Non sono uno storico dell’arte e non mi ci voglio improvvisare. Peraltro come rapporto intimo con un’opera d’arte scultorea cercherei altri artisti, se potessi collezionarli, prima di arrivare a Pomodoro, ma se parliamo di arte pubblica, penso che la sua funzione sia diversa e la capacità di entrare in connessione con i fruitori vada giudicata con parametri differenti.
In quest’ottica ritrovo nell’opera di Arnaldo Pomodoro una straordinaria capacità di utilizzare elementi simbolici universali perché, attraverso il contatto con la sua scultura, l’individuo si senta in connessione con l’Umanità, con la sua Storia, in una dimensione in cui passato e futuro (universali) diventano speculari e sembrano trovare una sintesi proprio in quel punto e in quel momento (mi è venuta così, a qualcuno potrà sembrare una scemenza, ma per me significa qualcosa).
Divagando un po’, ma parlando di sfera, che è una delle forme iconiche dell’opera di Arnaldo P., consiglierei a tutti di avere una sfera specchiante in casa, nella stanza principale. Io ci sono cresciuto e da poco l’ho messa nella mia abitazione attuale, è un semplice oggetto di design del fratello Giò, e regala, almeno a me, un modo di relazionarmi allo spazio e agli oggetti (quadri alle pareti compresi) quanto mai “astraente” e per questo affascinante.