Ucraina Vs. Russia. Vicini alla guerra (anche potenzialmente mondiale) Vol.12

Stato
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CNN
Live updates: Russia's war in Ukraine

2 hr 18 min ago
Germany's largest arms manufacturer places major ammo order to replenish stocks in Ukraine
From CNN's Fred Pleitgen in Ukraine and Nadine Schmidt in Berlin

Germany's largest arms manufacturer Rheinmetall said it has booked a major order of artillery shells to be produced in a deal with the German government to replenish stocks dented by Russia's invasion of Ukraine, with the fulfillment slated for 2024, according to the defense company.

[....]
Remember: Rheinmetall's CEO Armin Papperger told CNN in an exclusive interview in July that his company would ramp up its annual production of artillery rounds from 100,000 to 600,000 in 2024 — with much of that extra output earmarked for delivery to Ukraine. Papperger said that Rheinmetall could provide 60% of the artillery ammunition Ukraine needed.
[...]

C
2024?
Campa cavallo!
 
Il presidente ha detto "Se l'Ucraina cadesse".
Cioè se cadesse Kiev.
Campa cavallo!

Il sostegno incondizionato è per la difesa di Kiev, non per la conquista della Crimea.
Pure se Putin si prende mezza Ucraina, può giustamente dire che l'occidente è debole(ha ragione!) mentre la Russia è una grande e forte nazione e forse gli conviene osare ancora di più... con questi imbelli della nato; ed il popolo russo galvanizzato lo proclamerà grofaz!

Basta vedere le scene di giubilo in Germania, dopo che Hitler si pappo' la Francia nel 1940.
 
Rara presa di posizione da parte di un deputato della CDU sulla questione Taurus.

www.twitter.com/RKiesewetter/status/1710011657861083513

"Ci sono 0 ragioni tecniche o legali che si oppongono a Taurus.
È una questione di volontà politica. Scholz rifiuta responsabilità di leadership e condivisione degli oneri.
Crede di poter negoziare con Putin.
Se la Russia Russia mantiene 1 m. di terreno, questo è il progetto per CHN e IRN."
 
https://www.linkiesta.it/2023/10/putin-ucraina-senza-aiuti-ritiro-flotta-russa-sebastopoli/
Contro la resa I nuovi deliri del criminale Putin (e di quelli che lo considerano affidabile) Linkiesta
Putin dice che senza aiuti occidentali «l’Ucraina durerebbe solo una settimana», che non ha cominciato la guerra e che Prigozhin si è suicidato. E in Italia c’è chi crede che sia necessario trattare con questo gaglioffo. :eek:

C’era proprio bisogno di riportare l’ultima sparata di Vladimir Putin? Verbale, si intende, perché quelle criminali non si contano più: l’ultima ha ucciso cinquantuno civili, massacrati da un missile durante una veglia funebre a Hroza, nella regione di Kharkiv. Questa è la condotta di guerra russa e questi sono i sottotitoli al discorso al Valdai forum: «Se le forniture si fermassero domani, (l’Ucraina) resisterebbe solo una settimana».

Eccola qui la ricetta putiniana per la pace: smettete di mandare munizioni, chiede all’Occidente – che dalla Slovacchia agli Stati Uniti, passando per l’inutile summit di Granada, fino ai ricatti elettorali polacchi, ci sta già mettendo del suo. Smettete di aiutare Kyjiv, è il sottotesto, così possiamo finire il lavoro. E cioè completare l’annientamento. Modello Hroza, modello Bucha, modello Yahidne.

È questo il lucido, cinico realista politico con cui qualcuno vorrebbe affrettarsi a trovare un compromesso? Auguri. Anche perché, gliene va dato atto, Putin è stato chiarissimo: la sua condizione per una tregua o un armistizio – formule vuote, per il Cremlino, specializzato nel disattenderle – è la fideiussione dei territori occupati con la forza nel 2022 (perché da lì in poi gli ucraini hanno iniziato a riprenderseli).

