Certo.
Il sesso (in natura finalizzato alla procreazione) è un bisogno primario dell'essere umano.
Tutto ciò che facciamo, almeno in età attiva, è legato a queste pulsioni.
Tu lavori tanto per lavorare o per far piacere ai padroni? Nessuna delle due credo.
La realizzazione di sè è finalizzata al raggiungimento di un certo status sociale che verrà poi percepito all'esterno.
Io lavoro perché necessito di risorse economiche, mica per flexare lo status, ma perché tali risorse mi consentono di soddisfare i miei bisogni, tra cui c'è sicuramente quello sessuale, ma insieme a molti altri dell'essere umano.
Riportare a "lavorare per il sesso" è una forzatura strumentale.
Se non è evidente la brama di potere, di status e conseguente affermazione sociale anche e soprattutto al di fuori della sfera sessuale è perché una certa teoria ne fa un chiodo fisso. La storia e la quotidianità sono piene di soggetti a vari livelli che si gratificano nel loro mini potere, dal capoufficio coi suoi dipendenti a Zuckerberg.
L'uomo medio, infatti, a differenza della donna, non ha valore intrinseco per la società, vale solo nel momento è produttivo e accumula o possiede risorse.
E' spinto dall'istinto di sopravvivenza e dalla volontà di riprodursi.
Ma quando mai, ma che valore intrinseco?
Che sono ste invenzioni?
Di conseguenza piu' uno è abile nell'accumulare e ostentare risorse e piu' aumentano le probabilità che riesca ad attirare donne belle (con una migliore genetica quindi).
Aumentano così le probabilità di avere una prole sana e con le tutte carte in regola per affrontare le difficoltà della vita.
Non funziona così. Lo sforzo per raggiungere posizioni tali per cui il tuo guadagno faccia la differenza è enormemente maggiore rispetto a quello per accoppiarsi.
Diverso è se l'obiettivo è cuccare la modella, ma parliamo di aspettative in questo caso.