voglio vivere così...

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Una poesia di Christian L. Larson carica di significato. Promesse che ognuno di noi dovrebbe fare a se stesso.
Prometti a te stesso


di essere così forte che nulla potrà disturbare la serenità della tua mente.
Prometti a te stesso
di parlare di bontà, bellezza, amore ad ogni persona che incontri;
di far sentire a tutti i tuoi amici che c’è qualcosa di grande in loro;
di guardare il lato bello di ogni cosa e di lottare perché il tuo ottimismo diventi realtà.
Prometti a te stesso
di pensare solo al meglio, di lavorare solo per il meglio, di aspettarti solo il meglio,
di essere entusiasta del successo degli altri come lo sei del tuo.
Prometti a te stesso
di dimenticare gli errori del passato per guardare a quanto di grande puoi fare in futuro;
di essere sereno in ogni circostanza, di regalare un sorriso ad ogni creatura che incontri;
di dedicare così tanto tempo a migliorare il tuo carattere, da non avere tempo per criticare gli altri.
Prometti a te stesso
di essere troppo nobile per l’ira, troppo forte per la paura, troppo felice per lasciarti vincere dal dolore.

(Christian L. Larson)
 


“Pezzi di me”

Son fatta di
sogni infranti
dettagli inosservati
amori irrisolti
Son fatta di
pianti senza ragione
persone nel cuore
atti impulsivi
Sento la mancanza di
luoghi che non ho conosciuto
esperienze che non ho vissuto
momenti che ho già dimenticato
Sono
amore e affetto costante,
distratta quanto basta
non mi fermo un istante
Già
ho avuto notti insonni
ho perso persone molto care
ho fatto cose non promesse
Molte volte
ho desistito senza tentare
ho pensato a volte di fuggire, per non affrontare
ho sorriso per trattenere il pianto
Sono dispiaciuta
per le cose non cambiate
le amicizie non coltivate
chi ho giudicato
ciò che ho detto
Ho nostalgia
delle persone che ho conosciuto
dei ricordi che ho dimenticato
ed altri che temo di dimenticare,
degli amici che ho perso
Ma continuo a vivere
e imparare.

Martha Medeiros


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“Pezzi di me”

Son fatta di
sogni infranti
dettagli inosservati
amori irrisolti
Son fatta di
pianti senza ragione
persone nel cuore
atti impulsivi
Sento la mancanza di
luoghi che non ho conosciuto
esperienze che non ho vissuto
momenti che ho già dimenticato
Sono
amore e affetto costante,
distratta quanto basta
non mi fermo un istante
Già
ho avuto notti insonni
ho perso persone molto care
ho fatto cose non promesse
Molte volte
ho desistito senza tentare
ho pensato a volte di fuggire, per non affrontare
ho sorriso per trattenere il pianto
Sono dispiaciuta
per le cose non cambiate
le amicizie non coltivate
chi ho giudicato
ciò che ho detto
Ho nostalgia
delle persone che ho conosciuto
dei ricordi che ho dimenticato
ed altri che temo di dimenticare,
degli amici che ho perso
Ma continuo a vivere
e imparare.

Martha Medeiros


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è molto bella :clap:, Jolie OK!

Siccome ora si sono pure :rolleyes: rubati i pulsanti dei bollini :eek::angry:, intanto te lo trasmetto qui :)
 
Ultima modifica:
Adda passà ‘a nuttata!
da "Franz is running"


“Lo sforzo disperato che compie l’uomo nel tentativo di dare alla vita un qualsiasi significato è teatro” (Eduardo De Filippo)

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Deve passare la nottata, come diceva il grande Eduardo. Lui lo diceva in napoletano ed io, non sapendo come scriverlo correttamente in quel dialetto, l’ho reso in italiano.

Comunque sia, a volte non c’è altro da fare che far passare la notte e ritrovarsi in un’alba dalle dita di rosa (come diceva quel tale) e soprattutto, con tutte le dita rosa.

Ho recuperate il mignolo. Ora è abbastanza rosa anche lui. Un po’ gonfio e giallino, di risulta, ma piano piano sta recuperando la mobilità. Sono stato fermo dal 7 gennaio ad oggi e domani prevedo di porre fine al digiuno podistico.

Ho passato una lunga notte, ma senza troppe smanie di riprendere a correre. La botta è stata forte (più di quello che mi aspettassi) e quindi orecchie basse, umiltà. Ed ora riprendiamo a correre.

“In ogni caso, la frase è di sicuro improntata all’ottimismo, così come ottimista era il medico […] che l’ha proposta. La notte, per buia che possa essere, ha una durata limitata. Dopo arriva sempre il sole e nasce sempre un nuovo giorno” (citazione)

E quando arriva il nuovo giorno, è tempo di correre.


