Vivere di rendita 10 posso?

Linkiesta.it è filorenziano.

Sei totalmente fuori strada.
Linkiesta è un sito che leggo ormai da tempo, posso garantirti che ne ha per tutti e non risparmia niente a nessuno
Segue una linea critica assolutamente indipendente.
Su Linkiesta ho letto negli ultimi anni articoli al fulmicotone contro Renzi e le sue politiche.
Ovviamente non tutto quello che scrive lo condivido, ci mancherebbe altro, ma in linea di massima lo reputo una fonte valida dalla quale attingere per avere una idea obiettiva.


solo per citarno uno :

http://www.linkiesta.it/it/article/...-andarsene-dopo-il-referendum-e-ora-lo/36874/
 

è la solita tiritera di guardare le dichiarazioni Irpef per valutare l'evasione...un rentier con solo patrimonio mobiliare e casa di propietà, per l'Irpef è a reddito ZERO, pur non evadendo 1€, pur essendo totalmente a posto col fisco, e magari, in base alle sue possibilità, facendo una vita da nababbo!!

Con questo non dico che in Italia non vi sia l'evasione, anzi è nel quotidiano (anche i dipendenti e i pensionati evadono, ogniqualvolta non si fanno fare una fattura gli evasori dell'I.V.A. sono loro stessi ;) ), ma le dichiarazioni Irpef non sono la cartina di tornasole per capirlo.
 

a rigor di logica, visto che stiamo parlando di lavoratori che andranno in pensione col metodo totalmente contributivo, non dovrebbe esistere nessun vincolo né di età né di importo dell'assegno, ma solo delle tabelle di calcolo che incrociano età/montante versato, ma come abbia scritto prima chi versa i contributi oggi, non li sta "accantonando", ma sta finanziando i pensionati in essere e quindi ecco tutti questi paletti...comunque credo anch'io che tali paletti verranno rivisti, in fondo se uno vuole andare in pensione prima con una pensione bassa, avrà pur diritto a farlo.
 
con tutto il rispetto per Camillo amico di Bigmad, secondo me un laureato in ingegneria elettronica-informatica con 110 (okay...bisogna poi vedere in quale Università) che alla fine se ne va a fare l'insegnante....ha buttato via la sua laurea.

A meno che non siano subentrate altre scelte del tipo "non voglio stare lontano da casa, non voglio trasferirmi a Milano i settentrionali sono freddi, c'è la nebbia,. o magari in UK o negli USA, voglio stare al paesello vicino alla mia famiglia, alla fidanzata, il mare, il sole etc."...va bene, è tutto legittimo, però poi uno non si deve lamentare degli effetti collaterali che tale decisione comporta soprattutto in un paese come l'Italia.

In Italia ormai siamo saldati sull'appiattimento salariale dovuto al retaggio socio-comunista anni 70 Fantozziano che ha garantito benessere diffuso a debito: il risultato finale,complice una classe imprenditoriale poco lungimirante che vede nella risorsa umana solo un costo e non una risorsa, è quello che oggi, indipendentemente dalle tue skills e dai tuoi titoli di studio, hai una busta paga da 1.200-1.500€ . Che tu faccia il mulettista, che tu faccia l'analista programmatore. Che tu sia diplomato,che tu sia laureato. L'usciere comunale prende 1.200€....l'ingegnere con master che conosce 200 linguaggi di programmazione, ne prende 1.500€.
Perchè l'imprenditore padronale che ti vede solo come costo e che non si capisce come, pretenderebbe che tutti avessero a cuore il bene della sua azienda di famiglia sposandone la "missione", non interessa ne la tua carriera ne la tua felicità. E non ti da gli strumenti per emergere perchè c'è il figlio/a che se poi fa fallire l'azienda, amen. Alla grande azienda, che tu sia laureato,diplomato,frega zero perchè non si investe sul personale. Serve una risorsa umana,il budget è 25.000€ lordi l'anno...prendere o lasciare.


E allora uno mette sulla bilancia i pro e i contro del trasferirsi a Milano:

- stipendio 1.500€ a Milano.....devi abitare in periferia perchè il centro non te lo puoi permettere. Questo implica, oltre ad abitare in qualche ridente condominio dormitorio degradato a Cinisello per la modica cifra di 700€ in bilocale, farsi 1 ora di tangenziale/treno superaffollato da deportato tutti i giorni "anda e rianda",mangiare in qualche self-service Lorenteggio's style(perchè casa dista 100km da te) e rientrare a casa alle ore 19 dalle ore 7 azzerando totalmente la vita sociale....le pulizie di casa e la spesa la fai il Sabato e la Domenica,quando hai la giornata libera. E il mare lo vedi 15gg ad Agosto quando anche i tuoi simili hanno le ferie che allegramente ti fanno compagnia incolonnati sotto il sole in Autostrada. Pizza e birra a 20€ a testa e costo annuale esorbitante dei riscaldamenti ti ricordano quotidianamente che andare in centro a fare serata è un lusso.

- stipendio 1.400€ in provincia centro italia sul mare.
Casa lavoro 10 minuti, costo annuo riscaldamento 500€,temperature miti, affitto appartamento in centro di 70mq 500€, mare 4 mesi l'anno raggiungibile in scooter in 5 minuti.

