Truffa Etruria..!!!

  • Ecco la 66° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    I principali indici azionari hanno vissuto una settimana turbolenta, caratterizzata dalla riunione della Fed, dai dati macro importanti e dagli utili societari di alcune big tech Usa. Mercoledì scorso la Fed ha confermato i tassi di interesse e ha sostanzialmente escluso un aumento. Tuttavia, Powell e colleghi potrebbero lasciare il costo del denaro su livelli restrittivi in mancanza di progressi sul fronte dei prezzi. Inoltre, i dati di oggi sul mercato del lavoro Usa hanno mostrato dei segnali di raffreddamento. Per continuare a leggere visita il link

La proposta Romani da far ingioare alle niu bank .

Di seguito la proposta:
Le proposte della FIRST CISL riguardano i detentori, già classificati 'al dettaglio' dai soggetti sottoposti a risoluzione ai sensi della delibera CONSOB del 29 ottobre 2007 n. 16190, degli strumenti finanziari colpiti dai provvedimenti Bankitalia concernenti l'estinzione dei relativi diritti amministrativi e patrimoniali; l'intento è di escludere, dalle proposte infra descritte, i detentori professionali ed istituzionali.
Le proposte non prevedono l'utilizzo di soldi pubblici, sono conformi ai decreti legislativi 180 e 181 del 16 novembre 2015 che hanno recepito la direttiva comunitaria c.d. BRRD.

Ciò premesso, la FIRST CISL propone quanto segue.

1) Si prevede l'assegnazione di azioni degli enti ponte, senza obbligo di corrispettivo, per un valore (nozionale) esattamente corrispondente alle somme originariamente investite per l'acquisto o sottoscrizione di azioni ed obbligazioni subordinate emesse dalle banche sottoposte a risoluzione. (a)
2) Le azioni di cui al punto 1) appartengono a categoria diversa da quella delle azioni detenute dal Fondo Nazionale di Risoluzione, sono prive di diritti di amministrativi ma con diritti patrimoniali, limitati ed esclusivi, attinenti: (b)
- alle plusvalenze derivanti dalla gestione degli attivi deteriorati conferiti nella società
veicolo (c.d. bad bank), ossia all'eventuale maggior valore complessivo di realizzo
rispetto al valore di conferimento ed al corrispondente credito iscritto tra le attività
degli enti ponte;
- alle plusvalenze inerenti la cessione totale o parziale degli enti ponte, ossia
all'eventuale maggior valore di cessione rispetto al valore di sottoscrizione e
conferimento di capitale da parte del Fondo Nazionale di Risoluzione;
- ad una riserva di utili pari almeno al 50% degli utili eventualmente realizzati dagli
enti ponte.
3) Le erogazioni, effettuate dagli enti ponte al ricorrere delle situazioni sopra tipizzate, concorrono indistintamente al recupero delle somme originariamente investite. Si estinguono automaticamente tutti i diritti patrimoniali delle azioni de quo quando il monte erogazioni eguaglia il valore di investimento originario.
4) In ordine ai criteri di distribuzione dei benefici patrimoniali, si terrà conto della tipologia di strumenti finanziari originariamente detenuti, procedendo da quelli ai quali era associato, ex-ante, un rischio più basso sino a quello con rischio più alto rappresentato dalle azioni; in considerazione del criterio di precedenza nella distribuzione delle erogazioni testé esposto, visto il vincolo espresso dall'articolo 2348 del codice civile riguardo all'identico contenuto dei diritti delle azioni appartenenti alla medesima categoria, verranno definite tante categorie di 'nuove' azioni in corrispondenza delle diverse tipologie di strumenti finanziari originari.
5) Gli acquirenti (o cessionari) degli enti ponte, provvedono ad erogazioni di denaro o ad assegnazione di strumenti finanziari, in sostituzione delle speciali categorie di azioni degli enti ponte, diverse da quelle detenute dal Fondo Nazionale di Risoluzione, per le somme residue spettanti al momento della vendita totale o parziale degli stessi (enti ponte). Le modalità di assegnazione degli strumenti finanziari da parte degli acquirenti degli enti ponte, nonché i relativi diritti patrimoniali, sono coerenti con le caratteristiche degli strumenti finanziari originari, ossia delle azioni e delle obbligazioni subordinate delle banche in risoluzione, avendo però cura di assegnare strumenti finanziari diversi dalle azioni e dalle obbligazioni subordinate, ossia con grado di rischio, ex-ante, inferiore; a titolo meramente esemplificativo, all'originario detentore di un'obbligazione subordinata con scadenza 2023, poi azionista dell'ente ponte, potrà essere assegnata un'obbligazione senior con analoga scadenza e, ovviamente, visto il minor rischio assunto, con un tasso di interesse cedolare inferiore.
6) Gli acquirenti degli enti ponte hanno diritto di surroga riguardo alle plusvalenze derivanti dalla gestione degli attivi deteriorati conferiti nella bad bank.

