Venezuela e PDVSA (Vol.173)

Stato
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Nuovi terremoti:
Leopoldo López Gil davanti al Parlamento Europeo: "11 regime di Maduro non ha rispettato gli impegni assunti alle Barbados"
12 dicembre 2023
L'eurodeputato Leopoldo López Gil è intervenuto martedì davanti al Parlamento europeo sulla situazione in Venezuela, denunciando il mancato rispetto da parte del chavismo degli accordi firmati alle Barbados, che prevedevano:
1) la liberazione dei prigionieri politici e
2) la garanzia di libere elezioni.
non potrà fare l'indiano con la scusa della Guyana ancora per molto.....
si arrampica sugli specchi e si crea problemi inesistenti per non affrontare la questione
 
Ninja Gaiden, rubrica di informazione finanziaria


Lo hanno capito oramai!!!​

Polizze vita, è fuga di Paperoni. Un terzo dei maxi riscatti è arrivato dalle polizze di oltre 500 mila euro - MilanoFinanza News

Polizze vita, è fuga di Paperoni. Un terzo dei maxi riscatti è arrivato dalle polizze di oltre 500 mila euro​

di Anna Messia

Dall’ultimo report sulla stabilità finanziaria di Bankitalia emerge che a fine ottobre il rapporto tra riscatti e premi ha toccato il picco del 94% e a liquidare prima del tempo sono stati soprattutto i clienti facoltosi. Ma il sistema assicurativo è in salute, con il solvency al 260% | Catastrofe assicurata, arriva l'obbligo di una polizza per le imprese contro terremoti e alluvioni. Ecco come funzionerà

 
FT

Guyana will defend itself “by all and any means” as fears mount that neighbouring Venezuela’s strongman president Nicolás Maduro will try to annex part of its territory, its vice-president has said.“We will defend our country by all and any means whatsoever,” Bharrat Jagdeo told the Financial Times in an interview in Georgetown, Guyana’s capital, as the US ally faces an increasingly bellicose claim from Caracas over the vast and mineral-rich Essequibo region.
“We’re not a belligerent nation, we’re not an aggressive nation,” said Jagdeo, who served as president from 1999 to 2011. “We’re a small country that has placed its faith in diplomacy and international law.
“But if Venezuela takes action that will seek to change the borders that were defined by the 1899 agreement, then we will explore every means whatsoever, including defence co-operation with our allies,” Jagdeo said, referring to the international arbitration in 1899 that led to the two countries’ current border.
The latest dispute over Essequibo has been simmering since 2015
The vice-president admitted that the Guyana Defence Force — with only 4,070 active personnel and reserves — is dwarfed by Venezuela’s 351,000-strong, Russia-backed armed forces.“That is precisely why we are exploring this stronger defence co-operation with our allies, including the United States of America,” he said, declining to expand on what form that co-operation would take.
“We believe we have a capability to deter Venezuela and to thwart any aggressive intent on our country,” added Jagdeo, who was speaking in a suite in Georgetown’s convention centre, where parliament meets.
But Jagdeo also suggested that Washington, through its decision to relax sanctions on Venezuela, may have emboldened Maduro in his threats against Guyana.
The US in October agreed to ease sanctions on Venezuela’s oil, gas and gold sectors and secondary financial markets on condition that political prisoners were freed and bans on opposition candidates lifted.
“We’re concerned that the lifting of the sanctions could give Venezuela more resources to pursue its evil intent against Guyana,” Jagdeo said.Asked whether the US should reimpose sanctions on Venezuela, he said: “That’s a matter for the United States of America. We have not called on the US to reinstate them.
”The latest dispute over Essequibo has been simmering since 2015 when ExxonMobil discovered oil in the Stabroek block off Guyana’s coast.That escalated into a crisis on December 3 when Caracas held a referendum asking voters whether the region should become the Venezuelan state of “Esequiba Guyana” and its inhabitants be made citizens of Venezuela.
All five questions on the ballot, including one rejecting the jurisdiction of the International Court of Justice, which is hearing the case, were approved with 95 per cent support, though the government’s claim that more than 10mn people voted is widely disputed.
Following the vote, Maduro authorised state-run companies to grant licenses for exploration and exploitation in the Essequibo region. He also ordered that new official maps including the territory be distributed to schools.“Venezuela is trying to redraw a border that was settled over a hundred years ago through the use of force,” Jagdeo said. “Only outlaw nations will do that in a contemporary context.“There has been increased [military] activities in our border region since the referendum, and that is why we are so concerned.”
Jagdeo said that “oil and greed” were among Maduro’s motivations when it came to Guyana. Exxon discovered the equivalent of at least 11bn barrels of oil offshore in 2015 in waters claimed by Venezuela, which itself boasts the world’s largest proven oil reserves, though production has collapsed as a result of corruption, mismanagement and US-led sanctions.
“He claims otherwise, but we believe that greed is part of what is driving this,” the vice-president said.Another reason, according to Jagdeo and many analysts, was that Maduro, a socialist, was attempting to shore up support at home ahead of elections next year. Washington expects Maduro — whose 2018 re-election is regarded by the US as fraudulent — to permit a “free and fair” vote as part of the sanctions relief deal.Jagdeo said that despite the mounting geopolitical tensions, Guyana remained open to investment.
“We have not had a single call from any investor who’s concerned about Maduro and his ranting,” he said.
 
