Truffa Etruria..!!!

esattamente e io aggiungerei, che il vero tombino ancora da scoperchiare riguarda il periodo PRECEDENTE LA FINTA OPA.

problema della FINTA OPA è che se ne sta parlando sempre meno, nei

giornali, nelle trasmissioni, nei comizi, e stanno diventando fatti vecchi.

Io credo, che sia nato tutto da li:

dovevano trovare un meccanismo, per vendersi tutte le azioni che la banca

aveva in carico, insieme a quelle detenute da amministratori, parenti, amici

stretti e conoscenti. Basterebbe andare ad analizzare tutte le vendite

azionarie fatte da questi personaggi, in concomitanza al picco delle

quotazioni azionarie raggiunte in seguito alle comunicazioni sociali di

Banca Etruria, relative alla ricerca di un partner bancario di elevato standing

IMPOSTO DA BANCA ITALIA. Con questo giochino che erano alla ricerca di

un partner, ci hanno giocato per mesi e mesi, e ad ogni dichiarazione di

questo tipo corrispondeva una puntuale fiammata al rialzo del titolo. Molto

probabilmente le maggiori vendite dei "DEI BEN INFORMATI" sono state

effettute su questi picchi. Quindi indagando bene e raccogliendo tutte le

prove si capisce che sono stati integrati i reati di insider trading e

aggiotaggio, quest' ultimo punito con la reclusione fino a 3 anni.

La cosa più grave è che i dirigenti, durante tutto questo lungo periodo di

quotazione del titolo che poteva essere sospeso dalla CONSOB,

DICHIARAVANO UNA COSA, MA IN REALTA' NE FACEVANO UN' ALTRA.

Non si sono preocuppati di tagliare il personale, i costi e gli sprechi come

hanno dichiarato in numerose comunicazioni sociali, per migliorare il bilancio

in vista della futura aggregazione, ma al contrario si sono aumentati gli

stipendi, hanno appaltato consulenze gonfiate a studi professionali

compiacenti, hanno utilizzato per scopi personali fidi aperti dalla banca ad

ogni amministrato fino a 150.000,00 mai più restituiti in alcuni casi o

restituiti solo in oparte. Quindi loro in realtà, SAPEVANO GIA' DA MOLTO

TEMPO CHE LA BANCA ANDAVA MALE, e il credito concesso diventava

sempre più deteriorato, contribuendo loro stessi dirigenti e i loro amici

imprenditori a deteriorarlo. Essendo un titolo quotato, a larghissima

diffusione, moltissime persone, compreso fondi comuni di investimento

hanno decisio di comprare il titolo SULL' ATTESA DI QUESTA

AGGREGAZIONE MAI AVVENUTA, ma che le continue dichiarazioni di Banca

Etruria in tal senso, e poi L' OPA, A QUESTO PUNTO FINTA DI ZONIN,

avevano reso CREDIBILISSIMA, SE NON QUASI CERTA. Quindi solo i Dirigenti

ai piani alti e Banca d' Italia conoscevano la situazione reale della banca CHE

NON CORRISPONDEVA AFFATTO, AI COMUNICATI SOCIALI CHE

DIRAMAVANO, con l' aggravante che essendo un titolo quotato, ogni

informazione sensibile era in grado di muovere le quotazioni.
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Salva banche, cade velo su impreparazione delle autorità italiane. Il rischio è che paghino ancora i risparmiatori
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L'iter di cessione di Banca Marche, Pop Etruria, CariFerrara e CariChieti non si concluderà prima di settembre, ma la Ue ha fissato la scadenza ad aprile. Se non venisse concessa una proroga, cosa ne sarà di famiglie e imprese con mutui e fidi presso le quattro “good bank”? Ed è corretta la valutazione fatta da Bankitalia sui crediti in sofferenza? Non c'è stato un parere indipendente
23 marzo 2016
Commenti (92)

507

Più informazioni su: Analisi, Banche, Commissione Europea, Concorrenza

Se il buongiorno si vede dal mattino, allora siamo fritti. Dal decreto “Salva Banche” del 22 novembre scorso al processo di dismissione delle good bank, dai rimborsi ai risparmiatori alla gestione delle sofferenze di Banca Marche, Popolare Etruria, CariFerrara e CariChieti, l’opacità della procedura è pressoché totale, mentre appare sempre più evidente come le autorità italiane siano del tutto impreparate ad affrontare le conseguenze della direttiva Ue sul bail-in entrata in vigore con l’inizio dell’anno.