**************************************

(a) la proposta è compatibile con le previsioni del D.lgs. 180/2015, art. 42, comma 2.
(b) la proposta è compatibile con gli articoli 2348, 2350 e 2351 del codice civile .
 
scusate una domanda,
i soldi delle sanzioni agli amministratori vanno alla BANDA D'ITALIA?,
se si , nn si configura un conflitto d'interessi? ( aveva interesse ad intascare piuttosto che a preservare gli azionisti ed obbligazionisti).
 
Chi ci crede diffonda

Dopo colloquio con il promotore, dott. Giulio Romani, ho avuto la disponibilità,
Per dare maggior "peso" politico, dell'utilizzo della casella email: "salvabanche@firstcisl.it".
Nelle e-mail da inviare a questa casella occorre che il risparmiatore dichiari il proprio nome e cognome, di essere stato vittima dell'azzeramento (possibilmente indicando l'importo) e di dare il sostegno alla proposta di modifica del decreto.

Personalmente credo sia la soluzione migliore che possa portare a risultati concreti, chi ci crede diffonda l'iniziativa.
 
sono abbastanza certo ( visto quanto successo nella mia piccola popolare ) che se bankit invita ad azzerare un cda per formarne uno nuovo, quello nuovo viene verificato dalla stessa bankit affinchè rispetti i requisiti richiesti )....

ora leggete qui con cosa se ne escono a distanza di anni....

Papà Boschi faceva parte di un direttorio parallelo
Gli ispettori di Bankitalia: "Il cda dell’Etruria ha sostanzialmente abdicato al proprio ruolo". Tutte le decisioni erano in mano al direttorio parallelo


Sergio Rame - Lun, 21/12/2015 - 17:29


All'interno di Banca Etruria esisteva un direttorio parallelo e "poco trasparente".


Una sorte di Commissione consiliare informale che Emanuele Gatti, il capo del team di Bankitalia che ha condotto le due ispezioni in Banca Etruria, è riuscito a portare alla luce. Di questo direttorio facevano parte il presidente Luca Rosi e i due vice, Alfredo Berni e Pier Luigi Boschi. Secondo le carte di via Nazionale, il cui contenuto è stato riportato oggi da Repubblica, il consiglio di amministrazione aveva sostanzialmente "abdicato al suo ruolo" lasciando le decisioni più delicate al direttorio parallelo.

