Asta Il Ponte - 2017

A me sembra un rilancio un po' azzardato, quasi grottesco e poco credibile, ma visto che un responsabile del ponte ci legge e scrive, ci potrebbe spiegare meglio, soprattutto spiegare come mai ieri mattina correvate come dei treni, senza dare il tempo di rilanciare, questo mio pensiero ero molto diffuso in sala. Attendo fiducioso un riscontro. Grazie

Anche perché, di solito, sui ponti i treni rallentano...:p
 
Lacrime di coccodrillo, caro Klee, è colpa tua!
Dovevi prendere esempio e farti giustizia da solo, e offrire tutto d'un fiato 100K!
Ma che dico...300K!
:D:D:D:D:D
Sarebbe comico, se non fosse tragico...

Un saluto, con la stima che sai OK!

Ciao Marte ! OK!
 
letto tutto ... mah ... non so che dire!!! se dovessi vendere qualcosa... posso chiamare il giustiziere ???:D:D:D
 
Ecco il solito stucchevole reportage di Collezione da Tiffany, che non deve disturbare nessuno, mai una virgola critica, mai un pensiero espresso un pelo fuori dalle righe:

"... Ma il momento hot di quest’ultima parte dell’asta del Ponte è quando scende in campo Carol Rama. 6 le opere a suo nome di cui solo una rimane senza compratori e la cui vendita registra il momento clou al lotto 225, un Senza titolo del 1944 realizzato a matita colorata e acquerello su carta e valutato 10-15.000 euro. Al termine di un susseguirsi intenso di offerte questo lavoro raggiunge addirittura gli 80.000 euro di prezzo di martello. Decisamente la performance migliore della serata e soprattutto il miglior hammer price per un lavoro su carta dell’artista torinese. Il precedente “record di categoria” apparteneva ad un lavoro del 1966 venduto a Londra da Sotheby’s a giugno per 24.000 euro."

Di seguito tutto il resoconto, come sempre perfettamente allineato. Mai un graffio critico, per carità:

Morellet, Gilardi e Carol Rama accendono l'asta del Ponte
 
Ecco il solito stucchevole reportage di Collezione da Tiffany, che non deve disturbare nessuno, mai una virgola critica, mai un pensiero espresso un pelo fuori dalle righe:

"... Ma il momento hot di quest’ultima parte dell’asta del Ponte è quando scende in campo Carol Rama. 6 le opere a suo nome di cui solo una rimane senza compratori e la cui vendita registra il momento clou al lotto 225, un Senza titolo del 1944 realizzato a matita colorata e acquerello su carta e valutato 10-15.000 euro. Al termine di un susseguirsi intenso di offerte questo lavoro raggiunge addirittura gli 80.000 euro di prezzo di martello. Decisamente la performance migliore della serata e soprattutto il miglior hammer price per un lavoro su carta dell’artista torinese. Il precedente “record di categoria” apparteneva ad un lavoro del 1966 venduto a Londra da Sotheby’s a giugno per 24.000 euro."

Di seguito tutto il resoconto, come sempre perfettamente allineato. Mai un graffio critico, per carità:

Morellet, Gilardi e Carol Rama accendono l'asta del Ponte
Concordo (strano); in particolare non trovo la necessità di infilare toni trionfalistici dove proprio non se ne vede il senso; bella asta, alcuni bei pezzi, tutto si può dire tranne che sia andata PARTICOLARMENTE bene...
Ma più in generale non capisco il collezionisti che "difendono" il mercato di un artista; capirei il lavoro, va bene al ricerca, passi la qualità...ma se un artista piace, che bisogno c'è di fare i pasdaran DELLE QUOTAZIONI?!?!
Ad esempio in questa asta il mio pupillo Paolini è andato MALE. Si, va bene, non erano opere bellissime, sono carte...va bene tutto, ma han fatto una strage; o Alviani: certo, le condizioni, i graffi etc etc, però questo è un limite, se le opere buone sono 4 in croce perchè tante sono rovinate sarà mica sta gran cosa per il mercato dell'artista (pur apprezzando la rigorosità dei suoi collezionisti o dell'autore stesso)? e potrei continuare con gli artisti che mi piacciono e sono MORTI E SEPOLTI dal punto di vista mercantile, e probabilmente mai si riprenderanno.
Secondo me essere obiettivi sul mercato fa bene anche a chi ama il lavoro di un autore, primo perchè spesso la "debolezza" in certe aggiudicazioni è una buona occasione (avendo le possibilità economiche ovviamente) per poterlo acquisire, a prescindere dalle prospettive sperate o reali; secondo perchè tante volte un analisi imparziale del mercato aiuta a comprendere il lavoro dell'autore meglio (visto che difficilmente segue logiche "casuali") prescindendo dal proprio gusto, anche se poi questo rimane sovrano nella valutazione personale.
Ah, in ultimo perchè difendere gli autori a spada tratta come fossero figli secondo me fa abbastanza ridere :D
 
Ecco il solito stucchevole reportage di Collezione da Tiffany, che non deve disturbare nessuno, mai una virgola critica, mai un pensiero espresso un pelo fuori dalle righe:

"... Ma il momento hot di quest’ultima parte dell’asta del Ponte è quando scende in campo Carol Rama. 6 le opere a suo nome di cui solo una rimane senza compratori e la cui vendita registra il momento clou al lotto 225, un Senza titolo del 1944 realizzato a matita colorata e acquerello su carta e valutato 10-15.000 euro. Al termine di un susseguirsi intenso di offerte questo lavoro raggiunge addirittura gli 80.000 euro di prezzo di martello. Decisamente la performance migliore della serata e soprattutto il miglior hammer price per un lavoro su carta dell’artista torinese. Il precedente “record di categoria” apparteneva ad un lavoro del 1966 venduto a Londra da Sotheby’s a giugno per 24.000 euro."

