paolo.roby
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bond argentina
Buongiorno a tutti, ho scoperto da poco questo forum, sono anch'io un "fortunato possessore" di bond argentina con una vicenda un pò ingarbugliata. Vorrei condividere con Voi la mia storia e se qualcuno può darmi qualche consiglio o qualche informazione Ve ne sarei grato.
Nel 2000 decisi di fare un investimento per la mia azienda attraverso un leasing e la banca (Antonveneta) mi chiese di costituire una garanzia, comprai dei fondi Arca, fondi delle banche popolari quindi graditi pensavo. Al momento di perfezionare il leasing qualche mese dopo il direttore mi dice che i fondi non vanno bene perchè i certificati sono a Milano e non disponibili fisicamente e non si possono usare per costituire il pegno (l'operazione si doveva concludere il giorno stesso pena l'annullamento del contratto). L'unico modo per procedere era venderli e comprare qualcosa di disponibile: "fatalità ho disponibili dei fondi argentina, hanno anche un buon rendimento" quando ho obiettato che non avevo mai investito in obbligazioni e, soprattutto mai una somma così elevata in un unico titolo (31.000 euro) la risposta è stata "scherziamo, sono fondi di uno stato sovrano". Ci sono cascato, ho venduto i fondi Arca e acquistato i bond argentina.
Dopo il default ho fatto causa alla banca ed ho perso (l'avvocato della banca è docente all'università di Padova, causa fatta presso il tribunale di Padova, sede della banca Padova.......) il giudice senza vedere le carte e ascoltare i testimoni in cinque minuti ha deciso che ha ragione la banca, ero un investitore esperto e sapevo quello che facevo. Stessa sorte anche ne ricorso in appello a Venezia.
In entrambi i casi la banca mi offre di abbuonarmi le spese legali che sono stato condannato a pagare se rinuncio al proseguimento della causa ma io non mi arrendo, cambio studio legale e mi affido ad un referente veneto di Adusbef che vanta nel sito numerose vittorie in questo campo. Sto aspettando che la Cassazione fissi la causa da oltre tre anni.
Nell'ottobre 2016 l'avvocato della banca ci informa che c'è la possibilità di aderire alla proposta di rimborso del 150%, il mio legale non ne sa nulla, vado in banca ed anche lì non sanno nulla, dopo varie telefonate mi dicono che comunque non posso aderire perché i titoli sono in pegno e non liberi (il leasing è finito e pagato regolarmente, ma in virtù di una clausola estensiva scritta in piccolo sul retro del foglio il pegno risulta ancora iscritto, anche questo è oggetto della causa, ma per ora c'è). Inizia una trattativa con la banca per sbloccare la situazione, dato che anche l'avvocato della banca ufficiosamente riconosce che quella clausola non è valida, ma dopo mesi di solleciti niente, la banca sta attraversando un brutto momento (ora è Montepaschi) e nessuno decide.
Arriviamo ad ora, la banca ci comunica che i titoli sono "prescritti" e non si può fare più nulla e ci invita a fare una proposta per chiudere transattivamente prima di arrivare alla sentenza della Cassazione. Chiedo il rimborso del valore facciale dei titoli (31.000 euro) e spese legali compensate, secondo il mio legale non accetteranno mai, invece rispondono dopo un giorno (prima ci volevano mesi), accettano il rimborso ma vogliono le spese legali.
Non so che pesci pigliare, da una parte vorrei chiudere la questione, anche perché i titoli sono intestati a mia moglie che in questo periodo ha gravi problemi di salute e non ha voglia di pensare a questa penosa vicenda, dall'altro però non vorrei mollare magari in un momento decisivo.
Il cod. isin dei titoli è XS0105694789 ed il depositario era Cedel sa inizialmente e, dal 2004, Euroclear Bank sa.
Ringrazio chi ha avuto la pazienza di arrivare fin qui e, se qualcuno ha dei consigli o delle informazioni da darmi gliene sarei grato.