Il 13 gennaio 2015 Gatti viene sentito come persona informata dei fatti dai finanzieri di Arezzo che, per conto del procuratore capo Roberto Rossi, stavano indagando su Bronchi e Rosi. È in quell'occasione che iniziano a venir fuori le omissioni e i comportamenti anomali sulla gestione del credito e del patrimonio. "Il cda dell’Etruria ha sostanzialmente abdicato al proprio ruolo in materia, lasciando ampia discrezionalità all’Alta Direzione (il direttore generale e il presidente, ndr) - si legge nelle carte - il consiglio è composto da 15 elementi espressione del tessuto imprenditoriale e professionale aretino. Il contributo dialettico e propositivo dei consiglieri, quasi tutti privi di competenze specifiche, è risultato insufficiente". All'interno dell'istituto non c'era mai dibattito, tantomeno sulle questioni più rilevanti. Il cda veniva informato sulle operazioni deliberate, tra cui anche la vendita di obbligazioni subordinate ai clienti della banca, solo a cose fatte.

Pier Luigi Boschi diventa vicepresidente di Banca Etruria il 4 maggio 2014. Al suo fianco viene messo Alfredo Berni. Rosi, invece, viene nominato presidente. E nella gestione di papà Boschi i commissari di Bankitalia pongono particolare attenzione al ruolo della Commissione consiliare informale composta da presidente, vice presidenti e i consiglieri Nataloni (indagato per conflitto di interessi), Santoanastaso e Salini. "L’assenza di qualsiasi verbalizzazione delle attività svolte da tale 'commissione' ha concorso a rendere poco trasparente il processo decisionale - si legge su Repubblica - solo con molto ritardo il Cda dopo ulteriori sollecitazioni della vigilanza e i richiami del presidente del collegio sindacale, ha preso contezza dello stato di deterioramento della situazione tecnica di Banca Etruria".
 
La Stampa oggi:

Un consiglio inadeguato, che avrebbe dovuto essere ricambiato in maniera ben più massiccia di quanto è stato fatto nel 2014. E’ una delle contestazione che gli ispettori di Bankitalia muovono agli ex vertici della Popolare dell’Etruria nella relazione finale dell’ultima ispezione, quella che ha portato al commissariamento dell’istituto l’11 febbraio scorso e terminata poi il 27 febbraio successivo

CARENZE NOTE DA TEMPO
Gli ispettori rilevano che otto consiglieri su quindici sono infatti rimasti al proprio posto. Tra questi figura anche Pierluigi Boschi, in consiglio dal 2011 che nel 2014 diventa vicepresidente. L’elenco che fanno gli ispettori è però più dettagliato. La stessa assemblea - che votò l’unica lista presentata - conferma anche Lorenzo Rosi, già vicepresidente e «promosso» nell’occasione alla presidenza. Alfredo Berni, un passato da direttore generale che diventa vicepresidente vicario. Confermati Felice Santonastaso, Andrea Orlandi, Luigi Nannipieri, Claudia Bugno, Luciano Nataloni. Il rinnovamento auspicato da Palazzo Koch si limita così a sette consiglieri, nessuno dei quali in posizione apicale o con deleghe operative. Alla guida operativa dell’istituto resta infatti Luca Bronchi (che lascerà poi nel luglio dello stesso anno) nonostante ancora gli ispettori avessero da tempo rilevato le gravi carenze nella struttura patrimoniale dell’istituto e le carenze del processo decisionale. Rilievi già emersi nel corso delle ispezioni precedenti, a partire dal 2013, quando una prima verifica sui crediti era stata ampliata come ispezione «ad ampio raggio» e aveva portato, nel 2014, all’erogazione di una serie di pesanti sanzioni ai consiglieri dell’istituto.

IL NODO DEL CAPITALE
L’ultima ispezione rileva in sostanza come ben poco sia però cambiato. In primo luogo, oltre al mancato ricambio dei vertici, sottolinea come siano stati assenti interventi volti ripatrimonializzare l’istituto, i cui parametri di capitale risultavano da tempo lacunosi.

