Basta chiacchiere ma solo numeri sull'immobiliare! segue..(2)

lovercraft

HOWARD PHILLIPS
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dunque...
mio bisnonno, (impiegato alle ferrovie,
moglie casalinga, due figli)
acquistò con il solo stipendio,
nel 1925, un appartamento al centro di Roma.
Egli lo lasciò (prima dell guerra), 1937,
in eredità al maschio e diede alla femmina (mia nonna)
l'equivalente in denaro (25.000 lire).
Mia nonna, dopo la guerra,
con quella somma riuscì a malapena
ad acquistare la dote per le nozze di mia madre
(lenzuola e posate).
Oggi quelle lenzula e quelle posate,
non valgono quasi nulla....
e sapete invece a quanto è stato
venduto quell'appartamento?
tirate a indovinare.. eehehehe..

questo per dire che non servono numeri
per affermare che la casa, nel breve ma anche nel
lungo e lunghissimo periodo batte
tutti gli altri investimenti....
 
lovercraft ha scritto:
dunque...
mio bisnonno, (impiegato alle ferrovie,
moglie casalinga, due figli)
acquistò con il solo stipendio,
nel 1925, un appartamento al centro di Roma.
Egli lo lasciò (prima dell guerra), 1937,
in eredità al maschio e diede alla femmina (mia nonna)
l'equivalente in denaro (25.000 lire).
Mia nonna, dopo la guerra,
con quella somma riuscì a malapena
ad acquistare la dote per le nozze di mia madre
(lenzuola e posate).
Oggi quelle lenzula e quelle posate,
non valgono quasi nulla....
e sapete invece a quanto è stato
venduto quell'appartamento?
tirate a indovinare.. eehehehe..

questo per dire che non servono numeri
per affermare che la casa, nel breve ma anche nel
lungo e lunghissimo periodo batte
tutti gli altri investimenti....

Beh! Sicuramente è così.

Però confrontare un investimento in immobili con un altro in posate e lenzuola non mi pare sia molto utile x valutare la convenienza di questo tipo investomento ;)
 
lovercraft ha scritto:
dunque...
mio bisnonno, (impiegato alle ferrovie,
moglie casalinga, due figli)
acquistò con il solo stipendio,
nel 1925, un appartamento al centro di Roma.
Egli lo lasciò (prima dell guerra), 1937,
in eredità al maschio e diede alla femmina (mia nonna)
l'equivalente in denaro (25.000 lire).
Mia nonna, dopo la guerra,
con quella somma riuscì a malapena
ad acquistare la dote per le nozze di mia madre
(lenzuola e posate).
Oggi quelle lenzula e quelle posate,
non valgono quasi nulla....
e sapete invece a quanto è stato
venduto quell'appartamento?
tirate a indovinare.. eehehehe..

questo per dire che non servono numeri
per affermare che la casa, nel breve ma anche nel
lungo e lunghissimo periodo batte
tutti gli altri investimenti....


..mmmmhhhhh....diciamo all'incirca il milioncino di € ??!??!!!!
 
lovercraft ha scritto:
dunque...
mio bisnonno, (impiegato alle ferrovie,
moglie casalinga, due figli)
acquistò con il solo stipendio,
nel 1925, un appartamento al centro di Roma.
Egli lo lasciò (prima dell guerra), 1937,
in eredità al maschio e diede alla femmina (mia nonna)
l'equivalente in denaro (25.000 lire).
Mia nonna, dopo la guerra,
con quella somma riuscì a malapena
ad acquistare la dote per le nozze di mia madre
(lenzuola e posate).
Oggi quelle lenzula e quelle posate,
non valgono quasi nulla....
e sapete invece a quanto è stato
venduto quell'appartamento?
tirate a indovinare.. eehehehe..

questo per dire che non servono numeri
per affermare che la casa, nel breve ma anche nel
lungo e lunghissimo periodo batte
tutti gli altri investimenti....
2 domande:

-quanto avete speso in 70 anni per la manutenzione e ristrutturazione dell'appartamento ?
-se e' un ottimo investimento, allora perche' quell'appartamento e' stato venduto ?
 
lovercraft ha scritto:
dunque...
mio bisnonno, (impiegato alle ferrovie,
moglie casalinga, due figli)
acquistò con il solo stipendio,
nel 1925, un appartamento al centro di Roma.
Egli lo lasciò (prima dell guerra), 1937,
in eredità al maschio e diede alla femmina (mia nonna)
l'equivalente in denaro (25.000 lire).
Mia nonna, dopo la guerra,
con quella somma riuscì a malapena
ad acquistare la dote per le nozze di mia madre
(lenzuola e posate).
Oggi quelle lenzula e quelle posate,
non valgono quasi nulla....
e sapete invece a quanto è stato
venduto quell'appartamento?
tirate a indovinare.. eehehehe..

questo per dire che non servono numeri
per affermare che la casa, nel breve ma anche nel
lungo e lunghissimo periodo batte
tutti gli altri investimenti....

Al mio bisnonno invece un tale diede come pagamento di un debito di gioco a briscola, di circa 100 lire dell'epoca :D un terreno agricolo di 10 ettari in quella che era la periferia di Roma.
Qualche anno fa il terreno agricolo diventò edificabile, e adesso vi sorge uno dei più lussuosi quartieri residenziali di Roma.
Con il ricavato della vendita la mia famiglia ha acquistato il 5% della Microsoft :D
Forse il mio bisnonno è stato più furbo del tuo, o no? :D
La storiella di sopra è ovviamente inventata, purtroppo direi, ma serve a dimostrare come con il senno di poi ( o con un colpo di c.ulo) e in casi particolari si può dimostrare qualsiasi cosa.
Per giudicare la bontà di un investimento, bisogna affidarsi ad una statistica significativa con un ampio campione, in un periodo di tempo lungo.
I casi particolari, le eccezioni, sono appunto tali e non dimostrano niente, anche a causa della disomogeneità delle condizioni economiche.
Infatti, se l'appartamento di cui parli fosse stato bombardato durante l'ultima guerra, e non ricostruito, non credo sarebbe stato un grande affare...
Attualmente, con l'immobiliare ai massimi del ciclo di periodo, e con il reddito fisso che inizia a diventare interessante a causa della salita dei tassi, non mi pare una furbata investire sulle case.
Chi ha un capitale disponibile, farebbe bene a impiegarli in titoli di Stato di breve periodo, in attesa tra circa un'annetto di ottime occasioni sul reddito fisso, con rendimenti maggiori e rischio molto molto minore rispetto all'immobiliare.

Charlie
 
la casa nel breve e nel lungo periodo batte tutti gli altri investimenti?? ma stai scherzando oppure dici sul serio?
 
lovercraft ha scritto:
dunque...
mio bisnonno, (impiegato alle ferrovie,
moglie casalinga, due figli)
acquistò con il solo stipendio,
nel 1925, un appartamento al centro di Roma.
Egli lo lasciò (prima dell guerra), 1937,
in eredità al maschio e diede alla femmina (mia nonna)
l'equivalente in denaro (25.000 lire).
Mia nonna, dopo la guerra,
con quella somma riuscì a malapena
ad acquistare la dote per le nozze di mia madre
(lenzuola e posate).
Oggi quelle lenzula e quelle posate,
non valgono quasi nulla....
e sapete invece a quanto è stato
venduto quell'appartamento?
tirate a indovinare.. eehehehe..

questo per dire che non servono numeri
per affermare che la casa, nel breve ma anche nel
lungo e lunghissimo periodo batte
tutti gli altri investimenti....

Difficile parlare di mercato immobiliare unico, quando in ognuna della cento citta italiane il prezzo cambia ed è ovviamente diverso tra centro storico, prima periferia, seconda ecc.

