Vendita e riacquisto per evitare doppia tassazione dei dividendi?

kapitalista

Alla sera conto i soldi
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Ho qualche azione estera. I relativi dividendi, seppure elevati, vengono falcidiati dalla doppia tassazione.
Per evitare questo si potrebbe pensare di vendere l'azione l'ultimo giorno utile e ricomprarla dopo lo stacco della cedola.
Ad esempio: azione che ha sempre quotato sui 48, dividendo previsto 3, nei giorni immediatamente precedenti allo stacco sale a 50. Il giorno dello stacco apre a 47 e la ricompro.
C'è qualche fallacia nel mio ragionamento?
 
Nessuna se non le commissioni di compravendita e lo spread p-acquisto (in data t+1) - p-vendita (in data t), se positivo, che potrebbero vanificare il risparmio di imposta.
 
Ho qualche azione estera. I relativi dividendi, seppure elevati, vengono falcidiati dalla doppia tassazione.
Per evitare questo si potrebbe pensare di vendere l'azione l'ultimo giorno utile e ricomprarla dopo lo stacco della cedola.
Ad esempio: azione che ha sempre quotato sui 48, dividendo previsto 3, nei giorni immediatamente precedenti allo stacco sale a 50. Il giorno dello stacco apre a 47 e la ricompro.
C'è qualche fallacia nel mio ragionamento?
Avevo fatto le tue stesse considerazioni, mesi fa.
Non c'e' fallacia, l'importante e' che il dividendo sia corposo e soprattutto che la posizione sia di una certa entita', altrimenti le commissioni si mangiano tutto il risparmio. Oltre a tutti i rischi del caso (spread e mercato), con pratiche del genere.
 
Ho qualche azione estera. I relativi dividendi, seppure elevati, vengono falcidiati dalla doppia tassazione.
Per evitare questo si potrebbe pensare di vendere l'azione l'ultimo giorno utile e ricomprarla dopo lo stacco della cedola.
Ad esempio: azione che ha sempre quotato sui 48, dividendo previsto 3, nei giorni immediatamente precedenti allo stacco sale a 50. Il giorno dello stacco apre a 47 e la ricompro.
C'è qualche fallacia nel mio ragionamento?
io mi sbatto troppo a vedere e ricomprare, come dice @artevaria le commissioni si mangiano tutto, senza contare che se stacca a 50 probabilmente la mattina dopo c'è la fila di quelli che comprano e quota già 48 in apertura, altrochè comprarla a meno del prezzo di prima..
ce ne ho una buona che potrebbe valerne la pena, ma se poi la vendo con il 20% di guadagno il coraggio di ricomprarla non ce l'ho più, basta una giornata negativa e sarei già in rosso
 
Ho qualche azione estera. I relativi dividendi, seppure elevati, vengono falcidiati dalla doppia tassazione.
Per evitare questo si potrebbe pensare di vendere l'azione l'ultimo giorno utile e ricomprarla dopo lo stacco della cedola.
Ad esempio: azione che ha sempre quotato sui 48, dividendo previsto 3, nei giorni immediatamente precedenti allo stacco sale a 50. Il giorno dello stacco apre a 47 e la ricompro.
C'è qualche fallacia nel mio ragionamento?
Il ragionamento è corretto, ma solo in via teorica.
Ad esempio, considera che il mercato è imprevedibile e potrebbe vanificare le aspettative, mantenendo alte le quotazioni post dvd.
Inoltre, bisogna calcolare l'incidenza delle commissioni in vendita e riacquisto che per i titoli esteri (tranne sul TLX) possono essere rilevanti.
Infine, si evita la doppia tassazione del dvd, ma si anticipa il pagamento della tassazione sul CG... ed anche questo incide, in quanto comporta un ricalcolo del prezzo minimo di riacquisto.
In conclusione, la tattica ottimale sarebbe quella di liquidare il titolo estero ante dvd solo se non si ha intenzione di riacquistarlo nel brevissimo periodo, bensì dopo qualche tempo, magari sfruttando un'eventuale correzione generale di mercato.
 
Il ragionamento è corretto, ma solo in via teorica.
Ad esempio, considera che il mercato è imprevedibile e potrebbe vanificare le aspettative, mantenendo alte le quotazioni post dvd.
Inoltre, bisogna calcolare l'incidenza delle commissioni in vendita e riacquisto che per i titoli esteri (tranne sul TLX) possono essere rilevanti.
Infine, si evita la doppia tassazione del dvd, ma si anticipa il pagamento della tassazione sul CG... ed anche questo incide, in quanto comporta un ricalcolo del prezzo minimo di riacquisto.
In conclusione, la tattica ottimale sarebbe quella di liquidare il titolo estero ante dvd solo se non si ha intenzione di riacquistarlo nel brevissimo periodo, bensì dopo qualche tempo, magari sfruttando un'eventuale correzione generale di mercato.
oddio, pensavo che se riesco a riacquistarlo al prezzo che dico io entro 2-3 mesi bene, altrimenti pace
 
Le osservazioni sulle commissioni sono molto pertinenti quindi mi sono fatto due conti, parametrizzando il problema.
Ipotizzo dividend yield abbastanza sostenuti (5% e 6%) e commissioni pari al 3 per mille (ho Fineco e più o meno sono quelle)
Con uno yield del 5% vendita e acquisto sarebbe già conveniente con i titoli americani o olandesi (è un po' uno sbatti), ma sicuramente conviene dai titoli francesi e tedeschi in su.
Con uno yield del 6% vendita e acquisto convengono sempre.
yield​
Aliq estera​
tassaz estera​
doppia commissione​
0,05​
0,15​
US-NL​
0,0075​
0,006​
0,05​
0,25​
FR-DE​
0,0125​
0,006​
0,05​
0,3​
BE​
0,015​
0,006​
0,05​
0,35​
CH​
0,0175​
0,006​
0,06​
0,15​
US-NL​
0,009​
0,006​
0,06​
0,25​
FR-DE​
0,015​
0,006​
0,06​
0,3​
BE​
0,018​
0,006​
0,06​
0,35​
CH​
0,021​
0,006​
 
In realtà Mi sto accorgendo che la quotazione su queste azioni il giorno prima dello stacco non sale, ma scende! Forse bisogna anticipare di qualche giorno la vendita 🤔
 
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