Truffa Etruria..!!!

il grosso mistero sta nelle trattativa che Renzi ha avuto con l' unione europea, nel trattare le quattro banche in questo modo, dove sembra tutto SEGRETATO.

Cessioni delle nuove banche: Fisac - Cgil chiede chiarezza
By Ufficio Stampa 22 hours 21 minutes ago
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Cessioni delle nuove banche: Fisac - Cgil chiede chiarezza



"Urgono chiarezza e trasparenza sulle responsabilità delle crisi irreversibili delle quattro vecchie banche, di chi ha concorso all’amministrazione e alla gestione, di chi ha tratto anche vantaggi indiretti da quel groviglio armonioso che le ha portato alla crisi". Non usa mezzi termini la Fisac Cgil che tuona riferendosi alla notizia battuta ieri da diverse agenzie di stampa che rilanciavano una fonte del Tesoro che faceva sapere che "la vendita delle quattro nuove Banca Marche, Banca Etruria, CariFerrara e CariChieti, deve avvenire entro la fine di aprile, secondo gli impegni dell'accordo che l'Italia ha preso con la Commissione europea lo scorso novembre ma - avrebbe detto una fonte del Tesoro -, l'Italia sta negoziando una proroga a settembre “.Il coordinamento nazionale del sindacato interviene sulla questione che riguarda anche BancaEtruria in riferimento alla data della vendita

Da lì, denuncia Fisac in un comunicato, si sarebbe verificato un susseguirsi di articoli e interventi che hanno creato non poca tensione, visto che, d'altra parte si citava anche la lettera della Commissione europea che autorizzava il decreto sulle quattro banche con una deadline precisa, oltre la quale gli istituti potrebbero solo recuperare i crediti.

Ore di preoccupazione per i lavoratori, sostengono da Fisac, che invece "da mesi sono sotto pressione per consolidare le 4 Nuove Banche e la fiducia della clientela - in vista della cessione delle stesse sul mercato - si è atteso prima che una fonte del Tesoro facesse sapere che no, non c’è problema, l’Italia sta negoziando una proroga a settembre.

Il sindacato non ci sta. "Nello stesso giorno in cui con l’ennesima fiducia viene approvato l’ennesimo decreto-banche (anatocismo e agevolazioni fiscali annessi), i cittadini devono apprendere da un articolo di stampa aspetti non secondari della controversa vicenda delle banche in risoluzione e delle condizioni negoziate con l’Europa. Mentre i detentori di obbligazioni subordinate (10559 risparmiatori per un controvalore di 329,2 milioni di euro) attendono di conoscere i contenuti dei decreti del Governo, alla Camera si pone la fiducia sul cosiddetto decreto-banche ma si tace sugli altri decreti, salvo che dovrebbe essere rispettata la scadenza del 31 marzo
 
Ieri alle 4:19 ·

Per fortuna la nuova scadenza dovrebbe essere stata portata al 30 settembre mentre sono evidenti i ritardi nella redazione del bilancio al 21/22 novembre 2015 da parte dei Commissari straordinari e gravi le scelte, le sottovalutazioni degli effetti e le tante anomalie tecniche e giuridiche riscontrabili nelle varie fasi del processo di risoluzione delle quatto Banche poste successivamente in liquidazione coatta amministrativa.


condivido questo peensiro, molto molto sospetto il lavoro dei commissari, prima il loro insediamento con l' idea della continuità aziendale e ristrutturazione della banca,
poi un ritardo abnorme nel presentare una relazione sullo stato effettivo della banca, dove mostrava ancora un patrimoni netto di 70 milioni, poi dichiarazioni pubbliche anche su youtube di grande soddisfazione per il lavoro svolto, poi pugnalata finala con la collaborazione del governo amico e azzeramento di obbligazionisti e azionisti.
 
ragazzi...., come la si gira, la si gira, ma è una storia che non si può accettare.
 
non capisco chi è stata la mente perversa e malata che ha consigliato a Renzi, di mettere in un unico calderone quattro banche diverse, con quattro bilanci, e quattro storie diverse,
trattarle tutte nello stesso modo, e con decreto nel Novembre 2015, applicare una norma che avrebbe dovuto trovare applicazione solo dal 1 Gennaio del 2016.

