Conto internazionale multi-valuta Wise (ex Transferwise)

Non per fare il precisino ma solo per inquadrare meglio la questione di cosa sia un conto Wise, dato che poi ne derivano conseguenze importanti a livello fiscale, per chi ritenga di adeguarsi alle cervellotiche e minuziose disposizioni italiane al riguardo.
E' un conto corrente, ma non e' bancario; per la precisione e' un conto corrente di pagamento presso un IMEL (Istituto di moneta elettronica) estero ossia al momento belga, conto europeo equiparato a un identico conto italiano presso un IMEL italiano. Per ogni valuta che scegli di detenere in WISE ti aprono un conto corrente dedicato, uno per gli euro, uno per i dollari, uno per la lira turca, ecc. ecc., ognuno con un suo IBAN diverso.
Qualsiasi conto corrente, che sia bancario o presso un IMEL o altro istituto finanziario che la tecnica si possa inventare, comporta che i soldi che versi diventano di proprieta' dell'istituto presso cui hai il conto corrente, che poi li puo' mettere dove vuole (nell'ambito delle norme di vigilanza proprie di quell'istituto, potrebbe giocarseli anche alla ruota del casino', in paesi senza norme stringenti, ad esempio, in Europa no li deve mettere in posti "sicuri"). Chi ha versato ha un credito per la restituzione dell'equivalente: questo e' quello che capita anche quando apri un conto allo sportello bancario sotto casa, i soldi diventano della banca e tu hai un credito verso la stessa.
Per i fini del 99% delle persone non c'e' differenza tra conto corrente bancario o presso IMEL: ci metti su i soldi, li prelevi, fai i bonifici, ci paghi quello che devi pagare, F24, CBILL, pago PA, bollette ecc. ecc., dato che anche i conti correnti bancari vengono usati di solito per i pagamenti. Come tutti i conti correnti ti danno o non ti danno un interesse a loro piacimento.
Quello che invece non puo' essere per un conto di pagamento presso un IMEL e' lo scoperto di conto o il fido: su un conto corrente presso una banca puoi avere un fido e andare in rosso (pagando interessi per lo scoperto), su un conto di pagamento questa cosa e' assolutamente vietata per legge.
Altra piccola differenza e' che i conti di pagamento non sono coperti dal fondo di garanzia dei conti bancari.
Ciao, grazie per il tempo impiegato ad argomentare. Sono d’accordo con tutto (vd bold). Sono d’accordo anche che l’esenzione dal monitoraggio sotto il picco di 15K vale solo per cc BANCARI. Non sono invece d’accordo sulle tue conclusioni: WISE sconta ivafe? Io dico no, tu dici 34,20. Ragioniamo.

Fai derivare l’applicazione di 34,20 di ivafe dall’art 19, c.20, del decreto legge n.201 del 2011, il quale per “conti correnti e i libretti di risparmio” dice di applicare il bollo dell'articolo 13, comma 2-bis, lettere a) e b), della tariffa, parte I, allegata al decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 642, ovvero il bollo di 34,20 dei cc BANCARI. Il punto è: i “conti correnti e i libretti di risparmio” del c.20 (ivafe) sono BANCARI o altro? Non è corretto, come fai tu, chiamare “conto corrente non bancario” un conto di pagamento, infatti “gli istituti di pagamento e gli IMEL [...] possono offrire ai loro clienti solo conti di pagamento e non anche conti correnti” come puntualizza la stessa Circolare del 10/05/2013 n. 15 che tu citi. Quindi, non deriva dal c.20 l’applicazione di 34,20 di ivafe sui conti di pagamento come WISE.

Considera poi la questione del codice investimento con cui lo vai a inserire in RW. Il conto di pagamento estero va monitorato, ma con quale codice? Quale proponi? Non il codice 1 che è riservato ai cc BANCARI; una volta dichiarato in RW con codice diverso da 1, ti si applicherà lo 0,2% perché il sw della dichiarazione applica 34,20 SOLO al codice 1. Puoi però flaggare “solo monitoraggio”.



