lo zio pino
Utente Registrato
- Registrato
- 10/1/10
- Messaggi
- 571
- Punti reazioni
- 20
Temo che tu non abbia letto attentamente....nel caso della donazione, il rischio non è solo un eventuale figlio naturale, ma l'azione di riduzione esperibile da altri eredi eventualmente lesi nella loro quota di legittima. Azione che si traduce in 20 anni dalla donazione in vita, 10 in caso di decesso del donante.
P.S. Il rischio è ancor più concreto ora che il diritto di famiglia ha equiparato pienamente i diritti del figlio naturale a quelli del figlio legittimo.
no, no io ho letto più che attentamente.
Questo non è un caso di scuola ma un caso concreto. Il figlio è unico, non ci sono eredi, quindi, da quanto avete scritto, la donazione corre gli stessi rischi della successione nel caso saltasse fuori un figlio naturale.
Ma allora perchè nessuna banca ha concesso il mutuo per questa casa pur potendo disporre della documentazione che attesta che il figlio è unico (riportato in vari documenti). Io la potrei comprare in contanti senza chiedere il mutuo ma la banca discrimina fra successione e donazione che, in questo caso, non dovrebbero fare differenza. Perchè fa questo ?
Quando ho fatto la successione alla morte di mia madre, morta senza testamento ho correttamente scritto anche mia sorella, con la quale ci sentivamo una volta ogni tre mesi perchè era all'estero. Avrei potuto non informarla, (dichiarare il falso nell'atto notorio), vendere casa nei due mesi successivi ed intascare il denaro, inviarlo in un paradiso fiscale ed aspettare che mia sorella mi facesse causa e, non avendo, io, i soldi, accampare diritti sulla casa che il compratore aveva comprato tranquillamente da me sapendo che l'avevo ricevuta per normale successione.
Avrei incorso nel penale per dichiarazioni mendaci ma intanto avrei preos un sacco di soldi.
Inoltre, per sapere se il padre fosse un latin lover, dovrei ingaggiare un detective che indaghi nella sua vita passata e potrebbe non dare informazioni giuste.
Non dò mai consigli ma nella mia vita ho imparato che nella maggior parte dei casi, quello di cui uno ha paura che accada, accade.