Banca Italease ...... come la Fenice ?

ciao raggio,
su seat uc e tiscali che devono dire per non parlare di cell... siamo tutti in un mare di M
 
lasciami dire che, con un minimo di severità e metodo, staremmo tutti molto meno appesi e inchiodati al titolo... magari avremmo perso tanto ma non queste percentuali e saremmo molto meno inc. Bisogna utilizzare gli SL nel senso ti imponi una perdita massima, ti tappi il naso e vendi. a me è successo con bil da 48 a 44 dove ho venduto.. poi come un ******* sono rienetrato male, qualcosa ho rosicchiato, ma il mio prezzo di carico ora è vicino a 11 e sto parlando del 50% di perdita e di un rialzo del 100% da oggi.
Il problema è che non si può lavorare su un solo titolo, oltretutto cosi perdente (sto elencando tutti i miei errori... il fol è il mio analista!)
 
Gli stop loss non li ho mai utilizzati prima di incontrare Bil ……. ora ho imparato.

Con tutti gli altri opero con gli stop loss …… Bil no, questa me la tengo nel cassetto finche non torno in pari, e poi me la tengo per ricordarmi sempre di non ripetere l’errore …… se vendo stai tranquillo che ci ricasco da un’altra parte.

vero, io per non dimenticare mi farei un tatuaggio sul dorso della mano destra con semplicemente scritto: BIL
 
sopra 4,85 si salirebbe oltre 5 in un batter d'occhio
 
il rialzino di oggi 4,80
conta nulla..era solo per dare modo ai manovratori di bersi un caffè nel pomeriggio

poi domani ritorneranno freschi e gioiosi di terminare il lavoro
come richiesto dal kapo l'orso f.i. con m.m. in tribuna ad osservare
ed il pollice sempre rivolto all'ingiù......tanto chi gli dice niente
 
boys ho comperato 200000 warrant bil scad sett 08 strike 7 euro...0,0095 media...o' vediamo!
 
giro di boa?! forse...perchè l'economia americana non è così pessima...
 
fiat + 6% e rotti...queste sono ricoperture serie!
 
che pompa che hai! compliments!
ho dei motivi e l'ho detto...economia americana non così pessima altrimenti ci sarebbe deflazione nel dato core ( lasciamo perdere la benzina) e non la ripresa dell'attività industriale, circa 26000 di s&p mib, circa 2220 di nasdaq...
 
Articolo interessante.

indirizzo. http://www.effedieffe.com/content/view/3900/179/

1929, reloaded
Maurizio Blondet 16 luglio 2008
Le file di ansiosi risparmiatori davanti alle banche per ritirare i depositi: si ripete in USA ciò che avvenne nel ‘29.
Solo, la vecchia foto in bianco e nero ci è riproposta a colori. Wall Street che crolla, come allora. Le «solide» istituzioni finanziarie che devono essere messe sotto la tenda a ossigeno.

Il crack speculativo con la svalorizzazione degli «attivi» di carta (fase uno) che si trasmette alle banche commerciali (fase due) e si ripercuote nell’economia reale, con chiusure di aziende, licenziamenti in massa, insolvenze a catena nel ceto medio, caduta verticale dei consumi (fase tre).

In Gran Bretagna, la polizia ha proposto seriamente di istituire di nuovo il «servizio nazionale», come si fece nel 1945, per occupare i giovani senza lavoro e senza titolo di studio - i più proni alla delinquenza - in opere sociali e lavori pubblici.

E’ la fase quattro: anche Roosevelt, negli anni ‘30, irregimentò milioni di disoccupati, per occuparli in opere pubbliche.

La fase cinque può essere quella del razionamento, delle economie pianificate per la necessità imposta dalla penuria, delle tessere alimentari: a ciascuno tanti grammi di grassi, tanti di proteine, tanti di farina.

Insomma tutto si ripete. Con qualche aggravante: i prezzi di petrolio e alimentary, che dopo il ‘29 erano al minimo (deflazione), ora continuano a salire nonostante la stagnazione (stagflation). E peggio che nel ‘29, il centro dell’impero mondiale è senza testa, con un presidente screditato e in uscita, senza iniziativa e senza autorità; e il suo successore non entrerà in carica che fra molti, lunghissimi mesi.