Nessun Paese sovrano firmerebbe una resa del genere. Che poi quello – la capitolazione – è l’esito a cui condurrebbe un’interruzione degli aiuti militari, chiesta a vario titolo dai populisti di tutta Europa e foriera di malumori anche nel governo italiano, se Giorgia Meloni non ha “ripostato” i momenti con Volodymyr Zelensky al summit in Andalusia. Intanto il principale beneficiario degli sforzi dei pacifisti diceva la sua sulla fine di Yevgeniy Prigozhin.

Sull’areo del capo della Wagner, ha sostenuto Putin, sarebbe scoppiata una granata: frammenti sarebbero stati ritrovati nei corpi delle vittime. Questa nuova narraazione, con il riferimento alla cocaina a bordo e l’allusione (ma senza test tossicologici) a un gruppo di «drogati» ubriachi che magari si sono ammazzati da soli, serve a cercare di negare le responsabilità governative nell’abbattimento del volo, lo scorso 23 agosto, a due mesi dalla fallita rivolta dei wagneriti.

L’intelligence americana lo ritiene invece un assassinio ordinato dal Cremlino. Il presidente, pubblicamente, nega la tesi dell’«impatto dall’esterno» e mistifica con i dettagli di colore. Alcol e droga, un assist irresistibile per i titolisti. Comunque una detonazione dall’interno non esclude la regia dei vertici dello Stato. La versione di Putin è un’altro pezzo della demolizione dell’immagine di Prigozhin, come quando erano trapelate le sue foto in parrucca.

Il presidente, invece di fare pronostici sulle «durate» altrui, dovrebbe preoccuparsi soprattutto della propria. Sta perdendo la guerra. I costi iniziano a sentirsi anche in patria: poche valute sono andate peggio del rublo nell’ultimo anno, i ribassi del prezzo del petrolio hanno ridotto il valore delle esportazioni. Dopo gli attacchi ucraini in Crimea, incluso quello sul comando di Sebastopoli, la Russia ha spostato la flotta altrove.

Il ritiro dal capoluogo di tre sottomarini e almeno due fregate trova riscontro nelle immagini satellitari. Sono dirette ad altri porti della Federazione, soprattutto Novorossiysk, o della penisola annessa illegalmente nel 2014. Da lì potranno, purtroppo, continuare a lanciare missili cruise, ma si tratta della «sconfitta operativa della flotta del Mar Nero», nelle parole del sottosegretario alla Difesa britannico, James Heappey.

La mossa è temporanea, per proteggere i mezzi. Segnala, al tempo stesso, l’efficacia delle capacità offensive dei liberatori e un ridimensionato controllo degli invasori sul mare. Gli ucraini, a fatica, sono anche riusciti a riaprire il transito dei carichi di grano.
Mentre Putin blaterava la solita propaganda, Kyjiv potrebbe aver compromesso, e forse invertito, il dominio navale russo. La
boria di Putin sulla «settimana» che gli serve è, implicitamente, un’ammissione delle difficoltà del suo esercito.:eek: :eek:
 
Ultima modifica:
Art. di un fantomatico Linkiesta che manco ha il coraggio di firmarsi.
" Sta perdendo la guerra." (Putin)

Auguri.
 

Ho sempre pensato che una delle cose che mancherà di più ai vertici russi è l'internet Research Agency di Prigozhin&Co, l'estesa e professionale rete di disinformazione, interferenza e generazione di consenso, anche all'estero, che aveva portato alla taglia del FBI sulla testa di Prigozhin. :yes:

Attualmente è un fiorire di bufale di bassa caratura e anche la propaganda del MoD russo (preso in giro per i numeri 'a capocchia' perfino dai milblogger filorussi) fa rimpiangere la "professionalità" dei "servizi" sovietici.

Sarà un segno dei tempi e dello scarso discernimento medio dei frequentatori dei canali internet. :boh:
 
FLOTTA RUSSA del MEDITERRANEO

Tutti i segnali indicano un'imminente partenza del sottomarino classe Improved Kilo Krasnodar dal Mediterraneo. Il sottomarino è scortato dal rimorchiatore di salvataggio in mare Sergey Balk. Entrambe le navi sono partite da Tartus il 1° ottobre e si stanno muovendo verso ovest a ritmo costante. Molto probabilmente passeranno Gibilterra nella seconda metà della settimana 41.