Paolo
Buongiorno a tutti, ho scoperto da poco questo forum, sono anch'io un "fortunato possessore" di bond argentina con una vicenda un pò ingarbugliata. Vorrei condividere con Voi la mia storia e se qualcuno può darmi qualche consiglio o qualche informazione Ve ne sarei grato.
Nel 2000 decisi di fare un investimento per la mia azienda attraverso un leasing e la banca (Antonveneta) mi chiese di costituire una garanzia, comprai dei fondi Arca, fondi delle banche popolari quindi graditi pensavo. Al momento di perfezionare il leasing qualche mese dopo il direttore mi dice che i fondi non vanno bene perchè i certificati sono a Milano e non disponibili fisicamente e non si possono usare per costituire il pegno (l'operazione si doveva concludere il giorno stesso pena l'annullamento del contratto). L'unico modo per procedere era venderli e comprare qualcosa di disponibile: "fatalità ho disponibili dei fondi argentina, hanno anche un buon rendimento" quando ho obiettato che non avevo mai investito in obbligazioni e, soprattutto mai una somma così elevata in un unico titolo (31.000 euro) la risposta è stata "scherziamo, sono fondi di uno stato sovrano". Ci sono cascato, ho venduto i fondi Arca e acquistato i bond argentina.
Dopo il default ho fatto causa alla banca ed ho perso (l'avvocato della banca è docente all'università di Padova, causa fatta presso il tribunale di Padova, sede della banca Padova.......) il giudice senza vedere le carte e ascoltare i testimoni in cinque minuti ha deciso che ha ragione la banca, ero un investitore esperto e sapevo quello che facevo. Stessa sorte anche ne ricorso in appello a Venezia.
In entrambi i casi la banca mi offre di abbuonarmi le spese legali che sono stato condannato a pagare se rinuncio al proseguimento della causa ma io non mi arrendo, cambio studio legale e mi affido ad un referente veneto di Adusbef che vanta nel sito numerose vittorie in questo campo. Sto aspettando che la Cassazione fissi la causa da oltre tre anni.
Nell'ottobre 2016 l'avvocato della banca ci informa che c'è la possibilità di aderire alla proposta di rimborso del 150%, il mio legale non ne sa nulla, vado in banca ed anche lì non sanno nulla, dopo varie telefonate mi dicono che comunque non posso aderire perché i titoli sono in pegno e non liberi (il leasing è finito e pagato regolarmente, ma in virtù di una clausola estensiva scritta in piccolo sul retro del foglio il pegno risulta ancora iscritto, anche questo è oggetto della causa, ma per ora c'è). Inizia una trattativa con la banca per sbloccare la situazione, dato che anche l'avvocato della banca ufficiosamente riconosce che quella clausola non è valida, ma dopo mesi di solleciti niente, la banca sta attraversando un brutto momento (ora è Montepaschi) e nessuno decide.
Arriviamo ad ora, la banca ci comunica che i titoli sono "prescritti" e non si può fare più nulla e ci invita a fare una proposta per chiudere transattivamente prima di arrivare alla sentenza della Cassazione. Chiedo il rimborso del valore facciale dei titoli (31.000 euro) e spese legali compensate, secondo il mio legale non accetteranno mai, invece rispondono dopo un giorno (prima ci volevano mesi), accettano il rimborso ma vogliono le spese legali.
Non so che pesci pigliare, da una parte vorrei chiudere la questione, anche perché i titoli sono intestati a mia moglie che in questo periodo ha gravi problemi di salute e non ha voglia di pensare a questa penosa vicenda, dall'altro però non vorrei mollare magari in un momento decisivo.
Il cod. isin dei titoli è XS0105694789 ed il depositario era Cedel sa inizialmente e, dal 2004, Euroclear Bank sa.
Ringrazio chi ha avuto la pazienza di arrivare fin qui e, se qualcuno ha dei consigli o delle informazioni da darmi gliene sarei grato.
Paolo