Stop alle caldaie a gas dal 2029, ecco quanto può arrivare a costare alle famiglie italiane
di Francesca Gerosa
L’addio alle caldaie a gas all’interno delle abitazioni private che la Ue vorrebbe imporre a partire dal 2029 non solo rappresenta una misura insostenibile per le famiglie, ma rischia di non determinare nemmeno vantaggi sul piano ambientale, secondo il Codacons, che suggerisce alcune contropartite all’Unione Europea
Il 2029 potrebbe essere l'anno dello stop definitivo alle caldaie a gas in Unione Europea. La bozza di revisione del regolamento 813/2013/Ue, attualmente in discussione e che nell'ultimo Consultation Forum della Commissione Europea ha registrato la netta opposizione dell'Italia, prevede infatti, se non modificata, standard tecnico produttivi molto stringenti. Si tratta di un
divieto di fatto all'immissione sul mercato delle caldaie a gas, comprese quelle alimentate con gas rinnovabili.
Stop alle caldaie a gas, una stangata per le famiglie italiane
L’addio alle caldaie a gas all’interno delle abitazioni private che la Ue vorrebbe imporre a partire dal 2029 rappresenta «
una misura insostenibile per le famiglie, che non solo comporterà una stangata sul fronte della spesa da sostenere, ma rischia di non determinare nemmeno vantaggi sul piano ambientale», denuncia il Codacons, commentando la riunione del prossimo 12 giugno nel corso della quale l’Unione Europea discuterà la bozza di revisione del regolamento 813/2013/Ue che prevede proprio il
divieto di vendita di caldaie a gas dal settembre 2029.
Quanto costa acquistare e installare una pompa di calore
Qualora il provvedimento studiato dall’Ue dovesse diventare realtà, le famiglie che dal 2029 si troveranno nella condizione di sostituire la vecchia caldaia a gas, magari perché si è rotta, dovranno obbligatoriamente acquistare una pompa di calore, spiega il Codacons. Oggi, per l’acquisto e l’installazione di una pompa di calore,
il costo varia tra i 6mila e i 16mila euro a seconda dell’impianto scelto: «una spesa proibitiva sia per i costi in costante crescita di tali impianti, sia per la manodopera sempre più costosa», aggiunge, osservando che non tutte le abitazioni, poi, possono dotarsi di pompe di calore e il rendimento energetico in alcune case potrebbe essere ben al di sotto degli standard previsti: prima di tutto le dimensioni non indifferenti dell’impianto rendono necessario uno spazio dove poter mettere l’unità esterna, circostanza che rende difficile l’installazione in quelle abitazioni che non hanno aree all’aperto dove poterla collocare.
Codacons: per migliorare l‘efficienza energetica misure eque
In secondo luogo, se la casa non è ristrutturata, e quindi non gode di isolamento e coibentazione ottimale, e se dispone di termosifoni tradizionali al posto dei moderni impianti a pavimento,
la resa scende e di parecchio, vanificando gli effetti positivi sull’ambiente. «Qualsiasi misura volta a migliorare l‘efficienza energetica delle abitazioni deve essere equa, proporzionata ma soprattutto sostenibile, e non deve pesare come un macigno sulle spalle dei consumatori», afferma il presidente, Carlo Rienzi. «Per tale motivo se l’Unione Europea vorrà imporre l’addio alle caldaie a gas, dovrà
prevendere», suggerisce Rienzi, «non solo eccezioni per quelle case che non sono in condizione di installare pompe di calore, ma anche
incentivi e bonus per aiutare le famiglie ad affrontare la spesa legata alla sostituzione dei vecchi impianti».
Orario di pubblicazione:
22/05/2023 13:56
Ultimo aggiornamento:
22/05/2023 14:09