Bancamarche ... Atto settimo

...cmq auguri a tutti gli azionisti della bdm!!!! e che l'anno nuovo ci porti un mucchio di denaro!!!!:p:p:p:p:p:p:p:p:p:p:p
 
Il mio più sentito augurio a tutti i presenti del forum: che BABBO NATALE E L'ANNO 2011possa farci uscire sani e salvi da questo pantano fangoso e melmoso di azioni banca marche. Se avessimo potuto cavalcare su fiat o saipem avremmo triplicato in questo ultimo anno ed invece ci possiamo solo consolare con l'obelisco di Fontedamo.
 
...cmq auguri a tutti gli azionisti della bdm!!!! e che l'anno nuovo ci porti un mucchio di denaro!!!!:p:p:p:p:p:p:p:p:p:p:p

Grazie, e se volete provare a capire o fare due conti su come potrebbe essere il prossimo anno Azionario Bancamarche , questo e' un corso rapido :

Le Azioni
 
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Al 24/12/2010

Numero Contratti potenzialmente concludibili 134
Quantità potenzialmente eseguibile 250.309
Prezzo teorico d’asta 1,290 €
Controvalore potenzialmente eseguibile 322.898,61 €



Giorno di negoziazione: 27/12/2010

Numero Contratti Conclusi 135
Quantità Trattate 274.105
Prezzo d’asta di conclusione di tutti i contratti 1,270 €
Controvalore 348.113,35 €



:eek: :eek: :eek: :eek:
 
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Al 24/12/2010

Numero Contratti potenzialmente concludibili 134
Quantità potenzialmente eseguibile 250.309
Prezzo teorico d’asta 1,290 €
Controvalore potenzialmente eseguibile 322.898,61 €



Giorno di negoziazione: 27/12/2010

Numero Contratti Conclusi 135
Quantità Trattate 274.105
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Merloni: "Banca Marche? Perse buone occasioni"
L'imprenditore marchigiano, nonchè azionista di minoranza dell'Istituto, non nasconde la sua delusione dopo che è sfumata la partnership con la Popolare dell'Emilia. "Sono stati fatti passare dei treni e il mercato è crollato"


Home Pesaro
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Banca Marche e Popolare dell'Emilia
sospendono il progetto di partnership
Ancona, 16 luglio 2008 - La questione del partner di Banca Marche "è stata gestita senza una linea coerente tra le Fondazioni". Il giorno dopo la 'fumata nera' da parte della Banca Popolare dell'Emilia Romagna nella trattativa con le Fondazioni, Francesco Merloni (nella foto), azionista di minoranza dell'istituto, non nasconde la delusione per la strategia dei soci di maggioranza: gli enti di Jesi, Macerata e Pesaro che complessivamente detengono il 51,9%del capitale.



"Si sono perse delle buone occasioni" osserva Merloni,:yes: azionista con una quota di circa l'1% :yes:e rappresentante del fronte degli imprenditori marchigiani favorevoli ad una crescita della Banca con un partner. Da oltre un anno l'opzione di un matrimonio della Banca con sede a Jesi era all'esame dei tre soci di maggioranza legate da un patto di consultazione.



Una complessa procedura, avviata a settembre, ha visto nell'ordine la rinuncia prima di Intesa San Paolo, già socio di minoranza, poi del Credit Agricole disponibile a mettere sul piatto 1,7 miliardi per il 51% del capitale e da ultimo la Popolare dell'Emilia Romagna che puntava alla maggioranza offrendo ampia autonomia all'istituto all'interno del suo gruppo.



"Sono stati fatti passare dei treni e poi il mercato è crollato" osserva Merloni che riconosce come lo stop alle trattative con la Bper sia in parte giustificato alla luce delle turbolenze finanziarie in corso. Per imboccare, invece, la strada della crescita autonoma di Banca Marche "serviva un aumento di capitale che le Fondazioni non hanno mai fatto per non perdere la maggioranza".



