Autonomia Veneto - aggiornamenti iter

Beh fino a prova contraria FI ha governato con la lega non con il PD.
L'autonomia era uno degli obiettivi fondativi della lega. A Salvini interessa solo espandersi a sud. Da' il Nord per scontato. Credo si stia sbagliando.

Non sporcare il thred.
Meglio solo inserire news qui.
Io dico solo che se salvini entro maggio (mi sembra che adesso sia a febbraio l'incontro importante) porti a casa l'autonomia di Lombardia e Veneto almeno su 8-9 materie su cui adesso si sta trattando allora in meno di 1 anno il lavoro di salvini a bocce ferme sarebbe:
- problema sbarchi quai azzerrato: a -90% su minniti
- autonomia esclusiva Lombardia e Veneto su 8-9 materie e relativo incasso di gettitto
- flat tax 15% su chi fattura sotto i 65.000 (in realta'anche a fattura 1 milione di euro.. ma si vefe qui nessuno va dal commercialista.. come siete messi male daii.. :D)

Ognuno puo'trarre le proprie conclusioni se dargli fiducia o meno nei prossimi 4 per vedere se va avanti come un martello come ha fatto sull'immigrazione anche su lati fondamentali come da un lato mafia e dell'altro ovviamente l'economia.

A Maggio dopo tanto tempo vado a votare con piacere e con il sorriso. :bow:
 
Zaia punta i piedi.
E' ovvio.
Lo ha sempre detto e d'altronde sa benissimo che ha una regione intera che lo segue e lo seguirebbe (mollando di brutto Salvino) se le cose girassero male.

Autonomia del Veneto, Luca Zaia: «Se non sono soddisfatto non firmo» - CorrieredelVeneto.it

Autonomia Veneto, Zaia: <<voglio le autostrade o non firmo>> | Vvox

RETE VENETA || 2019-02-11 - AUTONOMIA. ZAIA: <<LA FIRMA PRIMA DELLE EUROPEE>>. POI UN APPELLO AL SUD

Di Maio intanto a Padova l'altro giorno rassicurava che l'autonomia si fa....doveva ancora perdere la dentatura per l'Abruzzo eh....e poi chissà cosa racconta quando torna giù dai suoi...
Il vice premier Di Maio a Padova: <<L'autonomia del Veneto si fa. Con la Lega facciamo i duetti come a Sanremo>>
 

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porti a casa l'autonomia di Lombardia e Veneto almeno su 8-9 materie su cui adesso si sta trattando

8-9 materie è roba da far ridere i polli.
Può forse andare bene alla lombardia ma al veneto ASSOLUTAMENTE NO.
Senza alcun appello.

Zaia lo ha ribadito ieri:

''O ci danno quello che abbiamo chiesto o io non firmo''. Il governatore del veneto luca zaia lancia un messaggio ben chiaro al governo in tema di autonomia visto che mancano pochi giorni al termine del 15 febbraio quando il governo sarà chiamato ad approvare la bozza. Quanto chiesto a cui fa riferimento il governatore altro non sono che le 23 materie che il Veneto vuole dalla prima all'ultima altrimenti come ribadito dallo stesso Zaia anche ieri a Treviso nessuna firma della regione.

Zaia sa benissimo che politicamente è il momento di forzare a manetta.
E non lo fa per fare un piacere a Salvino....proprio no.
 
Da mesi ormai i quotidiani del Veneto dedicano pagine e pagine sul tema.

Oggi ad esempio:
 

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e si continua...
 

