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Al di là degli importi "necessari" su cui si è sempre discusso da 15 volumi e cioè 200*15=3000 discussioni quello che noto di errato (secondo il mio punto di vista) è considerare il ritirarsi dal lavoro come un'esclusione totale e permanente dalla vita lavorativa. Certo, se uno ha sempre lavorato come dipendente e vorrebbe tornare a farlo ci potrebbero essere difficoltà... anche se nel contesto attuale mi sembra più un problema generalizzato che non semplicemente relativo a un quaranta/cinquantenne dimessosi volontariamente per poi tornare sui suoi passi. Avendo tempo a disposizione, non è che lo si debba per forza spenderlo ai giardinetti o a guardare i cantieri, si possono sviluppare capacità, tentare di trasformare un hobby in un lavoro, approfondire studi lasciati in sospeso e magari, se si vuole, tornare nel mondo del lavoro con più skills di prima.