I PREMI A PIOGGIA
Ma, come già emerso, le contestazioni degli ispettori non si fermano qui. Oltre alla violazione delle norme sul conflitto d’interesse per i prestiti concessi a società legate ad alcuni consiglieri, al vecchio cda viene anche contestata la gestione dei crediti difficili del gruppo, per circa due miliardi. La liquidazione di 900 mila euro concessa nel 2014 all’ex dg Luca Bronchi. I premi concessi a pioggia al personale dell’istituto, per un totale di circa 2 milioni di euro, nonostante i pessimi risultati economici. E la mancata fusione con PopVicenza, che aveva presentato nel 2014 un’offerta a un euro per azione rigettata dal consiglio. Operazione che visti i problemi emersi poi a Vicenza non avrebbe risolto certo i problemi della Popolare aretina. In attesa delle sanzioni di Bankitalia, che devono essere formalizzate dal Direttorio di via Nazionale, la procura di Arezzo ha chiesto di acquisire tutti gli atti del procedimento.

I CONFLITTI D’INTERESSE
Ieri per il procuratore capo Roberto Rossi è stata una giornata di lavoro con gli uomini del nucleo tributario della Guardia di finanza per fare il punto sui vari filoni d’inchiesta. Oltre ai due per i quali è imminente la richiesta di rinvio a giudizio (ostacolo alla vigilanza, che contesta anche l’aver fornito una rappresentazione errata della reale situazione patrimoniale dell’istituto fin dal bilancio 2012, e false fatturazioni), c’è il fascicolo sulle operazioni in conflitto d’interesse. Al vaglio degli investigatori ci sono le operazioni condotte tra Banca Etruria e quindici società, legate al presidente Rosi (La Castelnuovese e Città di Sant’Angelo) e al consigliere Nataloni. Quest’ultimo, in particolare, importante commercialista fiorentino, risulta in qualche modo legato a tutte le società finite nel mirino della Gdf. Dalla Praha Invest, che aveva realizzato una operazione immobiliare a Praga finita male, al gruppo Casprini, alla Cdg e Cd Holding, entrambe in liquidazione.

Il magistrato ha anche ricevuto, sempre ieri, i vertici di Federconsumatori che stanno predisponendo le querele in difesa degli ex obbligazionisti che hanno dato il via al quarto filone di inchiesta, quello per truffa.
 
caso etruria - ecco cosa ha detto il capo degli ispettori di bankitalia ascoltato dai pm di arezzo - Business

"INCOMPETENTI", BANCA ETRURIA COME IL GOVERNO RENZI - IL CAPO DEGLI ISPETTORI DI BANKITALIA ASCOLTATO DAI PM DI AREZZO PARLA DI UN CDA “INCOMPETENTE” E DELL’ESISTENZA DI UN DIRETTORIO PARALLELO “POCO TRASPARENTE” IN CUI C’ERANO ROSI, BERNI E PIER LUIGI BOSCHI

L’ispettore Emanuele Gatti: “Il Cda dell’Etruria ha sostanzialmente abdicato al proprio ruolo in materia, lasciando ampia discrezionalità all’Alta Direzione. Il contributo dialettico e propositivo dei consiglieri, quasi tutti privi di competenze specifiche, è risultato insufficiente”… -
 
22/12/2015 -
[FLASH] Secondo fonti di stampa, Ubi Banca potrebbe essere interessata ad acquistare la Banca Popolare dell’Etruria e del Lazio e CariFerrara. Inoltre, i rumor parlano anche di una possibile offerta da parte di Apollo Global Management e di Anacap Financial Partners per gli istituti salvati, mentre Cariparma guarderebbe alla sola Banca Marche.
 
Dopo colloquio con il promotore, dott. Giulio Romani, ho avuto la disponibilità,
Per dare maggior "peso" politico, dell'utilizzo della casella email: "salvabanche@firstcisl.it".
Nelle e-mail da inviare a questa casella occorre che il risparmiatore dichiari il proprio nome e cognome, di essere stato vittima dell'azzeramento (possibilmente indicando l'importo) e di dare il sostegno alla proposta di modifica del decreto.
Personalmente credo sia la soluzione migliore che possa portare a risultati concreti, chi ci crede diffonda l'iniziativa.


