persino Mario Monti all'epoca dei subprime (precisamente in occasione di un suo viaggio istituzionale in USA , siccome era Pdi C italiano, non ricordo se anno 2012 o successivo) accusò apertamente la finanza statunitense per le crisi ripetute susseguitesi .....eh ma tu ne sai più di Monti e tutti noi messi insieme , ovvio
mi sembra che tu non conosca il pensiero di Monti , e lo citi strumentalmente.
Poi se vuoi sempre dire che la colpa è degli Usa anche se fa caldo...la tua propaganda risulta debole e dovresti introdurre elementi più accattivanti ed originali.
Il pensiero del Presidente Monti, sempre stato critico verso il neoliberismo, era questo, ben diverso da quello che sostieni:
" Mario Monti: La crisi di sistema e il ruolo delle banche
(FONTE: Parte dell’intervento integrale del Presidente del Consiglio
Mario Monti alla trasmissione “Che tempo che fa” dell’8 gennaio 2012)
L’8 gennaio 2012 il Presidente del Consiglio Mario Monti è stato ospite della trasmissione
“Che tempo che fa” condotta da Fabio Fazio. Il discorso di Mario Monti ha toccato aspetti
molto delicati della crisi economica, definita dal premier come crisi di sistema.
Fabio Fazio – Il Presidente Obama per definire l’attuale crisi si è appellato a un
espressione di questo tipo “Terrorismo finanziario”. La Bce sappiamo che, come
dicono i giornali, ha inondato di contante, di prestiti, all’1% per altro, moltissime
banche ma queste stesse banche preferiscono non reinvestire questo denaro se non
addirittura rimettendolo nella Bce, o investendo nei titoli di Stato, guadagnando
magari appunto sul tasso d’interesse. Ci sono oggi notizie molto preoccupanti di
grandi gruppi bancari italiani, si parla di default, ci si riferisce a banche importanti,
Unicredit fra le altre. Ecco la domanda è questa: che cosa fanno poi le banche
concretamente e la finanza, che in qualche modo tutti ritengono colpevole della
situazione attuale, per restituire, in qualche modo al nostro Paese, e agli altri Paesi,
quello che ci si aspetterebbe restituissero? Voglio dire, è una crisi di sistema, anche,
quella che stiamo vivendo?
Mario Monti – E’ una crisi di sistema, è una crisi di sistema che ha delle radici lontane; ci
sono dei cicli, abbiamo avuto un’epoca, e bisogna ricordare diversi cicli perché sennò si
fanno delle analisi un po’ limitate, si danno delle colpe un po’ ingiustamente distribuite.
Abbiamo avuto un periodo durante gli anni 60-70-80, in cui l’economia di mercato veniva
vista negativamente, gli Stati aumentavano la loro presa sull’economia, c’erano molte
nazionalizzazioni e i mercati venivano lasciati poco giocare, giocare nel senso di dare il loro
contributo allo sviluppo economico. L’Italia in quegli anni, sotto una cultura molto dirigista,
ha commesso una grande quantità di errori che pesano ancora oggi sul nostro debito
pubblico. Poi è venuta una fase, nel mondo, forse anche in Italia con un po’ di ritardo, che
ha reagito con eccesso e il pendolo si è spostato, forse anche troppo, nell’altra direzione; è la
fase cosiddetta di Reagan di Teacher, che ha visto il mercato quasi come una divinità. Nelle
cose economiche non si può essere manichei, non c’è il bene assoluto, il male assoluto, è
una questione di equilibri. Nella fase “Reagan/Teacher”, soprattutto verso la sua fase finale,
la finanza è diventata quasi un’entità a se stante, soprattutto negli Stati Uniti, molto meno in
Europa, dove chi gestiva la finanza è stato talmente riverito, anche dal potere politico, che
non si è pensato a regole abbastanza stringenti sulla finanza, e quando queste regole c’erano
non venivano fatte rispettare. Ecco, è soprattutto in quella fase, che si è prolungata fino al
2007 infondo, che è nata la grande crisi finanziaria scoppiata negli Stati Uniti. Allora, per
venire più vicino ai giorni nostri, sulla domanda “ci sono grandi banche italiane a rischio di
default?”, guardi, il sistema bancario italiano è considerato tra quelli più stabili sul piano
della comparazione internazionale, e c’è qualche banca che sta sperimentando spiacevoli
diminuzioni nel valore della sua azione nel mercato; questo è molto connesso alla decisione....."
Fattene una ragione: è dal 1776 che gli Stati Uniti , pur con i tanti difetti, rappresentano libertà e progresso. Ovvio che asiatici, africani e zaristi , legati a modi di vivere medioevalio, non lo capiscano.
persino Mario Monti all'epoca dei subprime (precisamente in occasione di un suo viaggio istituzionale in USA , siccome era Pdi C italiano, non ricordo se anno 2012 o successivo) accusò apertamente la finanza statunitense per le crisi ripetute susseguitesi .....eh ma tu ne sai più di Monti e tutti noi messi insieme , ovvio