Banche Venete: Azione Legale obbligazioni subordinate - n.2

Più che altro il governo smentisce se stesso, doveva essere cacciato prima non ora a giochi fatti! Troppo facile scaricare il barile sulla "vigilanza" quando in pochi giorni il governo fatto due decreti vergognosi per bloccare il pagamento di un bond scaduto e per regalare le banche venete ad Intesa. Spero che gli ritorni tutto indietro.. revisori, bankitalia, governo ed Intesa..

Stamane su tutti i Tg si parla di mancata vigilanza di Bankitalia che ha portato ai disastri che ben conosciamo! Beh a qualcuno Guzzetti lo diceva apertamente.
Saluti.
 
A settembre del 2007 ero azionista Pagnossin quando la Società è stata messa in liquidazione e le azioni ritirate da Borsa Italiana.
Qualche giorno fa mi è arrivata la comunicazione della Banca che Pagnossin SpA ha terminato la procedura fallimentare e non ci sono soldi per rimborsare gli azionisti.
Non posso recuperare nessuna minusvalenza, mi hanno detto che la normativa non prevedere il recupero della minus in questi casi.
Ora mi chiedo:
1) E' davvero possibile che non posso recuperare la minusvalenza dopo aver perso il 100% del capitale?
2) La procedura ha richiesto 10 anni. E' possibile che si verifichi la stessa cosa con la BPVi? In questo caso non converrebbe vendere le obbligazioni ad 1€ a qualcuno per poter recuperare la minus?

vendere? eccome se ci ho pensato ! Le sub17 su TLX sono sospese, immagino sia così per le altre. Essendo io e mio padre entrambi titolari di c/c fineco ho chiesto all' help desk di scambiarcele a vicenda per concretizzare le minus. Oppure in alternativa se le compravano loro a 1 cent. copioincollo risposta
"la informiamo che, di norma, per titoli non quotati ed in mancanza di rimborso di obbligazioni (titoli di debito), al momento dell'azzeramento della posizione sul dossier a scadenza o anticipatamente su disposizioni delle autorità e/o dell'emittente, viene automaticamente generata la relativa minusvalenza.
In questo caso le minusvalenze sarebbero generate solamente al momento dello scarico della posizione; la tempistica non è nota e potrebbe rivelarsi anche successiva alla data di scadenza del titolo stesso.
In questa casistica non si renderebbe necessario fornire alcun tipo di documentazione.
Le precisiamo altresì che, al fine di avere la certezza dell'ottenimento della minusvalenza, senza attendere lo scarico della posizione, è necessario disporre un trasferimento a titolo oneroso tramite un atto notarile.

a voi i commenti
 
se qualcuno se lo fosse perso :
VISCO E’ COLPEVOLE, NE ABBIAMO LE PROVE, MA CHE SIA RENZI A VOLERNE LE DIMISSIONI E’ RIDICOLO | Scenarieconomici.it

la conclusione :
In generale la gestione dell’istituto appariva, già nel 2012 , arretrata, vetusta, personalistica e completamente inadeguata, con rischi elevatissimi e redditività praticamente azzerata. Gli ispettori avevano compiuto un ottimo lavoro. La direzione di Banca d’Italia sapeva benissimo che BPVI era gestita molto male. Eppure, invece di intervenire con un commissariamento, si è permesso prima di effettuare due aumenti di capitale a valutazioni azionarie folli, poi si è imposto un AD completamente inadeguato, Iorio, con un piano fallimentare che ha portato alla liquidazione degli istituti. La situazione è ancora più grave perchè se il piano Iorio fosse anche riuscito le perdite per la cattiva gestione sarebbero state scaricate sulla collettività!
 
Titolo: 08:52 Banche: inchiesta parte da buco 1 mld di Vicenza (Mess)

Testo:
ROMA (MF-DJ)--Partira' dalle operazioni "baciate", in particolare quelle
realizzate dalla Popolare di Vicenza (BpVi), l'indagine della Commissione
di inchiesta sulle sette banche finite in crisi che dovra' fare luce sulle
cause dei dissesti. Ma tra i 4.200 documenti che la prossima settimana
verranno consegnati da Bankitalia in una chiavetta usb, ce n'e' piu' d'uno
che puo' accendere "una luce ambigua sulle attivita' di Vigilanza della
banca centrale. Perche' dalle carte -scrive Il Messaggero- emergerebbe che
in alcuni casi Via Nazionale non ignorava quanto stava accadendo negli
istituti e dei gravi rischi che correvano correntisti e titolari di
prestiti, in particolare nel caso della BpVi".