Quoto quanto ha scritto dantealighieri sulle obbligazioni per diffondere....
 
Miiii......!!!

22/12/2015 -
[FLASH] Secondo fonti di stampa, Ubi Banca potrebbe essere interessata ad acquistare la Banca Popolare dell’Etruria e del Lazio e CariFerrara. Inoltre, i rumor parlano anche di una possibile offerta da parte di Apollo Global Management e di Anacap Financial Partners per gli istituti salvati, mentre Cariparma guarderebbe alla sola Banca Marche.

Quali fonti ....??' Ma le nuove banche ...non le vecchie banche ... naturalmente .

Vuoi vedere che sulle nuove banche risanate si va addirirttura all'asta e cosi il fondo di risoluzione combina un'altro bel business ...sempre a spese nostre ???
 
Ultima modifica:
devi inviare un messaggio al costo di € 2,50 circa. io intanto l'ho fatto , poi vedremo

confermo,mandi il messaggio e loro ti mandano un sms con un codice che inserisci sul sito e ti apre un modulo on line dove inserisci tutti i dati,poi via mail ti mandano il prestampato da firmare e inviare al Tribunale di Arezzo,all'avvocato del Codacons e al Codacons stesso
 
sconcertante....!!!

da mandare a tutte le associazioni


e dire che il Portogallo dovrebbe essere molto più nella morsa UE essendo stato sotto la troika.....e fanno questo DOPO averci detto che era IMPOSSIBILE!!! E in Italia c'era anche la soluzione FITD con ESBORSO ZERO per lo stato...che avrebbe causato solo qualche dubbio all'UE...

Da specificare che in entrambi i casi,..... si è proceduto con il famoso burden sharing ovvero la divisione del coinvolgimento di azionisti e obbligazionisti, ma con esiti potenzialmente diversi. Infatti in Italia la perdita del capitale per quelli chiamati in causa è stata pressocchè totale, mentre per il Portogallo si prospetta la possibile convergenza in azioni della bad bank nata dalla scissione dei crediti deteriorati. In altre parole mentre in Italia quasi nel silenzio generale si è assistito al dissolvimento di interi patrimoni ai risparmiatori della nazione iberica si è data la possibilità di una futura ripresa dei titoli nel momento in cui la cessione dei crediti in sofferenza sarà fatta e si verificherà una possibile plusvalenza.Ma questa non è la sola differenza che si è verificata in questo caso, infatti proprio sulla questione della bad bank c'è un problema aperto ovvero quello dei valori di conferimento dei crediti in sofferenza: fissati dall'Unione Europea e da Banca d'Italia con una media di molto inferire, nel caso di Roma, aleatori secondo quanto stabilito dalla Commissione Europea, per Lisbona. E ancora: perché la quotazione è stata così bassa? Basta guardare i numeri per chiederselo: valore nominale dei crediti in sofferenza 8,5 miliardi che diventano 1,5 dopo il diktat Ue.
Il Portogallo salva i suoi risparmiatori. Ma non i contribuenti | Trend Online

http://www.teleborsa.it/News/2015/1...-locale-banif-lo-stato-paga-1-77-miliardi-227

E il Portogallo salva la sua banca... con i soldi pubblici - neXt Quotidiano

Banche:in Portogallo paga lo Stato - Economia - ANSA.it
 
Fabio Tonacci per “la Repubblica”

Tutto si può dire di Banca Etruria tranne che non sia stata una generosa greppia. Affari immobiliari, incarichi, consulenze. Nella relazione dell’ultima ispezione di Bankitalia (11 novembre 2014 - 27 febbraio 2015), acquisita settimane fa dalla procura di Arezzo (quello che ancora non è stato depositato è il verbale con la richiesta di sanzioni, che però non ha elementi di novità in termini di contestazioni ai manager), sono elencati una serie di “favori”. O, per usare il gergo dei tecnici di Palazzo Koch, «indirizzi strategici e interventi gestionali non in linea con la realtà aziendale».