 
Da vedere 3 volte al giorno!!! e cercare di ricordarlo dopo averlo ascoltato:yes:

 



“Il cielo ha dato tre cose agli uomini come contrappeso a tante difficoltà: la speranza, il sonno e il sorriso...”
Immanuel Kant


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Notte buona:)
 


:clap::clap::clap::clap::clap::D

oggi mi sento così:D pazza pazza pazza :D
oggi voglio vivere cosììììììììììììì:D:yeah:


ogni giorno va vissuto come ti svegli al mattinoOK! e se ti svegli col piede sbagliato, puoi sempre tornare a letto e rialzarti con quello giusto:D:p

JJ
 


:clap::clap::clap::clap::clap::D

oggi mi sento così:D pazza pazza pazza :D
oggi voglio vivere cosììììììììììììì:D:yeah:



ogni giorno va vissuto come ti svegli al mattinoOK! e se ti svegli col piede sbagliato, puoi sempre tornare a letto e rialzarti con quello giusto:D:p

JJ


:clap::clap::clap:



:D
 



Flavio Bucci intervistato nel 2019: ''Oggi vogliamo tutto e subito, stiamo perdendo la gentilezza''

La gentilezza non va più di moda, è una perdita di tempo per tutti quelli che non l'hanno mai conosciuta.
Oggi trionfa l'arroganza, la maleducazione e la presunzione ed è il modo più brutto e distruttivo per nascondere una grande insicurezza e una falsa convinzione di se stessi...

JJ


Per Flavio un fiore:flower:
 


Trains pass me
Please don't rush me
My time to shine will come
Until then I'm lying
Hungry in the sun



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Ciò che facciamo in vita riecheggia per l’Eternità. (Banksy)
 
L'appello alla razionalità di Domenico Squillace del liceo 'Volta' di Milano: "Lasciate le mascherine ai malati"
di Martina Mazzeo


MILANO – In questo clima di frenesia da coronavirus, un dirigente scolastico si è preso del tempo per scrivere ai suoi studenti e invitarli alla calma, con “un buon libro”, ad esempio il Manzoni o il Boccaccio. Il preside in questione è Domenico Squillace del ‘Volta’ di Milano, proprio quel liceo che, scrive Squillace, “non dimentichiamolo, sorge al centro di quello che era il lazzaretto di Milano: Ludovico Settala, Alessandro Tadino, Felice Casati per citarne alcuni” sono i nomi delle vie intorno alla scuola e perciò, leggendo ‘I Promessi Sposi’, scrive ancora Squillace, sembrerà che le parole del Manzoni “più che da un romanzo siano sbucate fuori da un giornale di oggi”. Pur astenendosi dal commentare l’opportunità dei provvedimenti presi, la lettera è un invito alla riflessione: siate lucidi e razionali, dice in sintesi, non perdete l’umanità, non vedete l’altro come un nemico, non fate razzia isterica di cibo, e soprattutto non sprecate il vostro tempo, leggete, passeggiate. Date retta al Manzoni e al Boccaccio che raccontano le epidemie di peste a Milano e Firenze, loro vi indicheranno la strada maestra.

LA LETTERA
“Cari ragazzi, niente di nuovo sotto il sole, mi verrebbe da dire, eppure la scuola chiusa mi impone di parlare. Quello che voglio però dirvi è di mantenere il sangue freddo, di non lasciarvi trascinare dal delirio collettivo, di continuare – con le dovute precauzioni – a fare una vita normale. Approfittate di queste giornate per fare delle passeggiate, per leggere un buon libro, non c’è alcun motivo – se state bene – di restare chiusi in casa. Non c’è alcun motivo per prendere d’assalto i supermercati e le farmacie, le mascherine lasciatele a chi è malato, servono solo a loro. La velocità con cui una malattia può spostarsi da un capo all’altro del mondo è figlia del nostro tempo, non esistono muri che le possano fermare, secoli fa si spostavano ugualmente, solo un po’ più lentamente”, prosegue il dirigente scolastico. E qui il messaggio: “Uno dei rischi più grandi in vicende del genere, ce lo insegnano Manzoni e forse ancor più Boccaccio, è l’avvelenamento della vita sociale, dei rapporti umani, l’imbarbarimento del vivere civile. L’istinto atavico quando ci si sente minacciati da un nemico invisibile è quello di vederlo ovunque, il pericolo è quello di guardare ad ogni nostro simile come ad una minaccia, come ad un potenziale aggressore. Rispetto alle epidemie del XIV e del XVII secolo noi abbiamo dalla nostra parte la medicina moderna, non è poco credetemi, i suoi progressi, le sue certezze, usiamo il pensiero razionale di cui è figlia per preservare il bene più prezioso che possediamo, il nostro tessuto sociale, la nostra umanità. Se non riusciremo a farlo la peste avrà vinto davvero. Vi aspetto presto a scuola“


è molto bella questa lettera del preside ai suoi studenti:clap::clap:OK!

Coronavirus, la lettera del preside agli studenti: "No al delirio collettivo, imparate da Manzoni e Boccaccio" - DIRE.it
 
SECONDO ME TU HAI PAURA DI ESSERE FELICE, CHARLIE BROWN. NON PENSI CHE LA FELICITÀ TI FAREBBE BENE?
– NON LO SO. QUALI SONO GLI EFFETTI COLLATERALI?
CHARLES MONROE SCHULZ




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