Per esempio, rivela il quotidiano, il 5 marzo 2013 la Banca d'Italia
scrive a Vicenza di aver notato "azioni o quote proprie ricomprese tra gli
elementi negativi del patrimonio di base" e che "tale importo complessivo
risultava superiore al 5% del capitale sociale". Dunque, "in
considerazione di quanto sopra, codesta banca dovra' adottare ogni
iniziativa al fine di assicurare uno scrupoloso rispetto dei limiti
previsti per il riacquisto o rimborso di proprie azioni".

Subito dopo, continua il giornale, una seconda missiva chiede alla
popolare di vigilare proprio sulle operazioni baciate, che finanziando con
i prestiti l'acquisto delle azioni sono particolarmente rischiose per i
singoli clienti. L'operazione viene pero' autorizzata, pur avvertendo
Bankitalia: "Sul piano prudenziale si rammenta che la normativa
ricomprende tra gli elementi negativi del patrimonio di base "le
operazioni di finanziamento destinate all'acquisto di azioni o quote di
propria emissione" assimilate alle "azioni o quote di propria emissione
rilevate in bilancio". Anche la vigilanza della Bce, nel gennaio 2016,
denuncera' 1.086,9 milioni "di finanziamenti erogati dalla banca e
individuati come "correlati" - si legge nel verbale - all'acquisto e
sottoscrizione di azioni della banca".

Il capitolo delle operazioni correlate della Vicenza, finita in
amministrazione straordinaria assieme a Veneto Banca e salvata con il
decreto del governo del 25 giugno che ha consentito di mantenere integri i
depositi e gli attivi grazie all'intervento di Intesa Sanpaolo, e' uno dei
primi che formano il lungo elenco consegnato nella serata di mercoledi' 18
da Visco al presidente della Commissione Pierferdinando Casini e ai due
vice Renato Brunetta e Mauro Maria Marino. L'incontro sarebbe stato
sollecitato dallo stesso governatore probabilmente allo scopo di rendere
"legittima" la consegna delle carte -essendo avvenuta quando ancora Visco
e' nel pieno delle sue funzioni- nell'eventualita' del mancato reincarico.
Circostanza, quest'ultima, che renderebbe complicata ogni testimonianza in
assenza della documentazione "legittimamente" depositata.

Peraltro, prosegue il quotidiano, su quelle carte e' in corso da
settimane un'attivita' di assemblaggio da parte dei funzionari
dell'ufficio legislativo della Banca dItalia, il cui compito e'
selezionare i documenti che possono essere liberamente utilizzati dalla
Commissione separandoli da quelli che invece andranno maneggiati con
grande cura onde evitare che la loro divulgazione dia origine fattispecie
penali.

L'incontro a Palazzo San Macuto sarebbe durato circa un'ora, parte della
quale dedicata allo scambio di informazioni operative (non si sarebbe
parlato ne' di calendario delle audizioni ne' di modalita' delle
convocazioni) in presenza del tecnico informatico della Commissione e dei
tre di Via Nazionale: il loro compito e' mettere a punto i meccanismi di
lettura della documentazione compressa nelle chiavette. Per tutte le sette
banche finite in default sono in corso indagini o procedimenti giudiziari
e dunque gli atti saranno raggruppati per insiemi - le due banche venete,
Mps, le quattro banche in risoluzione (Etruria, Marche, Chieti, Ferrara) -
e per livelli di segretezza: atti pubblici, atti riservati provenienti
dalle banche e atti segreti perche' parte di fascicoli giudiziari.

Il lavoro e' immenso e i giorni per completarlo pochissimi. Entro
l'inizio della prossima settimana dovra' essere tutto funzionante perche'
partiranno le audizioni.
vs

(fine)

MF-DJ NEWS
2008:52 ott 2017
 
Anche il comune di Udine è messo male per colpa Venete:o

Ex banche Popolari, centinaia di persone protestano in piazza Lionello a Udine - Cronaca - Messaggero Veneto

UDINE. Un centinaio i soci delle ex Popolare di Vicenza e Veneto Banca sono arrivati questa mattina, venerdì 20 ottobre, in piazza Lionello a Udine per protestare insieme a Federconsumatori e fare il punto della drammatica vicenda delle banche venete .

I presenti hanno voluto denunciare le violazioni compiute verso i risparmiatori che hanno perso i loro soldi e chiedere che i responsabili vengano sanzionati. Una delle loro richieste, inoltre, riguarda la costituzione di un fondo a ristoro dei riparmiatori traditi e ottenere da Banca Intesa la definizione di criteri per l'accesso alle misure Welfare predisposte affinchè possano produrre reali benefici ai risparmiatori.

