Venezuela e PDVSA (Vol.161) Quota "Aran2" .... il sogno reviviscente!

Stato
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E ha concluso: "Il 2022 sarà l'anno del consolidamento della rivoluzione, lungo la via pacifica e democratica".

Maduro è un fine politico !!
 



E' tutto vero.


Bond Venezuela, primi spiragli per gli obbligazionisti dal default
Una ristrutturazione di bond emessi dal Venezuela fa sperare l'ampia platea degli obbligazionisti, rimasti a bocca asciutta dal default di fine 2017
di Giuseppe Timpone , pubblicato il 26 Agosto 2021 alle ore 10:38



Il Venezuela è in default da quasi quattro anni e gli obbligazionisti sono rimasti a bocca asciutta, non riuscendo a riscuotere né le cedole, né tantomeno il capitale dei bond in scadenza. Eppure, qualche spiraglio sembra aprirsi per loro. Nei giorni scorsi, il regime di Caracas ha completato un’operazione, attraverso la quale ha ceduto la sua partecipazione del 49% nella raffineria della Repubblica Dominicana, Refidomsa.

La cessione è avvenuta tramite il fondo Patsa, controllato dalla famiglia dominicana Ritzek. Questo deteneva bond del Venezuela per un controvalore nominale di 360,9 milioni di dollari, a fronte dei quali ha ricevuto il suddetto 49%, valutato 74 milioni di euro o 86,5 milioni di dollari. Successivamente, la partecipazione è stata girata al governo dominicano. Si è trattato a tutti gli effetti di un’operazione di “debt for equity swap”, piuttosto frequenti nell’America Latina degli ultimi decenni.
Bond Venezuela saldati a sconto

A conti fatti, i bond del Venezuela restituiti all’emittente sono stati valutati al 24% del loro valore nominale o a 24 centesimi di dollaro. Se un’operazione simile fosse replicata per i quasi 60 miliardi di dollari di debito in default, gli obbligazionisti potrebbero raggranellare qualcosa. Considerate che al momento i bond sovrani quotano mediamente sui 10 centesimi di dollaro, mentre quelli emessi dalla compagnia petrolifera statale PDVSA in area 5%.

Nel dettaglio, il Venezuela è in default su 58,8 miliardi di capitale, a cui si sommano 20,8 miliardi di interessi arretrati. Ma detiene asset all’estero per appena 6 miliardi utilizzabili per annullare debiti. Non potrebbe fare affidamento su Citgo, la raffineria controllata da Citgo e con sede nel Texas. Ma il governo americano ha escluso con apposita legge che l’asset possa essere escusso dai creditori.
La misura punta a impedire che investitori stranieri sgraditi, come i russi che hanno in pegno il 49% delle azioni, possano mettere le mani su una società strategica sul territorio USA.

Dunque, tra capitale e interessi risultano da onorare scadenze per circa 80 miliardi. Troppi per essere ristrutturati anche a forte sconto attraverso la vendita degli asset all’estero. Tuttavia, perlomeno il regime di Nicolas Maduro avrebbe segnalato l’intenzione di procedere con operazioni di mercato per sbloccare l’impasse. Un segno forse della disperata caccia ai dollari per uscire da una crisi brutale, inasprita dalle sanzioni finanziarie americane del 2018.

giuseppe.timpone@investireoggi.it
 
mentre sul forum i milionari in bonos, esperti in finanza e problematiche economico-politiche, raccontano, da oltre 4 anni, che la soluzone è vicina e a breve in Messico governo e opposizione si accorderanno su tutto e di piu, in Venezuela maduro

Vabbè caro jq68…ci vuoi convincere che abbiamo perso tutto…ok…ci hai convinto, bravo :clap: :clap: :clap:
Mho però levati dai….:censored:
….e facci sognare un sogno che tu non puoi fare :D :D :D
 
E' tutto vero.