C'è qualcosa che non torna,no? Per vivere a Milano uno del centro italia dovrebbe chiedere 3.500€ il mese oppure una possibilità di carriera che nel medio periodo ti porta a percepire quel salario. Difficile quando lavori in appalto qua e la nell'era delle esternalizzazioni "chiavi in mano".
Quindi non si può ridurre l'analisi al fatto che "la gente vuole stare nella zona di confort perchè vitellona" semplicemente perchè non ci sono i presupposti,a meno che uno non sia masochista chiaro.
Ne per me che sono l'ingegnere medio laureato con 101(tutti ingegneri qua?:D) ....ne per quello da 110 e lode. Semplicemente perchè guadagnerebbe quanto me perchè il mercato italiano non sa cosa farsene del suo 110...e la lode equivale all'optional che trovi quando compri un auto Km0. E notate bene, anche se prendesse 2.000€(che equivale a saper scindere l'atomo di questi tempi), non cambierebbe di una virgola la questione.

E allora i 1.300€ dell'insegnante in provincia equivalgono ai 3.500€/mese con casa di proprietà in centro a Milano. IMHO
 
Ultima modifica:
In Italia ormai siamo saldati sull'appiattimento salariale dovuto al retaggio socio-comunista anni 70 Fantozziano che ha garantito benessere diffuso a debito ed il cortocircuito è quello che oggi, indipendentemente dalle tue skills e dai tuoi titoli di studio, hai una busta paga da 1.200-1.500€ . Che tu faccia il mulettista, che tu faccia l'analista programmatore. Che tu sia diplomato,che tu sia laureato. L'usciere comunale prende 1.200€....l'ingegnere con master che conosce 200 linguaggi di programmazione, ne prende 1.500€.

E allora uno mette sulla bilancia i pro e i contro del trasferirsi a Milano:

- stipendio 1.500€ a Milano.....devi abitare in periferia perchè il centro non te lo puoi permettere. Questo implica, oltre ad abitare in qualche ridente condominio dormitorio degradato a Cinisello per la modica cifra di 700€ in bilocale, farsi 1 ora di tangenziale/treno superaffollato da deportato tutti i giorni "anda e rianda",mangiare in qualche self-service Lorenteggio's style(perchè casa dista 100km da te) e rientrare a casa alle ore 19 dalle ore 7 azzerando totalmente la vita sociale....le pulizie di casa e la spesa la fai il Sabato e la Domenica,quando hai la giornata libera. E il mare lo vedi 15gg ad Agosto quando anche i tuoi simili hanno le ferie che allegramente ti fanno compagnia incolonnati sotto il sole in Autostrada. Pizza e birra a 20€ a testa e costo annuale esorbitante dei riscaldamenti ti ricordano quotidianamente che andare in centro a fare serata è un lusso.

- stipendio 1.400€ in provincia centro italia sul mare.
Casa lavoro 10 minuti, costo annuo riscaldamento 500€,temperature miti, affitto appartamento in centro di 70mq 500€, mare 4 mesi l'anno raggiungibile in scooter in 5 minuti.

C'è qualcosa che non torna,no? Per vivere a Milano uno del centro italia dovrebbe chiedere 3.500€ il mese oppure una possibilità di carriera che nel medio periodo ti porta a percepire quel salario. Difficile quando lavori in appalto qua e la nell'era delle esternalizzazioni "chiavi in mano".
Quindi non si può ridurre l'analisi al fatto che "la gente vuole stare nella zona di confort perchè vitellona" semplicemente perchè non ci sono i presupposti,a meno che uno non sia masochista chiaro.
Ne per me che sono l'ingegnere medio laureato con 101(tutti ingegneri qua?:D) ....ne per quello da 110 e lode. Semplicemente perchè guadagnerebbe quanto me perchè il mercato italiano non sa cosa farsene del suo 110...e la lode equivale all'optional che trovi quando compri un auto Km0. E notate bene, anche se prendesse 2.000€(che equivale a saper scindere l'atomo di questi tempi), non cambierebbe di una virgola la questione.

E allora i 1.300€ dell'insegnante in provincia equivalgono ai 3.500€/mese con casa di proprietà in centro a Milano. IMHO

Alcuni appunti. Non è vero che a milano in alcuni settori si prenda solo 1500 euro al mese. Se si ha una buona professionalità e la figura è richiesta nel mercato si può arrivare tranquillamente ai 2500 euro al mese. Se si cambia spesso lavoro (ogni 3 o 4 anni) lo stipendio cresce.
Se la gente dal centro-sud italia si sposta a nord non credo sia per avere opportunità di carriera ma per sopravvivenza. Sopratutto nel sud Italia c'è la desertificazione.
E come per i migranti capita che si sia costretti ad accettare uno stipendio non in linea con la media. E' il mercato bellezza.

I 1300 euro al mese di un insegnante al sud sono come dici tu oro. Ma è una stortura che lo stato impone. Il vero salario da dare ai dipendenti pubblici del sud italia dovrebbe essere dimezzato per essere in linea col settore privato e il costo della vita. IMHO al sud il mercato è drogato da uno stato che fa mercato e i risultati sono sotto gli occhi di tutti.
 