Oltre al premio sociale di 2,1 milioni ai dipendenti «per il conseguimento di importanti traguardi», deliberato dal cda quando i bilanci erano già in rosso, e al «proliferare di consulenze e incarichi ad ex dipendenti e amministratori», spuntano anche un paio di operazioni immobiliari dubbie.
elio faralli
ELIO FARALLI

La prima è il riacquisto da parte di Banca Etruria nell’ottobre 2013 degli immobili in cui avevano sede la controllata Banca Federico Del Vecchio e due filiali, per 29 milioni di euro. Gli immobili erano stati ceduti nel 2010. Quando l’Etruria li ricompra, gli ispettori guidati da Giordano di Veglia notano una serie di anomalie, tra cui «le scarne motivazioni a supporto dell’opportunità del riacquisto, incentrate sul risparmio da 3 milioni di euro». In realtà, la dirigenza omise di segnalare le spese per le consulenze «stimate in 625 mila euro», né «vennero approfondite le ricadute dell’operazione sulla liquidità del Gruppo».

giuseppe fornasari
GIUSEPPE FORNASARI
Addirittura, la Popolare rinunciò a un milione di euro di deposito cauzionale, come se i conti fossero floridi. Tra i destinatari della “benevolenza” c’è anche la Fondazione Ivan Bruschi, cui vengono concesse in comodato d’uso gratuito per trent’anni tutte le porzioni di Palazzo della Fonte. Non solo. L’istituto aretino decise di non metterle a reddito e «si accollò anche tutte le spese ordinarie e straordinarie».

BANCA ETRURIA
BANCA ETRURIA
Nel ventaglio dei favori, però, tornano spesso le consulenze. «Riserve di opportunità » sono espresse per il conferimento di due incarichi, uno da 1,1 milioni di euro alla Bain per una consulenza strategica, l’altro da 235 mila euro alla società Mosaico «per il supporto alle attività commerciali e culturali coordinate dalla direzione generale». Banca Etruria non dimenticava nemmeno i pensionati. «Nel periodo 2013/2014 – si legge nella relazione - sono stati corrisposti compensi per 355 mila euro a dipendenti in quiescenza a fronte delle collaborazioni prestate, in assenza di sistemi di misurazione delle performance».

lorenzo rosi pier luigi boschi
LORENZO ROSI PIER LUIGI BOSCHI
Ieri il procuratore di Arezzo Roberto Rossi, che entro l’anno sarà sentito dal Csm sulla consulenza con il dipartimento Affari giuridici del governo, ha incontrato gli investigatori della Guardia di Finanza per fare il punto sui tre fascicoli di indagine aperti, tutti per il reato di truffa. Mentre al momento sui manager di Etruria, compreso Pierluigi Boschi, pendono una serie di contestazioni amministrative, che non comportano l’iscrizione nel registro degli indagati.
 
UE: DUE PESI E DUE MISURE. IN ITALIA NO AL FONDO INTERBANCARIO, IN PORTOGALLO SI AL SALVATAGGIO DI BANCHE CON SOLDI PUBBLICI !



La UE si rivela sempre più come la sede dell’arbitrarietà , peggio che se fosse un consesso della FIFA.
Mentre all’Italia viene negato l’intervento del Fondi Interbancario di tutela dei Depositi perchè considerato un illecito aiuto di stato, al contrario in Portogallo le banche non solo sono salvate con l’aiuto del loro fondo di garanzia dei depositi, ma direttamente con il finanziamento dello stato.