Il Fatto Quotidiano ha rivelato i contenuti della lettera con cui la commissaria europea alla Concorrenza, Margrethe Vestager, ha autorizzato la procedura di risoluzione delle quattro banche. Tra i tanti omissis richiesti dal governo italiano, ve n’è uno molto significativo che riguarda la scadenza entro la quale inderogabilmente le quattro nuove banche vanno vendute: il 30 aprile 2016. Nella sua lettera la commissaria specifica che dopo quella data le quattro banche dovranno interrompere immediatamente ogni attività che non sia il recupero crediti, non potranno sviluppare nessuna nuova attività e non potranno acquisire nuovi clienti. Si comprende così il perché dell’agitazione delle ultime settimane: gli information memorandum, cioè i documenti informativi con i dati e i conti delle quattro banche, non sono ancora pronti e sulla tabella di marcia il ritardo è tale che al ministero dell’Economia danno per scontato che l’iter di cessione non si concluda prima di settembre.

Una tempistica che si scontra con la scadenza fissata dalla Ue per autorizzare il salvataggio e sono infatti in corso trattative con la Ue per ottenere una proroga. A quali condizioni verrà concessa? E soprattutto perché i tempi non sono stati rispettati? Pare incredibile che i conti 2015 non siano ancora pronti: i quattro istituti erano commissariati da tempo – Banca Marche e CariFerrara addirittura da più di due anni – dunque l’opera di ricognizione e pulizia dei bilanci doveva essere già stata fatta. Inoltre, per decreto, le nuove banche nascono “ripulite” dalle sofferenze e quindi non si pone nemmeno il problema di una valutazione dei non performing loans: quella l’ha già fatta d’imperio la Banca d’Italia all’atto della cessione delle sofferenze delle quattro banche alla bad bank.

Legittimo il sospetto che siano saltate fuori nuove grane. Chi se ne farà carico? Chi ne risponderà? Le modalità con cui è stata recepita dall’Italia la direttiva europea sul bail-in escludono che si possa fare luce su ciò che è accaduto e sta accadendo in questi mesi. Il segreto d’ufficio avvolge l’intera procedura. Ma se non venisse concessa una proroga al termine perentorio del 30 aprile, cosa ne sarà di famiglie e imprese che hanno mutui e fidi presso le quattro cosiddette “good bank”? Qualcuno si è curato forse di informarli che potrebbero essere costretti a rientrare da un giorno all’altro dai loro debiti?

Come detto più volte, la valutazione dei crediti in sofferenza delle quattro è stata fatta d’imperio dalla Banca d’Italia che a novembre li ha stimati appena il 17,6% del nominale contro il 40% iscritto a bilancio. Si tratta di una valutazione corretta? A garanzia di azionisti, obbligazionisti e correntisti coinvolti dalle procedure di risoluzione, la direttiva Ue prevede che ex post venga valutata da terzi indipendenti la congruità delle scelte discrezionali operate dall’unità di risoluzione nazionale (la Banca d’Italia). Allo stato non risulta che sia stata effettuata alcuna valutazione indipendente, mentre dalla lettera della commissaria Vestager appare chiaro che i crediti in sofferenza sono stati svalutati per garantire alla “bad bank” un notevole profitto che verrà riversato nel Fondo di risoluzione gestito dalla stessa Banca d’Italia. Ed è proprio questo meccanismo che ha convinto la commissaria a dare il via libera al salvataggio che si sarebbe altrimenti configurato come un aiuto di Stato.

Intanto i risparmiatori truffati continuano a protestare, mentre a quattro mesi dall’azzeramento delle obbligazioni subordinate il governo ancora non si decide a varare il decreto sugli arbitrati per avviare le procedure di rimborso. In questo caso non si tratta di un problema tecnico, bensì – come ha osservato il presidente dell’autorità Anticorruzione Raffaele Cantone – di volontà politica. Volontà che, evidentemente, manca.
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23 marzo 2016
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meteo
 
scusate, ma la notizia che ho sentito questa mattina su tg5., dove sembra che vogliono rimborsare tutti gli obbligazionisti non vale anche per gli azionisti truffati ?
 
scusate, ma la notizia che ho sentito questa mattina su tg5., dove sembra che vogliono rimborsare tutti gli obbligazionisti non vale anche per gli azionisti truffati ?