Anch'io posseggo la "Copia autentica dell'Istromento" - così veniva denominato l'atto di compravendita o rogito - datata 1921 di una casa unifamiliare a 2 piani acquistata per Lit. 12.000 con giardino di mq 300, superficie 190 mq situata nel centro storico di una cittadina di provincia di 25.000 abitanti del nord est, rivenduta l'anno scorso per 220.000 euro, non milioni quindi. Il discorso cambia per i centri storici di città molto importanti, con domanda di immobili assai sostenuta.
 
Ultima modifica:
Appunto, quello che conta sono le statistiche generali, non i casi particolari.
Ripeto spesso l'esempio di una zona di Roma, una volta residenziale, che si è svalutata moltissimo a causa del fatto che il comune ha deciso di costruirci case popolari per i Rom.
10-20 anni fa era residenziale, e costava carissimo, adesso un po' meno.
Si guadagna sempre con l'immobiliare? Andatelo a dire a quei proprietari, vi do' pure l'indirizzo se volete....:D

Charlie
 
lovercraft ha scritto:
questo per dire che non servono numeri
per affermare che la casa, nel breve ma anche nel
lungo e lunghissimo periodo batte
tutti gli altri investimenti....

La verità assoluta (in sede di investimento e conoscenza del futuro) non la possiede nessuno.

Ci sono state case abbattute da terremoti e azioni di società fallite. Case che si sono triplicate in pochi anni e azioni che hanno fatto lo stesso. Così i terreni agricoli. Addirittura alcune opere d'arte hanno stupito gl'investitori stessi.

Cautela, cautela e ancora cautela.
 
Lou Cypher ha scritto:
Difficile parlare di mercato immobiliare unico, quando in ognuna della cento citta italiane il prezzo cambia ed è ovviamente diverso tra centro storico, prima periferia, seconda ecc.

Anch'io posseggo la "Copia autentica dell'Istromento" - così veniva denominato l'atto di compravendita o rogito - datata 1921 di una casa unifamiliare a 2 piani acquistata per Lit. 12.000 con giardino di mq 300, superficie 190 mq situata nel centro storico di una cittadina di provincia di 25.000 abitanti del nord est, rivenduta l'anno scorso per 220.000 euro, non milioni quindi. Il discorso cambia per i centri storici di città molto importanti, con domanda di immobili assai sostenuta.

una lira del 1921 vale 1.508 lire di oggi,
quindi 12.000x1508= 18.096.000 lire pari a 9345 euro odierne.
 
cassettone ha scritto:
una lira del 1921 vale 1.508 lire di oggi,
quindi 12.000x1508= 18.096.000 lire pari a 9345 euro odierne.

meglio un'azione generali del 1921 :)
I dividendi di una azione delle assicurazioni generali sono stati dal 1921 ad oggi 114.830 euro ed avresti circa 212.700 azioni del valore di 30 euro cadauna. :D
 
cassettone ha scritto:
una lira del 1921 vale 1.508 lire di oggi,
quindi 12.000x1508= 18.096.000 lire pari a 9345 euro odierne.

Ma se vogliamo essere più precisi, giusto per un simpatico scambio di informazioni:

- Durante gli 85 anni di vita dell'immobile sono stati rifatti 2 volte i bagni;
- Nel 1960 è stato installato l'impianto di riscaldamento a termosifone (nel '21 erano rari gli immobili dotati di tale comfort);
- 2 volte è stato rifatto il tetto e 1 volta l'intonaco esterno;
- Nel '64 è stato costruito a fianco della casa il garage (sempre nel '21 erano rarissime le auto);
- I pavimenti a piano terreno sono stati rifatti causa umidità;
- A tali opere di straordinaria manutenzione, si deve tener conto di quella ordinaria composta di tinteggiature, rifacimenti degli scuri, dell'intelaiatura dei serramenti, della messa in sicurezza dell'impianto elettrico, idraulico e di tante altre che non enumero.
- Per 85 anni, sono state pagate le imposte catastali, di bonifica e più avanti l'ICI, la polizza assicurativa incendio e furto.
- Per 85 anni infine, è stata immobilizzata una somma in denaro che avrebbe prodotto interessi sugli interessi (si tenga presente che dal '73 al '97 il rendimento dei titoli era a 2 cifre).