Come riportato dal sito Vida Prática - notícias e informação útil, che potete leggere QUI La Banca centrale portoghese ha guidato la cessione delle attività di BANIF, una banca di Madeira, a Santander Totto, per 150 milioni di euro, al fine di salvare sia l’attività operativa dell’istituto sia gli obbligazionisti senior e gli altri creditori.
Per poter realizzare questa operazione è dovuto però intervenire il fondo in interbancario portoghese, con 489 milioni, e direttamente lo stato portoghese con 1766 milioni per compensare una parte considerevole della perdite sui finanziamenti realizzate dalla banca assorbita.
Gli azionisti e gli obbligazionisti junior , con preferenza per questi ultimi, potranno rifarsi su quanto pagato da Santander Totto e da un gruppo limitato di attività incerte che sono rimaste in capo alla vecchia banca.
Il trattamento è migliore di quanto realizzato con il “Bail out” italiano in quanto garantisce una protezione per le obbligazioni junior. Inoltre appare evidente che quanto vietato in Italia, l’intervento del fondo interbancario è liberamente permesso in Portogallo.
Sempre umana, questa UE…

UE: DUE PESI E DUE MISURE. IN ITALIA NO AL FONDO INTERBANCARIO, IN PORTOGALLO SI AL SALVATAGGIO DI BANCHE CON SOLDI PUBBLICI ! | Scenarieconomici.it
------------------------------------------
Ma attenzione!!!
Non cadiamo nel tranello....NON è colpa UE...ormai appare chiaro che l'UE sarebbe stata disponibilissima ad una soluzione simile....
Il problema è da cercarsi tutto a casa nostra...
 
Non dimenticate la storia 2014, si possono trovare responsabili di questa truffa:

BANKIT doveva commissariare Etruria già nel 2013 per gravi irregolarità nella gestione, invece si è limitata a multare alcuni componenti del Cda

18 marzo 2014 Pop vicenza, entro fine mese offerta vincolante su B.Etruria - Zonin

09-04-14 B.Etruria: Piazzetta (Pop.Vicenza), entro venerdi' offerta vincolante "L'idea e' fare un'offerta cash" (RADIOCOR) 14:51:22 a MERCATI APERTI !

nei primi 10 giorni di Aprile 2014 ETRURIA vende azioni proprie !

Kairos il 9/4 apre una posizione SHORT su Etruria, forse per tenere il prezzo basso in attesa offerta di Vicenza, oppure sapeva in anticipo del rinvio

Invece dell' offerta cash VINCOLANTE arriva la trattativa in esclusiva con ETRURIA fino al 29/5, perchè erano SOLO 6 mesi che trattavano !

il 29/5 Vicenza offre 1 euro per azione, il Cda di Etruria non accetta, ma non
convoca l' assemblea, non da spiegazioni o informazioni sulla trattativa

CONSOB doveva bloccare il titolo durante la trattativa aprile-giugno 2014 perchè vi erano evidenti manipolazioni del mercato (come segnalato a Consob)

Il Cda di Etruria per salvare la faccia e le poltrone si affretta a comunicare al mercato la trasformazione in spa e si riserva di comunicare la data dell' assemblea ma dopo 5 mesi il 23/12 non rispetta il comunicato e rimanda tutto al 2015.

Kairos si ricopre MIRACOLOSAMENTE in gennaio 2015 prima della dichiarazione di Renzi sulle popolari (che probabilmente conosceva in anticipo)

11/2/2015 invece dei conti annuali, BANKIT commissaria Banca Etruria per GRAVI PERDITE patrimoniali e la CONSOB sospende il titolo a tempo indeterminato

Ora è chiaro che Vicenza non aveva il denaro per l' opa, ma ha usato questo Bluff per convincere i propri azionisti a fare un ADC a prezzi gonfiati, SOLO con quello ha superato gli stress test (si trova sotto indagine della GDF dal 22/9 per aggiotaggio)

Leggete allegato altri commenti e notizie 2014:
 

Allegati

  • Etruria2014a.txt
    4,8 KB · Visite: 25
Indietro