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Angelini, offerta sul piatto. La palla a Sensi e Profumo Giovedì 12 Novembre 2009 09:10
(IL ROMANISTA - L.Pelosi) E’ una partita a tre. Angelini, Unicredit e Rosella Sensi. Il primo ha fatto il suo, ora tocca agli altri due. Andando con ordine, Francesco Angelini ha dato seguito alla manifestazione d’interesse espressa in passato e, lavorando con
l’advisor Kpmg, ha presentato sul tavolo di Unicredit un’offerta vera e propria, che la banca ritiene più che credibile. Si tratta di un vero e proprio piano per l’ingresso nella Roma e per la gestione finanziaria futura del club. Tutto studiato nei dettagli, con la presenza di altri soci. La cifra messa sul piatto viaggerebbe attorno ai 180-200 milioni comprendendo la quota da destinare all’Opa obbligatoria. Tenendo presente che la capitalizzazione della società, cioè il valore complessivo delle azioni (in tutto 132.523.296) al momento corrisponde a
circa 103 milioni di euro.
L’offerta è quindi praticamente quasi il doppio. Ma comunque è pressoché impossibile per la Sensi ottenere un azzeramento del debito con la vendita della Roma. Dunque a questo punto la palla passa agli attori principali. Il creditore, Unicredit, e il debitore, Italpetroli (esposta per oltre 400 milioni). In questi giorni gli avvocati stanno continuando a lavorare. Potrebbe esserci un nuovo incontro oggi, per cercare un accordo. Non un arbitrato, che non sarebbe possibile in un caso come questo dove la natura del debito/credito è ben definita (denaro liquido). Un accordo, stante la situazione attuale, conviene a tutti. Se si dovesse andare avanti con i decreti ingiuntivi fino alle estreme conseguenze, quindi fino a tirar dentro pure Roma 2000, i tempi sarebbero lunghissimi. Si tratterebbe di anni, non di mesi. A chi giova? Non alla banca, perché il recupero del credito ritarderebbe ulteriormente. Ma neanche ai Sensi, perché servirebbe solo a ritardare una conclusione inevitabile, cioè il progressivo pignoramento di buona parte del patrimonio di famiglia. E della Roma. Allo stato attuale, servirebbe un passo indietro da parte di entrambe le parti. La banca, magari rinunciando agli interessi, che ammontano a circa 100 milioni, potrebbe essere disposta a lasciare sul piatto una parte del credito. I Sensi, accettando di lasciare la Roma ad Angelini, otterrebbero un forte sconto. Il debito non sarebbe completamente saldato, ma a quel punto Unicredit potrebbe sottoscrivere un nuovo piano di rientro, coinvolgendo altri asset. E’ peraltro in scadenza anche la terza rata del piano sottoscritto nel luglio 2008 e mai onorato da Italpetroli. C’è poi un altro motivo perché l’accordo possa convenire anche a Rosella Sensi: la prossima chiusura del bilancio di Italpetroli, al quale però Unicredit potrebbe contestare la mancata continuità aziendale.
ANGELINI: ha un senso la proposta ad Unicredit, ma decide Mediobanca
11.11.2009 10.55 di
Redazione Romagiallorossa articolo letto 517 volte
Fonte: Romagiallorossa.com
Angelini va avanti a piccoli passi per tentare di acquistare il pacchetto di maggioranza dell’As Roma. Il passo obbligato per far sì che questo accada è rapportarsi con Unicredit, l’istituto bancario che vanta il maggior credito nei confronti della holding della famiglia Sensi, cioè Compagnia Italpetroli.
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Il Romanista” questa mattina ha rivelato che il magnate farmaceutico ha presentato un piano dettagliato alla banca di Piazza Cordusio. Questa è una normale conseguenza di una manifestazione d’interesse che era avvenuta già prima dell’estate, quando la proposta di Angelini era l’unica ad avere un senso. “Vorrei comprare la Roma” era più o meno l’Agelini-pensiero rivelato ai vertici di Unicredit. Al contrario dell’agente Fifa Vinicio Fioranelli che continuava a parlare ai giornali ma non dava sicurezza della reale esistenza delle garanzie bancarie.
La proposta di offerta di Francesco Angelini ora ha un senso. Come anticipato da
Romagiallorossa.com sabato scorso, è Mediobanca che ha il ruolo di verificare la bontà e la validità della consistenza della proposta del re della Tachipirina. In seguito le contrattazioni spetteranno alla famiglia Sensi e al numero uno giallorosso, Rosella Sensi.
Dal canto suo Unicredit fa sapere che Angelini rappresenta una garanzia. Tant’è vero che non è stata mossa alcuna azione legale nei confronti del club giallorosso che non verrà pignorato. Almeno al momento. L’interesse di Unicredit è rientrare dell’esposizione di circa 300 milioni di euro. Come riavere questi soldi non interessa: la vendita del club, tuttavia, rappresenta la via al momento più percorribile per rientrare del credito.
In poche parole la mossa di Angelini non è altro che un ulteriore dettaglio della manifestazione d’interesse mossa prima dell’estate. Le cifre possono oscillare: 240 milioni di euro erano le prime valutazioni dell’imprenditore romano, ma l’andamento della squadra negli ultimi mesi potrebbero deprezzare il valore del club