Alberto Giacometti

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merita:bow:


La mostra alla Gam a Milano, affronta un articolato e preciso percorso nella ricerca artistica di Alberto Giacometti, che pur nella sua perenne insoddisfazione ed incertezza dichiarata di risultare vincitore nella lotta con la materia, dimostra fin da principio di sapere, cosa escludere.

Respinge la lezione realista del suo insegnante Bourdelle, allievo di Rodin. Abbandona dopo i primi esperimenti, la lezione cubista, verrà scacciato dai Surrealisti e s'interessa all'iconografia egiziana, piuttosto che all'arte africana.

Vive a Parigi ma è all'arte Italiana del passato che guarda, per i suoi innumerevoli disegni.

Di fronte alla Pietà Rondanini di Michelangelo, intuisce che per liberare la potenza dalla materia, bisogna togliere e lasciare andare l'opera incompiuta, perché possa esprimere la precarietà e il senso di disagio universali. Come sempre si rinnova in noi, il desiderio d'immedesimarci nelle sue creature tormentate e in perenne cammino, compresi fino in fondo, ancora oggi, dal loro artefice.......
 

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... solo un appunto, anzi....
solo un suggerimento: diritto di fotografare negato!
non sarà certo una foto fatta con un telefonino a mandare in rovina l'editore del catalogo :p
 
“La testa così come la vedo”

Giacometti
 

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ripassando un po' di vecchi libri sgualciti
non trovo riferimenti che mi consentano
di prendere sonno:(:(

Alberto Giacometti nacque il medesimo anno di Melotti
ossia il 1901, ma perì vent’anni prima, nel 1966

Casualmente Melotti precisò che “Le analogie e le similitudini possono essere illuminanti, ma non arrivano alla definizione. Lo spirito dell’opera d’arte, come l’anima umana, è indefinibile”.


Ma da qualche parte avete mai trovato traccia di incontri fra i due Scultori?


Allego Giacometti e non Melotti, acquisito dalla Acquistato Tate Gallery nel 1975
 

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... solo un appunto, anzi....
solo un suggerimento: diritto di fotografare negato!
non sarà certo una foto fatta con un telefonino a mandare in rovina l'editore del catalogo :p

scusa non ho ben compreso... non si possono fare foto alla GAM :confused::confused::confused:
 
ripassando un po' di vecchi libri sgualciti
non trovo riferimenti che mi consentano
di prendere sonno:(:(

Alberto Giacometti nacque il medesimo anno di Melotti
ossia il 1901, ma perì vent’anni prima, nel 1966

Casualmente Melotti precisò che “Le analogie e le similitudini possono essere illuminanti, ma non arrivano alla definizione. Lo spirito dell’opera d’arte, come l’anima umana, è indefinibile”.


Ma da qualche parte avete mai trovato traccia di incontri fra i due Scultori?


Allego Giacometti e non Melotti, acquisito dalla Acquistato Tate Gallery nel 1975


Magari avevano una fonte d'ispirazione in comune...Klee ad esempio!

Sicuro avevano amici in comune quali Bice Lazzari (una delle più grandi dimenticanze dell'arte italiana), Licini, Camus, Stravinski
 
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Cosa guardava Giacometti. Una mostra a Madrid

Fundación Canal, Madrid – fino al 3 maggio 2015. Una piccola ma raffinata mostra racconta l’evoluzione dell’opera di Alberto Giacometti.
 

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Chi sarà mai questo clochard?
Alberto Giacometti fotografato da Cartier-Bresson a Parigi nel 1961
 

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Modernist Pioneer

Leopold Museum, Vienna
 

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riporto anche qui:o
visto che vi è un certo distacco
nei confronti dei disegni e delle carte in genere:mad:

Asta Meeting, oggi.....

ALBERTO GIACOMETTI
Figura in un interno
matita litografica su carta cm. 39,8x34,2; opera non firmata, registrata presso l'Archivio della Fondazione Alberto e Annette Giacometti al n° 3109 come da dichiarazione a cura del Comité Giacometti (Paris) su certificato allegato.

base asta 30K
aggiudicata per 60K

:eekk::eekk:
 

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“ci sono pochissimi occhi in cui esiste lo sguardo”

Alberto Giacometti
 

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Qualche giorno fa sono stato da Gagosian all'opening della mostra ALBERTO GIACOMETTI YVES KLEIN... mamma mia da perderci gli occhi e che abbinamenti!!! vale veramente al pena!
 

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Questa dovrebbe far riflettere :rolleyes::rolleyes:



Il commediografo Jean Genet così, nel 1958, descriveva lo studio di Alberto Giacometti in Rue Hyppolite- Maindron.

" Questo atelier al piano terreno, d'altronde, sembra dover crollare da un momento all'altro, è in legno tarlato , grigio di polvere, le statue sono in gesso, e mostrano la corda, la stoppa, o un pezzo di fil di ferro, le tele dipinte di grigio hanno perso da molto tempo quella tranquillità che avevano nel negozio di colori, tutto è contaminato ed enigmatico, tutto è precario e sta per sprofondare, tutto tende a dissolversi, tutto fluttua : ora tutto questo è colto come in una realtà assoluta. Lasciato l'atelier, quando sono in strada non c'è più nulla di reale in ciò che mi circonda.

In questo atelier un uomo muore lentamente, si consuma e sotto i nostri occhi si trasforma nelle dee che modella".

.... privo di elettricità e di acqua, circa 30 metri quadri, aveva come unico confort una stufa di ghisa a carbone ed un becco a gas, un gabinetto in comune ed un rubinetto all'aperto, Giacometti sarà fedele al suo studio dal 1927 fino alla morte, nel 1966 ...
 

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