jump st. man
sparate sul pianista
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il Consiglio degli Anziani nel tribalismo deteneva il potere ai danni dei giovani. un sacco di miti raccontano la furia omicida dei padri nei confronti dei figli vogliosi (e anche non vogliosi di potere). se osserviamo da vicino il nostro mondo, non molto è cambiato. sempre gli anziani hanno il potere e i giovani (maschi e femmine, pari siamo) altro non fanno se non piegare testa e gambe all'anziano di turno.
gli anziani (pur rimbambiti, pur sadici) difendono a tal punto il loro potere che s'inventano continuamente problemi e guerre dentro cui sterminare a blocchi generazioni di giovani. questo potere gerontocratico è così diffuso e permanente da aver bisogno, ogni tanto, di un giovane eroe da mandare allo sbaraglio, di cui prendersi cura giusto per dissanguarlo fino alle midolla, sorta di pargolo a cui consegnare a migliaia le vite di volonterosi capri espiatori.
dall'altra parte, la parte dominante, anziani sadici e anziani rimbambiti si divertono con le stesse armi, azzerano ogni forma di dissidio e propugnano conflitti quasi sempre privi di senso, dettati alla rinfusa da valori con cui i loro corpi distillati dentro lifting orrendi e discutibili strenuamente mantengono il loro potere millenario.
solo dopo ecatombi spaventose, qualche giovane si affaccia allo scranno del potere, ma quasi subito si trova un rapido modo di eliminarlo, rimettendo al comando l'anziano di turno.
osserviamo in questi mesi lo strepito per l'elezione del capo nel paese più potente del mondo: due anziani francamente psicolabili, ognuno alla testa di truppe di dubbie capacità di sintesi mentale, si contendono un immenso potere, dentro cui altri anziani finiranno per esercitare frazioni di comando sempre più ostinate, sempre più primitive. cambiano gli scenari, cambiano le armi, ma i Consigli degli Anziani continuano a sacrificare alle loro sterili, sadiche vite milioni di giovani vite senza più futuro, senza più potere
gli anziani (pur rimbambiti, pur sadici) difendono a tal punto il loro potere che s'inventano continuamente problemi e guerre dentro cui sterminare a blocchi generazioni di giovani. questo potere gerontocratico è così diffuso e permanente da aver bisogno, ogni tanto, di un giovane eroe da mandare allo sbaraglio, di cui prendersi cura giusto per dissanguarlo fino alle midolla, sorta di pargolo a cui consegnare a migliaia le vite di volonterosi capri espiatori.
dall'altra parte, la parte dominante, anziani sadici e anziani rimbambiti si divertono con le stesse armi, azzerano ogni forma di dissidio e propugnano conflitti quasi sempre privi di senso, dettati alla rinfusa da valori con cui i loro corpi distillati dentro lifting orrendi e discutibili strenuamente mantengono il loro potere millenario.
solo dopo ecatombi spaventose, qualche giovane si affaccia allo scranno del potere, ma quasi subito si trova un rapido modo di eliminarlo, rimettendo al comando l'anziano di turno.
osserviamo in questi mesi lo strepito per l'elezione del capo nel paese più potente del mondo: due anziani francamente psicolabili, ognuno alla testa di truppe di dubbie capacità di sintesi mentale, si contendono un immenso potere, dentro cui altri anziani finiranno per esercitare frazioni di comando sempre più ostinate, sempre più primitive. cambiano gli scenari, cambiano le armi, ma i Consigli degli Anziani continuano a sacrificare alle loro sterili, sadiche vite milioni di giovani vite senza più futuro, senza più potere