se il Governo si pente, e decide di fare un passo indietro, sarebbe corretto che lo facesse anche per gli azionisti, il problema è che si deve prima pentire. Poi per esempio, potrebbe riconoscere un valore corrispondente almeno a quello prima della sospensione del titolo che era 0,58 euro ad azione.
 
se il Governo si pente, e decide di fare un passo indietro, sarebbe corretto che lo facesse anche per gli azionisti, il problema è che si deve prima pentire. Poi per esempio, potrebbe riconoscere un valore corrispondente almeno a quello prima della sospensione del titolo che era 0,58 euro ad azione.


grazie Hunt molto gentile, volevo dare una bella notizia alla mia amica, qui mi sa che di tempo ne deve passare tantissimo.....
 
se il criterio di aumento del plafond per i rimborsi, sembrano essere le plusvalenze

derivanti dalla cessione degli npl potrebbero esserci delle speranze anche per gli

azionisti, quanto meno non ci possono escludere a priori dal rimborso. Se le

plusvalenze riescono a coprire tutte le obbligazioni subordinate, subito dopo ci sono gli

azionisti.

Banche, indennizzi a tutti senza arbitrato

Marco Mobili24 marzo 2016
In questo articolo

Argomenti: Banca Etruria | Consiglio dei Ministri | Raffaele Cantone | Banca d'Italia | Illeciti
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Roma

Rimborsi per tutti e senza arbitrati. È l’ultima strada che il Governo vuole imboccare per risarcire rapidamente e senza analisi caso per caso i 10.559 obbligazionisti subordinati rimasti penalizzati dalla procedura di risoluzione attivata il 22 novembre scorso nei confronti di Banca Etruria, CariMarche, CariChieti e CariFerrara. La soluzione è allo studio dei tecnici di Palazzo Chigi e del ministero dell’Economia e sarà presentata al Consiglio dei ministri di domani, che dovrebbe varare un nuovo decreto legge bancario.

Il condizionale è d’obbligo poiché tutta l’operazione dovrà comunque avere il benestare della Commissione europea. E al momento l’atteso via libera di Bruxelles potrebbe anche arrivare dopo Pasqua. Anche se c’è un cauto ottimismo. Negli ultimi giorni il Governo avrebbe chiesto e ottenuto i primi assensi sulla possibilità sia di rendere automatici i rimborsi ai risparmiatori colpiti dal crac delle quattro banche senza dover verificare caso per caso la violazione delle regole di trasparenza e corretta informazione dei clienti, sia di poter ampliare la dotazione del fondo di solidarietà da 100 milioni istituito dalla legge di stabilità 2016. Il tutto necessariamente nel pieno rispetto sia delle nuove regole sul bail in sia della compatibilità dell’intervento con la disciplina degli aiuti di Stato.

Il varo del Dl prima di Pasqua consentirebbe al Governo anche di rispettare il termine del 31 marzo indicato dalla legge di stabilità come scadenza entro cui Palazzo Chigi, Mef e Giustizia avrebbero dovuto definire tecniche e modalità di accesso al fondo per i rimborsi e le regole di ingaggio per gli arbitrati affidati all’autorità anticorruzione presieduta da Raffaele Cantone. Questo schema, però, con il nuovo Dl sarebbe del tutto (o quasi) accantonato, superando in primo luogo la ratio che ha ispirato l’istituzione del fondo da 100 milioni: un intervento umanitario per risarcire, previa verifica, i soli risparmiatori truffati. Il principio che si sarebbe fatto strada è che la mala gestio delle quattro banche (per altro certificata su Banca Etruria proprio due giorni fa dal commissario liquidatore con la lettera di risarcimento inviata agli ex amministratori indagati per fallimento; si veda Il Sole 24 Ore di ieri) lascerebbe poco spazio alla possibilità che i contratti firmati dagli obbligazionisti subordinati siano stati sottoscritti nel rispetto del regole di trasparenza e corretta informazione.

Di qui la decisione di ampliare la platea a tutti o quasi. In che modo? Con l’aumento della dote del fondo di solidarietà per i rimborsi fino a 250-280 milioni, poco al di sotto dei 329 milioni stimati dal Mef nei mesi scorsi. Le maggiori risorse, così come i 100 milioni iniziali della stabilità, arriverebbero tutti dal sistema creditizio, ovvero dal Fondo interbancario di tutela dei depositi e soprattutto dalle plusvalenze che le good bank potrebbero realizzare con la cessione dei crediti d’imposta ereditati dalle quattro banche fallite.