In Italia ormai siamo saldati sull'appiattimento salariale dovuto al retaggio socio-comunista anni 70 Fantozziano che ha garantito benessere diffuso a debito: il risultato finale,complice una classe imprenditoriale poco lungimirante che vede nella risorsa umana solo un costo e non una risorsa, è quello che oggi, indipendentemente dalle tue skills e dai tuoi titoli di studio, hai una busta paga da 1.200-1.500€ . Che tu faccia il mulettista, che tu faccia l'analista programmatore. Che tu sia diplomato,che tu sia laureato. L'usciere comunale prende 1.200€....l'ingegnere con master che conosce 200 linguaggi di programmazione, ne prende 1.500€.
Perchè l'imprenditore padronale che ti vede solo come costo e che non si capisce come, pretenderebbe che tutti avessero a cuore il bene della sua azienda di famiglia sposandone la "missione", non interessa ne la tua carriera ne la tua felicità. E non ti da gli strumenti per emergere perchè c'è il figlio/a che se poi fa fallire l'azienda, amen. Alla grande azienda, che tu sia laureato,diplomato,frega zero perchè non si investe sul personale. Serve una risorsa umana,il budget è 25.000€ lordi l'anno...prendere o lasciare.


E allora uno mette sulla bilancia i pro e i contro del trasferirsi a Milano:

- stipendio 1.500€ a Milano.....devi abitare in periferia perchè il centro non te lo puoi permettere. Questo implica, oltre ad abitare in qualche ridente condominio dormitorio degradato a Cinisello per la modica cifra di 700€ in bilocale, farsi 1 ora di tangenziale/treno superaffollato da deportato tutti i giorni "anda e rianda",mangiare in qualche self-service Lorenteggio's style(perchè casa dista 100km da te) e rientrare a casa alle ore 19 dalle ore 7 azzerando totalmente la vita sociale....le pulizie di casa e la spesa la fai il Sabato e la Domenica,quando hai la giornata libera. E il mare lo vedi 15gg ad Agosto quando anche i tuoi simili hanno le ferie che allegramente ti fanno compagnia incolonnati sotto il sole in Autostrada. Pizza e birra a 20€ a testa e costo annuale esorbitante dei riscaldamenti ti ricordano quotidianamente che andare in centro a fare serata è un lusso.

- stipendio 1.400€ in provincia centro italia sul mare.
Casa lavoro 10 minuti, costo annuo riscaldamento 500€,temperature miti, affitto appartamento in centro di 70mq 500€, mare 4 mesi l'anno raggiungibile in scooter in 5 minuti.

C'è qualcosa che non torna,no? Per vivere a Milano uno del centro italia dovrebbe chiedere 3.500€ il mese oppure una possibilità di carriera che nel medio periodo ti porta a percepire quel salario. Difficile quando lavori in appalto qua e la nell'era delle esternalizzazioni "chiavi in mano".
Quindi non si può ridurre l'analisi al fatto che "la gente vuole stare nella zona di confort perchè vitellona" semplicemente perchè non ci sono i presupposti,a meno che uno non sia masochista chiaro.
Ne per me che sono l'ingegnere medio laureato con 101(tutti ingegneri qua?:D) ....ne per quello da 110 e lode. Semplicemente perchè guadagnerebbe quanto me perchè il mercato italiano non sa cosa farsene del suo 110...e la lode equivale all'optional che trovi quando compri un auto Km0. E notate bene, anche se prendesse 2.000€(che equivale a saper scindere l'atomo di questi tempi), non cambierebbe di una virgola la questione.

E allora i 1.300€ dell'insegnante in provincia equivalgono ai 3.500€/mese con casa di proprietà in centro a Milano. IMHO

Invece per me questo è un post "esemplare" che dice esattamente come stanno le cose.
 
E allora uno mette sulla bilancia i pro e i contro del trasferirsi a Milano:

- stipendio 1.500€ a Milano.....devi abitare in periferia perchè il centro non te lo puoi permettere. Questo implica, oltre ad abitare in qualche ridente condominio dormitorio degradato a Cinisello per la modica cifra di 700€ in bilocale, farsi 1 ora di tangenziale/treno superaffollato da deportato tutti i giorni "anda e rianda",mangiare in qualche self-service Lorenteggio's style(perchè casa dista 100km da te) e rientrare a casa alle ore 19 dalle ore 7 azzerando totalmente la vita sociale....le pulizie di casa e la spesa la fai il Sabato e la Domenica,quando hai la giornata libera. E il mare lo vedi 15gg ad Agosto quando anche i tuoi simili hanno le ferie che allegramente ti fanno compagnia incolonnati sotto il sole in Autostrada. Pizza e birra a 20€ a testa e costo annuale esorbitante dei riscaldamenti ti ricordano quotidianamente che andare in centro a fare serata è un lusso.

- stipendio 1.400€ in provincia centro italia sul mare.
Casa lavoro 10 minuti, costo annuo riscaldamento 500€,temperature miti, affitto appartamento in centro di 70mq 500€, mare 4 mesi l'anno raggiungibile in scooter in 5 minuti.

A queste condizioni è ovvio, solo un pazzo lascerebbe la provincia costriera per la fredda e nebbiosa pianura...ma spesso l'alternativa è tra un full time a 1.200€/1.300€ in regola a Milano e 400/500€ in nero nel centro-sud e a quel punto la prospettiva cambia di molto!!!
 