Come vedi e come si può constatare in moltissimi casi (non tutti), l'investimento immobiliare ha solo mantenuto nel tempo il potere d'acquisto che la carta moneta avrebbe inevitabilmente perduto.
 
Lou Cypher ha scritto:
Come vedi e come si può constatare in moltissimi casi (non tutti), l'investimento immobiliare ha solo mantenuto nel tempo il potere d'acquisto che la carta moneta avrebbe inevitabilmente perduto.

Mi dispiace ma non sono d'accordo.
Con il ricavato della vendita di quella casa
ne saranno acquistate 3 in periferia,
in zone + abitabili per le famiglie.
Tre belle case. Tre case di cui io con il mio stipendio
non potrei acquistarne
neanche una. Tutte e tre superano i 350.000 euro.
Ciò vuol dire che nel tempo il potere di acquisto
della casa ha abbondantemente superato il suo valore iniziale.
Almeno triplicato. Almeno.
Questo processo può essere applicato
a tutte le case di Roma (con scarsissime eccezioni).
Non solo ad alcune.
Perfino le case della Garbatella (ex case popolari)
ora valgono oro quanto pesano.
Si è vero alcune case sono colpite dai terremoti.
ma questo non farà che far aumentare
il valore delle case che rimangono in
piedi. Ma il terremoto colpisce zone note.
Dove oramai si costrisce con sistemi antisismici.
Le azioni?
Anche qui, La statistica appunto può dire la sua.
Quante sono le azioni che sono crollate e sparite?
(io in portafolglio ho ancora parmalat)
E quante le case che sono state oggetto di crollo?
Andatelo a chiedere agli assicuratori.
Infine anche una casa crollata mantiene sempre un valore.
 
lovercraft ha scritto:
Mi dispiace ma non sono d'accordo.
Con il ricavato della vendita di quella casa
ne saranno acquistate 3 in periferia,
in zone + abitabili per le famiglie.
Tre belle case. Tre case di cui io con il mio stipendio
non potrei acquistarne
neanche una. Tutte e tre superano i 350.000 euro.
Ciò vuol dire che nel tempo il potere di acquisto
della casa ha abbondantemente superato il suo valore iniziale.
Almeno triplicato. Almeno.
Questo processo può essere applicato
a tutte le case di Roma (con scarsissime eccezioni).
Non solo ad alcune.
Perfino le case della Garbatella (ex case popolari)
ora valgono oro quanto pesano.
Si è vero alcune case sono colpite dai terremoti.
ma questo non farà che far aumentare
il valore delle case che rimangono in
piedi. Ma il terremoto colpisce zone note.
Dove oramai si costrisce con sistemi antisismici.
Le azioni?
Anche qui, La statistica appunto può dire la sua.
Quante sono le azioni che sono crollate e sparite?
(io in portafolglio ho ancora parmalat)
E quante le case che sono state oggetto di crollo?
Andatelo a chiedere agli assicuratori.
Infine anche una casa crollata mantiene sempre un valore.

Premetto che non sono un supermegaesperto di economia però vorrei dire la mia.
La casa,intesa come investimento rappresenta una rendita.
Il capitalismo a quanto ho capito premia di più l'investimento nell'economia produttiva e non in quella parassitaria come l'investimento nel mattone.
Quindi a parità di valore molto meglio investire in una buona azienda o indice azionario che rispecchi l'economia nazionale che puntare su un po' "calce+mattoni".
Se così non fosse non si capirebbe perchè imprenditori come Bill Gates negli Usa,Ambrigio Brambilla a Milano o Gennaro Busillo nel suo caseificio dove produce mozzarelle dovrebbero dannarsi l'anima quando la vita sarebbe molto
più semplice acquistando case su case.
Evidentemente,dispiace dirlo,chi glorifica oltremisura il mattone non ha ben capito come funziona l'economia di mercato e forse anche la borsa...
 