Con una norma ad hoc inserita nel Dl in arrivo, infatti, verrebbe consentito agli istituti sottoposti a procedura di risoluzione di poter cedere i crediti d’imposta generati dalla imposte differite anticipate, cosiddette “Dta”. Secondo le regole attuali la cessione di questi crediti è autorizzata soltanto tra istituti appartenenti allo stesso gruppo (legge 255/2010). Per altro la Banca D’Italia ha già disposto il passaggio all’organo ponte di tutte le poste attive e passive delle banche fallite, ma restano dubbi sulla legittimità del passaggio anche di questi crediti d’imposta. La nuova norma serve dunque anche a legittimare giuridicamente eventuali cessioni di crediti già avvenute fuori da gruppi societari.
 
da Repubblica:

L'idea di far salire fino a 280 milioni il plafond del Fondo di solidarietà per gli indennizzi dei risparmiatori coinvolti nella risoluzione di Banca Etruria, Banca Marche, CariChieti e CariFerrara potrebbe prendere piede. Dal Tesoro, quantomeno, non viene né confermata né smentita, il che ha un peso diverso da un secca chiusura. Ne gioverebbero gli oltre 10mila obbligazionisti, che hanno perso circa 330 milioni di euro dopo il provvedimento di fine novembre 2015.

L'orientamento del governo, secondo le indiscrezioni di stampa, sarebbe quello di procedere per decreto per ampliare il più possibile la platea dei rimborsati, rendendo superflui gli arbitrati disposti in manovra e quindi il decreto ministeriale e il Dpcm che avrebbero dovuto stabilirne i criteri. La cifra esatta - in arrivo, come i primi 100 milioni, interamente dal mondo bancario - non sarebbe ancora stata decisa; in forse anche l'esame nel Consiglio dei ministri di domani: il decreto non è passato per il preconsiglio e nell'Ordine del giorno dell'esecutivo non compare alcun riferimento. Anche su questo punto, dal Mef nessuna indicazione particolare.

In attesa del via libera di Bruxelles, ancora non arrivato, il governo sarebbe infatti ancora indeciso sulla tempistica, sulla possibilità cioè di procedere prima o dopo l'ok Ue. Adusbef e Federconsumatori plaudono al "sussulto di responsabilità da parte del Governo".

Fino a pochi giorni fa, considerando la scadenza di fine mese indicata come ultimo limite per risolvere il problema, si attendeva un doppio decreto per stabilire le modalità dei rimborsi e di accesso agli arbitrati, il luogo (sotto l'egida dell'Anac) dove si sarebbe dovuto stabilire chi avesse diritto o meno al ristoro. I parametri fin qui considerati erano l'esposizione ai titoli subordinati delle quattro banche salvate in rapporto al totale del portafoglio e una ricostruzione della 'buona fede' o meno degli sportellisti nel vendere quei titoli. Ottomila dei 10.559 obbligazionisti 'azzerati' hanno una concentrazione del patrimonio finanziario in quei titoli al massimo del 30% e con ogni probabilità sarebbero rimasti esclusi dal ristoro a 100 milioni (le loro perdite superano i 200 milioni). Il primo fondo non sarebbe stato neppure sufficiente per rimborsare i mille clienti più esposti (patrimonio sotto 100mila euro, esposto sui bond subordinati oltre il 50%: 27,4 milioni di perdite) più quelli a media esposizione (93,4 milioni di perdita). Il tutto si sarebbe dovuto profilare come un 'aiuto umanitario' per non incontrare ostacoli a Bruxelles, ma l'incedere delle inchieste giudiziarie con i comportamenti del management in via di emersione potrebbe essere un grimaldello per estendere il ristoro a più creditori.[

ps- l'impressione è che sia solo l'attesa mossa pre-elettorale - avvocato vada avanti..!!
 