In Italia ormai siamo saldati sull'appiattimento salariale dovuto al retaggio socio-comunista anni 70 Fantozziano che ha garantito benessere diffuso a debito: il risultato finale,complice una classe imprenditoriale poco lungimirante che vede nella risorsa umana solo un costo e non una risorsa, è quello che oggi, indipendentemente dalle tue skills e dai tuoi titoli di studio, hai una busta paga da 1.200-1.500€ . Che tu faccia il mulettista, che tu faccia l'analista programmatore. Che tu sia diplomato,che tu sia laureato. L'usciere comunale prende 1.200€....l'ingegnere con master che conosce 200 linguaggi di programmazione, ne prende 1.500€.
Perchè l'imprenditore padronale che ti vede solo come costo e che non si capisce come, pretenderebbe che tutti avessero a cuore il bene della sua azienda di famiglia sposandone la "missione", non interessa ne la tua carriera ne la tua felicità. E non ti da gli strumenti per emergere perchè c'è il figlio/a che se poi fa fallire l'azienda, amen. Alla grande azienda, che tu sia laureato,diplomato,frega zero perchè non si investe sul personale. Serve una risorsa umana,il budget è 25.000€ lordi l'anno...prendere o lasciare.

Questa prima parte in linea di massima te la appoggio e la condivido.

C'è qualcosa che non torna,no? Per vivere a Milano uno del centro italia dovrebbe chiedere 3.500€ il mese oppure una possibilità di carriera che nel medio periodo ti porta a percepire quel salario. Difficile quando lavori in appalto qua e la nell'era delle esternalizzazioni "chiavi in mano".
Quindi non si può ridurre l'analisi al fatto che "la gente vuole stare nella zona di confort perchè vitellona" semplicemente perchè non ci sono i presupposti,a meno che uno non sia masochista chiaro.
Ne per me che sono l'ingegnere medio laureato con 101(tutti ingegneri qua?:D) ....ne per quello da 110 e lode. Semplicemente perchè guadagnerebbe quanto me perchè il mercato italiano non sa cosa farsene del suo 110...e la lode equivale all'optional che trovi quando compri un auto Km0. E notate bene, anche se prendesse 2.000€(che equivale a saper scindere l'atomo di questi tempi), non cambierebbe di una virgola la questione.

E allora i 1.300€ dell'insegnante in provincia equivalgono ai 3.500€/mese con casa di proprietà in centro a Milano. IMHO

Come hanno giustamente osservato un paio di utenti prima di me, non è del tutto vero che a Milano gli stipendi siano appiattiti.
A Milano esiste un mercato del lavoro abbastanza avanzato (okay, non saremo a livelli di Londra o Berlino) ma tuttavia ci sono aziende che pagano discretamente se il soggetto ha una certa professionalità da offrire. Mi sembra comunque che le rilevazioni nazionali sulle retribuzioni lo dimostrino. In ogni caso anche sun semplice operaio o impiegato al Nord guadagna di più rispetto ad uno del Sud.

In aree come Milano ci sono posti di lavoro che in altre aree del paese è difficile se non impossibile trovare.
Pensiamo ad un ingegnere informatico, quasi tutte le aziende del settore informatico sono concentrate a Milano e nei dintorni.

Attenzione poi a non confondere lavoratori di varie "eree zoologiche".
Quando lavoravo nel settore della logistica come impiegato avevo colleghi che prendevano 1700/1800 euro al mese.
Si trattava di gente che aveva iniziato a fare quel mestiere negli anni 80/90.
Io ne prendevo 1000 scarsi,ero entrato nel 2006 in quel settore, provenivo da un altro.
Ma i miei colleghi, se avessero iniziato quel lavoro a fine anni 90/inizio 2000...col cavolo arriverebbero a prendere la stessa cifra, nemmeno dopo 30 anni di anzianità.

Inoltre la situazione nel Centro-Sud temo sia destinata a peggiorare drasticamente negli anni a venire.
Prendiamo l'esempio di Bigmad : dopo la sua laurea di ingegneria negli anni 80/90 non ha avuto bisogno di emigrare ed ha trovato un buon posto di lavoro nella sua città (Roma() che all'epoca offriva opportunità. Roma oggi è una città avviata verso il degrado ed il declino, molte sedi e direzioni di grandi aziende l'hanno già abbandonata per trasferirsi al Nord, sparisce poco alla volta anche tutto l'indotto. Non sò se le figlie di Bigmad avranno la stessa fortuna potendosi permettere di lavorare nella loro città natale come il papà.
 
In Italia ormai siamo saldati sull'appiattimento salariale dovuto al retaggio socio-comunista anni 70 Fantozziano che ha garantito benessere diffuso a debito: il risultato finale,complice una classe imprenditoriale poco lungimirante che vede nella risorsa umana solo un costo e non una risorsa, è quello che oggi, indipendentemente dalle tue skills e dai tuoi titoli di studio, hai una busta paga da 1.200-1.500€ . Che tu faccia il mulettista, che tu faccia l'analista programmatore. Che tu sia diplomato,che tu sia laureato. L'usciere comunale prende 1.200€....l'ingegnere con master che conosce 200 linguaggi di programmazione, ne prende 1.500€.
Perchè l'imprenditore padronale che ti vede solo come costo e che non si capisce come, pretenderebbe che tutti avessero a cuore il bene della sua azienda di famiglia sposandone la "missione", non interessa ne la tua carriera ne la tua felicità. E non ti da gli strumenti per emergere perchè c'è il figlio/a che se poi fa fallire l'azienda, amen. Alla grande azienda, che tu sia laureato,diplomato,frega zero perchè non si investe sul personale. Serve una risorsa umana,il budget è 25.000€ lordi l'anno...prendere o lasciare.


