markov
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Bella edizione quella di quest’anno di Art Verona. Belle opere, spesso di grandi dimensioni, stand ben allestiti, varietà di generi e soprattutto qualità di proposta.
Ho memoria delle prime edizioni di Art Verona caratterizzate per una maggiore attenzione al contemporaneo rispetto a altre analoghe fiere. Quest’anno questa attenzione è di nuovo ben presente con contenuti nuovi, interessanti e stimolanti.
Il risultato è una minore sensazione di “già visto”, che accompagna sempre queste manifestazioni, e un’esposizione che nell'insieme appare più mostra e meno mercato.
Esposizione distribuita sui padiglioni 11 e 12 organizzati, con ampie eccezioni, con il moderno per il primo e il contemporaneo per il secondo.
Vediamo cosa c’era.
PADIGLIONE 11
Manzù e Tozzi da Proposte d’Arte.
Chighine e Scanavino da De Primi Fine Art.
Gastone Novelli “Il viaggio dell’aquilone” 114x140 del 1965, Capogrossi “Supeficie nr. 333” 206x260 del 1959 e Rudy Pulcinelli da Bonioni Arte.
Bella opera di Santomaso “Carte sconta” 81x100 del 1985 da PoliArt.
Da Mazzoleni opere di grandi dimensioni.
Campigli “Femmes dans le métro” del 1952.
“Composizione coi tranquillanti” del 1960 di Turcato che sembra avere qualcosa per la testa che non riesce a mettere bene a fuoco ...
Invece è nitida l’operazione di Bonalumi di ingravidare la tela.
Tancredi “Ricordo Armonico” del 1952.
Da Cardelli e Fontana
Rho, Soldati, Garau.
Galli.
Da Davide Paludetto
Demetz, sempre molto espressivo.
Chiricozzi, Simone Benedetto, Sabatino.
Borrelli, Vaccaro, Grassino.
Da Poggiali la sorniona Gioconda di Fabio Viale e uno dei tanti Pignatell(on)i presenti in mostra.
Tema ricorrente l’anatomia, Jago da KM0.
Tozzi e Birolli da Tornabuoni.
Pirandello del 1948, il talento di Ottieri con “Scala” 150x200 e Felisi da Russo.
Agnetti da Nicola Turco.
E’ sempre un bel vedere l’esposizione di Punto sull’Arte con una buona proposta di giovani.
Infante, Pinna, Pugliese.
Ho memoria delle prime edizioni di Art Verona caratterizzate per una maggiore attenzione al contemporaneo rispetto a altre analoghe fiere. Quest’anno questa attenzione è di nuovo ben presente con contenuti nuovi, interessanti e stimolanti.
Il risultato è una minore sensazione di “già visto”, che accompagna sempre queste manifestazioni, e un’esposizione che nell'insieme appare più mostra e meno mercato.
Esposizione distribuita sui padiglioni 11 e 12 organizzati, con ampie eccezioni, con il moderno per il primo e il contemporaneo per il secondo.
Vediamo cosa c’era.
PADIGLIONE 11
Manzù e Tozzi da Proposte d’Arte.
Chighine e Scanavino da De Primi Fine Art.
Gastone Novelli “Il viaggio dell’aquilone” 114x140 del 1965, Capogrossi “Supeficie nr. 333” 206x260 del 1959 e Rudy Pulcinelli da Bonioni Arte.
Bella opera di Santomaso “Carte sconta” 81x100 del 1985 da PoliArt.
Da Mazzoleni opere di grandi dimensioni.
Campigli “Femmes dans le métro” del 1952.
“Composizione coi tranquillanti” del 1960 di Turcato che sembra avere qualcosa per la testa che non riesce a mettere bene a fuoco ...
Invece è nitida l’operazione di Bonalumi di ingravidare la tela.
Tancredi “Ricordo Armonico” del 1952.
Da Cardelli e Fontana
Rho, Soldati, Garau.
Galli.
Da Davide Paludetto
Demetz, sempre molto espressivo.
Chiricozzi, Simone Benedetto, Sabatino.
Borrelli, Vaccaro, Grassino.
Da Poggiali la sorniona Gioconda di Fabio Viale e uno dei tanti Pignatell(on)i presenti in mostra.
Tema ricorrente l’anatomia, Jago da KM0.
Tozzi e Birolli da Tornabuoni.
Pirandello del 1948, il talento di Ottieri con “Scala” 150x200 e Felisi da Russo.
Agnetti da Nicola Turco.
E’ sempre un bel vedere l’esposizione di Punto sull’Arte con una buona proposta di giovani.
Infante, Pinna, Pugliese.
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