Per il futuro Merloni suggerisce una possibile via d'uscita ma solo una volta superata la crisi dei mercati. "Le Fondazioni aprano il capitale, la banca non può restare così". Come? Secondo l'imprenditore con un aumento di capitale che il "territorio marchigiano è sicuramente in grado di sostenere" (i piccoli azionisti hanno già il 32% del capitale).
 
La Carifac (Cassa di riparmio di Fabriano e Cupramontana) controllata dall’omonima Fondazione, è sempre stata gelosa della propria autonomia, perfino di un certo isolamento: mentre le altre casse della regione si aggregavano in vario modo, alcune a gruppi nazionali, altre nella Banca delle Marche, rimaneva per conto suo. L’autonomia come garanzia di legame con il territorio, dicevano i suoi amministratori.
Ma il legame con il territorio può essere anche micidiale: un anno fa è venuto alla luce che la banca si è esposta in modo sproporzionato verso varie aziende dei diversi rami della Famigia Merloni (la Antonio Merloni ma anche aziende del gruppo Indesit), fino a rischiare il dissesto. Si chiama in soccorso Veneto Banca con un accordo che prevede la ricapitalizzazione dell’istituto e l’assunzione del controllo da parte della banca veneta entro tre anni.
Ma l’estate scorsa, altro colpo di scena: a seguito di un’ispezione della Banca d’ Italia si decide di accelerare il processo di acquisizione e di ridurre drasticamente il valore della banca: presumibilmente, ma non si conoscono i dettagli, il buco è (o è diventato) molto più grosso: il valore scende da 3 euro per azione a 0,78.
Ed ecco che scende in campo Francesco Merloni in nome dell’opposizione del “territorio” alla svendita della banca. Lo affiancano Gennaro Pieralisi e Mario Pesaresi, pronti, dicono, a intervenire direttamente e a raccogliere altri capitali per la ricapitalizzazione dell’istituto. Si noti, sempre a proposito del legame con il “territorio”, che la banca era presieduta da un uomo di fiducia della Famiglia Merloni, ex dirigente di un’azienda del gruppo di Francesco. D’altra parte, anche il nuovo presidente Domenico Giraldi, che dopo la scoperta del buco ha preso il posto del precedente, è dello stesso ambiente.
Insomma, una banca amministrata da un uomo dei Merloni va in dissesto per finanziamenti concessi ad aziende della Famiglia e il principale esponente della Famiglia si erge a difesa della banca contro la svendita ai veneti.
Ma c’è di più: chi sono quelli che scendono in campo per salvare la banca? Gli stessi (Merloni, Pieralisi, Pesaresi, Virgili, Darini) che alcuni anni fa acquisirono la Carifano e dopo tre anni la rivendettero al Credito Valtellinese. Anche l’acquisizione della Carifano fu motivata dall’interesse del “territorio”, ma il risultato finale dell’operazione fu che la banca, che faceva parte del gruppo Banca popolare di Bergamo (oggi UBI banca), passò dalle mani dei bergamaschi a quelle dei valtellinesi. Nell’operazione, però, i cinque realizzarono plusvalenze per molte decine di milioni di euro. Sempre nell’interesse del “territorio”, si intende.
E questa volta? Che cosa si propongono? Intanto, il neo-presidente della Confindustria della provincia di Ancona, Casali, sostiene la cordata per il salvataggio della banca, ma sulle cause del dissesto glissa: dice che non intende entrare nel merito.
Come lo capisco!
 
venduta tutta la quota dei merloni alla fondazione di fano. Prezzo intorno a 110. Ai gazzani sabatini tardioli bisogna aggiungere tombari.Le fondazioni raggiungono cosi' quasi il 60 %. Bravi cosi' la nostra banca è blindata e in mani sicure.
 
venduta tutta la quota dei merloni alla fondazione di fano. Prezzo intorno a 110. Ai gazzani sabatini tardioli bisogna aggiungere tombari.Le fondazioni raggiungono cosi' quasi il 60 %. Bravi cosi' la nostra banca è blindata e in mani sicure.