E allora uno mette sulla bilancia i pro e i contro del trasferirsi a Milano:

- stipendio 1.500€ a Milano.....devi abitare in periferia perchè il centro non te lo puoi permettere. Questo implica, oltre ad abitare in qualche ridente condominio dormitorio degradato a Cinisello per la modica cifra di 700€ in bilocale, farsi 1 ora di tangenziale/treno superaffollato da deportato tutti i giorni "anda e rianda",mangiare in qualche self-service Lorenteggio's style(perchè casa dista 100km da te) e rientrare a casa alle ore 19 dalle ore 7 azzerando totalmente la vita sociale....le pulizie di casa e la spesa la fai il Sabato e la Domenica,quando hai la giornata libera. E il mare lo vedi 15gg ad Agosto quando anche i tuoi simili hanno le ferie che allegramente ti fanno compagnia incolonnati sotto il sole in Autostrada. Pizza e birra a 20€ a testa e costo annuale esorbitante dei riscaldamenti ti ricordano quotidianamente che andare in centro a fare serata è un lusso.

- stipendio 1.400€ in provincia centro italia sul mare.
Casa lavoro 10 minuti, costo annuo riscaldamento 500€,temperature miti, affitto appartamento in centro di 70mq 500€, mare 4 mesi l'anno raggiungibile in scooter in 5 minuti.

C'è qualcosa che non torna,no? Per vivere a Milano uno del centro italia dovrebbe chiedere 3.500€ il mese oppure una possibilità di carriera che nel medio periodo ti porta a percepire quel salario. Difficile quando lavori in appalto qua e la nell'era delle esternalizzazioni "chiavi in mano".
Quindi non si può ridurre l'analisi al fatto che "la gente vuole stare nella zona di confort perchè vitellona" semplicemente perchè non ci sono i presupposti,a meno che uno non sia masochista chiaro.
Ne per me che sono l'ingegnere medio laureato con 101(tutti ingegneri qua?:D) ....ne per quello da 110 e lode. Semplicemente perchè guadagnerebbe quanto me perchè il mercato italiano non sa cosa farsene del suo 110...e la lode equivale all'optional che trovi quando compri un auto Km0. E notate bene, anche se prendesse 2.000€(che equivale a saper scindere l'atomo di questi tempi), non cambierebbe di una virgola la questione.

E allora i 1.300€ dell'insegnante in provincia equivalgono ai 3.500€/mese con casa di proprietà in centro a Milano. IMHO

Descrizione perfetta della realtà media.

Poi ci saranno anche i vari aranzulla, e qualcuno che guadagna 3000 Euro/mese a 35 anni, ma la media non arriva a 2000 Euro/mese.

Il sentimento medio, però, è che gli insegnanti sono sfigati e che la realtà aziendale dopo pochi anni ti fa crescere a livelli di benessere impensabili, da qui l'emigrazione di massa.

La colpa non la darei tanto a chi ci crede (laureati giovani e meno giovani) o chi ne approfitta (aziende che tendono ovviamente a massimizzare i profitti), ma di chi amplifica una visione distorta:le centinaia di articoli su tutti i giornali che sostengono che ci si debba laureare in ingegneria e che chi studia materie scientifiche avrà un futuro roseo, sono un atto che continuo a non capire.
 
Come hanno giustamente osservato un paio di utenti prima di me, non è del tutto vero che a Milano gli stipendi siano appiattiti.
A Milano esiste un mercato del lavoro abbastanza avanzato (okay, non saremo a livelli di Londra o Berlino) ma tuttavia ci sono aziende che pagano discretamente se il soggetto ha una certa professionalità da offrire. Mi sembra comunque che le rilevazioni nazionali sulle retribuzioni lo dimostrino. In ogni caso anche sun semplice operaio o impiegato al Nord guadagna di più rispetto ad uno del Sud.
In aree come Milano ci sono posti di lavoro che in altre aree del paese è difficile se non impossibile trovare.
Pensiamo ad un ingegnere informatico, quasi tutte le aziende del settore informatico sono concentrate a Milano e nei dintorni.