"Siamo qui perché i problemi non sono stati risolti - ha dichiarato Barbara Puschiasis, presidente Federconsumatori Fvg -. L'unica certezza è che le azioni e le obbligazioni subordinate si sono azzerate e che i risparmi sono perduti".

Davanti al Comune di Udine, poi, gli ex soci hanno chiesto anche che le nuove condizioni economiche applicate da Banca Intesa non siano peggiorative rispetto a quelle precedentemente applicate. L'intenzione è quella di chiedere anche la restituzione delle spese di gestione addebitate per conti che hanno unicamente in depositi titoli delle banche venete azzerati.

È intervenuto anche il sindaco Furio Honsell: "Il Comune di Udine rientra nel novero di coloro che hanno ricevuto in eredità le azioni di questa banca. Era la cassaforte della città, oggi ci ritroviamo a non avere nulla".

Adesso la palla passa alle istituzione e alla Banca Intesa alle quali i manifestanti hanno chiesto un incontro per esporre la loro opinione e le loro idee.
 
Il 31 ottobre ascoltati i risparmiatori delle banche venete (Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Roma, 20 ott - Il capo del dipartimento Vigilanza bancaria e finanziaria di Banca d'Italia, Carmelo Barbagallo e, a seguire, il direttore generale della Consob, Angelo Apponi verranno ascoltati il prossimo 2 novembre, alle 11, dalla Commissione parlamentare d'inchiesta sul sistema bancario.
Il presidente della Commissione, Pier Ferdinando Casini, ha inoltre convocato, per il 31 ottobre, alle ore 13,00, i rappresentanti delle associazioni e dei comitati dei risparmiatori danneggiati dalla crisi di Veneto Banca e Banca popolare di Vicenza (Ezzelino III da Onara, Ex azionisti Veneto Banca - Coordinamento Don Torta; Casa del Consumatore, Confedercontribuenti Veneto, Noi che credevamo nella Popolare di Vicenza).
com-Bof (RADIOCOR) 20-10-17 14:07:31 (0344) 3 NNNN
 
Venete, la commissione parte dai soci «Bankitalia? Colpe evidenti, ma è tardi»
E gli avvocati al Cuoa smontano la liquidazione: «I creditori difficilmente vedranno soldi»

Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)21 Oct 2017Federico Nicoletti © RIPRODUZIONE RISERVATA