Le stesse avidità stolte e insaziabili, lo stesso capitalismo svincolato da ogni regola, ha prodotto la stessa rovina. Ovviamente, anche le stesse menzogne.

I media ripetono ai risparmiatori USA davanti alle banche: niente paura, i vostri depositi sono garantiti dallo Stato. Infatti esiste il Federal Deposit Insurance Co (FDIC), che in caso di insolvenza paga depositi fino a 100 mila dollari. Solo che il FDIC dispone, per queste garanzie, di 52.8 miliardi di dollari. E ne ha già spesi 8 solo per salvare i depositi di una sola banca, la IndyMac; e le banche che diventeranno insolventi nei prossimi mesi saranno - secondo le stime - tra le 150 e le 300; persino il FDIC, che ha l’obbligo dell’ottimismo ufficiale, calcola che saranno una novantina. I suoi fondi bastano per sei o sette banche.

Il Telegraph consiglia, con lugubre euforia, «50 modi per approfittare dei tristi tempi economici»: le Mercedes vengono con 2 mila dollari di sconto! La British Airways fa la svendita estiva di voli a lungo raggio, e vi consente anche lo sconto sull’albergo e l’auto a noleggio! Ci sono banche e ditte di costruzioni, alla ricerca disperata di liquidità, che emettono obbligazioni al 7,5%, e che sui conti correnti danno il 6,45%! Se vi fidate, se avete i nervi d’acciaio, perchè quegli interessi parlano di insolvenza imminente dei debitori (1). Ma anche questa lugubre euforia è una replica del 1929.

Ma il particolare è comunque istruttivo: dice che nonostante le «iniezioni di liquidità» fatte dalle Banche Centrali, nonostante la riduzione dei tassi primari da parte della Federal Reserve al 2,5%, il costo del denaro è comunque rincarato in modo proibitivo, chi ha soldi da prestare chiede il 7-8% come minimo.

Finito il credito facile, la causa delle allegre bolle finanziarie che stanno scoppiando una dopo l’altra. C’era tantissimo «denaro», ed ora di colpo non ce n’è più, s’è prosciugato. Eppure le Banche Centrali americane ed europeee hanno alluvionato di liquidità le banche e i fondi speculativi; questo denaro dovrebbe circolare in massa nel sistema, provocando inflazione ma mantenendo lubrificata la grande giostra. Invece la giostra è a secco, cigola, si arresta.

Dov’è finito quel fiume di liquidità? Semplice: le banche se lo sono messo nelle riserve in copertura delle perdite subite e di quelle che si aspettano. Non lo prestano.

Così, avviene un fenomeno inaudito: la massa monetaria (la moneta di tutti i tipi, da M1 a M4), in USA ed Europa si è striminzita anzichè aumentare. Ciò segnala che è in atto una deflazione, mentre i rincari delle merci segnalano inflazione.

«Se le Banche Centrali reagiscono in eccesso alla fiammata inflattiva provocata da greggio e granaglie - scrive Evans-Pritchard - possono innescare una spaventosa catena di eventi». Ossia aggravare la deflazione, instaurando la replica della Grande Depressione (2).

Claude Trichet, il capo della Banca Centrale Europea - c’è bisogno di dirlo? - sta facendo proprio questo. Equivocando il senso dei rincari (dovuti a petrolio, quindi fuori della sua possibilità di azione) ha scelto di combattere un’inflazione che non esiste in termini monetari, mantenendo altissimi i tassi d’interesse.

Il 4.5%, misura «irresponsabile» l’ha definita Zapatero, perchè condanna alla recessione la Spagna, dove il 20% dell’economia è costituito dall’edilizia, e dove quasi un milione di case sono invendute perchè i mutui sono troppo cari.

Trichet, duro nella sua dottrina, mantenendo assurdamente divaricato il differenziale tra il tasso europeo e i Buoni del Tesoro americani, ha ottenuto solo una cosa: che fiumi di denaro rovente si sono rifugiati nell’euro abbandonando il dollaro che rende meno e si squaglia; con ciò, ottenendo un euro assurdamente forte, che strangola le esportazioni. Al punto che l’Europa crolla a picco prima ancora dell’America.

