Milano - La borsa di Milano punta verso l'alto nel finale, dopo aver oscillato nelle ultime ore di contrattazioni, e si conferma il listino migliore insieme a Madrid, che sale più di mezzo punto percentuale. Con una perdita intraday del 2,7%, l'indice Ftse Mib era arrivato a scivolare fino al minimo di giornata, a quota 13.123,72 punti, avvicinandosi pericolosamente a sfondare al ribasso quota 13.000. Rimangono in rosso, sebbene lontane dai minimi, Londra -0,53%, Francoforte -1,38%, Parigi -0,41%.
Hanno pesato oggi a metà giornata le ultime dichiarazioni arrivate dalla Bce, con il membro olandese del consiglio direttivo Klass Knot che ha ammesso di non escludere più l'ipotesi di un default della Grecia. Il paese ellenico ha però smentito poi prontamente le voci su un default ordinato.
In ogni caso, la cautela ha fatto andare dietro le quinte le speranze degli investitori sul buon esito della riunione del G20 e, in particolare, sull'arrivo di interventi coordinati. D'altronde, finora nessun dettaglio convincente è stato comunicato. Hanno invece presa sui mercati le indiscrezioni secondo cui la Bce potrebbe agire per risollevare i fondamentali dell'economia, attraverso un taglio dei tassi entro la fine di quest'anno.
Molto volatili oggi i bancari sul Ftse Mib, ma nel finale Unicredit +4%, Ubi Banca +4%, così come Intesa SanPaolo vola di quasi il 6%; male ancora Banco Popolare che riduce però le perdite successive alle indiscrezioni riportate dal Financial Times e perde il 2,8% circa. Mps vira in positivo con +2,2%. Tra gli altri titoli, anche Fiat cambia direzione e ora sale di quasi il 3%, mentre rimane sotto pressione Fiat Industrial. Il quadro vede ora un numero decisamente inferiore di titoli in rosso; tra questi, ancora male Mediaset (-3,39%), Enel Green Power (-2,71%), Buzzi Unicem (-2,09%) e Autogrill (-3,38%).
Dunque, il recupero riesce nel finale, anche se ci sono numeri decisamente sconfortanti che parlano chiaramente: l'azionario globale, la cui performance è misurata dall'MSCI All Country World Index, è entrato ufficialmente in una fase di mercato orso per la prima volta in due anni. Da quando ha toccato il suo record, l'indice ha lasciato sul terreno più del 20%. Si guarda poi anche alla decisione di Moody's di tagliare il rating su otto banche greche.
Sul fronte valutario, l'euroeuro azzera i guadagni contro il dollaro e cede ora a quota $1,3454. La moneta unica scende anche contro il franco svizzero, a CHF 1,2202(-0,16%), e continua a perdere terreno contro lo yen (-0,34%), a YEN 102,5650.
Sul fronte delle commodities, i futures scendono del 2,53% a quota $78,47 al barile), mentre prosegue il tonfo dell'oro, che cede il 2,50%, a $1.698,10 l'oncia.