Ai raggi X Il convegno dedicato al caso delle venete ieri pomeriggio al Cuoa
VICENZA La polemica su Banca d’Italia? «Le colpe mi paiono evidenti. Ma ormai il danno è fatto». Non usa mezzi termini Francesco Zen, professore di intermediari finanziari all’Università di Padova. Il tema del giorno resta Banca d’Italia, anche a margine del convegno sulla gestione delle crisi bancarie delle ex popolari venete, organizzato ieri pomeriggio al Cuoa di Altavilla Vicentina dagli avvocati di Fallimenti e società, l’osservatorio triveneto di diritto fallimentare con base a Vicenza.
In ballo c’è l’attacco al governatore Vincenzo Visco portato dal Pd di Matteo Renzi con la mozione alla Camera presentata martedì, che il governo ha tentato di disinnescare limando ed edulcorando. In prima fila, tra i «pompieri», riferiscono le cronache, anche il sottosegretario all’Economia, Pier Paolo Baretta, che si trincera dietro il no comment. Intanto la commissione parlamentare d’inchiesta inizierà l’attività proprio dalle venete. Sulle azioni comprate con i finanziamenti, come tema, ma anche con le audizioni. Martedì verranno sentite le associazioni dei soci di Bpvi e Veneto Banca. Prima dell’attesa audizione, giovedì, del capo della vigilanza di Bankitalia, Carmelo Barbagallo.
Questioni che rimbalzano anche ad Altavilla, prima del convegno. «Bankitalia è ormai più una questione di principio: il danno è fatto e la vigilanza è passata a Bce - sostiene Zen -. Mi pare evidente ci siano state colpe. Di gestire con metodi vecchi un mondo che stava cambiando. Finché la cosa è esplosa in mano. Quel sistema di gestione è sempre stato così. Ma va bene in regime d’autarchia, non regge in un sistema europeo aperto».
Poi ai raggi X degli avvocati passa il decreto di liquidazione di fine giugno, che a quattro mesi di distanza non smette di riservare sorprese nelle contraddizioni e nello slalom tra le norme, di fronte ad una soluzione combinata per salvare il salvabile dopo sei mesi di agonia a discutere tra Tesoro, Ue e Bce sul possibile salvataggio di Bpvi e Veneto Banca.
«Lascia sconcertati vederle dichiarate significative e sottoposte alla vigilanza Bce, ma non abbastanza per un salvataggio sistemico e permettere quindi la liquidazione con le norme nazionali, per poi ritrovare l’aspetto sistemico nella concessione di aiuti di Stato alla liquidazione di fronte ai rischi di turbolenze nelle regioni in cui operano», ha detto l’avvocato Matteo De Poli, che insegna diritto bancario all’università di Padova. In gioco, per De Poli, di fronte ad una soluzione ritagliata su misura, c’è altro: «Soluzioni diverse avrebbero toccato i possessori di bond senior, con pesanti conseguenze sociali. Ma questo chiama in causa l’adeguatezza dei controlli di Consob. Sono evidenti le responsabilità sui prodotti venduti alla clientela retail che sarebbero stati toccati dal bail-in, situazione che è alla base della concessione degli aiuti di Stato». E ancora: «È inaccettabile il tempo trascorso per decidere sulla ricapitalizzazione precauzionale. Ha provocato una tale agonia per le banche venete, che la compensazione non poteva che essere la flessibilità sugli aiuti di Stato».
La musica non cambia se si passa alla liquidazione, che Bruno Inzitari, docente di diritto privato a Milano, ha definito «una liquidazione coatta amministrativa di diritto speciale, che relega i commissari al ruolo di commissari ad acta». Con un macigno per quei soci che, visto lo stop alle cause, sperano di recuperare qualcosa insinuandosi tra i creditori della liquidazione: «Il credito dello Stato verso la liquidazione è così ingente, che difficilmente si potranno soddisfare».
E poi ci sono tutti i punti legati al dare-avere tra lo Stato e Intesa nel trasferimento delle attività delle venete. «Le partecipate, da Apulia a Banca Nuova, saranno istituti bellissimi: non sono nella liquidazione ma i deteriorati vengono estratti e dati comunque alla liquidazione - ha sostenuto Zen -. E i 3,5 miliardi di patrimonio, a fronte di una massa di crediti ancora da determinare, sono però già stati trasferiti il 26 giugno. Liquidità pura e semplice che se reinvestita senza rischi rende 70 milioni l’anno». Linea contestata da Giovanni Costa, nel board di Intesa: «I fondi sono serviti a rendere neutri gli impatti sul patrimonio di Intesa». «Ma non possiamo dimenticare che quei 3,5 miliardi danno una rendita», ha replicato Zen, quasi a suggerire possibili fonti di ristoro per gli ex soci.
Una nota di ottimismo Zen l’ha riservata invece sulla Sga. La mancanza di patrimonio di vigilanza «le impedirà di far credito»; ma il docente vede la possibilità di recuperi favorevoli per le imprese del territorio, così com’è stato per il Banco di Napoli, in tandem con le banche che concederanno nuova finanza: «La Sga ha come azionista il Tesoro e storicamente teneva la linea di non creare contraccolpi al Sud. Non si capisce perché qui dovrebbe esser diverso. Possiamo sperare che la Sga in salsa veneta non sia diversa da quella napoletana».
De Poli Chiare le responsabilità Consob sui bond L’agonia delle popolari compensata dagli aiuti di Stato Zen La Sga in salsa veneta non diversa da quella napoletana I 3,5 miliardi già dati rendono a Intesa 70 milioni
 
Buona sera.

Ho letto ora il pdf relativo alla lca. Che tipo di documentazione bisogna inviare/allegare ? Nel file si fa rifertimento a questa frase: "corredata dei documenti giustificativi del proprio diritto"

Grazie
 
Titolo: Banche: Pignatone, in corso indagine su ricorso contro Bankitalia
Ora: 24/10/2017 11:59
Testo:
ROMA (MF-DJ)--"E' in corso un'attivita' di indagine" sui due esposti
presentati da Pietro D'Agui', l'ex manager di Banca Intermobiliare tra gli
imputati di Veneto Banca, su una presunta mancata vigilanza della Banca
d'Italia.

Lo ha detto il capo della Procura di Roma, Giuseppe Pignatone, nel corso
di un'audizione davanti alla commissione di inchiesta sulle banche.

Pignatone ha spiegato come "abbiamo chiesto a Bankitalia una serie di
documenti arrivati da poco e il procedimento e' iscritto senza indagati e
senza ipotesi di reato". "Speriamo di concludere in tempi brevi la
valutazione della documentazione", ha concluso il procuratore.
vs/frc

(fine)

MF-DJ NEWS
2411:59 ott 2017
 
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