Ogni tanto ripasso di qui e vedo che ormai l'ambiente è totalmente regredito solo a sterili battibecchi.
Il fenomeno di manzoniana memoria dei "Capponi di Renzo" trova perfetta dimostrazione qui.
Purtroppo la verità è che ci sono veramente poche novità sulla vicenda.
E ad oggi l'esito di questo investimento è stato incredibilmente sfortunato.
Infatti non è che si comprino asset fortemente distressed solo per puntare a fare performance strabilianti e a moltiplicare capitali.
In un contesto come quello attuale, con mercati in bolla, comprare un asset quando sta scontando tutto il pessimismo del mondo ed è a quotazioni ultra compresse è spesso, per assurdo, un investimento difensivo, perchè da certi valori, in certe asset class e studiando il background del sottostante, si può spesso a ragione ritenere che molto difficilmente si potrebbe far peggio di certe quotazioni.
Ciò non toglie che sarebbe opportuno sempre vigilare costantemente sull'evoluzione degli eventi, perchè talvolta tutto può evolvere nel peggiore dei modi.
Ad oggi è stato questo il caso del Venezuela. A chi è dentro ora non resta che aspettare e sperare.
Al limite poter provare a vedere se si muove qualcosa tra comunità di investitori internazionali, grandi fondi e creditori commerciali, perché si faccia pressione almeno sull'allentamento delle sanzioni sui mercati finanziari.
Ma cambierebbe poco perché anche tornassero i titoli tradabili, nell'attuale situazione quorerebbero proprio poco.
Che dire, auguro a tutti gli incastrati che qualcosa si muova il prima possibile
.
Indubbiamente rimpiango i bei tempi delle cene di pesce, pur se non ho mai condiviso l'approccio di facile esaltazione. Diciamo che da anni è stato un investimento su cui si doveva stare in perenne monitoraggio del rapporto percepito tra rischio/beneficio, pur essendo stato a certe quotazioni iperdistressed, per assurdo, a lungo quasi un porto sicuro dove difficilmente si poteva far peggio e da certi livelli le quotazioni tendevano quasi sempre a rimbalzare.
Essendo, infatti, finché correva il rateo, anche un investimento auto-hedgiato (brutto inglesismo
) col rateo stesso che correva da paura.
Voglio dire, comprate a 38 obbligazioni con un rateo che correva a 12.75 sul facciale, ce ne voleva poi a stare in perdita se si andava a guardare molti mesi dopo la quotazione. Il solo rateo enorme (sul prezzo di acquisto) schermava molto dalla volatilità intrinseca che come asset molto speculativo ha sempre avuto. Certo meglio sarebbe stato non rimanere incastrati a default conclamato (e purtroppo la dichiarazione è avvenuta sorprendentemente e controintuitivamente mentre continuavano a svenarsi per pagare, compiendo contestualmente addirittura un rimborso) e men che meno sarebbe stato opportuno rimanere incastrati in un blocco delle contrattazioni.
Quello fa parte appunto del costante monitoraggio del rischio di cui parlavo. È importante, pur quando si conserva una view positiva, non restare del tutto assuefatti al rischio. Perchè dopo un po', soprattutto se pasciuti per anni con cedoloni, lo si percepisce meno e lo si sottostima.
Insomma, la famosa storia del "tacchino induttivista" pasciuto fino al giorno del ringraziamento.
Intendo di rimanere sempre vigili verso il rischio con la R maiuscola, quello che finisca tutto a vero schifo, ben oltre il buon senso.
Che è un rischio purtroppo sempre presente e ineliminabile in qualunque asset finanziario.