Il sottomarino è entrato nel Mediterraneo il 31 agosto 2021 ed è stato dispiegato lì per oltre due anni.

Il sottomarino si dirigerà ora verso un cantiere navale per riparazioni e ammodernamento, molto probabilmente nel Mar Baltico.

La corvetta della classe Steregushchy Merkury è partita da Tartus nella seconda metà della settimana. I precedenti schieramenti della corvetta erano stati effettuati per fornire scorta ai cargo che trasportano armi da e verso il Mar Nero. Finora non vi è alcuna attività di corrispondenza nel Mar Nero che suggerisca che un nuovo cargo di trasporto armamenti effettuerà un transito.

Eventi quotidiani:

02 ottobre - La nave di raccolta informazioni di classe Moma Kildin è stata osservata mentre operava nelle vicinanze della US Navy Carrier Strike Group 12 in un'area 76 km a nord-est di Bari.
Il rimorchiatore di salvataggio Sergey Balk è stato osservato 37 km a sud di Cipro, diretto in direzione ovest.

03 ottobre - Il rimorchiatore di salvataggio Sergey Balk e il sottomarino classe Improved Kilo Krasnodar sono stati osservati a sud-est di Creta. Entrambe le navi si stanno dirigendo verso ovest verso il Mediterraneo centrale.

04 ottobre - Le immagini satellitari del porto di Tartus hanno rivelato la presenza della corvetta di classe Steregushchy Merkury, della corvetta di classe Buyan-M Orekhovo-Zuyevo, della petroliera della flotta Yelnya e della nave di riparazione classe Amur PM-82.

06 ottobre - Le immagini satellitari del porto di Tartus hanno rivelato la presenza della corvetta di classe Buyan-M Orekhovo-Zuyevo, della petroliera della flotta Yelnya e della nave di riparazione classe Amur PM-82.

Russian forces in the Mediterranean - Wk40/2023


Russia in Med Wk40-2023.png
 
FLOTTA RUSSA del MEDITERRANEO

Tutti i segnali indicano un'imminente partenza del sottomarino classe Improved Kilo Krasnodar dal Mediterraneo. Il sottomarino è scortato dal rimorchiatore di salvataggio in mare Sergey Balk. Entrambe le navi sono partite da Tartus il 1° ottobre e si stanno muovendo verso ovest a ritmo costante. Molto probabilmente passeranno Gibilterra nella seconda metà della settimana 41.

Il sottomarino è entrato nel Mediterraneo il 31 agosto 2021 ed è stato dispiegato lì per oltre due anni.

Il sottomarino si dirigerà ora verso un cantiere navale per riparazioni e ammodernamento, molto probabilmente nel Mar Baltico.

La corvetta della classe Steregushchy Merkury è partita da Tartus nella seconda metà della settimana. I precedenti schieramenti della corvetta erano stati effettuati per fornire scorta ai cargo che trasportano armi da e verso il Mar Nero. Finora non vi è alcuna attività di corrispondenza nel Mar Nero che suggerisca che un nuovo cargo di trasporto armamenti effettuerà un transito.

Eventi quotidiani:

02 ottobre - La nave di raccolta informazioni di classe Moma Kildin è stata osservata mentre operava nelle vicinanze della US Navy Carrier Strike Group 12 in un'area 76 km a nord-est di Bari.
Il rimorchiatore di salvataggio Sergey Balk è stato osservato 37 km a sud di Cipro, diretto in direzione ovest.

03 ottobre - Il rimorchiatore di salvataggio Sergey Balk e il sottomarino classe Improved Kilo Krasnodar sono stati osservati a sud-est di Creta. Entrambe le navi si stanno dirigendo verso ovest verso il Mediterraneo centrale.

