UCG - gladio, cannoni e Missili - all'attacco dei 2,20 euri

beh la passera ce la vedrei benissimo..ma secondo voi quelli di intesa si lascerebbero sfuggire la passera??? e al posto della passera chi nominerebbero???:eek::eek::eek::o:o:D:D
 
Comprare Intesa San Paolo. Il suggerimento operativo è di Stefano Bagnoli trader bolognese. Nel dettaglio i livelli di ingresso per Banca Intesa sono 2,9025 con target sulla barriera psicologica a 3,00 euro e stop loss a 2,88. Tornando alla selezione dei titoli Banca Intesa è stata scelta sulla base della forte correlazione con l’indice. Se si è stabilito una tendenza positiva per il principale benchmark di Piazza Affari per forza di cose di norma dovrebbe crescere anche Banca Intesa.

Come analisi mi pare un po' misera, francamente.
 
Comprare Intesa San Paolo. Il suggerimento operativo è di Stefano Bagnoli trader bolognese. Nel dettaglio i livelli di ingresso per Banca Intesa sono 2,9025 con target sulla barriera psicologica a 3,00 euro e stop loss a 2,88. Tornando alla selezione dei titoli Banca Intesa è stata scelta sulla base della forte correlazione con l’indice. Se si è stabilito una tendenza positiva per il principale benchmark di Piazza Affari per forza di cose di norma dovrebbe crescere anche Banca Intesa.

Ciao Senà ...ma questo secondo me è un dirigente
Intesa :yes:
 
Negli Stati Uniti i prezzi alla produzione sono risultati in calo dello 0,6% a febbraio, rispetto ad attese per un ribasso limitato a -0,2% e confrontato al +1,4% della precendente lettura.
 
buona continuazione a tutti! OK!
vado a piangere sui miei errori! :bye:
 
dai che gli short hanno la meglio...tp 2,12 poi si risale
 
vado...a + tardi....fate i bravi-
 
Alessandro Profumo, Ceo di Unicredit, ha ormai preso "l'abitudine" di minacciare le dimissioni. Ma attenzione: un amministratore delegato che minaccia più di una volta di andarsene sta già varcando la soglia della porta d'uscita. E' quanto scrive Paul Betts sul Financial Times
 
Buona sera a tutti....
Analizzando i prezzi alla produzione penso che il valore ottenuto è in linea col costo del dollaro, infatti la precedente lettura a 1,4% era dovuta dal fatto che il dollaro in quel periodo era molto debole, di conseguenza le materie prime d'importazione avevano dei costi maggiori. Le aspettative a -0,2% erano troppo ottimistiche dato che il dollaro nell'ultimo periodo si era rivalutato ma non abbastanza (soprattutto verso i giorni nostri).
Lo 0,6% rispecchia una via di mezzo tra un dollaro debole ed uno più forte (c'è da tenere conto, comunque, anche del prezzo delle materie prime interne e del costo della forza lavoro -si suppone basso dato la forte disoccupazione e quindi chi lavora accetta stipendi più bassi-).
In pratica tutto è come al solito legato al valore del dollaro (oltre alla forza lavoro attiva), di conseguenza se il dollaro si svaluta è un bene per l'economia statunitense per le esportazioni (che sono quelle che contano più di tutto), ma è un male per le importazioni ed il prezzo alla produzione (che non viene considerato più di tanto, dato che alla fine il prezzo del prodotto finito a fare la differenza -e questo viene tenuto comunque basso dato il periodo di crisi-).
Concludendo il papiro bisogna tenere d'occhio il costo del dollaro nei confronti dell'euro (che in questo momento si rafforza grazie alle notizie rilassanti riguardanti la Grecia), se questo torna sui 1,38 il DJ chiuderà sopra 1% e di conseguenza anche UCG ne beneficerà (magari con un bel 2,20%); appena il dollaro si rafforzerà torneremo a tenere le chiappucce strette.
 
Buona sera a tutti....
Analizzando i prezzi alla produzione penso che il valore ottenuto è in linea col costo del dollaro, infatti la precedente lettura a 1,4% era dovuta dal fatto che il dollaro in quel periodo era molto debole, di conseguenza le materie prime d'importazione avevano dei costi maggiori. Le aspettative a -0,2% erano troppo ottimistiche dato che il dollaro nell'ultimo periodo si era rivalutato ma non abbastanza (soprattutto verso i giorni nostri).
Lo 0,6% rispecchia una via di mezzo tra un dollaro debole ed uno più forte (c'è da tenere conto, comunque, anche del prezzo delle materie prime interne e del costo della forza lavoro -si suppone basso dato la forte disoccupazione e quindi chi lavora accetta stipendi più bassi-).
In pratica tutto è come al solito legato al valore del dollaro (oltre alla forza lavoro attiva), di conseguenza se il dollaro si svaluta è un bene per l'economia statunitense per le esportazioni (che sono quelle che contano più di tutto), ma è un male per le importazioni ed il prezzo alla produzione (che non viene considerato più di tanto, dato che alla fine il prezzo del prodotto finito a fare la differenza -e questo viene tenuto comunque basso dato il periodo di crisi-).
Concludendo il papiro bisogna tenere d'occhio il costo del dollaro nei confronti dell'euro (che in questo momento si rafforza grazie alle notizie rilassanti riguardanti la Grecia), se questo torna sui 1,38 il DJ chiuderà sopra 1% e di conseguenza anche UCG ne beneficerà (magari con un bel 2,20%); appena il dollaro si rafforzerà torneremo a tenere le chiappucce strette.

Questa mattina il dollaro era più forte, ha perduto una trentina di punti
 
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