BANCO BPM: BANKER IN PIAZZA MEDA (MI.FI.)
ROMA (MF-NW)--Presentando i risultati del 2023 il ceo Giuseppe Castagna ha liquidato cosi' il tormentone sul terzo polo del credito: "il polo c'e' gia' e siamo noi". Il banchiere si riferiva al consolidamento, ma l'idea di proporsi come alternativa ai grandi competitor nazionali caratterizza oggi tutta la strategia di piazza Meda. Anche nel mondo del corporate banking. La crescita nei servizi per le imprese e' uno dei tasselli del piano industriale. L'obiettivo, scrive MF-Milano Finanza, e' aumentare il radicamento del gruppo nel tessuto della media impresa, senza rinunciare a incursioni nel segmento dei grandi gruppi, con cui il Banco ha da tempo iniziato a lavorare. Queste attivita'oggi ricadono sotto la direzione corporate che opera nell'ambito della divisione corporate & investment banking (cib) e sfrutta le sinergie con le altre anime del gruppo. A quest'area fanno riferimento sia le strutture di direzione (pianificazione commerciale, marketing, industry coverage e supply chain finance), sia le strutture di rete. Alla guida c'e' Mattia Mastroianni, banker di lungo corso arrivato in Banco Bpm nel 2017 dopo una lunga esperienza in Intesa Sanpaolo. "In questi anni abbiamo elaborato una ricetta tutta nostra per il mondo corporate. Gli ingredienti che abbiamo scelto sono la prossimita' territoriale, la vicinanza ai clienti e la tempestivita' di risposta", spiega Mastroianni. Per ottenere questi risultati e' stata messa in campo una struttura organizzativa snella - che arriva al ceo con solo due livelli - e centri specialistici su ambiti di offerta evoluti in cui il gruppo ha quote di mercato importanti come la finanza strutturata e il global transaction banking. "Tutto questo ci ha reso una banca riconosciuta nel mondo della media impresa. Il giudizio che i clienti danno dei nostri servizi e' a livelli top di sistema, ma vogliamo crescere ancora", commenta Mastroianni. Oggi la direzione corporate segue 5.300 gruppi aziendali dai 75 milioni di fatturato in su. una scelta che tiene conto della struttura della media impresa italiana, ma che non trascura le grandi e grandissime aziende. Il Banco ha infatti due centri large corporate basati su Milano a cui fanno capo otto portafogli distribuiti sul territorio nazionale ciascuno a servizio di aziende di grandi dimensioni. "Oggi infatti possiamo dire di avere le spalle larghe per intervenire in attivita' di lending anche molto significative. Rispetto ai grandi cib della concorrenza, la specificita' della nostra ricetta sta nella semplicita' con cui ci rapportiamo alla clientela, con risposte immediate, prossimita' euna relazione dalle radici profonde che era tipica del tessuto delle originarie banche popolari. Questa e' la nostra storia come Banco Bpm e vogliamo preservarla", commenta Mastroianni. La presenza nei territori e' articolata su presidi locali: Milano, Nord Est, Nord Ovest, Centro Nord e Centro Sud. Ognuno di questi mercati ha figure dedicate ai circa 700 key clients, quelli cioe' con cui lo stadio della relazione e' gia' avanzato. "Il nostro obiettivo strategico e' anche quello di far crescere la relazione con i non key client", puntualizza Mastroianni. Per farlo la direzione corporate ha rimodulato i presidi territoriali e creato strutture specialistiche, individuando sei ambiti da affidare a specialisti per il coverage settoriale: energy & infrastructure, consumer markets, immaterials, manufacturing & logistic, industrial machinery e agribusiness. A queste strutture si aggiungono due centri corporate real estate, uno a Milano e l'altro aRoma, che dovranno gestire l'esposizione nel settore, promuovendo selettivamente l'attivita' della banca. Oggi la direzione ha in portafoglio 30 miliardi di impieghi per cassa e altri 5 per firma sui circa 100 miliardi di crediti complessivi della banca e genera 1,1 miliardi di ricavi, circa il 20% del fatturato complessivo del gruppo. In termini di organici, il cib del gruppo ha 950 dipendenti di cui 435 per il corporate, 150 per Banca Akros, 115 per la finanza strutturata e 250 per il global transaction banking. Per quanto riguarda la presenza in Italia, nel lending a medio lungo termine il corporate di piazza Meda ha oggi una quota di portafoglio intorno al 12%, mentre per i crediti di firma siamo attorno al 6%, ma l'intenzione e' quella di crescere.Questi obiettivi saranno perseguiti anche grazie a un ricambio generazionale interno che la direzione vuole promuovere nel prossimo triennio, in linea con le politiche di HR del gruppo. alu fineMF NEWSWIRES (
redazione@mfnewswires.it) 1908:21 feb 2024
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