Padoan: "L'aumento di Mps sarà un successo, non ci sarà alcun piano B"
02/09/2016 12.57.57
MILANO - Tra crescita, deficit e fisco anche le banche trovano spazio nel ricco menù del workshop Ambrosetti in corso a Cernobbio sul lago di Como. Le attenzioni degli addetti ai lavori sono rivolte soprattutto verso Mps sulla quale arrivano le rassicurazioni del ministro dell'economia, Pier Carlo Padoan, convinto che il piano di ristrutturazione funzionerà: "Sono fiducioso che una volta completato, la banca risulterà più forte. Per questo escludiamo un piano B". Il titolare del dicastero di via XX settembre non nasconde, tuttavia, che l'operazione sia complessa perché "riguarda la separazione delle sofferenze che sta andando avanti. Questo renderà più facile, e sono convinto del successo, l'operazione di aumento di capitale che seguirà procedure natuarli nel mondo bancario".
La situazione però resta delicata: la più antica banca del mondo è all'ennesimo momento cruciale per il futuro. Da un lato deve completare il puzzle dell'aumento di capitale - quantificato in circa 5 miliardi di euro - e dall'altro deve definire i termini del piano industriale previsto per il mese prossimo. Le ultime ipotesi sul tavolo riguardano un intervento sulle obbligazioni subordinate che sono nel portafoglio degli investitori istituzionali (per 3 miliardi, mentre 2 miliardi circa sono in mano al retail) che consentirebbe di ridurre l'ammontare dell'aumento di capitale necessario e finora quantificato in 5 miliardi di euro. In sostanza, Mps potrebbe offrire agli istituzionali la conversione dei loro bond subordinati in capitale azionario.
Nonostante tutto,
Padoan, ha voluto sottolineare come il sistema bancario italiano sia più solido di quanto percepito: "La fragilità di cui si parla non è confermata dai fatti". Per il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, invece "c'è stata una grande sottovalutazione negli anni scorsi della questione bancaria non tanto e non solo da parte della politica ma anche da una parte del gruppo dirigente del paese nel quale inserisco i politici ma anche altri settori, l'università, l'accademia, i professori, i banchieri, gli imprenditori, i giornalisti". I politici, in particolare, "hanno pensato di avere un impatto sulle banche mentre l'Europa si orientava verso un altro modello: ogni riferimento a mps e alle banche popolare è puramente voluto. I politici devono stare fuori dalle banche, ma soprattuto le banche devono aggregarsi, ci sono più poltrone che filiali e questo non aiuta".
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MPS, Padoan: "Tesoro non ha ancora deciso sull'aumento"
02/09/2016 13.26.02
(Teleborsa) - Il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, al Forum Ambrosetti di Cernobbio, difende le banche italiane e, in particolare su MPS, rassicura che "il piano di ristrutturazione funzionerà".
Quanto all'aumento di capitale dell'istituto senese, il titolare del dicastero di Via XX Settembre, fa sapere che il Tesoro (primo azionista di MPS con circa il 4%) non ha ancora deciso come comportarsi, ma non nasconde che si tratta di una "operazione assai complessa". Quando ci saranno tutti i dettagli "decideremo".
Sull'ipotesi della conversione dei bond subordinati, Padoan ha detto che per l'aumento sono aperte diverse opzioni e "probabilmente conviveranno più misure". Obiettivo dell'operazione è la riduzione del peso dell'aumento di capitale.
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