Concordo (strano); in particolare non trovo la necessità di infilare toni trionfalistici dove proprio non se ne vede il senso; bella asta, alcuni bei pezzi, tutto si può dire tranne che sia andata PARTICOLARMENTE bene...
Ma più in generale non capisco il collezionisti che "difendono" il mercato di un artista; capirei il lavoro, va bene al ricerca, passi la qualità...ma se un artista piace, che bisogno c'è di fare i pasdaran DELLE QUOTAZIONI?!?!
Ad esempio in questa asta il mio pupillo Paolini è andato MALE. Si, va bene, non erano opere bellissime, sono carte...va bene tutto, ma han fatto una strage; o Alviani: certo, le condizioni, i graffi etc etc, però questo è un limite, se le opere buone sono 4 in croce perchè tante sono rovinate sarà mica sta gran cosa per il mercato dell'artista (pur apprezzando la rigorosità dei suoi collezionisti o dell'autore stesso)? e potrei continuare con gli artisti che mi piacciono e sono MORTI E SEPOLTI dal punto di vista mercantile, e probabilmente mai si riprenderanno.
Secondo me essere obiettivi sul mercato fa bene anche a chi ama il lavoro di un autore, primo perchè spesso la "debolezza" in certe aggiudicazioni è una buona occasione (avendo le possibilità economiche ovviamente) per poterlo acquisire, a prescindere dalle prospettive sperate o reali; secondo perchè tante volte un analisi imparziale del mercato aiuta a comprendere il lavoro dell'autore meglio (visto che difficilmente segue logiche "casuali") prescindendo dal proprio gusto, anche se poi questo rimane sovrano nella valutazione personale.
Ah, in ultimo perchè difendere gli autori a spada tratta come fossero figli secondo me fa abbastanza ridere