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Campania, centrosinistra e centrodestra firmano un documento contro la richiesta di autonomia delle 3 regioni
I 7 consiglieri di Forza Italia e i 2 di Fdi sottoscrivono il testo promosso dal centrosinistra
xché l'attuale richiesta di autonomia potrebbe essere incostituzionale in quanto non rispetta
i criteri di solidarietà e perequazione

La Campania si mobilita e avanza la sua proposta di autonomia - Il Sole 24 ORE

Consiglio regionale contro l’autonomia del Nord, ma il M5S si astiene
Con i voti di centrodestra e di centrosinistra, ma con l’astensione (non poco contestata) del M5S, il Consiglio regionale della Campania ha approvato a maggioranza, un ordine del giorno che riprende una precedente proposta avanzata dal governatore Vincenzo De Luca. Il Consiglio campano «impegna la giunta a sollecitare il Governo ad ascoltare la Campania in merito alla proposta formulata da Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna» e a «promuovere un confronto tra tutte le forze politiche e le parti sociali delle regioni del Sud». L’obiettivo è promuovere una «autonomia che garantisca “il rispetto dei principi di solidarietà” sanciti dalla costituzione».
 
Campania, centrosinistra e centrodestra firmano un documento contro la richiesta di autonomia delle 3 regioni
I 7 consiglieri di Forza Italia e i 2 di Fdi sottoscrivono il testo promosso dal centrosinistra
xché l'attuale richiesta di autonomia potrebbe essere incostituzionale in quanto non rispetta
i criteri di solidarietà e perequazione

La Campania si mobilita e avanza la sua proposta di autonomia - Il Sole 24 ORE

Il quesito referendario è stato vagliato ovviamente dalla corte costituzionale.
L'accordo tra stato e regione deve rispettare la costituzione e su questi paletti devono muoversi.

La Campania prenda atto della realtà e si comporti di conseguenza; l'iter è del tutto irreversibile nonchè assolutamente necessario.
Non tanto per il Veneto quanto per l'Italia intera.

Non esistono altre strade nè possono esistere.
 
Zaia ha la solidità, compattezza, pragmaticità che convince, tipica dei condottieri vichingi Lombardi..

Mi meraviglio che sia austroungarico...

Anche noi vichinghi padani dobbiamo avere un condottiero che ci renda le nostre terre verdi e la nostra bandiera :o:cool::bye:
 
Autonomia, le carte dell’intesa: ecco cosa ha ottenuto il Veneto

A due giorni dalla consegna al premier Giuseppe Conte (il Consiglio dei ministri, annunciato per venerdì, potrebbe essere anticipato a domani), il ministro per gli Affari regionali Erika Stefani continua a lavorare freneticamente alla bozza d’intesa tra lo Stato e la Regione sull’autonomia. Dopo 8 mesi di trattativa il testo, suscettibile di modifiche fino all’ultimo minuto, è ormai definito e leggendolo nei suoi 56 articoli ben si comprende cosa aveva chiesto Palazzo Balbi (dal controllo sul Mose alle royalties sul rigassificatore non mancano le sorprese), cosa è stato concesso dai ministeri (quello dell’Istruzione, guidato dal leghista Marco Bussetti, è stato il più disponibile) e su cosa, invece, il no di Roma è stato insuperabile (qui, come più volte lamentato da Stefani, si distinguono i dicasteri Cinque Stelle). Con una precisazione utile visto il confronto aspro aperto con il Sud: praticamente ogni articolo si apre con rassicurazioni sul rispetto dei livelli essenziali di assistenza (i Lea) e i livelli essenziali di prestazione (i Lep).

Il nodo delle risorse
Partiamo dal più nebuloso dei punti, che è pure il più importante: i soldi. Sgomberato il campo dai «9/10 delle tasse», dal «modello Trento e Bolzano» e dal fuorviante dibattito sul residuo fiscale, la Regione aveva proposto un sistema articolato che prevedeva di finanziare le nuove competenze da subito facendo riferimento al costo storico delle funzioni, dopo tre anni sul loro valore medio nazionale pro capite e dopo cinque anni sui fabbisogni standard. Le entrate avrebbero dovuto essere garantite da compartecipazioni (Irpef e Ires) e riserve d’aliquota (Iva) con complessi meccanismi di compensazione in caso di riduzione del gettito e la precisazione che se invece il gettito fosse stato in aumento questo sarebbe stato «di competenza della Regione».