Vediamo quanto tempo ci vorrà per modificare la composizione azionaria pubblicata ad oggi sul sito BDM.
E inoltre, dato il sistema di scambi accentrato, dove sono transitate le azioni vendute da Merloni ?


AZIONARIATO BANCA MARCHE AL 30/09/2010 Situazione al 30.09.2010
Numero azioni % sul cap. sociale
Fondazione Cassa di Risparmio della Provincia di Macerata 238.098.099 22,40
Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro 238.098.099 22,40
Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi 113.999.477 10,73
Intesa San Paolo S.p.A. 74.396.789 7,00
Fondazione Cassa di Risparmio di Fano 24.419.993 2,30
Altri azionisti 346.319.438 32,59
Azioni proprie disponibili 27.479.416 2,59
TOTALE 1.062.811.311 100,00
 

Allegati

  • azionariato BDM al 30.09.2010.gif
    azionariato BDM al 30.09.2010.gif
    36,7 KB · Visite: 340
"Un futuro shopping bancario?
E' questa una delle prime domande a cui rispondere con l'avvicinarsi del nuovo anno;
infatti una delle ultime direttive della Banca d'Italia, innalzerà dal 5 al 10% la soglia da dichiarare agli organi competenti in caso di acquisiti di pacchetti azionari tra istituti di credito.
Il tutto potrebbe essere letto come l'inizio di una possibile nuova stagione di aggregazioni , che riporterebbe sotto le luci dei riflettori un settore che da tre anni a questa parte viene ricordato negativamente dalla maggior parte degli investitori."
 
massimiliam..... parla, non fare il Mosè !!

venduta tutta la quota dei merloni alla fondazione di fano. Prezzo intorno a 110. Ai gazzani sabatini tardioli bisogna aggiungere tombari.Le fondazioni raggiungono cosi' quasi il 60 %. Bravi cosi' la nostra banca è blindata e in mani sicure.

come il Mosè che rimaneva muto alle invocazioni di Michelangelo.
 
Ultima modifica:
Buon anno amici che successo ,diamoci da fare che 2011 e' l'anno della riscossa di noi speculatori:a detta da(maxmilian)professor d'italianoOK!
 
Ultima modifica:
Fondazione carifano ha comperato a poco + di 1€ l'1% posseduto dai merloni articolo su carlino fano
 
Proprio perche' le banche oggi non valgono piu' niente, potevamo vendere 3 anni fa e con i tre miliardi incassati, oggi avremmo potuto comprare 3 (dico tre) banca popolare di milano, che ha il triplo dei ns. Sportelli e una clientela molto, ma molto piu' sana della nostra (non per niente il milan e l'inter sono piu' forti dell'ancona, della maceratese e della jesina!!). Se merloni ha svenduto a 1 euro pensa come e' messo lui e la ns. Banca. Mentre della valle anche oggi con tod's guadagna oltre il 4%. Il risultato di quest'anno, se la banca d'italia e' ancora dentro a spulciare, mi preoccupa.
 
E la trasparenza ?

ve lo avevo detto:precisamente 1,03

Da dove é transitata una così rilevante quantità di azioni ?
Non è accentrata presso BdM la compravendita dei titoli ?
In quali date è avvenuta la compravendita ?

Ovviamente le domande non sono rivolte personalmente a te ma sul sito della Fondazione Fano non esiste traccia di questo acquisto.
 
Ti credo sulla fiducia ma .......su Carlino online non compare.

Confermo, controllato minuziosamente tutto l'archivio del Carlino, la notizia non esiste.

Ad ogni modo , anche volendo prendere in considerazione la possibilita' che essendo titoli non quotati si possano effettuare transazioni private , io che sono un'azionista , anche se possedessi un solo titolo ho tutto il diritto di sapere chi sono i miei soci piccoli o grandi che siano.

Quindi delle due l'una , o trattasi di una bufala , e se no e' l'ennesima " VERGOGNA " o se vogliamo sopruso architettato a mio danno , a nostro danno.

C'e qualcuno che mi dice che per l'ennesima volta sto fantasticando ?
 
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