Non vorrei fare il vecchio saggio ma credo proprio che il motivo profondo per cui si investe in mattoni è LA SICUREZZA. Il bisogno di SICUREZZA.

Ricordo a tutti che ci sono periodi storici in cui non vendi una casa neanche abbassando significativamente il prezzo.

Il vero limite del mattone è, infatti, oltre all'onere derivante dal bene stesso, la scarsa liquidabilità.

Provare per credere!
 
Glb ha scritto:
Beh! Sicuramente è così.

Però confrontare un investimento in immobili con un altro in posate e lenzuola non mi pare sia molto utile x valutare la convenienza di questo tipo investomento ;)

beh però si può confrontare con le 25.000 lire ehehe

bollafrolla ha scritto:
2 domande:
-quanto avete speso in 70 anni per la manutenzione e ristrutturazione dell'appartamento ?
-se e' un ottimo investimento, allora perche' quell'appartamento e' stato venduto ?

mah guarda l'appartamento non è mio nè della mia famiglia.. oramai appartiene a parenti lontani...
però se è vero che l'appartamento sarà stato ristrutturato...sicuramente
avrà anche reso bene considerato che era in affitto ad una banca.
è stato venduto perhè gli servivano tre appartamenti in una zona + tranquilla.
uno per i genitori e 2 per i figli. é logico.

Charlie ha scritto:
Al mio bisnonno invece un tale diede come pagamento di un debito di gioco a briscola, di circa 100 lire dell'epoca un terreno agricolo di 10 ettari in quella che era la periferia di Roma.
Qualche anno fa il terreno agricolo diventò edificabile, e adesso vi sorge uno dei più lussuosi quartieri residenziali di Roma.
Con il ricavato della vendita la mia famiglia ha acquistato il 5% della Microsoft
Forse il mio bisnonno è stato più furbo del tuo, o no?
La storiella di sopra è ovviamente inventata, purtroppo direi, ma serve a dimostrare come con il senno di poi ( o con un colpo di c.ulo) e in casi particolari si può dimostrare qualsiasi cosa.
Per giudicare la bontà di un investimento, bisogna affidarsi ad una statistica significativa con un ampio campione, in un periodo di tempo lungo.
I casi particolari, le eccezioni, sono appunto tali e non dimostrano niente, anche a causa della disomogeneità delle condizioni economiche.
Infatti, se l'appartamento di cui parli fosse stato bombardato durante l'ultima guerra, e non ricostruito, non credo sarebbe stato un grande affare...
Attualmente, con l'immobiliare ai massimi del ciclo di periodo, e con il reddito fisso che inizia a diventare interessante a causa della salita dei tassi, non mi pare una furbata investire sulle case.
Chi ha un capitale disponibile, farebbe bene a impiegarli in titoli di Stato di breve periodo, in attesa tra circa un'annetto di ottime occasioni sul reddito fisso, con rendimenti maggiori e rischio molto molto minore rispetto all'immobiliare.

Ma quale botta di c..ulo,
chiunque abbia acquistato un appartamento + di 30 anni fa nel centro di Roma
ora si ritrova milionario.
Mentre non si può dire lo stesso di chi 30 anni fa abbia investito in borsa.
Scusa mi dici quale sarebbe questa zona di Roma che si è svalutata a causa dei Rom?
Anche mia madre ha i rom sotto casa.
E la sua casa (normalissimo appartamento neanche centrale) vale 500.000 euro.
 
Freedom ha scritto:
Il vero limite del mattone è, infatti, oltre all'onere derivante dal bene stesso, la scarsa liquidabilità.