Le casse

Ebbene, il ministero dell’Economia ha opposto finora un invalicabile silenzio, che certo non fa ben sperare, il che impedisce non solo di mettere in opera la riforma ma anche di prevederne qualunque sua ricaduta pratica. Il Mef fa muro anche sull’autonomia tributaria (la Regione chiedeva mano libera su incentivi e contributi; piena autonomia sul bollo auto ed il gettito recuperato dall’evasione dei tributi regionali; la possibilità di istituire un fondo carburanti per i Comuni al confine con l’Austria), sul coordinamento della finanza pubblica (dalla gestione dei saldi di bilancio con gli enti locali all’istituzione di un fondo a favore di Comuni, Città metropolitana e Province) e sulla regionalizzazione delle casse di risparmio mentre apre alla compartecipazione regionale per gli investimenti, sia pubblici che privati (con credito d’imposta).

Sanità
Altro punto su cui difficilmente a Palazzo Balbi potranno dirsi soddisfatti è la sanità. Detto che si tratta di una materia già oggi fortemente «regionalizzata», il Veneto chiedeva di completare l’opera con tre pagine fitte di proposte, in cui spicca la devoluzione della gestione del personale, anche dal punto di vista contrattuale e dell’attività libero-professionali. Il ministro Giulia Grillo ha dato il via libera ad appena 6 punti su 14, peraltro fortemente ridotti: la Regione vede ampliati i suoi margini di manovra solo sull’assetto istituzionale, l’organizzazione dell’offerta ospedaliera, l’attivazione di percorsi alternativi di formazione specialistica (i «laureati in corsia»), l’abolizione della quota fissa in ricetta, gli investimenti nel patrimonio edilizio e tecnologico e le «nuove forme di finanziamento del servizio con un’equa contribuzione da parte degli assistiti» (in pratica, i ticket).

Istruzione
Sembra invece aver dato esito positivo la fitta interlocuzione con il ministero dell’Istruzione. La Regione acquista potestà legislativa nell’organizzazione del sistema educativo e nelle sue modalità di valutazione, nell’alternanza scuola-lavoro, nell’apprendistato, nei rapporti di lavoro col personale, nella formazione professionale, nel finanziamento delle scuole paritarie, nell’organizzazione degli Its, nella costituzione di Fondi per il diritto allo studio ordinario e universitario. Saranno regionalizzati l’Ufficio scolastico, gli Uffici d’ambito territoriale e i dirigenti scolastici, «sentite le organizzazioni sindacali» e con garanzie sugli stipendi. Docenti e personale Ata restano inseriti nel ruolo statale, «salva diversa volontà», ma verrà istituito un ruolo regionale dove via via confluiranno i nuovi assunti, a cui in ogni caso saranno applicati i contratti collettivi nazionali del comparto (gli stipendi potranno aumentare grazie a integrativi regionali, legati all’aumento dell’offerta scolastica). Palazzo Balbi definirà ogni anno il fabbisogno di personale e bandirà concorsi su base nazionale i cui assunti saranno poi iscritti al ruolo regionale. Sempre fatta salva, ovviamente, la possibilità di spostarsi poi verso altre sedi nazionali.

Infrastrutture
Scarno il capitolo dedicato ai trasporti e alle infrastrutture dove curiosamente non compare il tema delle concessioni autostradali, di cui pure si è discusso a lungo tra Venezia e Roma (e su cui il ministero ha già fatto sapere di non voler trattare). È invece esplicito il no alla regionalizzazione di 18 linee ferroviarie, tra cui la Verona-Mantova, la Legnago-Rovigo, la Vicenza-Treviso, la Padova-Castelfranco, la Belluno-Calalzo, regionalizzazione che avrebbe investito concessioni , impianti e infrastrutture. Bocciata l’idea di finanziare il trasporto pubblico locale (bus e vaporetti) con una compartecipazione alle imposte e ai tributi anziché con l’attuale quota di riparto del Fondo nazionale. Il ministro Danilo Toninelli ha aperto ad un maggior coinvolgimento di Palazzo Balbi nella gestione del porto di Venezia e degli aeroporti ma ha rispedito al mittente, oltre alla completa regionalizzazione di questi ultimi, la richiesta del governatore Luca Zaia che fosse la giunta, sentito il ministero, a nominare il presidente del Porto (oggi è il contrario).