Sella mi ha fatto inserire l’ordine…vediamo 🤞
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https://www.reuters.com/markets/commodities/trading-houses-help-venezuela-replenish-fuel-stocks-under-us-license-2023-12-12/#:~:text=HOUSTON, Dec 12 (Reuters),according to documents and data

Le società commerciali aiutano il Venezuela a ricostituire le scorte di carburante su licenza statunitense​

Di Marianna Parraga
12 dicembre 2023 17:55 GMT+1 Aggiornato un giorno fa


HOUSTON, 12 dicembre (Reuters) - Le società commerciali emerse come le prime acquirenti di greggio venezuelano in seguito all'allentamento delle sanzioni petrolifere da parte degli Stati Uniti in ottobre stanno ora fornendo alla società statale PDVSA carburanti e diluenti per la sua produzione di petrolio pesante, secondo documenti e dati.

In vista delle elezioni presidenziali previste per la fine del 2024, il Venezuela ha iniziato a dare priorità alle importazioni di carburante per evitare una nuova ondata di carenze di benzina e diesel che hanno scatenato le proteste negli ultimi anni, secondo documenti e fonti.

Washington due mesi fa ha emesso una licenza di sei mesi che ha revocato la maggior parte delle sanzioni sull’industria petrolifera del paese sudamericano, consentendo l’esportazione di greggio e gas verso i mercati prescelti e l’importazione di carburante da quasi tutte le fonti. L'autorizzazione è subordinata all'adempimento di un patto per lo svolgimento di libere elezioni presidenziali.

PDVSA mira a ricostituire le scarse scorte che avevano creato la necessità di importazioni di routine e avevano lasciato le scorte del paese vulnerabili agli aumenti della domanda, hanno detto le fonti.

Le nuove forniture completano gli scambi di petrolio precedentemente negoziati da PDVSA con alcuni partner di joint venture, tra cui Chevron (CVX.N) , Eni (ENI.MI) e Repsol (REP.MC) , e gli accordi stipulati negli ultimi anni con partner tra cui Iran.

La PDVSA e il ministero del Petrolio venezuelano non hanno risposto immediatamente a una richiesta di commento.

Negli ultimi anni gli automobilisti hanno dovuto affrontare a intermittenza la scarsità di benzina e diesel in Venezuela, anche se i prezzi agevolati sono aumentati. Le famiglie hanno fatto ricorso a fonti energetiche alternative anche a causa della mancanza di gas di petrolio liquefatto per cucinare.

Nel mese di novembre PDVSA ha importato una media di 54.000 barili al giorno di nafta pesante e miscele di benzina fornite da Chevron e Repsol, la cifra mensile più alta da gennaio.

Questo volume esclude le importazioni di petrolio leggero e condensato dall’Iran, che sono diminuite nella seconda metà dell’anno, secondo i documenti aziendali e i dati di tracciamento delle petroliere di LSEG.

Questo mese, un volume simile di nafta pesante dovrebbe essere ricevuto dal commerciante svizzero Vitol (VITOLV.UL), secondo i documenti, che mostrano che alcune trattative comportano scambi di carico.


Vitol ha anche noleggiato una nave cisterna per caricare un carico di 1 milione di barili di greggio pesante venezuelano nella seconda metà di dicembre, come mostrano i dati LSEG.