Ingegnere informatico....presente :yes:
Rilevazioni nazionali(che ho messo in fondo al post),dicono che un soggetto con una certa professionalità da offrire(alias analista programmatore senior) viaggia sui 34.000€ lordi nel campione massimo, ossia un RAL di 1.800€ su 13 mensilità.
Per prendere 2.500€ netti, bisogna avere un RAL di 53.000€, cifra che nemmeno il Responsabile IT arriva a percepire.
Chi le prende 53.000€ di RAL ragazzi? Il mio dirigente(ho visto il cud) viaggia sui 61k....dirigente industria privata.
Altro aspetto: di posti per Responsabile ce n'è 1 e siccome non siamo tutti Cristiano Ronaldo, mi va bene considerare come spacciati i vari Simeone ma piazziamoci come target sui vari Insigne,che rappresenta comunque un livello medio alto ok?
Ecco, con questi numeri succede che l'Insigne della situazione, invece di giocare a calcio a Milano, ripiega sul curling in provincia.
Non ha minimamente senso OGGI fare l'ingegnere informatico a Milano se non sei di Milano o dell'hinterland IMHO perchè prima facevi la tua gavetta,le aziende non esternalizzavano, ti formavano,investivano su di te, ti pagavano certificazioni e ti indirizzavano in un percorso simil dirigenziale. E allora ti facevi assumere per poi mirare a diventare quadro di un azienda ed avere un tenore di vita medio alto. Oggi sei l'operaio del nuovo millennio,con la differenza che vieni pagato più o meno come un operaio.
L'appiattimento delle paghe(sbandierata discutibilmente come un successo da parte dei sindacati) risultante di tutta una serie di problematiche ad effetto domino(benessere a debito anni 80,paghe proletarie gonfiate senza un riparto meritocratico,tutele a pioggia sindacali,eccessivo costo del lavoro, deindustrializzazione del paese)ha portato al disincentivo carrieristico in Italia.
Io mi sono riciclato nell'automazione industriale e prendo 1.500€ in provincia. Per andare a fare il programmatore a Milano dovrei chiedere 4.000€. Totalmente fuori mercato(e fuori di testa nel caso uno provi a chiedere quelle cifre),nemmeno se fossi Steve Jobs. E se non avessi il lavoro qui,prima di andare a fare il programmatore a Milano andrei a guidare i Ducato della Bartolini,ma mica perchè sono mammone....semplicemente perchè o ci nasci nel milanese oppure è follia pura il pacchetto da deportato sopra descritto.
Oggi in Italia non puoi parlare di aspirazione di carriera,la riprova è nella corsa al posto da insegnante nella scuola o ai 22.000 candidati laureati per 365 posti come funzionari all'INPS a 31.000€ lordi.
Quindi,seppur detestando la vecchia mentalità del posto fisso,dell'economie drogate ad uso e consumo del Rag.Fantozzi(che vota) , degli operaioni senza mestiere nelle fabbriche dell'ex IRI, dei sindacati che difendono corporazioni di lavoratori alimentando le differenze di classe(statali,baracconi finto privati, media impresa,piccola impresa, cococo cacaca cucucù etc a scendere), mi sento di non biasimare l'amico Bigmad...


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Descrizione perfetta della realtà media.

Poi ci saranno anche i vari aranzulla, e qualcuno che guadagna 3000 Euro/mese a 35 anni, ma la media non arriva a 2000 Euro/mese.

Il sentimento medio, però, è che gli insegnanti sono sfigati e che la realtà aziendale dopo pochi anni ti fa crescere a livelli di benessere impensabili, da qui l'emigrazione di massa.

La colpa non la darei tanto a chi ci crede (laureati giovani e meno giovani) o chi ne approfitta (aziende che tendono ovviamente a massimizzare i profitti), ma di chi amplifica una visione distorta:le centinaia di articoli su tutti i giornali che sostengono che ci si debba laureare in ingegneria e che chi studia materie scientifiche avrà un futuro roseo, sono un atto che continuo a non capire.

Con una laurea in ingegneria matematica fisica economia, forse una forma dignitosa di lavoro ripeto forse, la trovi. Con una laurea in lettere anche classiche è moltooooo meno probabile.
 
Ingegnere informatico....presente :yes:
Rilevazioni nazionali(che ho messo in fondo al post),dicono che un soggetto con una certa professionalità da offrire(alias analista programmatore senior) viaggia sui 34.000€ lordi nel campione massimo, ossia un RAL di 1.800€ su 13 mensilità.
Per prendere 2.500€ netti, bisogna avere un RAL di 53.000€, cifra che nemmeno il Responsabile IT arriva a percepire.
Chi le prende 53.000€ di RAL ragazzi? Il mio dirigente(ho visto il cud) viaggia sui 61k....dirigente industria privata.
Altro aspetto: di posti per Responsabile ce n'è 1 e siccome non siamo tutti Cristiano Ronaldo, mi va bene considerare come spacciati i vari Simeone ma piazziamoci come target sui vari Insigne,che rappresenta comunque un livello medio alto ok?
Ecco, con questi numeri succede che l'Insigne della situazione, invece di giocare a calcio a Milano, ripiega sul curling in provincia.
Non ha minimamente senso OGGI fare l'ingegnere informatico a Milano se non sei di Milano o dell'hinterland IMHO perchè prima facevi la tua gavetta,le aziende non esternalizzavano, ti formavano,investivano su di te, ti pagavano certificazioni e ti indirizzavano in un percorso simil dirigenziale. E allora ti facevi assumere per poi mirare a diventare quadro di un azienda ed avere un tenore di vita medio alto. Oggi sei l'operaio del nuovo millennio,con la differenza che vieni pagato più o meno come un operaio.
L'appiattimento delle paghe(sbandierata discutibilmente come un successo da parte dei sindacati) risultante di tutta una serie di problematiche ad effetto domino(benessere a debito anni 80,paghe proletarie gonfiate senza un riparto meritocratico,tutele a pioggia sindacali,eccessivo costo del lavoro, deindustrializzazione del paese)ha portato al disincentivo carrieristico in Italia.
Io mi sono riciclato nell'automazione industriale e prendo 1.500€ in provincia. Per andare a fare il programmatore a Milano dovrei chiedere 4.000€. Totalmente fuori mercato(e fuori di testa nel caso uno provi a chiedere quelle cifre),nemmeno se fossi Steve Jobs. E se non avessi il lavoro qui,prima di andare a fare il programmatore a Milano andrei a guidare i Ducato della Bartolini,ma mica perchè sono mammone....semplicemente perchè o ci nasci nel milanese oppure è follia pura il pacchetto da deportato sopra descritto.
Oggi in Italia non puoi parlare di aspirazione di carriera,la riprova è nella corsa al posto da insegnante nella scuola o ai 22.000 candidati laureati per 365 posti come funzionari all'INPS a 31.000€ lordi.
Quindi,seppur detestando la vecchia mentalità del posto fisso,dell'economie drogate ad uso e consumo del Rag.Fantozzi(che vota) , degli operaioni senza mestiere nelle fabbriche dell'ex IRI, dei sindacati che difendono corporazioni di lavoratori alimentando le differenze di classe(statali,baracconi finto privati, media impresa,piccola impresa, cococo cacaca cucucù etc a scendere), mi sento di non biasimare l'amico Bigmad...