Venezia
Il ministero delle Infrastrutture attribuisce alla Regione le potestà esercitate finora dallo Stato tramite il Magistrato alle acque (ora il Provveditorato per le opere pubbliche) ma dice no all’istituzione di una struttura regionale di monitoraggio del Mose (la manutenzione delle dighe mobili, aveva comunque ribadito Palazzo Balbi nella sua proposta, è e rimane dello Stato).

Energia
Su questo capitolo sembrano aver fatto breccia le perplessità di Confindustria, che più volte ha auspicato il permanere di una «supremazia statale» in materia. La Regione non avrà le funzioni per quanto attiene la produzione, il trasporto e la distribuzione (leggasi elettrodotti) né quella relative alla prospezione e alla coltivazione di idrocarburi (leggasi trivelle). Non se ne parla neanche di regionalizzare il gettito dell’accisa sul gas naturale rigassificato a Porto Viro, idea cullata da molto tempo sull’esempio di quel che accade in Basilicata con il petrolio.

Ambiente
Il ministro per l’Ambiente Sergio Costa ha acconsentito ad un ampliamento delle competenze regionali in tema di rifiuti, anche speciali, e di bonifiche ma ha fatto muro sull’ipotesi di attribuire alla Regione un potere di veto sulla localizzazione dei termovalorizzatori e su qualunque ipotesi di regionalizzare la procedura di Valutazione di Impatto Ambientale: a Venezia era ritenuto un punto qualificante dell’intesa, visto che avrebbe consentito di snellire notevolmente l’iter burocratico di alcuni cantieri, si pensi all’esperienza - negativa - di quelli per i Mondiali di sci del 2021 nel Bellunese.

Lavoro
Con espresso riferimento al reddito di cittadinanza, il vicepremier Luigi Di Maio ha detto sì al rafforzamento del sistema regionale dei servizi per il lavoro, delle funzioni in materia di collocamento e di incentivi per le assunzioni (i «navigator» potrebbero magari rivelarsi utili allo scopo). Nessuna apertura, invece, ad una più ampia autonomia nella gestione degli ammortizzatori sociali e nell’istituzione di un fondo regionale per la cassa integrazione.

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Stamattina Giannino ha detto cose interessanti.
Ad esempio il fatto che si parla di secessione dei ricchi, quando in realtà un lavoratore del Nord, a parità di salario, vive molto peggio di uno del Sud, visto che il costo della vita è molto diverso.
La differenza è ancora maggiore per i dipendenti pubblici. Un insegnante di Milano guadagna come uno di Vibo, ma ha un costo della vita doppio. Che dite?
 
Stamattina Giannino ha detto cose interessanti.
Ad esempio il fatto che si parla di secessione dei ricchi, quando in realtà un lavoratore del Nord, a parità di salario, vive molto peggio di uno del Sud, visto che il costo della vita è molto diverso.
La differenza è ancora maggiore per i dipendenti pubblici. Un insegnante di Milano guadagna come uno di Vibo, ma ha un costo della vita doppio. Che dite?

che lo diciamo da 30 anni che le gabbie salariali sarebbero semplicemente una giustizia sociale.
Mi pare evidente che un insegnante di Milano no può prendere quanto uno di Agrigento.
 
8-9 materie è roba da far ridere i polli.
Può forse andare bene alla lombardia ma al veneto ASSOLUTAMENTE NO.
Senza alcun appello.

Zaia lo ha ribadito ieri:

''O ci danno quello che abbiamo chiesto o io non firmo''. Il governatore del veneto luca zaia lancia un messaggio ben chiaro al governo in tema di autonomia visto che mancano pochi giorni al termine del 15 febbraio quando il governo sarà chiamato ad approvare la bozza. Quanto chiesto a cui fa riferimento il governatore altro non sono che le 23 materie che il Veneto vuole dalla prima all'ultima altrimenti come ribadito dallo stesso Zaia anche ieri a Treviso nessuna firma della regione.