Provare per credere!

é vero infatti si parla sempre di investimento a lungo periodo.
Comunque non credo che non si trovi a vendere calando il prezzo...
 
L'Italia ha bisogno di investimenti tecnologici nelle imprese industriali e di servizi. Fin quando una quota così grossa di ricchezza nazionale (teorica) rimane imprigionata negli immobili, che sviluppo si potrà mai avere?
Le case non producono ricchezza, la immobilizzano soltanto.
Più salgono, più la gente deve indebitarsi per comprarla, dirottando risorse da consumi (e anche investimenti) che inevitabilmente si deprimono.
Fino a pochi anni fa il sogno dell'operaio era mettersi in proprio e fare un'azienda, qualcosa di vivo, di produttivo.
Ora il sogno è quello di fare un mutuo a 30 anni a tasso variabile per comprarsi un'improduttiva prima casa.
Cosa è meglio per il Paese, e per se' stessi, avere un'azienda che PRODUCE e fa utili, e vivere in affitto, o vivere in una casa di proprietà e lavorare come uno schiavo tutta la vita per ripagare un mutuo di un bene sostanzialmente improduttivo?
E cosa è meglio per il Paese, che i grandi capitali si riversino sull'immobiliare, che fa crescere solo il settore edile, o che si riversino sui settori industriali?
A cosa serve avere un'immobiliare dal valore teorico altissimo, se poi i settori produttivi del Paese sono in declino?
A chi servono tutte queste case? Davvero sono utili, o è semplicemente la speculazione che ha trovato terreno fertile?
Ma poi davvero l'immobiliare è esente da rischi rispetto ad altri tipi di investimento?
E' più rischioso il mattone, o il bund? O meglio, qual'è il rapporto rischio/rendimento migliore tra i due? Il 99% della gente, sbagliando, direbbe il mattone, eppure non è così.
Ed è facilmente dimostrabile.

Charlie
 
Malastrana ha scritto:
Premetto che non sono un supermegaesperto di economia però vorrei dire la mia.
La casa,intesa come investimento rappresenta una rendita.
Il capitalismo a quanto ho capito premia di più l'investimento nell'economia produttiva e non in quella parassitaria come l'investimento nel mattone.
Quindi a parità di valore molto meglio investire in una buona azienda o indice azionario che rispecchi l'economia nazionale che puntare su un po' "calce+mattoni".
Se così non fosse non si capirebbe perchè imprenditori come Bill Gates negli Usa,Ambrigio Brambilla a Milano o Gennaro Busillo nel suo caseificio dove produce mozzarelle dovrebbero dannarsi l'anima quando la vita sarebbe molto
più semplice acquistando case su case.
Evidentemente,dispiace dirlo,chi glorifica oltremisura il mattone non ha ben capito come funziona l'economia di mercato e forse anche la borsa...

per quanto riguarda i vari gates o brambilla.. beh
qui non stiamo parlando di impresa ma di investimenti.
è ovvio che se sei un bravo imoprenditore non ci sono altri investimenti che reggono.
sugli indici azionari invece vorrei parlare di numeri.
 
lovercraft ha scritto:
per quanto riguarda i vari gates o brambilla.. beh
qui non stiamo parlando di impresa ma di investimenti.
è ovvio che se sei un bravo imoprenditore non ci sono altri investimenti che reggono.
sugli indici azionari invece vorrei parlare di numeri.
love, temo tu possa anche essere un buon imprenditore....
ma se, per esempio, quest'anno ti eri attrezzato per un'attività
connessa agli uragani (vedendo quello che successe l'anno scorso)
temo che, almeno per il momento, ti sia andata buca...o no ?
insomma difficile prevedere il futuro.....
in fin dei conti una delle ragioni per cui il capitalismo accetta
l'arrichimento degli imprenditori stà nel fatto che esistono anche
le perdite...
 
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