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Tutti i database e i risultati delle aste vanno presi con le pinze e ai soli fini statistici.
Prendere a riferimento assoluto i database e i risultati delle aste non c'entra nulla con il collezionismo di opere d'arte.
Anche se a leggere le recenti pagine di interventi pare che ci sia chi è convinto del contrario. In bocca al lupo.
artprice è uno degli elementi che hanno permesso la disintegrazione del mercato dell'arte.
Il mercato prima era gestito da una piccole elite di persone.
Le aste erano terreno solo per i galleristi, i quali rivendevano successivamente in galleria.
Gli attori del mercato erano pochi, le informazioni erano scarse, nessuno si avvicinava all'arte per la mancanza di sicurezza circa le quotazioni e l'autenticità delle opere.
Le case d'asta prima hanno venduto alla sorgente artprice, tutti i risultati d'asta degli anni precedenti per poi fargli causa quando hanno capito che il fondatore aveva le chiavi del loro mondo dorato e stava aprendo la porta.
Gli hanno fatto causa per 13 anni, per poi capire che essendo aste pubbliche i dati devono essere pubblici.
Ora le gallerie e gli artisti cercano di difendersi non facendo pubblicare le foto delle opere, infatti i diritti sono e rimangono dell'artista anche in caso di vendita dell'opera.
Ultima difesa, far eliminare i lotti invenduti.
Tutti i database e i risultati delle aste vanno presi con le pinze e ai soli fini statistici.
Biagio ti posso garantire che mi ritengo un appassionato che non vendo che seguo l'arte da tantissimi anni e che nonostante questo considero pure i database.
Scusami Biagio ma allora devo farti una domanda:
Perché acquisti Arman ora o da qualche anno?
E' da decenni che Arman é un artista storico.
Sono scesi forse i prezzi in galleria?
Se non erro pensi che ora sia interessante come investimento o sbaglio?
A scanso di equivoci, credo pure io che Arman, Boetti, Vasarely ed altri che hai abbiano un potenziale.
E' solo che non riesco a trovare una logica interna di pensiero.
Per Acci l'ho compresa, non la condivido, ma l'ho compresa, ma la tua non riesco.
Perdonami.
PS: io sono sempre pronto a cambiare idea, ma prima devo comprendere
Ciao Gabri!
L’errore a mio vedere è voler basare i propri acquisti sui risultati d’asta e anche sugli ipotetici invenduti spariti. Io non ho mai collezionato così.
Le singole aggiudicazioni o invenduti per me hanno valore ZERO. Posso essere contento per una bella aggiudicazione, ma in termini di “rivalutazione” lascia il tempo che trova. Ripeto, per me i risultati hanno unicamente un valore statistico, perché in quel modo si “appiattiscono” le distorsioni.
Ad esempio anche i “non pagati” a cui ti riferisci, che sono statisticamente irrilevanti inseriti in quest’ottica. Ma che comunque non troverai indicati da nessuna parte.
Per questo non puoi prendere le singole aggiudicazioni ma il numero massimo che riesci a incrociare.
Per quanto riguarda il “potenziale” degli artisti, quello non lo valuto minimamente in base alle aste, ma in base alle “carriere” dei vari artisti tra quelli a cui sono appassionato.
Arman ad esempio non l’ho comperato certamente nè in base alle aggiudicazioni nè in base agli invenduti nè in base ai database. Semplicemente l’ho comperato “adesso” perché ho trovato delle opere che mi sono piaciute ed erano alla mia portata.
Anni fa sarebbero costate il doppio o più e non avrei potuto considerarle.
Naturalmente ho approfondito lo studio sull’artista e sul mercato.
Ma non mi interessano neanche minimamente le singole aggiudicazioni, nè gli invenduti o gli invenduti “scomparsi” o gli eventuali “non pagati”. Men che meno le statistiche elaborate dai database che per me valgono meno di zero.
Le statistiche me le faccio da solo e dentro ci metto una marea di dati e informazioni.
E naturalmente tutto questo non è nemmeno una garanzia che poi ci sia una rivalutazione futura.
Potrebbe anche esserci e io penso ci possa essere, ma quello che per me è importante è concretamente essere riuscito a mettere in collezione le opere che mi piacciono e che mi sono potuto permettere.
Io colleziono così e mi trovo bene.