Zaia sa benissimo che politicamente è il momento di forzare a manetta.
E non lo fa per fare un piacere a Salvino....proprio no.

Come ho già detto in altri thread e come dimostra la tabella che hai postato, la vera ciccia sta sull'istruzione.
Se si da autonomia su quella, il 90% delle entrate fiscali su cui si dibatte (dei 18 punti) vengono regionalizzate.
 
E ora che gli svegli terruncielli stanno votando in massa salvino si può passare ad ottenere finalmente l'autonomia.
:clap::clap:

Autonomia, l’ultimatum della Lega: o si fa o tutti a casa

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a Lega lancia un chiaro messaggio al M5s sull’autonomia delle regioni. Dal palco di Treviso a sfidare i grillini è il governatore del Veneto, Luca Zaia, che lancia un ultimatum: “Andiamo avanti – dichiara dal palco citato dal sito de La Repubblica – il 3 aprile ci sarà un’audizione in Senato. Se si firma e ci danno l’autonomia bene, sennò tutti a casa“.

“Siamo stanchi – conclude Zaia – di pagare gli sprechi degli altri. Non è la secessione dei ricchi come dice qualcuno ma è di quelli che son stufi di essere trattati come dei pirla“.

L’appello di Luca Zaia viene condiviso anche da Matteo Salvini che sempre da Treviso chiede al M5s di dare il via libera al decreto legge: “Nessuno ti regala niente. Al governo siamo in due e dobbiamo aiutarci reciprocamente anche se ogni tanto ci diamo una bottarella. Questo è l’unico momento, l’unica alleanza con cui possiamo portare a casa l’autonomia. O lo facciamo adesso e non ce la faremo più ma io sono convinto della prima“. Il vicepremier parla anche di Basilicata “sarà governata dalla Lega” e delle prossime elezioni europee: “Abbiamo cambiato il Veneto e l’Italia. Adesso in tanti aspettano noi per cambiare l’Europa. In aprile ci sarà una grande iniziativa pubblica dei movimenti che vogliono cambiare l’Europa ma a differenza del passato non saremo noi ad andare all’estero, ma gli altri a venire qua“. La Lega lancia un chiaro messaggio al MoVimento 5 Stelle: o si fa l’autonomia oppure tutti a casa. La tensione nella maggioranza resta alta e le prossime settimane continuano ad essere decisive.

24 marzo 2019
 
L’attesa delusa per l’autonomia regionale - Corriere.it

«Non si farà mai». Roberto Maroni, già parlamentare, già ministro, già Presidente della Regione Lombardia, già promotore con Luca Zaia dei referendum per l’autonomia dell’ottobre 2017, è deluso. Salvo miracoli, il percorso per arrivare all’effettivo smistamento delle competenze dallo Stato alle tre regioni pilota (Emilia-Romagna compresa) è per ora, «purtroppo», chiuso. A convincerlo, ha spiegato domenica a «Vicenza Città Impresa 2019», sono state le ultime parole del presidente della Camera Roberto Fico. Il quale, davanti alla tesi cara a lui e a Zaia secondo cui «il contratto col governo è già stato firmato» (sia pure dall’esecutivo precedente di Paolo Gentiloni) e «dunque il Parlamento deve solo ratificarlo: sì o no, senza entrare nel merito per pasticciarlo», ha detto che «quello dell’autonomia è un tema talmente importante che il Parlamento deve essere assolutamente centrale». Quindi «non c’è niente che non passerà attraverso un iter parlamentare forte, importante, strutturato, sostanziale».