Ciao ragazzi... sono passato per un saluto veloce... domani parto per le ferie... rientro il 4 aprile...!!! ;)

Mi sono messo flat su tutto tranne ovviamente PEL... per ora va bene...!!! ;)

100,00
119,84
134,47
165,65
182,86
217,37
227,81
233,84
 
Brunacci - da Arezzo:

Si fa presto a scrivere 300 milioni come richiesta di risarcimento a 35 ex amministratori (e sindaci revisori) della Banca Etruria dichiarata insolvente per una cifra poco superiore, ma si fa meno presto a ottenerli. Il commissario liquidatore Santoni scrive nero su bianco e chiede quei denari entro trenta giorni, ma è chiaro a tutti che dovrà adire alle vie legali (in sede civile) per provare a portare a casa somme comunque molto diverse. Molto diverse sopratutto perché i destinatari delle richieste, che sono stati chiamati in solido (l’importante è che venga pagato il totale, non le singole cifre) alla restituzione, in molti casi non dispongono di somme per oltre 8 milioni di euro, ma nemmeno di qualcosa di simile. E non saranno certo quei pochi, anzi pochissimi, che possono disporne (magari calcolando liquidi e capitali vari) a coprire il tutto.

Quindi azione di responsabilità e causa civile. Chissà quale sarà il risultato finale.

E’ vero che chi accetta un incarico prestigioso deve sapere che insieme agli onori (visibilità e denaro) esistono gli oneri (impegno nel ricoprirlo al meglio, responsabilità anche formali), ma non sfugge certamente ai più che in questo caso qualcuno è stato in carica otto mesi con in mano (insieme a Banca d’Italia) un istituto moribondo, mentre qualcun altro ha amministrato una realtà ancora viva portandola al coma irreversibile e qualcun altro ancora ha chiuso gli occhi (almeno parzialmente, secondo il liquidatore) mentre aveva la responsabilità della revisione dei conti.

Evitando di approfondire altri distinguo, che pure esistono (c’è, per esempio, chi ha lasciato presto la carica), possono costoro essere trattati alla pari? L’impressione è che no, non sia né giusto né corretto formalmente, ma questo sarà il tribunale a deciderlo, non si sa quando.

Intanto le vittime vere della questione aspettano un risarcimento dei danni che ogni giorno teoricamente aumenta, ma non arriva mai…
 
Si fa presto a scrivere 300 milioni come richiesta di risarcimento a 35 ex amministratori (e sindaci revisori) della Banca Etruria dichiarata insolvente per una cifra poco superiore, ma si fa meno presto a ottenerli. Il commissario liquidatore Santoni scrive nero su bianco e chiede quei denari entro trenta giorni, ma è chiaro a tutti che dovrà adire alle vie legali (in sede civile) per provare a portare a casa somme comunque molto diverse. Molto diverse sopratutto perché i destinatari delle richieste, che sono stati chiamati in solido (l’importante è che venga pagato il totale, non le singole cifre) alla restituzione, in molti casi non dispongono di somme per oltre 8 milioni di euro, ma nemmeno di qualcosa di simile. E non saranno certo quei pochi, anzi pochissimi, che possono disporne (magari calcolando liquidi e capitali vari) a coprire il tutto.

Quindi azione di responsabilità e causa civile. Chissà quale sarà il risultato finale.

E’ vero che chi accetta un incarico prestigioso deve sapere che insieme agli onori (visibilità e denaro) esistono gli oneri (impegno nel ricoprirlo al meglio, responsabilità anche formali), ma non sfugge certamente ai più che in questo caso qualcuno è stato in carica otto mesi con in mano (insieme a Banca d’Italia) un istituto moribondo, mentre qualcun altro ha amministrato una realtà ancora viva portandola al coma irreversibile e qualcun altro ancora ha chiuso gli occhi (almeno parzialmente, secondo il liquidatore) mentre aveva la responsabilità della revisione dei conti.

Evitando di approfondire altri distinguo, che pure esistono (c’è, per esempio, chi ha lasciato presto la carica), possono costoro essere trattati alla pari? L’impressione è che no, non sia né giusto né corretto formalmente, ma questo sarà il tribunale a deciderlo, non si sa quando.

Intanto le vittime vere della questione aspettano un risarcimento dei danni che ogni giorno teoricamente aumenta, ma non arriva mai…

Tutta roba che ti ho già scritto un mese fa via mail...!!!
 
Si sta piano piano manifestando come dicevo... causa civile... col penale vi attaccate...!!! ;) Esito... comunque direi incerto...!!!
 
Si sta piano piano manifestando come dicevo... causa civile... col penale vi attaccate...!!! ;) Esito... comunque direi incerto...!!!

