Presentato in Consiglio regionale il libro “Senza rimedio” della poetessa vissuta nella prima metà del Novecento
Firenze – “Valorizzare e riscoprire sensibilità artistiche e poetiche come quella di Alfonsina Storni, cittadina del mondo, amante di Firenze e della Toscana, è un compito importante per una istituzione, come il Consiglio regionale, che non deve essere autocelebrativo o peggio ancora imbalsamato. Deve essere aperto all’esterno, al mondo, pronto a valorizzare le differenze, comprese le differenze di genere, a partire proprio dalla valorizzazione di una voce così importante dell’espressione femminile del Novecento”. Il consigliere questore Mauro Romanelli, esponente dell’Ufficio di presidenza, ha aperto così, nel pomeriggio di oggi, la serata dedicata in Consiglio regionale alla presentazione del libro “Senza rimedio” di Alfonsina Storni, poetessa vissuta fra il 1892 e il 1938, promossa dall’Assemblea toscana in collaborazione con la casa editrice Le Lettere, l’associazione Griselda e il centro studi Eielson. A ruota, dopo i saluti di Romanelli, è iniziato il confronto sulla produzione poetica e sull’estro della Storni grazie agli interventi di esperti, letterati e critici come Martha Canfield, Lucia Valori e Sandra Landi e con letture di brani da parte di Rosaria Lo Russo e musiche di accompagnamento di Marco Lo Russo alla fisarmonica. La Storni, è stato detto, seppe costruire un discorso poetico intenso e personale: una produzione poetica che nacque dall’emozione e dai sentimenti ma che si affinò, stilisticamente, attraverso il “controllo esercitato dall’intelligenza e dalle forme espressive dell’epoca”. (mc)