Quindi, per riassumere:
  • Wise è un conto di moneta elettronica, un conto di pagamento, NON un cc BANCARIO
  • In Italia, sconterebbe 2 euro di bollo per giacenze >77,47. Io, al contrario di te, posso confermare che i conti di pagamento (ad es., Hype) trattengono i 2 euro di bollo.
  • Se estero, va monitorato NON con codice 1
  • Non sconta ivafe di 34,20 e suppongo neanche dello 0,2% perché va intesa come valuta estera e l’ivafe non si applica alla valuta estera (fuori cc bacari)
 
:clap:
Fai derivare l’applicazione di 34,20 di ivafe dall’art 19, c.20, del decreto legge n.201 del 2011, il quale per “conti correnti e i libretti di risparmio” dice di applicare il bollo dell'articolo 13, comma 2-bis, lettere a) e b)
L'IVAFE non e' il bollo sui conti bancari esteri ma una tassa diversa e autonoma.

Il comma 20 dice chiaramente
Per i conti correnti e i libretti di risparmio l'imposta è stabilita in misura fissa pari a quella prevista dall'articolo 13,

Cio' che coincide e' il quantum dovuto come IVAFE, pari al bollo del conto corrente bancario, non i presupposti, che nel bollo e' l'essere banca o meno il soggetto che tiene il conto e che fa l'estratto conto.
Tutti i conti correnti esteri sono soggetti a IVAFE, chiunque ne sia il tenutario e qualunque tipo di contratto vi sia alla base del rapporto purche' questo sia qualificabile come "conto corrente". Solo il conto corrente bancario italiano e' soggetto a imposta di bollo di 34,20.
Ora, tra i non addetti ai lavori quando uno dice conto corrente l'idea e' che sia quello bancario, ma nel nostro ordinamento il conto corrente come categoria generale e' quello del codice civile (articoli 1823 e seguenti del codice civile) applicabile a qualsiasi parte.
Anche io e te potremmo fare un contratto in cui io ti verso dei soldi e ti dico che pagamenti fare, tu incassi i soldi ed esegui quei pagamenti o impieghi i soldi come stabilito in contratto e poi quando abbiamo stabilito che il saldo e' esigibile mi ridai quello che e' rimasto.

Quindi c'e' una categoria generale di conto corrente piu' ampia di quella che e' il conto corrente bancario, ed e' quella cui fa riferimento l'IVAFE, mentre il bollo di 34,20 fa riferimento ai conti correnti bancari tenuti in Italia (questo solo perche' quando hanno pensato al bollo per i conti correnti esistevano solo quelli tenuti dalle banche).
infatti “gli istituti di pagamento e gli IMEL [...] possono offrire ai loro clienti solo conti di pagamento e non anche conti correnti” come puntualizza la stessa Circolare del 10/05/2013 n. 15 che tu citi.
La circolare definisce impropriamente conto corrente solo quello bancario (e' un lapsus) e conto di pagamento quello degli IP (Istituti di pagamento) o degli IML (Istituti di moneta elettronica), ma sono entrambi conti correnti, cioe' conti su cui vengono versati, prelevati e/o movimentati dei soldi, cosiddette rimesse. Che sia un lapsus e' chiaro perche' la circolare va a ruota della banca d'italia, che cita, e nelle parole della banca d'italia la contrapposizione e' tra "conto corrente bancario" e "conto di pagamento": sono due fattispecie diverse, non perche' uno non sia un conto corrente ma perche' uno e' tenuto dalle banche euno e' tenuto da altri soggetti a cui possono applicarsi regole diverse.
La banca che fa un contratto per farti operare in conto corrente ti apre un conto corrente bancario, a cui poi associa ulteriori servizi (di pagamento, di remunerazione del risparmio, di credito ecc.) alcuni dei quali sono per legge esclusivi delle banche.
L'IP o l'IML che fa un contratto per farti operare in conto corrente ti apre un conto corrente di pagamento a cui puo' associare solo servizi di pagamento (non di credito, ad esempio).
Siccome il 99% delle persone associa alla parola conto corrente solo quello bancario, che e' il piu' diffuso, conosciuto, regolamentato e protetto dei conti correnti, spesso nei discorsi conto corrente e' sinonimo di conto bancario.