Bond Venezuela, primi spiragli per gli obbligazionisti dal default
Una ristrutturazione di bond emessi dal Venezuela fa sperare l'ampia platea degli obbligazionisti, rimasti a bocca asciutta dal default di fine 2017
di Giuseppe Timpone , pubblicato il 26 Agosto 2021 alle ore 10:38



Il Venezuela è in default da quasi quattro anni e gli obbligazionisti sono rimasti a bocca asciutta, non riuscendo a riscuotere né le cedole, né tantomeno il capitale dei bond in scadenza. Eppure, qualche spiraglio sembra aprirsi per loro. Nei giorni scorsi, il regime di Caracas ha completato un’operazione, attraverso la quale ha ceduto la sua partecipazione del 49% nella raffineria della Repubblica Dominicana, Refidomsa.

La cessione è avvenuta tramite il fondo Patsa, controllato dalla famiglia dominicana Ritzek. Questo deteneva bond del Venezuela per un controvalore nominale di 360,9 milioni di dollari, a fronte dei quali ha ricevuto il suddetto 49%, valutato 74 milioni di euro o 86,5 milioni di dollari. Successivamente, la partecipazione è stata girata al governo dominicano. Si è trattato a tutti gli effetti di un’operazione di “debt for equity swap”, piuttosto frequenti nell’America Latina degli ultimi decenni.
Bond Venezuela saldati a sconto

A conti fatti, i bond del Venezuela restituiti all’emittente sono stati valutati al 24% del loro valore nominale o a 24 centesimi di dollaro. Se un’operazione simile fosse replicata per i quasi 60 miliardi di dollari di debito in default, gli obbligazionisti potrebbero raggranellare qualcosa. Considerate che al momento i bond sovrani quotano mediamente sui 10 centesimi di dollaro, mentre quelli emessi dalla compagnia petrolifera statale PDVSA in area 5%.

Nel dettaglio, il Venezuela è in default su 58,8 miliardi di capitale, a cui si sommano 20,8 miliardi di interessi arretrati. Ma detiene asset all’estero per appena 6 miliardi utilizzabili per annullare debiti. Non potrebbe fare affidamento su Citgo, la raffineria controllata da Citgo e con sede nel Texas. Ma il governo americano ha escluso con apposita legge che l’asset possa essere escusso dai creditori.
La misura punta a impedire che investitori stranieri sgraditi, come i russi che hanno in pegno il 49% delle azioni, possano mettere le mani su una società strategica sul territorio USA.

Dunque, tra capitale e interessi risultano da onorare scadenze per circa 80 miliardi. Troppi per essere ristrutturati anche a forte sconto attraverso la vendita degli asset all’estero. Tuttavia, perlomeno il regime di Nicolas Maduro avrebbe segnalato l’intenzione di procedere con operazioni di mercato per sbloccare l’impasse. Un segno forse della disperata caccia ai dollari per uscire da una crisi brutale, inasprita dalle sanzioni finanziarie americane del 2018.

giuseppe.timpone@investireoggi.it

Ma non ai BH :D...nelle tasche di Maduro sono rimasti appena 24 bolivar per pagare il biglietto alla balera e fare un giro di salsa:D
 
Vabbè caro jq68…ci vuoi convincere che abbiamo perso tutto…ok…ci hai convinto, bravo :clap: :clap: :clap:
Mho però levati dai….:censored:
….e facci sognare un sogno che tu non puoi fare :D :D :D

e dove avrei scritto che hai perso tutto ?
evidentemente la tua fobia e il tuo nervosismo accumulato dopo 4 anni e mezzo di capitale bloccato ti ha portato a capire questo
in effetti ti capisco, il tuo sogno di grande investitore che avrebbe vissuto di rendita grazie alla sua brillante idea di investire in titoli sicurissimi che garantivano una rendita di oltre il 30% annuo si è trasformato in un incubo, un incubo che in effetti io non faccio

A proposito coi petro come va ?
Stai sognando pure con quelli ?
 