... no comment se non che noi passo dopo passo andiamo avanti e lo facciamo con cognizione di causa (scusate il pizzico d' immodestia) ed un tassello in piu' lo leggerete a breve forse entro fine settimana e non lo leggerete attraverso me ma attraverso una testata autorevole, non posso aggiungere altro e forse non avrei neppure dovuto scriverlo questa sera... , ma certi messaggi non riesco proprio a digerirli !!! buona notte a tutti credenti e non . Angelo
 
... no comment se non che noi passo dopo passo andiamo avanti e lo facciamo con cognizione di causa (scusate il pizzico d' immodestia) ed un tassello in piu' lo leggerete a breve forse entro fine settimana e non lo leggerete attraverso me ma attraverso una testata autorevole, non posso aggiungere altro e forse non avrei neppure dovuto scriverlo questa sera... , ma certi messaggi non riesco proprio a digerirli !!! buona notte a tutti credenti e non . Angelo

Oltre a condividere pienamente , mi rammarico in questo difficile momento di non avere la disponibilità per iniziare una sottoscrizione sul forum per prolungare la vacanza di C.I. ( vacanza soprattutto DAL forum , ovviamente) ben oltre il 4 aprile , magari fino all'anno prossimo .
Risparmieremmo pagine inutili .

Buona notte
 
... no comment se non che noi passo dopo passo andiamo avanti e lo facciamo con cognizione di causa (scusate il pizzico d' immodestia) ed un tassello in piu' lo leggerete a breve forse entro fine settimana e non lo leggerete attraverso me ma attraverso una testata autorevole, non posso aggiungere altro e forse non avrei neppure dovuto scriverlo questa sera... , ma certi messaggi non riesco proprio a digerirli !!! buona notte a tutti credenti e non . Angelo


Angelo, piena fiducia nel NOSTRO gruppo .....buona notte.....

Gianni
 
Ragazzi... in Italia... l'ordinamento è chiaro... nel PENALE con la PRESCRIZIONE DEL REATO... l'IMPUTATO è ASSOLTO a meno che non rinunci alla PRESCRIZIONE (da pazzi)... effetto sulla PARTE CIVILE = SI ATTACCA...!!! ;)

Indi... unica possibilità PROCESSO CIVILE...!!! Con i tempi ed esito incerto... molto...!!!

Meglio una soluzione per tutti... per altre strade ZERO COST...!!! ;)

TESTATE... solo un modo per vendere la pubblicità e gli spazi... esistono anche per quello...!!! ;) Quindi anche la D'URSO che ne parla porta fatturato...!!!

Tutte cose già enucleate a MIL via mail 1 mese fa almeno...!!! :yes:OK!

Tutto si sta verificando come da mia ipotesi...!!! ;)


Buona fortuna comunque...!!! OK! Sono con voi...!!! :yes:
 
Oltre a condividere pienamente , mi rammarico in questo difficile momento di non avere la disponibilità per iniziare una sottoscrizione sul forum per prolungare la vacanza di C.I. ( vacanza soprattutto DAL forum , ovviamente) ben oltre il 4 aprile , magari fino all'anno prossimo .
Risparmieremmo pagine inutili .

Buona notte

Angelo, piena fiducia nel NOSTRO gruppo .....buona notte.....

Gianni

Buon giorno a tutti grazie per la fiducia.... intanto oggi i giornalisti fanno sciopero :wall::wall::wall: Angelo
 
Ragazzi... in Italia... l'ordinamento è chiaro... nel PENALE con la PRESCRIZIONE DEL REATO... l'IMPUTATO è ASSOLTO a meno che non rinunci alla PRESCRIZIONE (da pazzi)... effetto sulla PARTE CIVILE = SI ATTACCA...!!! ;)

Indi... unica possibilità PROCESSO CIVILE...!!! Con i tempi ed esito incerto... molto...!!!

Meglio una soluzione per tutti... per altre strade ZERO COST...!!! ;)

TESTATE... solo un modo per vendere la pubblicità e gli spazi... esistono anche per quello...!!! ;) Quindi anche la D'URSO che ne parla porta fatturato...!!!

Tutte cose già enucleate a MIL via mail 1 mese fa almeno...!!! :yes:OK!

Tutto si sta verificando come da mia ipotesi...!!! ;)


Buona fortuna comunque...!!! OK! Sono con voi...!!! :yes:


con la pressione mediatica che hanno addosso, non ci possono mettere troppo
 
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