Vedi l'allegato 2494902Vedi l'allegato 2494878

I dati che posti sono reali ma appunto medi. Uno software engineer a 36k lordi annui mediamente significa che c'è qualcuno a 800 euro al mese e qualcuno a 2k euro al mese. E' una media.
Ing informatico anche io. A milano mi hanno offerto vari lavori da 40-50k di ral. (oltre i 2k al mese) Ho rifiutato perchè ho famiglia (avrebbe dovuto rinunciare al lavoro mia moglie) e perchè sto in una regione che non ha molto da invidiare alla Lombardia. Mi hanno offerto anche lavori in svizzera e non vi dico la RAL altrimenti mi metto a piangere.
Ci sono sviluppatori e sviluppatori.. Se sviluppi in PHP linguaggio comune prendi poco. Se sei l'espertone di wordpress o drupal ancora meno.
Se conosci SAP o altro il discorso cambia.

Questo non significa però che tu abbia torto sull'appiattimento. Verissimo, hai ragione. Non c'è nessun incentivo alla carriera e lo stesso sistema fiscale italiano lo dimostra.
Ma quello che voglio sottolineare è che questa situazione non si è creata perchè i datori di lavoro sono brutti e cattivi, fanno il loro lavoro. Sfruttano la manodopera e perseguono il profitto. E non li biasimo (siamo in un forum di finanza..) Il sistema capitalistico è cosi, non è il massimo ma ad oggi non ci sono sistemi molto più efficienti.
Non si è creato perchè lo stato doveva fare ma non ha fatto. Lo stato siamo noi.. la situazione che si è creata fa comodo a molti. Mi fa rabbia perchè lo stato ha impersonato i bisogni dell'italiano medio che si è venduto capre e cavoli per campare a debito. Non affrontando la dura verità e il conto da pagare. Il prezzo di aver vissuto per anni sopra le proprie potenzialità. Con metà del paese peggio della Grecia e l'altra metà in un lento declino culturare ed economico..
 
E se non avessi il lavoro qui,prima di andare a fare il programmatore a Milano andrei a guidare i Ducato della Bartolini,ma mica perchè sono mammone....semplicemente perchè o ci nasci nel milanese oppure è follia pura il pacchetto da deportato sopra descritto.

Scusa, non capisco.
Qual è la differenza tra una persona che va dal sud al nord ed una nativa di Milano? A parità di lavoro e stipendio, cosa cambia?
Ok, in un primo momento il milanese non ha necessità di affittare casa, ma quando vorrà andare a vivere per conto suo, dovrà farlo.

Seguendo il tuo ragionamento, quelli del nord che guadagnano cifre irrisorie, potrebbero trasferirsi al sud dove guadagnano sì un po' meno, ma l'affitto costa molto meno e la vita è molto meno cara di quella di Milano.
Ma se questo non succede, significa che qualche motivo c'è.
 
Con una laurea in ingegneria matematica fisica economia, forse una forma dignitosa di lavoro ripeto forse, la trovi. Con una laurea in lettere anche classiche è moltooooo meno probabile.

Con una laurea in giurisprudenza puoi accedere a concorsi in magistratura/notariato dove gli stipendi sono almeno tripli (e i posti messi a concorso circa 1000/anno)

Con una laurea in farmacia ed un investimento per una farmacia, vivi almeno con il doppio dei soldi.

Con una laurea in medicina, hai praticamente un posto assicurato (al massimo devi cambiare sede).

In tutti e tre i casi, si tratta di facoltà non più difficili di ingegneria, per le quali sono previsti sbocchi in ambito pubblici/semi-pubblici.

Purtroppo, ciò che secondo me ci ha rovinato, sono i titoloni dei giornali sul fatto che l'italia è piena di aziende che cercano laureati in ingegneria o materie scientifiche e non li trovano. La conseguenza è che c'è una concorrenza enorme e siamo intercambiabili molto più facilmente di chi ha fatto strada in altre professioni.
 
Con una laurea in giurisprudenza puoi accedere a concorsi in magistratura/notariato dove gli stipendi sono almeno tripli (e i posti messi a concorso circa 1000/anno)

Con una laurea in farmacia ed un investimento per una farmacia, vivi almeno con il doppio dei soldi.

Con una laurea in medicina, hai praticamente un posto assicurato (al massimo devi cambiare sede).

In tutti e tre i casi, si tratta di facoltà non più difficili di ingegneria, per le quali sono previsti sbocchi in ambito pubblici/semi-pubblici.

Purtroppo, ciò che secondo me ci ha rovinato, sono i titoloni dei giornali sul fatto che l'italia è piena di aziende che cercano laureati in ingegneria o materie scientifiche e non li trovano. La conseguenza è che c'è una concorrenza enorme e siamo intercambiabili molto più facilmente di chi ha fatto strada in altre professioni.