In sostanza con questo sistema hanno spiazzato mezzo mondo !!!!!
 
non capisco chi è stata la mente perversa e malata che ha consigliato a Renzi, di mettere in un unico calderone quattro banche diverse, con quattro bilanci, e quattro storie diverse,
trattarle tutte nello stesso modo, e con decreto nel Novembre 2015, applicare una norma che avrebbe dovuto trovare applicazione solo dal 1 Gennaio del 2016.

In sostanza con questo sistema hanno spiazzato mezzo mondo !!!!!

Ministre giovani, incompetenti, capaci solo di andare in tv, scelte da un governo illegittimo, schiavo del mostro anglosionìsta, magari solo inconsapevolmente. Questo governo ridicolo non poteva che partorire questo aborto di soluzione. Qui c'è stato un REATO GRANDE COME UNA CASA, oltre alla restituzione di tutto il maltolto, ci dovrebbero dare 10 volte l'importo. E soprattutto il gusto di vedere i criminali fare la fine che si meritano.
 
guardate tutti le amicizie di Renzi dove si spingono......

Banca Etruria, gli amici di Renzi hanno affari anche in Puglia

Lorenzo Rosi, ultimo presidente di Banca Etruria, Andrea Bacci, finanziatore della Leopolda sono tra i proprietari del terereno di outlet in Puglia
Francesco Curridori - Sab, 23/01/2016 - 21:20
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Gli interessi degli amici del premier Renzi arrivano fino alla Puglia. La società che si occupa di realizzare l'outlet che sorgerà a Fasano, la Egnazia Shopping Mall, "è tutt'oggi amministrata da Lorenzo Rosi, ultimo presidente di Banca Etruria finito sotto indagine per il crack dell'istituto di credito", ha spiegato Giovanni Donzelli, capogruppo di Fratelli d'Italia in Regione.

"Fra i soci - continua Donzelli - c'è anche il costruttore Andrea Bacci, fedelissimo e primo finanziatore di Matteo Renzi attraverso la fondazione Open che organizza la Leopolda. La stessa fondazione Open alla quale, guarda caso, ha erogato una donazione Banca Etruria attraverso la Intesa Aretina Scarl, partecipata proprio dall'istituto di credito". Secondo l'esponente di Fratelli d'Italia "nonostante i protagonisti di questa vicenda continuino a dichiarare estraneità e distanza dal giro d'affari sugli outlet la presenza di questi personaggi conferma senza possibilità di smentita l'opacità dell'operazione in corso. Basti pensare che fra i soci della Egnazia Shopping Mall figura anche Ilaria Niccolai, attraverso le società Nikila e Syntagma (anch'essa amministrata da Rosi), che a sua volta è socia nella Party di Tiziano Renzi, padre del Presidente del Consiglio che si è presentato, a Fasano come a Sanremo, come consulente nell'operazione della realizzazione degli outlet".

Per Donzelli"è indecoroso che il papà del Presidente del Consiglio svolga un ruolo in questa vicenda, condizionando anche con la sua sola presenza il via libera ai progetti". Tra gli altri proprietari di questa società ci sono anche società fantasmi come la Torrado Holdings e la Tressel Overseas (che figura in almeno un'altra delle società ricollegabili a Rosi): entrambi hanno sede a Panama. In base a quanto scoperto da Donzelli l'ex amministratore della Egnazia è Luigi Dagostino "identificato come il regista dell'operazione outlet, che è stato fino a maggio 2015 amministratore della Egnazia Shopping Mall, prima di cedere il testimone proprio a Lorenzo Rosi" e che oggi è "amministratore della Mall Re Investor e liquidatore della Mecenate 91, oltre che socio di altre società che hanno legami con i paradisi fiscali". "Nella Egnazia Shopping Mall anche il giro dei Moretti, proprietari della Lebole che sono stati molto legati all'ex maestro venerabile della P2 Licio Gelli - conclude Donzelli - ecco dove arrivano i legami della Rosi&Renzi connection".
 
guardate tutti le amicizie di Renzi dove si spingono......

