere interamente il mio pensiero ma non posso , perchè andrei nella sfera dei miei accadimenti personali , dei quali ho deciso di non parlare più pubblicamente , per evitare di disturbare la suscettibilità di chi sappiamo .

buona serata e buon fine settimana a te ed a tutti gi altri validi,preparati ed insostituibili animatori di questo 3d , con la precedenza al grande Ciccio , formidabile Presidente e amico .

OK! :bow::bow::bow:

:bow:OK!
 
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