Nella mia cerchia di amici a Milano e dintorni i laureati in materie tecnico/scientifiche sono quelli che guadagnano meglio. 40k a 30 anni un laureato in informatica, economia, matematica li prende. Alcuni viaggiano anche su cifre superiori. Un laureato in giurisprudenza magari sta ancora cercando di passare il concorso ed intanto prende 800€ di praticantato.
 
Con una laurea in giurisprudenza puoi accedere a concorsi in magistratura/notariato dove gli stipendi sono almeno tripli (e i posti messi a concorso circa 1000/anno)

Con una laurea in farmacia ed un investimento per una farmacia, vivi almeno con il doppio dei soldi.

Con una laurea in medicina, hai praticamente un posto assicurato (al massimo devi cambiare sede).

In tutti e tre i casi, si tratta di facoltà non più difficili di ingegneria, per le quali sono previsti sbocchi in ambito pubblici/semi-pubblici.

Purtroppo, ciò che secondo me ci ha rovinato, sono i titoloni dei giornali sul fatto che l'italia è piena di aziende che cercano laureati in ingegneria o materie scientifiche e non li trovano. La conseguenza è che c'è una concorrenza enorme e siamo intercambiabili molto più facilmente di chi ha fatto strada in altre professioni.

Sulla difficoltà delle facoltà indicate non saprei, ma sugli sbocchi bisogna essere un po' più obiettivi:
medicina è la migliore, ma ha il numero chiuso, quindi il problema non è trovare il lavoro dopo, è entrare e comunque sono 10 anni di studi e non tutti credo abbiano l'attitudine a fare il medico
farmacia rende se hai la possibilità dopo di "sistemarti", altrimenti da dipendente non è che abbia quel plus (chiedere a tutti quei farmacisti assunti nelle grandi catene di distribuzione dopo la lenzuolata di Bersani)
giurisprudenza rende economicamente per chi ce la fa, ossia oltre a passare l'esame di stato (che fa una bella selezione) devi poi avviarti una carriera e non finire a fare il galoppino di qualche matusa con lo studio famoso...e gli va ancora bene perchè essendo in un paese giuridicamente schizofrenico dove le leggi portano tutti a fare ricorsi e cause civili, hanno lavoro da svolgere; fosse per me il 90% delle cause civili di valore inferiore ai 10.000€ dovrebbe essere risolta "tipo Forum", in 60 minuti di esposizione delle parti e un giudice arbitro, finito.
 
Oggi sei l'operaio del nuovo millennio,con la differenza che vieni pagato più o meno come un operaio.

Sono informatico anche io (programmatore/analista senior) e confermo la frase soprastante: è quello che vado dicendo in giro da anni. Purtroppo è la verità!

Domandiamoci anche perchè in italia non si vuol fare/non si fa un CCNL specifico per l'informatica, e ci troviamo inquadrati chi nel metalmeccanico, chi nel commercio/servizi....

Aggiungo che il nostro lavoro ha delle specificità peculiari (telelavoro, trasferte presso clienti, flessibilità dell'orario di lavoro e altro) tali per cui sarebbe opportuno che si provvedesse in tal senso, almeno io la vedo cosi...
 
40k a 30 anni un laureato in informatica, economia, matematica li prende. Alcuni viaggiano anche su cifre superiori.

sarà, ma io in lombardia, vedo che la maggior parte dei miei amici che hanno un laurea in informatica si sono dovuti adattare a fare altri lavori dal professore in istituti tecnici a impiegati commerciali in aziende. tra quelli, pochi, che sono riusciti a entrare nel settore informatico buona parte ha trovato lavoro all'estero.

per il resto, parlando di stpendi in generale, io un paio di anni fa ho ricevuto una proposta per trasferirmi a Roma, perché il mio cv rientrava "nelle caratteristiche che cercavano", a 1100 eu/mese e un'altra da una ditta lombarda per andare a fare il resident in Brasile a 1800, cioè circa 1/4 di quanto mi pagavano i tedeschi sino a 4 anni fa
 
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sarà, ma io in lombardia, vedo che la maggior parte dei miei amici che hanno un laurea in informatica si sono dovuti adattare a fare altri lavori dal professore in istituti tecnici a impiegati commerciali in aziende. tra quelli, pochi, che sono riusciti a entrare nel settore informatico buona parte ha trovato lavoro all'estero.

per il resto, parlando di stpendi in generale, io un paio di anni fa ho ricevuto una proposta per trasferirmi a Roma, perché il mio cv rientrava "nelle caratteristiche che cercavano", a 1100 eu/mese e un'altra da una ditta lombarda per andare a fare il resident in Brasile a 1800, cioè circa 1/4 di quanto mi pagavano i tedeschi sino a 4 anni fa

Io ho la laurea in informatica, presa 5 anni fa. Ho lavorato 2 anni a Milano (trovai lavoro a tempo indeterminato 2 settimane dopo la laurea) e poi mi sono trasferito a Londra. I miei amici dell'università lavorano tutti nel settore informatico, con retribuzioni che vanno dal decente al molto buono. Per lo più in società di consulenza.

Gli stipendi rimangono inferiori a città come Berlino, Londra, Zurigo ecc.. ovviamente. Ma da qui a dire che è meglio scaricare casse di pesce al mercato del paesello ce ne passa!
 
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