Banca Etruria, gli amici di Renzi hanno affari anche in Puglia

Lorenzo Rosi, ultimo presidente di Banca Etruria, Andrea Bacci, finanziatore della Leopolda sono tra i proprietari del terereno di outlet in Puglia
Francesco Curridori - Sab, 23/01/2016 - 21:20
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Gli interessi degli amici del premier Renzi arrivano fino alla Puglia. La società che si occupa di realizzare l'outlet che sorgerà a Fasano, la Egnazia Shopping Mall, "è tutt'oggi amministrata da Lorenzo Rosi, ultimo presidente di Banca Etruria finito sotto indagine per il crack dell'istituto di credito", ha spiegato Giovanni Donzelli, capogruppo di Fratelli d'Italia in Regione.

"Fra i soci - continua Donzelli - c'è anche il costruttore Andrea Bacci, fedelissimo e primo finanziatore di Matteo Renzi attraverso la fondazione Open che organizza la Leopolda. La stessa fondazione Open alla quale, guarda caso, ha erogato una donazione Banca Etruria attraverso la Intesa Aretina Scarl, partecipata proprio dall'istituto di credito". Secondo l'esponente di Fratelli d'Italia "nonostante i protagonisti di questa vicenda continuino a dichiarare estraneità e distanza dal giro d'affari sugli outlet la presenza di questi personaggi conferma senza possibilità di smentita l'opacità dell'operazione in corso. Basti pensare che fra i soci della Egnazia Shopping Mall figura anche Ilaria Niccolai, attraverso le società Nikila e Syntagma (anch'essa amministrata da Rosi), che a sua volta è socia nella Party di Tiziano Renzi, padre del Presidente del Consiglio che si è presentato, a Fasano come a Sanremo, come consulente nell'operazione della realizzazione degli outlet".

Per Donzelli"è indecoroso che il papà del Presidente del Consiglio svolga un ruolo in questa vicenda, condizionando anche con la sua sola presenza il via libera ai progetti". Tra gli altri proprietari di questa società ci sono anche società fantasmi come la Torrado Holdings e la Tressel Overseas (che figura in almeno un'altra delle società ricollegabili a Rosi): entrambi hanno sede a Panama. In base a quanto scoperto da Donzelli l'ex amministratore della Egnazia è Luigi Dagostino "identificato come il regista dell'operazione outlet, che è stato fino a maggio 2015 amministratore della Egnazia Shopping Mall, prima di cedere il testimone proprio a Lorenzo Rosi" e che oggi è "amministratore della Mall Re Investor e liquidatore della Mecenate 91, oltre che socio di altre società che hanno legami con i paradisi fiscali". "Nella Egnazia Shopping Mall anche il giro dei Moretti, proprietari della Lebole che sono stati molto legati all'ex maestro venerabile della P2 Licio Gelli - conclude Donzelli - ecco dove arrivano i legami della Rosi&Renzi connection".

A non fumi? Ma è ovvio che nei posti di comando il mostro mette sempre dei delinquenti patentati e comprovati, con tanto di pedigree e albero genealogico. Il patto è: io Ti lascio godère con i Tuoi furti di polli, e Tu in cambio Ti dai da fare per far passare le leggi che servono a me; e fai i discorsi che servono a me; patetico il discorsino su Bruxelles; ricordo agli astanti che tra la tragica provocazione di Parigi e quella di Bruxelles (bambolotto a parte), ho contato TRENTOTTO ESPLOSIONI con più di trenta morti; e sorvolo sui BOMBARDAMENTI d'artiglieria e aerei (sui civili intendo, Yemen, Dombass, Palestina, e chissà quanti altri);perchè nessuno ne ha parlato?
 
A non fumi? Ma è ovvio che nei posti di comando il mostro mette sempre dei delinquenti patentati e comprovati, con tanto di pedigree e albero genealogico. Il patto è: io Ti lascio godère con i Tuoi furti di polli, e Tu in cambio Ti dai da fare per far passare le leggi che servono a me; e fai i discorsi che servono a me; patetico il discorsino su Bruxelles; ricordo agli astanti che tra la tragica provocazione di Parigi e quella di Bruxelles (bambolotto a parte), ho contato TRENTOTTO ESPLOSIONI con più di trenta morti; e sorvolo sui BOMBARDAMENTI d'artiglieria e aerei (sui civili intendo, Yemen, Dombass, Palestina, e chissà quanti altri);perchè nessuno ne ha parlato?

appunto un Governo che si comporta così, e che fa fallire una banca che si poteva benissimo salvare, ma che insiste per farla fallire a tutti i costi, per una pessima trattativa che non ha saputo condurre in sede Europea, è un Governo da BASTONARE QUANTOMENO ALLE PROSSIME ELEZIONI AMMINISTRATIVE.