Vitol e la rivale Trafigura (TRAFGF.UL) da ottobre hanno acquistato greggio e olio combustibile venezuelano da società intermediarie. La maggior parte dei carichi è stata spedita in Cina, mentre Eni e Chevron sono state recentemente autorizzate a consegnare alle raffinerie indiane, come dimostrano documenti e dati.

Reporting di Marianna Parraga a Houston Montaggio di Marguerita Choy




lento pede stanno sistemando quello che è stato distrutto dall'arancione in preda a raptus di paranoie di inferiorità (o superiorità che è la stessa cosa patologicamente parlando)
 
interessante test, per confermare o affondare la teoria che in Italia non si puo' comprare.
Nel frattempo, buon per te, visto che i prezzi son calati..
Avere un paio di banche in tutta Italia che danno questa possibilità non è certo confortante 🤔
 
interessante test, per confermare o affondare la teoria che in Italia non si puo' comprare.
Nel frattempo, buon per te, visto che i prezzi son calati..
Come vedi le regole le applica solo chi ne ha voglia in Italia... Una teoria è valida quando è universalmente valida non quando viene applicata a discrezione...
 
Come vedi le regole le applica solo chi ne ha voglia in Italia... Una teoria è valida quando è universalmente valida non quando viene applicata a discrezione...
Sicuramente hai molte ragioni visto che di banca sei pratica e ne hai viste molte.
Dovremmo sapere se esiste veramente una direttiva univoca da parte di Borsa Italiana , o solo una serie di interpretazioni .
Una volta gli avvisi di Borsa Italiana erano visibili, ora invece sono destinati ai soli operatori ci dobbiamo contentare di un si o un no della nostra banca.
A volte la realtà è più semplice: chi di dovere non ha avvertito in modo adeguato chi gestisce la piattaforma, o se ne è proprio scordato.
E comunque le banche, pur se vigilate, sono aziende private; passano tutto al proprio uff legale che interpreta e decide.
Vediamo se LB riesce a comprare a 11; ma se non passa potremmo non sapere se a causa del blocco o del prezzo troppo basso.

Fineco ( fino a nuove indicazioni) comunque non lo consente. Sarebbe interessante se ci fosse un utente qualificate che compra. E ce lo dice.
 
Come vedi le regole le applica solo chi ne ha voglia in Italia... Una teoria è valida quando è universalmente valida non quando viene applicata a discrezione...
L'implicazione della tua affermazione e' dunque la seguente: la teoria che non si puo' comprare.. e' valida solo se universalmente applicabile, cioe' se non c'e' nessun intermediario con cui si puo' comprare.
a quanto pare, la tesi e' errata perche' esistono moltissimi intermediari esteri, ed apparentemente forse anche italiani, da cui di puo' comprare

molti anni fa, volendo comprare un bond corporate argentino che quotava pochi cents, e che poi mi riusci' di rivendere al triplo, dovetti scovare qual'era il broker di londra che ne aveva una certa quantita' nel cassetto, gli telefonai personalmente, e conclusi l'acquisto. Lui fu un po stupito dal fatto che io sapevo che lui aveva il titolo, e che sapevo il prezzo a cui lui era disposto a liberarsene.. ma la transazione venne completata con successo via USA.

la tesi che io qui sostengo, e' che quando tratti titoli in default in dollari, a volte per operare occorre fare varie capriole. Non e' come comprare azioni quotate al NYSE da una piattaforma on-line.

Personalmente, continuo a ritenere che la possibilita' che la storia finisca mele sussiste, e che la possibilita' di fare un buon affare comprando a pochi cents parimenti esiste.

E' del tutto normale che il risparmiatore retail tipo opti per continuare ad attendere, o commetta l'errore di svendere a qualsiasi prezzo.
Chi pero' ha una forte percentuale di portafoglio a rischio, o intende investire grosse cifre, puo' optare per darsi da fare e trovare la maniera di operare come desidera. Tutto qui.

E' la tesi "chi ha venduto anni fa a 30 quel che oggi volendo puo' ricomprare a 12, ha fatto un grave errore.".. a mancare di qualsiasi parentela con la logica e la matematica
 
interessante test, per confermare o affondare la teoria che in Italia non si puo' comprare.
Nel frattempo, buon per te, visto che i prezzi son calati..
11 o 12 si compra al meglio
Se uno ci crede non cerca lo sconto ..
 
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