enca.... NON credo sia quello di cui parli....
c' è proprio un salto di rendimento con ZC con ribmorso a 200\215\220 (mi vengono a mente la dexia bara volante2019, la amarcord 2024,,,e le zc mps 220 e 215,,,,,) se conteggiati a scadenza danno un rendimento , se conteggiate il 1gg prima della scadenza a praticamente il prezzo di rimborso danno tutt'altro rendimento.....
Invece io credo che sia un tipico caso 3).
Gli zero coupon classici hanno valore nominale 100, rimborsano a 100 e vengono emessi ad un prezzo inferiore a 100.
Quando il titolo ha valore nominale 100 ma prevede un rimborso ad esempio a 150 non è uno zero coupon classico bensì atipico, ed evidentemente il foglio di calcolo conteggia una plusvalenza quando vendi ad un prezzo superiore valore nominale. Infatti, se vendi il giorno prima della scadenza, allo stesso prezzo di rimborso, il rendimento lordo ovviamente non sarà molto diverso da quello a scadenza, ma al netto (con plusvalenza considerata lorda) qualcosa cambia di sicuro!
Peraltro, le banche spesso conteggiano la fiscalità degli zero coupon atipici in modo non univoco, quindi il foglio di calcolo andrebbe adattato per adeguare il rendimento netto in funzione del proprio intermediario?
Non capisco perché molti s'incaponiscano nel calcolare il rendimento netto coi metodi 2) o 3), quindi considerando sempre perso il credito d'imposta da minusvalenza, oppure viceversa considerando sempre disponibili nel futuro momento del rimborso delle sufficienti minusvalenze compensabili!
Io ho sempre utilizzato esclusivamente il metodo 1) per questi motivi:
- Il rendimento netto 1) è più lineare e semplice da calcolare
- Il rendimento netto di un titolo dovrebbe dipendere esclusivamente dalle caratteristiche del titolo stesso e non dalla prevista situazione futura dell'investitore riguardo le sue minusvalenze disponibili, oppure dai diversi conteggi fiscali effettuati dai diversi intermediari.
- Gl'istituzionali quotano i titoli al rendimento lordo, quindi se si vuole usare il netto, meglio che sia sempre proporzionale al lordo
- L'eventuale credito d'imposta da minusvalenza sarebbe da considerarsi equivalente a denaro sonante, perché l'investitore avveduto sarà sempre in grado di compensarlo, o al limite di prorogarlo, evitandone tassativamente la scadenza di legge (4 anni)