jurassic88
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Ciao, dico la mia , mi piacerebbe che ci fosse una discussione a riguardo.
Come è ovvio in molti stanno cominciando a farsi la fatidica domanda "E ora che si fa?"
Si sta sottovalutando a mio avviso un aspetto della vicenda che può innescare delle reazioni a catena a dir poco spiacevoli, ovvero non si sta comunicando alla gente comune una exit strategy globale per sconfiggere la pandemia.
Ora è il momento del contenimento, e questo ci permette di prendere tempo per pensare a cosa fare, ma prima o poi bisognerà ricostruire a situazione calmierata.
Consideriamo lo scenario peggiore, e forse anche quello piu plausibile : che questo virus non ci mollerà per anni fin quando e se avremo trovato un vaccino.
Dato che la quarantena non puoi prolungarla per mesi, l'unico modo è "sospendere" la globalizzazione o limitarla pesantemente, in modo da organizzare ogni stato come una cella a compartimento stagno.
Per quando riguarda l'import e l'export di merci, questo comporterebbe un rigoroso controllo della "salubrità" dei prodotti ,tramite l'impiego di tecnologie che sono sicuro che abbiamo. I controlli alle frontiere dovranno essere scrupolosi , e i mezzi dovranno essere sanificati in modo costante. Non voglio farla facile, sarà un processo lungo e duraturo che potrebbe diventare una routine.
Per quanto riguarda le persone, dovranno essere istituiti controlli infrasettimanali obbligatori per la presenza del virus nell organismo. Ogni persona può circolare liberamente e potrà andare a lavorare soltanto in stato "di buona salute". Questo vale per gli spostamenti interni alla nazione interessata e al di fuori di essa. Controlli obbligatori in azienda, anche questi credo che potranno diventare una routine. Appena si risulta positivi, scatta la quarantena del singolo individuo e inizia il contact tracing.
Anche in questo sono sicuro che la tecnologia puo aiutarci come avviene in Korea.
E' ovvio che questo comporterà molteplici rallentamenti e stop momentanei "a macchia di leopardo" , sarà un lavoro frustrante e che pagherà nel lungo termine, ma almeno si sarà sempre un passo avanti al virus. Questo è il primo virus "globalizzato", non esiste altra via che fare il processo inverso, suddividere i territori in micro territori da chiudere in quarantena alla bisogna.
Aziende ed economia annessa
Certi settori verranno completamente distrutti o quasi, turismo in primis, e l'export. Non esiste altra via che sostegni economici per aziende e professionisti fino a virus estirpato, con incentivi per riconvertire l'attività al nuovo mercato interno che per forza di cose dovrà formarsi , in questo contesto di semi-deglobalizzazione.
Mi scuso se l'ho fatta troppo facile, ci sono innumerevoli questioni da approfondire, però se pur raffazzonata potrebbe essere un punto di partenza.
Bisogna pensare al piano B, ovvero cosa fare in assenza di un vaccino, e l'unica cosa certa che sappiamo è che il virus si estirperà, perchè prima o poi muterà in una versione meno virulenta come è sempre successo nella storia, e scomparirà da solo come la spagnola, che siano 2 o 10 anni, questo lo possiamo dare per certo.
Come è ovvio in molti stanno cominciando a farsi la fatidica domanda "E ora che si fa?"
Si sta sottovalutando a mio avviso un aspetto della vicenda che può innescare delle reazioni a catena a dir poco spiacevoli, ovvero non si sta comunicando alla gente comune una exit strategy globale per sconfiggere la pandemia.
Ora è il momento del contenimento, e questo ci permette di prendere tempo per pensare a cosa fare, ma prima o poi bisognerà ricostruire a situazione calmierata.
Consideriamo lo scenario peggiore, e forse anche quello piu plausibile : che questo virus non ci mollerà per anni fin quando e se avremo trovato un vaccino.
Dato che la quarantena non puoi prolungarla per mesi, l'unico modo è "sospendere" la globalizzazione o limitarla pesantemente, in modo da organizzare ogni stato come una cella a compartimento stagno.
Per quando riguarda l'import e l'export di merci, questo comporterebbe un rigoroso controllo della "salubrità" dei prodotti ,tramite l'impiego di tecnologie che sono sicuro che abbiamo. I controlli alle frontiere dovranno essere scrupolosi , e i mezzi dovranno essere sanificati in modo costante. Non voglio farla facile, sarà un processo lungo e duraturo che potrebbe diventare una routine.
Per quanto riguarda le persone, dovranno essere istituiti controlli infrasettimanali obbligatori per la presenza del virus nell organismo. Ogni persona può circolare liberamente e potrà andare a lavorare soltanto in stato "di buona salute". Questo vale per gli spostamenti interni alla nazione interessata e al di fuori di essa. Controlli obbligatori in azienda, anche questi credo che potranno diventare una routine. Appena si risulta positivi, scatta la quarantena del singolo individuo e inizia il contact tracing.
Anche in questo sono sicuro che la tecnologia puo aiutarci come avviene in Korea.
E' ovvio che questo comporterà molteplici rallentamenti e stop momentanei "a macchia di leopardo" , sarà un lavoro frustrante e che pagherà nel lungo termine, ma almeno si sarà sempre un passo avanti al virus. Questo è il primo virus "globalizzato", non esiste altra via che fare il processo inverso, suddividere i territori in micro territori da chiudere in quarantena alla bisogna.
Aziende ed economia annessa
Certi settori verranno completamente distrutti o quasi, turismo in primis, e l'export. Non esiste altra via che sostegni economici per aziende e professionisti fino a virus estirpato, con incentivi per riconvertire l'attività al nuovo mercato interno che per forza di cose dovrà formarsi , in questo contesto di semi-deglobalizzazione.
Mi scuso se l'ho fatta troppo facile, ci sono innumerevoli questioni da approfondire, però se pur raffazzonata potrebbe essere un punto di partenza.
Bisogna pensare al piano B, ovvero cosa fare in assenza di un vaccino, e l'unica cosa certa che sappiamo è che il virus si estirperà, perchè prima o poi muterà in una versione meno virulenta come è sempre successo nella storia, e scomparirà da solo come la spagnola, che siano 2 o 10 anni, questo lo possiamo dare per certo.