04 ottobre - Le immagini satellitari del porto di Tartus hanno rivelato la presenza della corvetta di classe Steregushchy Merkury, della corvetta di classe Buyan-M Orekhovo-Zuyevo, della petroliera della flotta Yelnya e della nave di riparazione classe Amur PM-82.

06 ottobre - Le immagini satellitari del porto di Tartus hanno rivelato la presenza della corvetta di classe Buyan-M Orekhovo-Zuyevo, della petroliera della flotta Yelnya e della nave di riparazione classe Amur PM-82.

Russian forces in the Mediterranean - Wk40/2023


Vedi l'allegato 2942309
---> visto lo spazio resosi disponibile a tartus, sai se i russi affittino posti barca??
 
vi dirò; oggi sull'agenzia di stampa ucraina UNIAN, ci sono più notizie che riguardano il recente conflitto Israele-hamas che gli eventi bellici che affliggono la nazione Ucraina.


Comunque

Esplosioni tuonate in Crimea: la Federazione Russa ha annunciato un nuovo attacco missilistico (foto)​

Katerina Schwartz
19:15, 07.10.23
1m1025

La gente del posto scrive che una sirena è suonata all'aeroporto di Dzhankoy.

Esplosioni sono state udite a Dzhankoy il 7 ottobre / foto t.me/ssternenko
Esplosioni sono state udite a Dzhankoy il 7 ottobre / foto t.me/ssternenko
La sera del 7 ottobre, esplosioni hanno tuonato nella città di Dzhankoy, temporaneamente occupata dalla Crimea. Foto con una colonna di fumo nero e informazioni su un nuovo "arrivo" sono apparse sulla rete.
Gli utenti locali hanno detto che una sirena è suonata all'aeroporto di Dzhankoy.
Il Ministero della Difesa della Federazione Russa, nel frattempo, ha annunciato l'abbattimento di un altro missile sulla Crimea. Il rapporto indica che l'Ucraina ha attaccato con un missile antiaereo del sistema di difesa aerea S-200 convertito in una versione d'attacco.
VIDEO DEL GIORNO

La reazione dei social network alle esplosioni di Dzhankoy / screenshot
La reazione dei social network alle esplosioni di Dzhankoy / screenshot
"I sistemi di difesa aerea russi hanno rilevato il missile ucraino in modo tempestivo e lo hanno distrutto in aria", ha tradizionalmente riferito la Federazione Russa.
 
Pipeline LNG tra Finlandia ed Estonia chiusa dopo un calo di pressione che fa sospettare una perdita di gas.

Gas pipeline between Finland and Estonia shut after suspected leak

Aggiornamento sul gasdotto Balticconnector tra Finlandia ed Estonia: la riparazione potrebbe richiedere mesi, anche se altri due terminali dovrebbero poter garantire il fabbisogno finlandese per il prossimo inverno.

Uutta tietoa Suomen ja Viron välisestä kaasuputkesta – korjaus voi kestää kuukausia


"[...]Gasgrid Finland ha annunciato oggi che la società e il gestore della rete del gas estone Elering hanno notato un insolito calo di pressione nel gasdotto marino tra i due paesi poco prima delle 2 del mattino.

Sulla base dei risultati si sospettava che la conduttura marittima tra la Finlandia e l'Estonia avesse delle perdite. Le valvole della pipeline marina sono state chiuse e la perdita è stata arrestata.

Janne Grönlund, direttore di Gasgrid Finlandia, ha detto in serata a Demokraati che ora si sta pianificando come ispezionare il tubo in modo da poter verificare la sospetta perdita.

La cooperazione viene effettuata sia con gli estoni che con vari partner di servizio. Grönlund non commenta se, ad esempio, la polizia sia coinvolta nelle indagini sulla questione. L'attività ispettiva vera e propria non è ancora iniziata.

- Dall'inizio della settimana inizieremo davvero a pianificare, dice Grönlund. Afferma che le procedure di autorizzazione e la messa a punto delle attrezzature necessarie per l'ispezione richiedono tempo. - Stiamo sicuramente parlando di almeno giorni prima di arrivare effettivamente alla pipeline. Al momento non esiste una stima del punto di sospetta perdita. Grönlund in questa fase non vuole speculare sulle cause della possibile fuga di notizie.