“Banca Etruria non doveva fallire, non c’erano i presupposti”.Gli ormai ex azionisti, quelli che si riconoscono nell’associazione Amici di Banca Etruria, vogliono far sentire la loro voce in tribunale, il prossimo 8 febbraio, quando sarà discussa la richiesta di insolvenza presentata dal liquidatore Giuseppe Santoni. Una memoria che Vincenzo Lacroce, presidente dell’associazione, è fermamente deciso a presentare. Lunedì scorso ha depositato la richiesta di ammissione nella cancelleria fallimentare del tribunale di Arezzo. A nome dell’associazione e a titolo personale, “come azionista creditore” ribadisce. Ma perchè una memoria? “Per ribadire che, secondo noi, questa banca non doveva fallire. Perché non devono essere chiamati in causa solo gli amministratori, ma anche Banca d’Italia. Come si fa a far fallire una banca che aveva un patrimonio in positivo di 22,5 milioni di euroal 30 settembre 2015? ”Intanto i risparmiatori si preparano a una nuova manifestazione in programma domenica 31 a Roma.

ARTICOLI SUL CORRIERE DI AREZZO IN EDICOLA E ON LINE DEL 28 GENNAIO
 
stanno tentando di metterci una pezza, ma di azionisti purtroppo ancora non si parla:

Slitta ancora il decreto per rimborsare i risparmiatori delle subordinate
By Ufficio Stampa 1 hour ago
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Slitta ancora il decreto per rimborsare i risparmiatori delle subordinate

La partita sui rimborsi si è spostata, nuovamente, a Bruxelles. Ma per ora, si apprende, dall'Europa non è arrivato alcun sí



Il governo italiano sta trattando per ottenere il via libera dall'Europa per rimborsare tutti gli obbligazionisti senza passare dagli arbitrati: una corsa contro il tempo, per tentare di varare un decreto che accontenti tutti e arrivi entro il 31 marzo, scadenza prevista dalla legge di Stabilità.

Il governo vorrebbe aumentare il fondo di solidarietà per i risparmiatori, da 100 milioni a 300 milioni di euro, così da rimborsare praticamente tutti i 10.599 obbligazionisti “vittime” del salva banche. Per rimborsare tutti senza che questo appaia un aiuto di Stato, si ipotizza dunque che tutti gli obbligazionisti siano stati in qualche modo stati raggirati. Ma è l'Europa che deve dare l'ok definitivo.

L'ipotesi alternativa che si fa strada, è rimborsare tutti fino alla soglia dei 100mila euro, mentre dopo si ricorrerebbe all'arbitrato. Una soluzione, osserva un esponente della maggioranza, non scevra da problemi giuridici.

Il decreto dovrebbe innanzi tutto cambiare la norma della legge di Stabilità che originariamente prevedeva, per i rimborsi, l'emanazione di un dm e un dpcm e il ricorso agli arbitrati.

Quindi dovrebbe prevedere che il fondo di solidarietà da 100 milioni di euro possa aumentare fino a 300 milioni sempre ricorrendo al fondo interbancario (quindi a risorse delle altre banche) e anche usando le eventuali eccedenze sul fondo di risoluzione (ovvero se si ottengono risorse sopra i 3,5 miliardi di euro che l'Italia deve mettere sul piatto) ottenute con le plusvalenze derivanti dalla cessione dei crediti di imposta ereditati dalle quattro banche fallite. Per questo sarà inserito nel decreto una norma che il Pd ha tentato di inserire nel decreto Banche, ovvero la possibilità per le 4 vecchie banche di trasferite i crediti alle good bank, così da aumentarne il capitale.
 
e questa :confused::confused::confused::confused:


