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Lira Turca e Geopolitica: un intreccio complesso
Negli ultimi tempi la Turchia è salita alla ribalta a causa dell’ondata terroristica che l’ha colpita dopo i cambiamenti strategici in termini di alleanze da parte del Premier Erdogan che si è unito a Russia ed Iran nella campagna militare siriana andando più incontro ad interessi politici rispetto alle ideologie interne e questo ha scatenato una serie di ritorsioni sul proprio suolo dopo l’appoggio inaspettato al governo siriano di Bashar Al Assad.
Inoltre sempre a livello politico la Turchia deve fare i conti anche con il PKK, il partito d’opposizione curda che mina da tempo l’integrità del paese che con il tentato colpo di Stato di qualche mese fa aveva messo in crisi il regime di Erdogan che a sua volta ha risposto con epurazioni pesanti ma in generale ha ridotto ancora di più il sistema di sicurezza turco che ora rischia di far acqua da tutte le parti.
I problemi economici sono poi notevoli e la conseguente svalutazione della lira turca per tutta questa serie di eventi rischia di produrre danni pesanti al paese soprattutto in chiave importazioni dove la Turchia è molto dipendente ad esempio nel settore energetico e questo è un rischio importante che Erdogan deve saper affrontare.
Non da ultimo lo stesso Premier si trova in conflitto perenne con la propria Banca Centrale e pretende un abbassamento dei tassi d’interesse dopo che a sorpresa nell’ultimo meeting vi era stato un aumento proprio per fronteggiare la caduta della lira.
In realtà la volontà del principale istituto turco è proprio quella di un altro rialzo visti i problemi legati all’economia ed agli sbocchi verso altri mercati, non ultimo quello inglese con l’indebolimento del cambio fra sterlina e dollaro che ha reso meno convenienti le esportazioni verso la Gran Bretagna.
E proprio questi fattori stanno mettendo la geopolitica come market mover in questo 2017 ed abbiamo trovato interessante porre la lira turca che sotto questo lato è molto bersagliata contro il dollaro americano appunto che invece gode di ottima salute con l’arrivo di Trump ed anche nei confronti dell’euro che vivrà invece elezioni politiche importanti in Germania, Francia, Olanda e forse Italia oltre che della sterlina britannica per le imminenti decisioni relative all’applicazione di una hard o soft Brexit.
Tuttavia gli eventi appunto citati, le eventuali politiche monetarie turche e l’evoluzione stessa del quadro generale in Turchia potrebbero anche se non invertire, andare a creare dei ritracciamenti importanti su cui operare, per poi una volta creato un buon supporto di base, ripartire di nuovo a favore di trend.
In particolare poniamo l’attenzione non tanto sul cambio principale USDTYR, ma sui cross derivati matematicamente come appunto EURTYR E GBPTYR, ottenuti dalla moltiplicazione rispettiva fra EurUsd e UsdTyr il primo ed GbpUsd e UsdTyr il secondo in quanto solitamente sono questi cross ad avere i movimenti più accentuati dato che non si muovono con forza propria ma derivano appunto dagli incroci che passano tutti con il dollaro.
La lira turca si prospetta come un vero e proprio nodo da sciogliere nel corso di questo 2017 appena cominciato e va ad intrecciarsi con le restanti vicende geopolitiche mondiali che si muovono su equilibri sottilissimi ma offrono soprattutto a livello di fondamentali buone opportunità di trading da sfruttare...................
saluti
K