- Non disponiamo di informazioni sufficienti per poter valutare cosa ha causato la perdita e il danno sospettati. Grönlund afferma che di notte la pressione nel tubo è scesa rapidamente, motivo per cui la situazione è stata notata e si sospettava una perdita.
- Il calo di pressione è stato eccezionalmente rapido. Di conseguenza, è stato possibile decidere di isolare il tubo. Il tubo si è svuotato velocemente. Verso le due ci siamo accorti dell'incidente e alle tre la caduta di pressione si era stabilizzata, così in circa un'ora il tratto di tubo era isolato.

Ora l'intero tubo è vuoto di gas?
- C'è ancora un po' di pressione lì. La pressione è rimasta moderata, ma la maggior parte del gas è già stata rilasciata.

Il tubo è danneggiato, entra acqua?
- Se l'acqua finisse lì, secondo la nostra valutazione, in un evento così breve, quando lo scopo è quello di far ispezionare e poi riparare il tubo, non ci sarebbe pericolo per il riutilizzo del tubo.

Grönlund afferma che per rimettere in funzione il tubo ci vorranno sicuramente dei mesi. Riusciremo a garantire la fornitura di gas in Finlandia se ci vorrà così tanto tempo?

- Il terminale Inkoon LNG, che è stato messo in funzione con successo all'inizio dell'anno, ha tutte le condizioni per fornire la quantità di gas necessaria alla Finlandia anche nella prossima stagione invernale, quando il consumo di gas sarà più elevato. Ha la capacità per questo.

Grönlund sottolinea che ora è importante garantire che il gas venga ordinato per l'uso a Inkoose. I partecipanti al mercato ne sono responsabili. Al momento, una parte della capacità del terminal di Inkoo è riservata per l'inverno, ma un'altra parte no. Ora ci si aspetta che gli attori del mercato intraprendano azioni che garantiranno loro una fornitura ininterrotta di gas durante la stagione invernale.

Quando a Grönlund viene chiesto se ci vorrà più dell'inverno per riparare il tubo, risponde che "almeno per l'inverno".
- La fine dell'inverno potrebbe essere possibile, al più presto. Ma bisogna essere preparati che la riparazione richiederà tempo.

Quanto è grande la perdita finanziaria per Gasgrid Finlandia?
- Non lo valuterò. Al momento, l’attenzione è rivolta esclusivamente all’attuazione efficiente delle misure necessarie e al ritorno del gasdotto all’uso del mercato. Secondo Grönlund anche il terminale GNL Hamina, messo in funzione lo scorso anno, svolge un ruolo chiave per garantire l'approvvigionamento di gas.
- La sua capacità da sola non è sufficiente a garantire la domanda di gas della Finlandia nel suo insieme, ma fa anche la sua parte.

Naturalmente in piccole quantità abbiamo anche biogas domestico rinnovabile, che viene immesso nel sistema del gas. Supporta e garantisce inoltre la fornitura di gas. Tuttavia, il terminale di Inkoo è il canale di approvvigionamento da cui l'intero mercato ottiene il gas per tutte le esigenze.

Grönlund sottolinea che, nonostante la situazione sia davvero eccezionale, la situazione sul mercato finlandese del gas è stabile e l'approvvigionamento di gas è garantito."
 

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se la cina vuole annettere taiwan, questo è il momento migliore
 
10:47 Andrea Tinari

Cavalcare il tragico momento attraversato da Israele per approfittarne, cercando di frenare gli aiuti dell'Occidente a Kiev, a vantaggio della Russia. Più che una ipotesi sembra una certezza suffragata da analisi e dati concreti, snocciolati nell'ultimo report scritto dall'Isw, l'Institute of War, il Think Tank statunitense, che dice: "Il Cremlino sta già e probabilmente continuerà a sfruttare gli attacchi di Hamas in Israele, per portare avanti diverse operazioni di informazione intese a ridurre il sostegno e l’attenzione degli Stati Uniti e dell’Occidente nei confronti dell’Ucraina".