Quindi, non deriva dal c.20 l’applicazione di 34,20 di ivafe sui conti di pagamento come WISE.
L'IVAFE si applica ai conti correnti esteri, di qualunque tipo siano purche' lo schema contrattuale sia riconducibile a quello del conto corrente del codice civile, di un conto cioe' sul quale le parti effettuano rimesse in denaro, ossia accreditano soldi e addebitano importi di denaro avente corso legale da qualche parte nel mondo.
Nell'area SEPA puoi ragionare in maniera CERTA cosi': se il conto ha un IBAN e' CERTO che sia un conto corrente, e potrebbe essere bancario (presso una banca) o di pagamento (presso un IP o un IML). Anche qui faccio notare una dissonanza lessicale: IBAN starebbe per international bank account ma in realta' hanno IBAN anche i conti di pagamento: questo perche' sono nate prima le banche degli IP o IMEL.

Fuori dall'area SEPA sono stracazzi, nel senso che non e' che puoi avere la pretesa di sapere in ogni paese del mondo come definiscono una banca, un istituto di pagamento o uno di moneta elettronica, cosa fa uno e cosa fa l'altro, fortunatamente pero' l'IVAFE non ti costringe a distinguere tra conto bancario e non, basta che sia un conto corrente e sei nel perimetro dell'imposta.
Se c'e' un numero del conto, se ci puoi versare su soldi e puoi dare disposizioni di pagamento, allora e' un conto corrente da indicare col codice 1 (CONTI CORRENTI E DEPOSITI ESTERI) della TABELLA 19 - CODICI INVESTIMENTI ALL’ESTERO E ATTIVITÀ ESTERE DI NATURA FINANZIARIA della nostra dichiarazione dei redditi italiana.


Considera poi la questione del codice investimento con cui lo vai a inserire in RW. Il conto di pagamento estero va monitorato, ma con quale codice? Quale proponi? Non il codice 1 che è riservato ai cc BANCARI;
Assolutamente e certamente codice 1: si riferisce a qualsiasi conto corrente, bancari lo pensi tu, secondo me erroneamente.

una volta dichiarato in RW con codice diverso da 1, ti si applicherà lo 0,2% perché il sw della dichiarazione applica 34,20 SOLO al codice 1. Puoi però flaggare “solo monitoraggio”.
Appunto, i codici diversi dall'1 sono per i rapporti non in conto corrente, ad esempio i soldi nei conti di trading esteri
quadro RW per conti trading

oppure le valute virtuali nei wallet (valute appunto non emesse da banche centrali, tipicamente le crypto) che non hanno la caratteristica di conto con rimesse in denaro ma di asset digitali detenute in apposite app, cioe' programmi informatici
quadro rw wallet crypto

Quindi, per riassumere:
  • Wise è un conto di moneta elettronica, un conto di pagamento, NON un cc BANCARIO
Concordo

In Italia, sconterebbe 2 euro di bollo per giacenze >77,47. Io, al contrario di te, posso confermare che i conti di pagamento (ad es., Hype) trattengono i 2 euro di bollo.
OK, io ero rimasto agli 1,81 ma in effetti e' da un po' che e' aumentata a 2.

Se estero, va monitorato NON con codice 1
No, se e' un conto corrente va col codice 1 e per definizione i conti di pagamento sono conti correnti secondo la nostra definizione del codice civile. Se vuoi limitare alle banche la disciplina, devi scrivere conto bancario, se scrivi conto corrente vuol dire che vuoi tirar dietro tutti i conti correnti.

Non sconta ivafe di 34,20 e suppongo neanche dello 0,2% perché va intesa come valuta estera e l’ivafe non si applica alla valuta estera (fuori cc bacari)

La valuta estera, nell'ambito IVAFE e' quella che prelevi da conti esteri e che tieni in mano: codice 5 nel quadro RW VALUTE ESTERE DA DEPOSITI E CONTI CORRENTI, per chi deve tracciare queste amenita'.