Il solo dato positivo è che gli speculatori, ormai, ritengono l’euro sopravvalutato del 20-30%. Entro due anni lo abbandoneranno, e l’euro tornerà debole - com’è debole l’economia reale europea - e tornerà competitivo. Se saremo ancora vivi, s’intende.

Per allora, il dollaro sarà sparito come riserva mondiale, e colossi come Cina e Giappone - che siedono su montagne di dollari - avranno ancora voglia di comprare le cravatte di Armani al 20% di sconto? Saremo competitivi, ma nel gelo globale del consumo.

Trichet sta cercando di domare il rincaro del greggio provocando l’ulteriore abbassamento dei salari reali in Europa, già erosi dall’inflazione reale degli anni scorsi: fa calare la benzina togliendoci i soldi per comprarla, e anche il posto di lavoro da cui prendiamo i salari. E’ una scelta inumana, ossia da banchiere e burocrate.

Spunta in ritardo, come nel 1929, la coscienza che è in atto non una recessione, ma la Depressione.

Ha osato scrivere la parola sir William Rees-Mogg, influente eurocrate e opinionista del Times (3). Dopo una vita di menzogne liberiste, ora che ha raggiunto gli 80 anni, si permette di dire la verità. Per la prima volta su un grande giornale, un potente columnist che è anche membro dei poteri forti, evoca la Grande Depressione.

Il Dow, l’indice azionario di Wall Street, non tornò ai livelli pre-29 se non un quarto di secolo dopo, alla fine del 1954, scrive Rees-Mogg; se la storia si ripete, «il mercato azionario tornerà ai livelli del 2007 nel 2032».

Avremo 25 anni di vacche magrissime: uno spazio grande per una vita umana, e milioni di vite umane passeranno dalla giovinezza alla maturità nella miseria e nella caduta di speranze e prospettive. Il peggio è il sospetto che tutto questo, il crack, il caos e la rovina di milioni di vite, sia voluto, progettato.

Era il 1994, e David Rockefeller parlava allo United Nations Business Council. Disse: «We are on the verge of global transformation. All we need is a major crisis, and the nations will accept the New World Order» (4). «Siamo sulla soglia di una mutazione globale. Ci manca soltanto una cosa: una crisi rilevante, e le nazioni accetteranno il Nuovo Ordine Mondiale».

Stranamente, ha ripetuto in questi giorni la stessa cosa George Bush senior, l’ex-presidente ed ex capo della CIA, il padre dell’alcolista subnormale alla Casa Bianca: «Da questi tempi di sconvolgimento può emergere il nostro obbiettivo, un Nuovo Ordine Mondiale».

Hanno previsto tutto? Si preparano ad imporci l’ordine totale?

1) «50 ways to profit from the economic gloom», Telegraph, 11 luglio 2008.
2) Ambrose Evans-Pritchard, «Monetarists warn of crunch across Atlantic economies», Telegraph, 11 luglio 2008. «European recession looms as Spain crumbles», Telegraph, 15 luglio 2008.
3) Sir William Rees-Mogg, «This recession could easily tips into a depression», Times, 14 luglio 2008.
4) Citato da Pino Cabras, «Strategie per una Guerra mondiale», Cagliari 2008, pagina 65.
 
4,89.....onestamente mi aspettavo almeno i 5 in close.....

mah!
 
si potrebbe profilare un double minimo di lungo periodo se recuperasse i 5,15/5,4

confermati....

ma la strada è lunga....
 
Oggi era a -4% ...... tanti non credono nel possibile rimbalzo e hanno venduto.

hai ragione......ma anche fiat era a -3 ed ha chiuso a +6,5
il banco popolare faceva -4 ed ha chiuso a +4
e vai a vedere unicredit.....

e sono tutti totoli ,teoricamente meno speculativi di italease.......
nessuno dei quali,è utile ricordarlo,viene da una discesa del 95% dai max!

sono un po dubbioso......:(
 
grazie dell'informazione...tu sai quanti giorni prima terminano? più o meno?

Non sono in grado di essere preciso.
Potrebbe scambiare fino a primi di agosto.
su MF una volta esistevano le caratteristiche dei covered . Altrimenti prova sul sito di Borsa italiana.
 
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