Ognuno avrà il suo metodo.
Di certo se però uno si dovesse basare sulle singole aggiudicazioni, comprerebbe su un presupposto falsato: ogni aggiudicazione e ogni invenduto sono singole situazioni irripetibili e possono essere - in alto o in basso o in astratto - dei riferimenti falsati e quindi fuorvianti.
Ricapitolando: nessuna singola aggiudicazione fa testo. Quindi se sia vera o falsa, pagata o non pagata, invenduta o sparita non cambia nulla (e la certezza di quelle info non l’avrai mai!): ne devi prendere 50 o 100 omogenee, fare una statistica e delle medie e vedere l’andamento negli anni con questi criteri, incrociandoli con le medie di richiesta delle gallerie a parità di opere. Il tutto poi lo devi in qualche modo sovrapporre a dei “criteri” basati sulle tue sensazioni e conoscenza del mercato di un determinato artista.
Poi appunto il tutto va riportato in una base di passione e di sensibilità e di modalità di approccio del tutto personali.
Ma appunto, la minestra la fai con gli ingredienti che ci sono, pulendoli e abbinandoli come è possibile concretamente.
Se ti va, approfondisci con SIAE o come puoi, ma ripeto, non farà la minima differenza, o per lo meno io non ho mai fatto queste verifiche nè ragionato così, e ho fatto comunque degli ottimi acquisti.
Ma se ritieni per te sia importante, naturalmente fallo!
Spero che i miei spunti siano di qualche utilità.
Ciao !
Bene, ne prendo atto, tant'è che certi record su Lucio Fontana non li pubblico perché NON ci credo
Forse forse dovresti fare la medesima anche tu sui 3D di Boetti o di Christo in cui citi spesso le aggiudicazioni d'asta
Lascia fare 'sti giochetti insulsi a chi dirige le solite riviste su carta patinata
Biagio ti ringrazio per la cortese risposta.
Comprendo il tuo approccio nell'acquisto, ma come cliente, la penso come Antipole, ossia che il minimo che pretendo é la trasparenza delle informazioni fornite al momento della partecipazione di un'asta.
Ha ragione Antipole sono io che acquisto a pagare la maggiore fetta e sono io che deve essere tutelato, fornendomi della informazione corretta, a prescindere delle mie competenze o meno.
Questa moda di proibire la pubblicazione delle immagini è una cass.ata galattica.
La consultazione dei risultati delle aste può dare una buona idea dell'andamento e del gradimento di un artista
Senza immagini non posso valutare se il prezzo, basso o alto che sia, è stato causato dalla presenza di un'opera scarsa oppure di un capolavoro
Senza immagini ArtPrice o chiunque altro non ha molto senso di esistere. Bisogna organizzarsi come faccio io che mi scarico i cataloghi prima dell'asta e poi mi recupero la tabella dei lotti venduti/invenduti e me la tengo via.
Certo un database centralizzato era molto bello e io ero abbonato ad ArtPrice, ma ormai quando cerchi i risultati delle ultime aste le foto non ci sono. Che me faccio di un dato "grezzo" sul quale non posso fare nessun ragionamento ?
Per me la mancata controllabilità dell'effettivo pagato rispetto all'aggiudicato é tanto problematico, quanto le mancate aggiudicazioni che spariscono (degli artisti che seguo le mancate aggiudicate almeno le conosco comunque, perché prima c'era il lotto e poi sparisce, mentre le aggiudicazioni non pagate non posso conoscerle).
Questa moda di proibire la pubblicazione delle immagini è una cass.ata galattica.
La consultazione dei risultati delle aste può dare una buona idea dell'andamento e del gradimento di un artista
Senza immagini non posso valutare se il prezzo, basso o alto che sia, è stato causato dalla presenza di un'opera scarsa oppure di un capolavoro
Senza immagini ArtPrice o chiunque altro non ha molto senso di esistere. Bisogna organizzarsi come faccio io che mi scarico i cataloghi prima dell'asta e poi mi recupero la tabella dei lotti venduti/invenduti e me la tengo via.
Certo un database centralizzato era molto bello e io ero abbonato ad ArtPrice, ma ormai quando cerchi i risultati delle ultime aste le foto non ci sono. Che me faccio di un dato "grezzo" sul quale non posso fare nessun ragionamento ?