"Operazioni di informazione del Cremlino", dopo l'attacco di Hamas
"Il Cremlino ha amplificato diverse operazioni di disinformazione in seguito agli attacchi di Hamas in Israele il 7 ottobre, accusando principalmente l’Occidente di aver trascurato i conflitti in Medio Oriente a favore del sostegno all’Ucraina e sostenendo che la comunità internazionale cesserà di prestare attenzione all’Ucraina rivolgendo l’attenzione al Medio Oriente". Così gli analisti dell'Isw nella loro "Valutazione della campagna offensiva russa", datato sempre 7 ottobre 2023.

...
Un ulteriore segnale - continuano gli analisti - è stato riscontrato con "l’eminente propagandista russo Sergei Mardan", che ha affermato che la Russia trarrà beneficio dall’escalation poiché "il mondo così distoglierà la mente dall’Ucraina per un pò e si impegnerà ancora una volta a spegnere il fuoco eterno in Medio Oriente".
...
Si tratta di tutte "narrazioni del Cremlino" - continua l'Isw - che "prendono di mira il pubblico occidentale, per creare un cuneo nel sostegno militare all’Ucraina, e cercando di demoralizzare la società ucraina sostenendo che perderà il sostegno internazionale". Al tempo stesso, rassicurando "il pubblico interno russo che la società internazionale ignorerà lo sforzo bellico dell’Ucraina".
...
Institute of War: Russia sfrutta attacco di Hamas contro Israele per dirottare sostegno dell'Ucraina
 
10:47 Andrea Tinari

Cavalcare il tragico momento attraversato da Israele per approfittarne, cercando di frenare gli aiuti dell'Occidente a Kiev, a vantaggio della Russia. Più che una ipotesi sembra una certezza suffragata da analisi e dati concreti, snocciolati nell'ultimo report scritto dall'Isw, l'Institute of War, il Think Tank statunitense, che dice: "Il Cremlino sta già e probabilmente continuerà a sfruttare gli attacchi di Hamas in Israele, per portare avanti diverse operazioni di informazione intese a ridurre il sostegno e l’attenzione degli Stati Uniti e dell’Occidente nei confronti dell’Ucraina".

"Operazioni di informazione del Cremlino", dopo l'attacco di Hamas
"Il Cremlino ha amplificato diverse operazioni di disinformazione in seguito agli attacchi di Hamas in Israele il 7 ottobre, accusando principalmente l’Occidente di aver trascurato i conflitti in Medio Oriente a favore del sostegno all’Ucraina e sostenendo che la comunità internazionale cesserà di prestare attenzione all’Ucraina rivolgendo l’attenzione al Medio Oriente". Così gli analisti dell'Isw nella loro "Valutazione della campagna offensiva russa", datato sempre 7 ottobre 2023.

...
Un ulteriore segnale - continuano gli analisti - è stato riscontrato con "l’eminente propagandista russo Sergei Mardan", che ha affermato che la Russia trarrà beneficio dall’escalation poiché "il mondo così distoglierà la mente dall’Ucraina per un pò e si impegnerà ancora una volta a spegnere il fuoco eterno in Medio Oriente".
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Si tratta di tutte "narrazioni del Cremlino" - continua l'Isw - che "prendono di mira il pubblico occidentale, per creare un cuneo nel sostegno militare all’Ucraina, e cercando di demoralizzare la società ucraina sostenendo che perderà il sostegno internazionale". Al tempo stesso, rassicurando "il pubblico interno russo che la società internazionale ignorerà lo sforzo bellico dell’Ucraina".
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Institute of War: Russia sfrutta attacco di Hamas contro Israele per dirottare sostegno dell'Ucraina
Come fa la Russia a dirottare il sostegno lo sa solo lui.
È evidente che succederà, senza alcun merito russo, perché gli USA sostengono da sempre Israele e in più ci sono vittime USA.
 
tiro a segno sui carri armati russi che esplodono come birilli: è battaglia verso Lyman

MSN
 
CNN
https://us.cnn.com/2023/10/08/europe/analysis-putin-ukraine-race-against-time-intl-hnk/index.html
[...]
In remarks Thursday at the annual meeting of the Valdai Discussion Club, a Kremlin-friendly confab on global issues, Putin predicted that Ukraine would collapse if the West turns off the taps of military aid and economic assistance.

