esattamente e io aggiungerei, che il vero tombino ancora da scoperchiare riguarda il periodo PRECEDENTE LA FINTA OPA.
problema della FINTA OPA è che se ne sta parlando sempre meno, nei
giornali, nelle trasmissioni, nei comizi, e stanno diventando fatti vecchi.
Io credo, che sia nato tutto da li:
dovevano trovare un meccanismo, per vendersi tutte le azioni che la banca
aveva in carico, insieme a quelle detenute da amministratori, parenti, amici
stretti e conoscenti. Basterebbe andare ad analizzare tutte le vendite
azionarie fatte da questi personaggi, in concomitanza al picco delle
quotazioni azionarie raggiunte in seguito alle comunicazioni sociali di
Banca Etruria, relative alla ricerca di un partner bancario di elevato standing
IMPOSTO DA BANCA ITALIA. Con questo giochino che erano alla ricerca di
un partner, ci hanno giocato per mesi e mesi, e ad ogni dichiarazione di
questo tipo corrispondeva una puntuale fiammata al rialzo del titolo. Molto
probabilmente le maggiori vendite dei "DEI BEN INFORMATI" sono state
effettute su questi picchi. Quindi indagando bene e raccogliendo tutte le
prove si capisce che sono stati integrati i reati di insider trading e
aggiotaggio, quest' ultimo punito con la reclusione fino a 3 anni.
La cosa più grave è che i dirigenti, durante tutto questo lungo periodo di
quotazione del titolo che poteva essere sospeso dalla CONSOB,
DICHIARAVANO UNA COSA, MA IN REALTA' NE FACEVANO UN' ALTRA.
Non si sono preocuppati di tagliare il personale, i costi e gli sprechi come
hanno dichiarato in numerose comunicazioni sociali, per migliorare il bilancio
in vista della futura aggregazione, ma al contrario si sono aumentati gli
stipendi, hanno appaltato consulenze gonfiate a studi professionali
compiacenti, hanno utilizzato per scopi personali fidi aperti dalla banca ad
ogni amministrato fino a 150.000,00 mai più restituiti in alcuni casi o
restituiti solo in oparte. Quindi loro in realtà, SAPEVANO GIA' DA MOLTO
TEMPO CHE LA BANCA ANDAVA MALE, e il credito concesso diventava
sempre più deteriorato, contribuendo loro stessi dirigenti e i loro amici
imprenditori a deteriorarlo. Essendo un titolo quotato, a larghissima
diffusione, moltissime persone, compreso fondi comuni di investimento
hanno decisio di comprare il titolo SULL' ATTESA DI QUESTA
AGGREGAZIONE MAI AVVENUTA, ma che le continue dichiarazioni di Banca
Etruria in tal senso, e poi L' OPA, A QUESTO PUNTO FINTA DI ZONIN,
avevano reso CREDIBILISSIMA, SE NON QUASI CERTA. Quindi solo i Dirigenti
ai piani alti e Banca d' Italia conoscevano la situazione reale della banca CHE
NON CORRISPONDEVA AFFATTO, AI COMUNICATI SOCIALI CHE
DIRAMAVANO, con l' aggravante che essendo un titolo quotato, ogni
informazione sensibile era in grado di muovere le quotazioni.
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problema della FINTA OPA è che se ne sta parlando sempre meno, nei
giornali, nelle trasmissioni, nei comizi, e stanno diventando fatti vecchi.
Io credo, che sia nato tutto da li:
dovevano trovare un meccanismo, per vendersi tutte le azioni che la banca
aveva in carico, insieme a quelle detenute da amministratori, parenti, amici
stretti e conoscenti. Basterebbe andare ad analizzare tutte le vendite
azionarie fatte da questi personaggi, in concomitanza al picco delle
quotazioni azionarie raggiunte in seguito alle comunicazioni sociali di
Banca Etruria, relative alla ricerca di un partner bancario di elevato standing
IMPOSTO DA BANCA ITALIA. Con questo giochino che erano alla ricerca di
un partner, ci hanno giocato per mesi e mesi, e ad ogni dichiarazione di
questo tipo corrispondeva una puntuale fiammata al rialzo del titolo. Molto
probabilmente le maggiori vendite dei "DEI BEN INFORMATI" sono state
effettute su questi picchi. Quindi indagando bene e raccogliendo tutte le
prove si capisce che sono stati integrati i reati di insider trading e
aggiotaggio, quest' ultimo punito con la reclusione fino a 3 anni.
La cosa più grave è che i dirigenti, durante tutto questo lungo periodo di
quotazione del titolo che poteva essere sospeso dalla CONSOB,
DICHIARAVANO UNA COSA, MA IN REALTA' NE FACEVANO UN' ALTRA.
Non si sono preocuppati di tagliare il personale, i costi e gli sprechi come
hanno dichiarato in numerose comunicazioni sociali, per migliorare il bilancio
in vista della futura aggregazione, ma al contrario si sono aumentati gli
stipendi, hanno appaltato consulenze gonfiate a studi professionali
compiacenti, hanno utilizzato per scopi personali fidi aperti dalla banca ad
ogni amministrato fino a 150.000,00 mai più restituiti in alcuni casi o
restituiti solo in oparte. Quindi loro in realtà, SAPEVANO GIA' DA MOLTO
TEMPO CHE LA BANCA ANDAVA MALE, e il credito concesso diventava
sempre più deteriorato, contribuendo loro stessi dirigenti e i loro amici
imprenditori a deteriorarlo. Essendo un titolo quotato, a larghissima
diffusione, moltissime persone, compreso fondi comuni di investimento
hanno decisio di comprare il titolo SULL' ATTESA DI QUESTA
AGGREGAZIONE MAI AVVENUTA, ma che le continue dichiarazioni di Banca
Etruria in tal senso, e poi L' OPA, A QUESTO PUNTO FINTA DI ZONIN,
avevano reso CREDIBILISSIMA, SE NON QUASI CERTA. Quindi solo i Dirigenti
ai piani alti e Banca d' Italia conoscevano la situazione reale della banca CHE
NON CORRISPONDEVA AFFATTO, AI COMUNICATI SOCIALI CHE
DIRAMAVANO, con l' aggravante che essendo un titolo quotato, ogni
informazione sensibile era in grado di muovere le quotazioni.
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