Un affare per Credito Fondiario le sofferenze di Banca Etruria
La cessione prima del salvataggio riferimento per la bad bank dei quattro istituti
Un affarone per qualcuno, un bagno per altri. Tra questi ultimi, seppur in via indiretta, gli obbligazionisti subordinati delle quattro banche finite in risoluzione. L’affare sembrerebbe averlo fatto il Credito Fondiario (Fonspa), che ha acquistato a ridosso della risoluzione un pacchetto di sofferenze di Banca Etruria. Il prezzo pagato è stato infatti pari al 16,3% del nominale, meno di quanto valorizzate nel complesso (17,9%) le sofferenze di Etruria, Banca Marche, CariFerrara e CariChieti tr
 
non capisco chi è stata la mente perversa e malata che ha consigliato a Renzi, di mettere in un unico calderone quattro banche diverse, con quattro bilanci, e quattro storie diverse,
trattarle tutte nello stesso modo, e con decreto nel Novembre 2015, applicare una norma che avrebbe dovuto trovare applicazione solo dal 1 Gennaio del 2016.

In sostanza con questo sistema hanno spiazzato mezzo mondo !!!!!


sarebbe stato peggio ancora applicarlo a Gennaio 2016 perchè in quel caso sarebbero stati coinvolti anche i correntisti con depositi sul conto superiori a 100k come prevede la norma europea
 
... il sole 24 di oggi ...

Si sta piano piano manifestando come dicevo... causa civile... col penale vi attaccate...!!! ;) Esito... comunque direi incerto...!!!

... no comment se non che noi passo dopo passo andiamo avanti e lo facciamo con cognizione di causa (scusate il pizzico d' immodestia) ed un tassello in piu' lo leggerete a breve forse entro fine settimana e non lo leggerete attraverso me ma attraverso una testata autorevole, non posso aggiungere altro e forse non avrei neppure dovuto scriverlo questa sera... , ma certi messaggi non riesco proprio a digerirli !!! buona notte a tutti credenti e non . Angelo


buon giorno ci sono delle imprecisioni , dei punti non menzionati ed un finale che si poteva evitare ...., ma la sostanza c'e' a dimostrazione che noi passo dopo passo andiamo avanti a testa bassa con i fatti poi a dio piacendo ..... se non fosse stato sciopero sarebbe uscito anche ieri.....buona giornata a tutti credenti e non.... Angelo
 
buon giorno ci sono delle imprecisioni , dei punti non menzionati ed un finale che si poteva evitare ...., ma la sostanza c'e' a dimostrazione che noi passo dopo passo andiamo avanti a testa bassa con i fatti poi a dio piacendo ..... se non fosse stato sciopero sarebbe uscito anche ieri.....buona giornata a tutti credenti e non.... Angelo

articolo di oggi su il sole 24 ore
 

Allegati

  • etr 26-03-16.pdf
    1,4 MB · Visite: 104
come è avvenuto con Carife e in Banca Etruria, nell' associazione per delinquere ci mettiamo anche Banca D' Italia che insieme gli amministratori collusi ha gestito le banche non per ristrutturarle, o per trovare un partner di elevato standing come dichiarava, ma per accompagnarle al fallimento. Tra l' altro i creditori azionisti avrebbero recuperato sicuramente qualcosa con una ordinaria procedura fallimentare, a differenza del decreto "salva banche" che rende difficilmente attaccabili le good bank, ed ha azzerato di colpo gli azionisti con una normativa che si sarebbe dovuta applicare solo nel 2016.

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Lo slogan dell’incontro, organizzato da Amici della Carife e Risparmiatori azzerati di Carife, è: «No ai risparmi azzerati per legge». Interverrà il vice ministro dell’economia Enrico Morando
Marco Capellari (Amici della Carife) e Mirko Tarroni (Risparmiatori Azzerati) Marco Capellari (Amici della Carife) e Mirko Tarroni
Diventa fan di Ferrara

Ferrara, 24 marzo 2016 - La rabbia e la delusione degli azionisti e obbligazionisti Carife troverà ‘casa’, domenica 3 aprile, al Teatro Comunale. ‘No ai risparmi azzerati per legge’ è lo slogan, l’obiettivo e il grido di questa grande mobilitazione organizzata da Amici della Carife e Risparmiatori Azzerati di Carife, con l’adesione di Vittime del Salva-Banche e con il patrocinio di Asf (Associazione stampa Ferrara) e del Comune di Ferrara. L’incontro comincerà alle 10, con ingresso gratuito. Sarà presente anche il viceministro dell’economia Enrico Morando. L’iniziativa è sostenuta da Cna, Confartigianato, Ascom Confcommercio, Confagricoltura e Unindustria Ferrara.