“By and large, the Ukrainian economy cannot exist without external support,” he said. “Once you stop this, everything will be over in a week. Finished. The same applies to the defense system: Imagine that supplies will stop tomorrow — you will only have a week to live when the ammunition runs out.”
[...]
Putin, then, appears to be counting on both dysfunction in Washington and stress within the transatlantic alliance for his strategy of attrition to work. That strategy, to some degree, also depends on winning a battle of perception. If Ukraine is seen as a losing cause, Kremlin logic argues, then its patrons will pull the plug
[...]

C
 
La Russia che scricchiola e il fattore demografico. L'analisi di Braghini

Possono il peso demografico e le spinte autonomiste dei popoli non slavi portare al collasso della Federazione russa, così come avvenne per l’Unione sovietica? L’analista di politiche europee e di Difesa, Fabrizio Braghini, riflette sulle dinamiche di ieri e di oggi dell’“impero esploso”, a partire dall’omonimo libro del 1979 di Hèléne Carrére d’Encausse

...

Negli ultimi anni Carrère d’Encausse – di cui il presidente francese Macron ne ha di recente celebrato l’eredità culturale – ribadì che non fu l’Occidente a sconfiggere l’Urss e a liberare il suo popolo, ma a deciderlo fu lo stesso potere sovietico, con Boris Eltsin e Mikhail Gorbaciov. Ricordava la sintonia nell’analisi con Aleksandr Solzhenitsyn sul fatto che la Russia aveva troppi territori ed era incontrollabile, e gli incontri con Vladimir Putin al quale disse che la guerra in Ucraina avrebbe segnato l’inizio della sua fine.

L’Empire éclaté rappresentò senza dubbio una novità e un testo di riferimento per comprendere dall’interno le vicende della Russia e i prodromi della dissoluzione del Paese negli anni Novanta, con l’indipendenza dei Paesi baltici, caucasici e “-stan” e il ridimensionamento della Federazione russa.

È proprio il precedente risveglio delle “cento” nazionalità, con l’affermarsi di istanze autonomiste, che viene ripreso oggi come uno tra i fattori determinanti circa le prospettive di una disgregazione della Federazione russa post in Ucraina e di una ricomposizione dell’Eurasia settentrionale. Si tratta di un processo probabilmente irreversibile che rappresentava, allora come oggi, un elemento di insicurezza all’interno della Federazione russa, con evidenti riflessi sui Paesi confinanti e sull’evoluzione degli equilibri internazionali.

La costante dell’elemento insicurezza e le ragioni di fondo di quel periodo non cambiano e si può affermare che restano valide, con le tensioni internazionali per il conflitto in Ucraina e quelle interne alla Russia che rimangono nell’ombra e sono difficilmente decifrabili per l’incertezza di fattori contrastanti. Il potere moscovita si è attualmente trincerato facendo leva su una propaganda vetero imperiale e restrizioni alla libertà di espressione per fronteggiare difficoltà interne, che rendono ardua un’emancipazione della società e un ritorno alla “normalità” dei decenni precedenti.

Si aggiungano a questo fosco quadro le tensioni latenti e mai sopite con i Paesi confinanti e l’evocazione di storiche rivendicazioni territoriali, e si ritorna alla questione demografica della Carrère d’Encausse con l’accentuarsi degli squilibri tra la declinante popolazione russa e la preponderanza cinese, dell’indebolimento del controllo russo sulle regioni orientali e la crescente influenza della Cina, come il recente accordo per l’accesso alle merci cinesi alle rotte del Pacifico a partire da Vladivostok.

Di Fabrizio Braghini | 07/10/2023-
 
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