Aste Finarte & Minerva Auctions

Mi raccomando non fatevele scappare, che varranno miliardi di euro.

P.S. Anche se continui a sponsorizzare l'artista, il suo valore non cresce, rassegnati.

L.

Da che pulpito:clap:

Che sponsor
Che tifoso
Che bravo
Che consigli
Varra tanto tanto il tuo mitino non preoccuparti

"
Gastini
Artista che adoro, sia nelle opere "analitiche" che in quelle "poveriste".

Questa sua imprecisa connotazione è alla base dell'attuale situazione di mercato, se inserito stabilmente nell'ambito dell'arte povera, credo che le sue quotazioni raggiungerebbero quelle di kounellis (diciamo le decine mi migliaia di euro) se invece la sua opera rimarrà "analitica" credo che, anche in presenza di un'operazione alla Griffa, la sua quotazione si attesterebbe sotto i 20K.

P.S. 2 note a favore di Gastini, molto ammirato in germania e nessuna presenza televisiva dai vari imBonitori.

Cmq compratelo, vedrete che varrà più di Mambor, Campanella, Pisani

Luca "
 
Ti chiami tippete?

Pussa via

no è quello che per due mesi sbandierava ai 4 venti di voler comprare una carta di plessi da artesegno....poi d'incanto pufff, proprio in quel momento ha dovuto portare il cane a pissss:D mannaggia:bye:
 
hahahaahahahah! siete delle vipere!
 
da exibart

Record per la casa d’asta italiana Minerva

pubblicato giovedì 13 novembre 2014

Il mercato dell’arte italiana conferma lo stato di buona salute. In genere le notizie positive arrivano dalle Italian Sale o comunque da aste straniere, Christie’s e Sotheby’s in prima fila, dove all’incanto sono messi pezzi di Fontana, Burri, Castellani e giù a scendere fino all’Arte Povera. Stavolta le good news vengono direttamente dall’Italia. Minerva Auctions, la casa d’aste di Roma, ha segnato un nuovo record, aumentando il giro d’affari del 50 per cento rispetto al primo semestre 2014. Sono 330 i lotti battuti per un totale di oltre 800mila euro: la miglior performance ad oggi della casa d’asta in materia di Arte Moderna e Contemporanea.

Per primo si posiziona Giorgio de Chirico con Oreste e Pilade, un olio su tela del 1963 venduto per € 112.500 (base d’asta € 80mila/100mila). Poco distante, il coloratissimo astrattista Piero Dorazio, Ripiego 1968, acquistato a € 106.250 (partendo da € 50mila/70mila). Poi Osvaldo Licini, Notturno, 1955, olio su carta applicata su tela, € 68.750 (stima iniziale € 40mila/60mila). E ancora Afro, Bianco nero, 1963, tecnica mista su carta applicata su tela, battuto a € 50mila. Mario Schifano, Particolare di propaganda, 1966 - ’68, smalto su tela, € 45mila e un altro Schifano, Cartolina, 1966 - ’68, smalto spray su tela, cm 70 x 50, € 27.500 (base minima € 20mila). Poi Renato Guttuso, L’isola di Ortigia, 1956 olio su tela, € 22.500. Un’acquaforte su rame di Giorgio Morandi, Natura morta con nove oggetti, 1954, a € 20mila (base d’asta € 8mila/12mila). Renato Mambor, Al flipper, 1965/’66, tecnica mista su tela, € 10.625 e Carlo Socrate, Piazza del Popolo, 1935, olio su tela, € 9.375.

Anche se le cifre non sono da urlo, si può essere fieri di un record del tutto tricolore. (Martina Corbetta)
 
Per chi fosse interessato a collezionare champagnini, domani c'è il cocktail da Finarte (su invito...)

Qui il catalogo: Arte Moderna e Contemporanea - Da una collezione privata milanese | Maggio 2018 by Finarte - Issuu

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@Dvd se puoi mi fai qualche foto del calendarietto di Boetti? Sembra molto macchiettato... Grazie!!!
@Black nulla e nessuno ti può fermare ;)
 
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