Ultima modifica:
e dove avrei scritto che hai perso tutto ?
evidentemente la tua fobia e il tuo nervosismo accumulato dopo 4 anni e mezzo di capitale bloccato ti ha portato a capire questo
in effetti ti capisco, il tuo sogno di grande investitore che avrebbe vissuto di rendita grazie alla sua brillante idea di investire in titoli sicurissimi che garantivano una rendita di oltre il 30% annuo si è trasformato in un incubo, un incubo che in effetti io non faccio

A proposito coi petro come va ?
Stai sognando pure con quelli ?
Non lo hai scritto…ma tu lo speri e lo pensi…e lo fai capire con i tuoi interventi qui in questo forum…lasciaci sognare e partecipa ai forum dei veri investitori :bye:
 
AlbertoRodNews
@AlbertoRodNews
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Presidente de Consecomercio asegura que la recuperación del turismo avanza en Venezuela pese a la pandemia.



Alberto
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EN VIVO | Diosdado Cabello: "El presidente tiene todo el derecho de saber quiénes quieren revocarlo. Nosotros nos reservamos el derecho de acudir al CNE para pedir el listado de todas las personas que solicitan el referendo" #AlbertoNewsEnVivo




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ABC | Organizaciones civiles muestran más interés por el revocatorio que los partidos políticos
 
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Monseñor Mario Moronta: El oficialismo debe renunciar a la imposición de un sistema que no es del todo aceptable; la oposición debe renunciar a sus pretensiones de poder… lo importante es la gente y el pueblo.




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LO ÚLTIMO |La Unión Europea no reducirá el personal de su Embajada en Ucrania y pide «no dramatizar».
 
AlbertoRodNews
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Empresas del Estado cuadruplicaron sus ventas de dólares al Banco Central de Venezuela.
 
Iran e Usa pronti a colloqui diretti sul nucleare - Medio Oriente - ANSA


L'Iran è disposto a considerare un certo "livello di colloqui con gli Stati Uniti", se servirà a raggiungere un "buon accordo con solide garanzie" sul nucleare, nell'ambito dei colloqui di Vienna sul rilancio dell'intesa del 2015.

Lo ha detto alla tv iraniana il ministro degli Esteri di Teheran, Hossein Amirabdollahian.


Gli Usa sono "pronti ad incontrare direttamente" e "urgentemente" i dirigenti iraniani per salvare l'accordo sul nucleare.

Lo ha detto un portavoce della diplomazia Usa dopo l'apertura di Teheran in questa direzione. "Non abbiamo quasi piu' tempo per arrivare ad una intesa", ha aggiunto la fonte.



Anche sul Venezuela non c'è più tempo.....

:D :D :D


Ci devono pagare.... :D :D

E bene pure :D :D :D


Tempo al tempo :D :o :p

Si va a 100 + interessi maturati secondo contratto + il 9% di interesse sugli interessi non ancora corrisposti + il 2% di interesse (di cortesia sarà) :D :o :p

Il Venezuela è la più bella storia dei mercati emergenti :D :o :p

Viva Aran2 :D :o :p
 

"Siamo disposti a rivedere le sanzioni e lo abbiamo ratificato in vista di un accordo. Se non si siedono di nuovo al tavolo delle trattative, l'offerta non è a tempo indeterminato", ha detto Guaido a Reuters in un'intervista.

"C'è un altro lato della medaglia: la possibilità di inasprire le sanzioni, le azioni diplomatiche, se non arriva una soluzione politica al conflitto".

Ha aggiunto, senza approfondire, che le sanzioni inasprite sarebbero "sanzioni individuali inizialmente". Ha detto che un riavvio dei negoziati rimane possibile.

Né il governo venezuelano né il Dipartimento di Stato americano hanno risposto immediatamente alle richieste di commento.
 
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