Di seguito tutto il resoconto, come sempre perfettamente allineato. Mai un graffio critico, per carità:

Morellet, Gilardi e Carol Rama accendono l'asta del Ponte
OK!
 
Concordo (strano); in particolare non trovo la necessità di infilare toni trionfalistici dove proprio non se ne vede il senso; bella asta, alcuni bei pezzi, tutto si può dire tranne che sia andata PARTICOLARMENTE bene...
Ma più in generale non capisco il collezionisti che "difendono" il mercato di un artista; capirei il lavoro, va bene al ricerca, passi la qualità...ma se un artista piace, che bisogno c'è di fare i pasdaran DELLE QUOTAZIONI?!?!
Ad esempio in questa asta il mio pupillo Paolini è andato MALE. Si, va bene, non erano opere bellissime, sono carte...va bene tutto, ma han fatto una strage; o Alviani: certo, le condizioni, i graffi etc etc, però questo è un limite, se le opere buone sono 4 in croce perchè tante sono rovinate sarà mica sta gran cosa per il mercato dell'artista (pur apprezzando la rigorosità dei suoi collezionisti o dell'autore stesso)? e potrei continuare con gli artisti che mi piacciono e sono MORTI E SEPOLTI dal punto di vista mercantile, e probabilmente mai si riprenderanno.
Secondo me essere obiettivi sul mercato fa bene anche a chi ama il lavoro di un autore, primo perchè spesso la "debolezza" in certe aggiudicazioni è una buona occasione (avendo le possibilità economiche ovviamente) per poterlo acquisire, a prescindere dalle prospettive sperate o reali; secondo perchè tante volte un analisi imparziale del mercato aiuta a comprendere il lavoro dell'autore meglio (visto che difficilmente segue logiche "casuali") prescindendo dal proprio gusto, anche se poi questo rimane sovrano nella valutazione personale.
Ah, in ultimo perchè difendere gli autori a spada tratta come fossero figli secondo me fa abbastanza ridere :D
D’accordo su tutto tranne sulla parte relativa ad Alviani. Le opere graffiate o palesemente danneggiate sono un limite per chi compra non per il mercato dell’Artista. Per fortuna di opere in ottime condizioni generali c’è ne sono più di 4 anzi direi che sono la maggior parte. Infine c’è anche da dire che tranne situazioni di piena compromissione le opere sono restaurabili senza andare ad inficiare la totale originalità dell’opera, altro punto questo certamente non di debolezza. Il ragionamento è un altro ed è a tinte chiare , Alviani regge, ed è cosa assai buona a fronte di una marea di invenduti su tutti i fronti e cali drastici di prezzo, e per le opere di grande formato e qualità spunta anche prezzi di tutto rispetto in un periodo di contrazione del mercato . Per me questo è indice di solidità . Il resto, vedasi le attuali quotazioni di Carolrama ed altri fenomeni che si profilano all’orizzonte, sostenuti anche da galleristi esteri che hanno messo le mani sulle loro opere come riportato da articoli recentemente pubblicati, sono solo speculazione costruita ad arte, di sostanza , artisticamente e storicamente, a mio avviso ce n’è ben poca. Alviani, assieme ad alcuni poveristi, è l’ultimo grande Artista italiano vivente che ha cavalcato lo scenario internazionale anni 60 e questo è elemento sostanziale per quello che verrà.
 
Ultima modifica:
Quanto ha fatto il Spirale blu di Crippa in asta? Grazie
 
Mah, permettimi di dubitare che qualcuno al giorno d' oggi rilanci di 60k di botto.
Forse aveva fretta.
Che so aveva la pasta di tavola e la moglie che lo reclamava a cenare.

Ma non scherziamo.... poteva tranquillamente rilanciare tra una forchettata e l'altra.

Chiaramente stava prendendo l'aereo e doveva spengere il cellulare, aveva già preventivato di arrivare a quella cifra e non ha perso tempo.

Così si spiega anche la fretta per i lotti precedenti, si rischiava di perdere il volo......;)

Spesso pure io offro in galleria molto di più della richiesta.... stranamente accettano subito!!!
 
Ma perchè Il Ponte non pubblica i risultati dell'asta ?
 
Boooooorn in the IU-ES-EI!!

2F68196E-153D-4B5E-B7DF-8CF17E49E53A.jpg
 
P.S. onde evitare equivoci, le bandierine americane le ho aggiunte io ;)
 
Indietro