Traduzione: campa cavallo. E le promesse di Matteo Salvini alla nascita del nuovo governo quando disse che in «poche settimane» quel contratto già firmato avrebbe avuto l’ok delle Camere? E l’impegno di chiudere entro l’autunno 2018? E i sorrisi di Luigi Di Maio che pur rinviando continuamente la scadenza aveva assicurato che l’autonomia sarebbe arrivata in porto? Come si possono conciliare quelle promesse mille volte ripetute con l’avvertimento che «il M5s sarà in questo governo il garante della coesione nazionale» e che «si devono rispettare i referendum dei cittadini delle regioni che chiedono autonomia ma non a discapito di altre parti d’Italia»? Tutto già visto, tutto già sperimentato, sospira Maroni: «Ad una prima lettura sembra che vogliano farla, la legge, ma tra le righe si capisce che non la faranno mai. Non in questa legislatura. A Roma sono maestri in questo. Quando non vuoi approvare una legge, la porti lì, la fai passare per le commissioni, cambi e ricambi una virgola. E tutto si impianta. Spero che Zaia abbia la forza di spingere il governo a procedere. Però…». Potranno davvero gli autonomisti battere il pugno sul tavolo se dall’altra parte non c’è più un governo ostile bensì un governo «amico» che sta cercando di allargarsi al Sud? Tema: meglio deludere i lombardi-veneti o rischiare di perder voti meridionali? Ah, saperlo…
 
quindi il voto popolare (soprattutto quello veneto, con astensione bassa e quasi 100% dei SI che equivale a un 51-52% di SI su tutti gli aventi diritto al voto) per il M5S non conta un quazzo, perché se no perdono troppi voti al SUD. Ottimo, sempre più simili a un partito old-style, altro che 1 vale 1, democrazia diretta ecc. ecc. ecc. OK!
 
quindi il voto popolare (soprattutto quello veneto, con astensione bassa e quasi 100% dei SI che equivale a un 51-52% di SI su tutti gli aventi diritto al voto) per il M5S non conta un quazzo, perché se no perdono troppi voti al SUD. Ottimo, sempre più simili a un partito old-style, altro che 1 vale 1, democrazia diretta ecc. ecc. ecc. OK!

Veramente c'è scritto che pure la Lega non sta spingendo sulla cosa...ma capisco il solito giochino di dire che è tutta colpa di Giggino. Francamente ha rotto le palle sta cosa, ma fate pure, chi se ne frega :D

Frase finale: Potranno davvero gli autonomisti battere il pugno sul tavolo se dall’altra parte non c’è più un governo ostile bensì un governo «amico» che sta cercando di allargarsi al Sud? Tema: meglio deludere i lombardi-veneti o rischiare di perder voti meridionali? Ah, saperlo…


:bye:
 
«Non si farà mai».

Uno che dice "faccio questo in 24 ore", "faccio quest'altro in una settimana", "faccio quell'altro in un mese" e poi viene regolarmente smentito... che credibilità può avere?
Salvini è il peggior nemico del federalismo, c'erano più possibilità con il PD. Per fortuna il bluff non potrà durare a lungo e spero che il Veneto si svegli. Pure la Lombardia se vuole.
 
Veramente c'è scritto che pure la Lega non sta spingendo sulla cosa...ma capisco il solito giochino di dire che è tutta colpa di Giggino. Francamente ha rotto le palle sta cosa, ma fate pure, chi se ne frega :D

Frase finale: Potranno davvero gli autonomisti battere il pugno sul tavolo se dall’altra parte non c’è più un governo ostile bensì un governo «amico» che sta cercando di allargarsi al Sud? Tema: meglio deludere i lombardi-veneti o rischiare di perder voti meridionali? Ah, saperlo…


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mi copi e incolli dove c'è scritto che la Lega non sta spingendo sul punto?
tra lega e M5S secondo te chi è che frena di più?
 
mi copi e incolli dove c'è scritto che la Lega non sta spingendo sul punto?
tra lega e M5S secondo te chi è che frena di più?

C'è sottinteso in tutto l'articolo. Poi nel finale...visto che la Lega si sta espandendo al Sud...vedi tu.
 
C'è sottinteso in tutto l'articolo. Poi nel finale...visto che la Lega si sta espandendo al Sud...vedi tu.

non è solo questione di sud, Salvini strizza l'occhio pure alla destra nazionale, che è nemica del federalismo
 
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