Il conto WISE, per la precisione, funziona cosi' ad oggi se apri il conto dall'Italia:
quando lo apri, seguendo la procedura "Apri un conto", ti assegnano un IBAN belga con saldo in Euro.
Quindi i soldi tenuti in quel "conto" sono, lato tuo, su un conto presso un IP o IMEL regolato dalla legge belga, che applica la direttiva europea sui servizi di pagamento quindi come i nostri conti di moneta elettronica solo che a vigilare ci sono le autorita' belghe e non quelle italiane.
Lato Wise, i soldi che gli dai vengono messi su conti correnti bancari separati sui quali Wise guadagna interessi che poi ti retrocede mensilmente sul tuo conto con IBAN belga come "cashbak del saldo", dopo la trattenuta del 30% belga (tasso attuale che Wise ti retrocede sui saldi in Euro= 2,18% annuo loro).
Ai fini fiscali il conto corrente belga comporta sempre monitoraggio (perche' non e' bancario) e solo se giacenza media supera 5.000 euro annui pagamento dell'IVAFE (codice 1 dei conti correnti) perche' e' un conto corrente.
Dopo di che c'e' la funzione che loro chiamano "Apri un saldo" che ti consente di tenere in una specie di "sottoconti" soldi (che loro chiamano, appunto, saldi) in valute estere. Per loro hai un unico conto (quello con IBAN belga) e tanti saldi che in realta' per noi italiani possono essere ulteriori conti correnti autonomi.
Queste specie di sottoconti (i saldi, appunto, nella terminologia di Wise) sono infatti di due tipi:
- quelli che hanno il loro IBAN estero (se valuta scelta e' dell'area SEPA) o numero di conto estero (se valuta del saldo e' fuori area sepa), diverso da quello belga, e che ti consentono di ricevere direttamente pagamenti in valuta estera su quel saldo/sottoconto oltre che poi pagare in quella valuta;
- e quelli che non hanno un IBAN autonomo ma che puoi usare solo per pagare (non per ricevere direttamente) in quella valuta estera in cui hai aperto quel saldo.

Puo' succedere che ti diano per un saldo in valuta estera un numero di conto che fa riferimento a una banca, ad esempio se apri un saldo in USD (dollari americani) ti danno un conto a te intestato di una banca di New York, quindi io quei saldi li potrei qualificare come in conto corrente bancario americano e quindi, avessi solo quelli e non superassi i 15.000 euro neanche per un giorno, non li metterei nel monitoraggio fiscale. Wise comunque dice quanto segue quando apri un saldo in USD:
Gli estremi del conto che offriamo non sono un conto bancario, ma il numero di conto e il routing number che ti forniamo funzionano allo stesso modo per la ricezione di denaro. Per ricevere pagamenti in USD dai tuoi amici, l'azienda per cui lavori o i tuoi clienti, non ti basta far altro che condividere i tuoi estremi del conto in USD.

Tieni presente che i tuoi estremi del conto in USD possono ricevere solo USD. Il denaro inviato in qualsiasi altra valuta verrà restituito al mittente.

La banca del mittente potrebbe richiedere un e-teller ID, ma purtroppo non potremo fornire queste informazioni. Nel momento della creazione del trasferimento, il mittente dovrà aggiungere manualmente i tuoi estremi del conto, invece di selezionarlo da un elenco di banche disponibili.

Ci sono alcuni limiti sulla ricezione di USD sul tuo conto Wise.

Questo per dire che, tempo per tempo e dai documenti che gli sveglioni del belgio ti forniscono devi stabilire dove diavolo ti hanno piazzato il saldo in valuta estera, nel tuo caso specifico. Se tieni saldi in valuta estera e per 7 giorni superi i famosi 51.645,69 euro, scatta anche la tassazione sulle plusvalenza da tasso di cambio da quadro RT.

Quindi chi vuole fare il precisino e ha aperto un conto WISE belga deve considerare i seguenti quadri:
RW per monitoraggio e IVAFE;
RT per plusvalenze da cambi se si tengono giacenze in valuta estera che superano per 7 giorni i 51.645,69 euro;
RM rigo 12 per tassare interessi attivi, che in Wise definiscono cashback da saldo in conto.

Tutto quanto sopra, ovviamente, quando apri un conto in Wise e/o crei dei saldi in valuta estera a te riferibili.
Cosa assai diversa se incarichi Wise di trasferire denaro da un tuo conto italiano a un conto estero: in questa situazione dai i soldi a Wise in locale su un conto con IBAN di Wise (non tuo) che poi fa partire la stessa cifra che tu devi trasferire, da un conto estero (sempre di Wise) nello stesso paese dove hai il tuo conto di arrivo di quei soldi. In pratica con il costo di due bonifici locali eviti il costo del bonifico internazionale, dato che wise si tiene i tuoi soldi in locale e usa i suoi soldi gia' all'estero per farli arrivare dove volevi tu.

Ciao
Claudio
 
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