«CARIFE aveva indubbiamente debolezze finanziarie dovute a scelte sbagliate fatte soprattutto prima del 2009 e amplificate dalla successiva crisi economica, ma per 4 anni Carife è stata vigilata da Banca d’Italia e gestita per due anni direttamente dalla stessa tramite i suoi commissari», ricordano gli organizzatori della mobilitazione: «Il 30 luglio 2015 Banca d’Italia ha emanato e fatto approvare dall’assemblea degli azionisti il suo piano di salvataggio finale su Carife...poi il nulla di fatto. Quindi la storia non doveva finire così. Perché Carife – continuano – è stata inserita nel decreto legge di azzeramento dei risparmiatori? L’Italia è l’unico paese d’Europa in cui il bail in è stato applicato in modo sbagliato, colpendo innocenti cittadini risparmiatori. Il risparmio di tutti è in forte pericolo».

D’ALTRA PARTE dopo il vortice che ha risucchiato azionisti e obbligazionisti delle quattro banche, parlare di ‘eccezione’ è da miopi. L’incontro con il viceministro Morando sarà l’occasione anche per snocciolare domande. E richieste. «Il Governo e il Parlamento devono correggere questa situazione. Dobbiamo mobilitarci in quanti più possibile: azzerati, famigliari, amici, dipendenti di Carife...».

RIPRODUZIONE RISERVATA
 
BANCA D' ITALIA E CONSOB SEMPRE IN MEZZO......


L’ADUSBEF INCORAGGIA L’INCHIESTA DELLA PROCURA DI TRANI SU BANKITALIA E DERIVATI “TOSSICI”


Comunicato dell’associazione ADUSBEF

Ottima notizia l’inchiesta penale della Procura di Trani, che ha incriminato l’inerte e contiguo ufficio di Vigilanza di Bankitalia a cominciare dalla vice direttore generale Anna Maria Tarantola ed altri 7 ispettori della Banca d’Italia, tra cui Simonetta Iannotti e il capo Stefano Mieli, coinvolti nell’indagine che ha portato al sequestro dei prodotti finanziari “tossici” messi sul mercato dal Banco di Napoli, oggi Intesa San Paolo, e dal Monte dei Paschi di Siena, per aver appioppato derivati avariati a decine di imprese, tipo “interest rate swap”, tra i più moderni strumenti fraudolenti artefici della crisi sistemica e di fallimenti a catena di piccole e medie imprese e del dissesto finanziario di enti locali.
Ma è inutile,indecente e controproducente, che le colluse autorità possano giocare allo scaricabarile sulla pelle degli utenti truffati, di fronte alla sacrosanta azione penale del Pm Savasta della Procura della Repubblica di Trani e del Procuratore Capo dr. Carlo Maria Capristo, ai quali va il plauso di Adusbef e di milioni di consumatori.
Se la Banca d’Italia ha svolto gli approfondimenti del caso – come avrebbe affermato l’istituto centrale – fornendone puntuale informativa all’autorità giudiziaria e alla Consob, sull’operatività dei derivati di tipo ‘swap’ oggetto dell’indagine della Procura di Trani commercializzati dalle banche alle imprese, con l’auspicio che la Magistratura accerterà la piena insussistenza degli addebiti ipotizzati a carico di propri esponenti e dipendenti, perché l’azione della vigilanza, sarebbe improntata all’esclusivo perseguimento delle finalità istituzionali, nel pieno rispetto della legge, oltre alla signora Tarantola la Procura di Trani per non sbagliare, deve allargare il suo orizzonte alla Consob, che invece di vigilare sui derivati avariati appioppati a piene mani dalle banche, sanzionava rappresentanti di consumatori come Adusbef,che denunciava proprio alla magistratura quei comportamenti criminali, configurando un abuso di potere.
Nel filone dell’inchiesta che vede 61 funzionari indagati a vario titolo per truffa aggravata ed estorsione, con gli ispettori di Bankitalia, i quali nonostante sapessero dei rischi che derivavano dalla commercializzazione dei derivati del tipo “swaps”, avrebbero favorito la loro vendita anche tramite ispezioni relative agli anni 2006 e 2008,con le quali la stessa signora Tarantola, nella sua qualità di direttore centrale per la vigilanza creditizia e finanziaria, scriveva: “Questo istituto non ha ravvisato, per i profili di competenza, aspetti di rilievo sanzionatorio amministrativo”, senza impedire l’aggravarsi dei danni che tale attività ha arrecato alla clientela, occorre aggiungere l’ex presidente della Consob Cardia, il facente funzione Vittorio Conti e tutti quegli altri dirigenti Consob assunti senza alcun concorso di pubblica evidenza poi promessi a posti di responsabilità, che non hanno mai disturbato l’azione fraudolenta delle banche.
Adusbef nella richiesta di costituzione di parte civile contro la signora Anna Maria Tarantola e Bankitalia, il cui mandato è già stato affidato all’avv. Antonio Tanza del Foro di Lecce, vicepresidente Adusbef e massimo esperto nel contenzioso bancario, chiederà l’incriminazione della Consob, le cui responsabilità sul commercio dei derivati sono lampanti.
 
simile a ciò che è avvenuto in Banca Etruria.......

La Procura di Trani sta effettuando accertamenti per verificare l’operato di alcuni ispettori della Banca d’Italia che, nel corso dell’attività di controllo, non avrebbero sanzionato le condotte dei gruppi bancari coinvolti nell’inchiesta del gennaio 2012 ai danni della clientela. Solo poche ore fa il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano riferendosi a Bankitalia aveva chiesto “rispetto del prestigio degli organi di garanzia”. Parole subito sottoscritte da Mario Monti che si è detto “assolutamente d’accordo con il presidente Napolitano” a proposito della sua presa di posizione sulla vicenda Mps. Dichiarazioni che arrivano all’indomani dello scontro tra il premier uscente che aveva dichiarato “Fuori i partiti dalle banche” e Pier Luigi Bersani che gli aveva risposto per le rime: “Fuori le banche dai partiti”
 
Lo stesso esposto sarebbe opportuno che venisse presentato dalle vittime del salva

banche, ausbef, federconsumatori ache solo per evidenziare l' enorme massa delle

persone truffate dai loro comportamenti delittuosi ormai acclarati anche dalla

bancarotta fraudiolenta.
 
Adesso bisogna partire subito con i sequestri e azioni revocatorie, piu' si

tarda piu' le possibilita' di prendere zero aumentano.
 
Dispositivo dell'art. 416 Codice Penale
Fonti → Codice Penale → LIBRO SECONDO - Dei delitti in particolare → Titolo V - Dei delitti contro l'ordine pubblico (artt. 414-421)

Quando tre o più persone (1) si associano (2)allo scopo di commettere più delitti [305, 306] (3), coloro che promuovono o costituiscono od organizzano l'associazione sono puniti, per ciò solo, con la reclusione da tre a sette anni.
Per il solo fatto di partecipare all'associazione, la pena è della reclusione da uno a cinque anni.
I capi (4) soggiacciono alla stessa pena stabilita per i promotori.
Se gli associati scorrono in armi le campagne o le pubbliche vie, si applica la reclusione da cinque a quindici anni (5).
La pena è aumentata se il numero degli associati è di dieci o più [32quater] (6).
Se l'associazione è diretta a commettere taluno dei delitti di cui agli articoli 600, 601 e 602, nonché all’articolo 12, comma 3 bis, del testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell’immigrazione e norme sulla condizione dello straniero, di cui al decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, si applica la reclusione da cinque a quindici anni nei casi previsti dal primo comma e da quattro a nove anni nei casi previsti dal secondo comma (7).
Se l'associazione è diretta a commettere taluno dei delitti previsti dagli articoli 600 bis, 600 ter, 600 quater, 600quater1, 600 quinquies, 609 bis, quando il fatto è commesso in danno di un minore di anni diciotto, 609 quater, 609 quinquies, 609 octies, quando il fatto è commesso in danno di un minore di anni diciotto, e 609 undecies, si applica la reclusione da quattro a otto anni nei casi previsti dal primo comma e la reclusione da due a sei anni nei casi previsti dal secondo comma (8).
Note
 
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